Film > Jumanji
Ricorda la storia  |      
Autore: XShade_Shinra    10/02/2018    0 recensioni
[ Jumanji 2 ]
Fu come essersi svegliato da un incubo, per Alex.
Si ritrovò di nuovo nella propria camera, davanti alla televisione ancora accesa; sembrava che non fosse accaduto nulla, che lui avesse solo chiuso chi occhi e vissuto un brutto sogno durato vent'anni, o forse solo un battito di ciglia.

[ Alex!centric ]
[ FanFiction partecipante alla "Maritombola 8" e al "COW-T 8" indetti dal sito Lande di Fandom ]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The End of the Game'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
The End of the Game - Reunion
Fu come essersi svegliato da un incubo, per Alex.
Si ritrovò di nuovo nella propria camera, davanti alla televisione ancora accesa; sembrava che non fosse accaduto nulla, che lui avesse solo chiuso chi occhi e vissuto un brutto sogno durato vent'anni, o forse solo un battito di ciglia.
[Alex!centric]
FanFiction partecipante alla "Maritombola 8" e al "COW-T 8" indetti dal sito Lande di Fandom
 
- Titolo: The End of the Game - Reunion
- Autore: XShade-Shinra
- Fandom: Jumanji 2
- Personaggi: Alex Vreeke
- Pairing: no pair
- Genere: Introspettivo
- Rating: Verde
- Avvisi: MM
- Capitoli: Flashfic
- Prompt: COW-T 8, W4: Un'altra possibilità / Maritombola: Tesi, Antitesi, Sintesi
- Wordcount: 501 parole, quell'ultima parola è vitale! (FdP)
- Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d'altronde i fatti in essa narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono (purtroppo...), ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
 

 
The End of the Game - Reunion
 
 

Fu come essersi svegliato da un incubo, per Alex.

Si ritrovò di nuovo nella propria camera, davanti alla televisione ancora accesa; sembrava che non fosse accaduto nulla, che lui avesse solo chiuso chi occhi e vissuto un brutto sogno durato vent'anni, o forse solo un battito di ciglia.

«Bethany? Fridge? Martha? Spencer?», chiamò, quando il senso di vuoto lo pervase.

Si guardò intorno disperato, con il cuore in gola che gli bloccava il respiro.

I suoi amici non erano lì con lui.  

Inizialmente fu ghermito dal panico, dicendosi che forse non erano riusciti a uscire dal gioco, e automaticamente si guardò il polso, per scorgere il tatuaggio delle loro vite, non trovandone però segno.

Ci mise ancora parecchi minuti per tranquillizzarsi e per capire che la soluzione più logica era che dovevano essere tornati alla propria epoca di appartenenza ad inizio avventura, quindi i suoi amici dovevano aver fatto ritorno a quel futuro che ancora non esisteva.

Alex guardò il calendario. Era ancora troppo presto, anche solo perché fossero nati.

Si sedette sul letto, con la testa tra le mani.

Non aveva trascorso che poche ore con loro, eppure gli pareva di conoscerli da sempre.

Si passò i palmi sugli occhi per scacciare le lacrime, per non piangere. Sperava di poterli rivedere e festeggiare con loro la vittoria, invece lo avevano lasciato solo, così come era arrivato.

Dopo un respiro spezzato, le sue iridi scure andarono all'orologio, poi tornarono al calendario appeso al muro.

In quel momento si ripromise che non importava quanto tempo ci sarebbe voluto: secondi, minuti, ore, giorni, settimane, mesi, anni... due decenni. Li avrebbe aspettati e non avrebbe mai perso le speranze finché non avesse potuto salutarli un'ultima volta.

Prese il gioco e lo mise dentro una scatola di cartone: sapeva benissimo cosa avrebbe dovuto fare per rivederli.

"Donazioni".




«Caro, da quando hai tirato fuori dalla soffitta quelle magliette le usi praticamente sempre».

Come aveva predetto, erano passati quasi vent'anni da quella sua avventura; non sapeva esattamente quando i loro cammini si sarebbero incrociati, ma voleva che loro lo riconoscessero; quelle t-shirt dei metallica erano consunte e stinte, anche se pulite, ma lui non le aveva mai volute buttare.

«È solo nostalgia, amore».

Aveva detto loro di essere metallaro, e quelle T-shirt per lui erano un simbolo di riconoscimento.




Capitò per caso, come un fulmine a ciel sereno; in anni nessuno era venuto a chiedere di lui, e, un giorno, mentre andava con la famiglia dal padre, li vide.

Successe esattamente come nel mercato dentro al videogioco: gli bastò uno sguardo per capire che erano loro.

Erano completamente diversi dai loro avatar del gioco, come del resto anche lui doveva essere cambiato fisicamente, più di tutti. Nonostante ciò, li avrebbe riconosciuti tra mille: il professor Shelly, Finbar, Roundhouse e il dottor Bravestone.

Li aveva aspettati per vent'anni dentro Jumanji, altri venti nella vita normale; e, se non fosse stato sufficiente, li avrebbe attesi ancora, per sempre.

Ora, con questo ultimo incontro, il gioco era veramente finito.

Jumanji!



Fine
XShade-Shinra
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Jumanji / Vai alla pagina dell'autore: XShade_Shinra