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Autore: katyjolinar    11/02/2018    5 recensioni
Liberamente ispirata all'anime Sword Art Online.
In un futuro non troppo lontano un gruppo di persone da tutto il mondo ha la possibilità di vivere un'avventura fantastica come vichinghi in un mondo in cui esistono i draghi, grazie alla Realtà Virtuale
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Gli allenamenti con Astrid erano duri.
I due giovani si trovavano tutte le sere sul limite del bosco, appena fuori del villaggio per la lezione con le varie armi.
Dopo mesi che non combatteva più, Hiccup pensava di aver perso quell'abilità, soprattutto perchè non aveva più lo stesso equilibrio del suo precedente avatar, e invece scoprì, con piacere, che il lavoro in bottega lo aveva addirittura reso più forte, e i molti esercizi di fisioterapia che Stoick e Skarakkio gli avevano fatto fare, e continuavano a spronarlo a fare, lo avevano reso meno infermo e più agile. Questo aiutò molto nelle sere con la ragazza, perchè dopo i primi tempi in cui insegnava solamente a maneggiare le armi avevano iniziato a fare brevi combattimenti con bastoni, in modo da perfezionare i riflessi.
Però almeno ora aveva qualcuno con cui confrontarsi riguardo la sua ricerca. Se alla sera, prima di andare a dormire, si allenavano nel combattimento, di giorno, durante le pause dai loro lavori, si incontravano in privato per discutere riguardo ciò che Hiccup aveva scoperto e sull'avanzamento delle sue ricerche.
Il periodo estivo terminò, e le notti iniziarono ad accorciarsi.
Poichè col freddo non potevano fare più di tanto, se non riparare le armi e fare piccole manutenzioni, Skarakkio lasciava a Hiccup un po' più tempo libero, soprattutto alla sera.
Era il tramonto, e il giovane aveva appena terminato il turno alla fucina.
Camminava deciso verso casa, ignorando chi incrociava per strada, e tenendo lo sguardo fisso su una pagina del suo quaderno di appunti.
Si fermò solo quando sentì le risate di un gruppo di coetanei, poco lontano. Si guardò intorno e vide Moccicoso che scherzava con i gemelli, con aria di superiorità, cercando di impressionare Astrid, poggiata al muretto accanto a lui, che controllava il filo dell'ascia, ignorando le avances del canadese.
La bionda alzò gli occhi al cielo, stufa, e incrociò lo sguardo del castano; il ragazzo indicò casa sua e lei annuì; quello era il loro segnale per darsi gli appuntamenti per l'allenamento o le ricerche.
Arrivato a casa, salutò Stoick con un inchino e salì alla sua stanza. Subito dopo Astrid entrò dalla finestra e si avvicinò, curiosando nel quaderno che l'amico teneva tra le mani.
"Come va con le ricerche?" chiese, continuando a curiosare nel libercolo.
"Sono ad un punto morto." ammise il castano, sospirando sconfortato "Con i dati che abbiamo non posso andare avanti."
"Magari devi solo staccare un momento, non pensarci, e dopo potresti trovare la soluzione." suggerì la giovane, prendendogli il quaderno dalle mani e posandolo sullo scrittoio "Oggi prendiamoci una pausa, non facciamo neanche gli allenamenti."
Hiccup la guardò indeciso, ma alla fine annuì. La ragazza sorrise e andò a sedersi appena fuori dalla grande finestra, sul tetto della casa del capotribù, raggiunta subito dal ragazzo.
Restarono in silenzio, guardando il cielo, ma poi la bionda si voltò verso l'amico, corrucciata.
"Sai, è un po' che volevo chiedertelo..." esordì, indecisa "però non vorrei offenderti, è semplice curiosità..."
"Dimmi tutto." la incoraggiò, l'altro, rassicurante.
"Ecco... mi chiedevo... tu sei giapponese, giusto?" chiese Astrid "Però... ecco, io... ho visto altri giapponesi qui, e hanno lineamenti diversi, anche gli occhi più piccoli. Tu hai gli occhi grandi, non hai molto i lineamenti orientali..."
"In realtà solo mio padre era giapponese." ammise Hiccup, sorridendo "Mia madre, invece, era australiana di origini europee; credo di aver preso molto più da lei che da mio padre: dalle mie parti non sono in molti ad avere gli occhi verdi."
La ragazza annuì, tornando a guardare il cielo.
"Sai, tu e Stoick vi somigliare molto." commentò "Potreste sul serio passare come padre e figlio."
"Hai ragione." rispose lui, passando una mano sui capelli, che gli coprivano la fronte perchè li stava facendo crescere "In un certo senso qui mi ha anche adottato, quando mi sono trovato in difficoltà, nel periodo della scoperta dei bug del gioco."
Astrid sorrise, voltandosi di nuovo verso il giovane. Si guardarono negli occhi per qualche secondo, e dovette ammettere che in sua compagnia si sentiva bene; certo, era strano, con quei suoi modi così... orientali, che però negli ultimi tempi stavano scomparendo.
Ed era molto solitario; a parte al lavoro, in cui aveva soprattutto contatti con i giocatori adulti a cui costruiva le armi, non passava molto tempo con altre persone. In generale lo aveva visto interagire solo con Gambedipesce, con cui chiacchierava spesso, ma a parte i tentativi di bullismo di Moccicoso, appoggiato dai gemelli, non era molto considerato dai coetanei.
Era sempre nell'ombra, il suo aspetto fisico e i suoi modi non attiravano molto l'attenzione, e poi era stato chiuso in casa per un anno, come un fantasma. Forse era per questo che non gli aveva mai prestato molta attenzione.
Solo conoscendolo, la ragazza aveva iniziato a capire come era davvero, e aveva visto la passione e la determinazione che aveva nel fare ciò che doveva. Appariva come un semplice apprendista fabbro, ma in realtà aveva il cuore di un guerriero, proprio come lei.
Restarono in silenzio, mentre le dita della bionda affondarono nei capelli di Hiccup, afferrandone alcune ciocche e intrecciandole.
"Pensi che ci saranno degli attacchi a breve?" domandò dopo qualche minuto, continuando a lavorare sui capelli del giovane.
"Sinceramente non lo so." ammise lui "Gli attacchi da parte dei draghi sembrano non avere tempistiche precise."
"Quindi potremmo essere vicini al prossimo attacco, senza saperlo." concluse la giovane, sospirando sconfortata.
Hiccup spalancò gli occhi, come se avesse ricevuto una rivelazione. Lentamante tolse le mani della ragazza dai propri capelli e la guardò, sorridendo.
"Ma certo! Sei un genio, Astrid!" esclamò, trascinandosi verso la finestra e rientrando in casa.
"Cosa..." balbettò Astrid, seguendolo dentro.
"Per avere più dati nel devo studiare uno da vicino." spiegò l'altro, prendendo di nuovo il suo quaderno e guardandola con determinazione "Dobbiamo catturare un drago al prossimo attacco."
La bionda stava per replicare, ma in quel momento venne suonato il corno dell'allarme.
Dei draghi stavano per attaccare Berk.
   
 
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