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Autore: lisi_beth99    11/02/2018    1 recensioni
Lane si risveglia nella Radura, inizialmente non comprende ciò che la circonda ma, dopo i primi flash-back, tutto diventa più chiaro...
Dal primo capitolo:
"Sentii dei rumori provenire da sopra la scatola, come dei passi, poi delle voci. Si aprì una botola e vidi una decina di ragazzi che guardavano me. Uno si fece avanti, aprì la grata ed entrò. Era un ragazzo alto, magro, con gli occhi scuri e i capelli biondo scuro. Mi studiò per alcuni secondi poi mi sorrise e mi porse la mano –Vieni, ti porto fuori da qui!-. afferrai subito quella che sembrava la cosa più amichevole che avessi mai visto e scoprii, con mia grande sorpresa, che era calda e rassicurante."
NOTA: Mi sono basata sul film, ci sono alcune riprese nella storia
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Live, Fight, Win'
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Aprii lentamente gli occhi, leggermente infastidita da una luce insistente che mi colpiva il viso. Mi guardai attorno rendendomi conto di trovarmi in infermeria. L’attacco dei Dolenti della notte precedente aveva lasciato i segni. Una parete, infatti, era completamente distrutta e parte del tetto era crollato.
Mi alzai dal mio giaciglio accorgendomi di una figura che sonnecchiava su una sedia accanto al mio letto di pagliericcio. – Newt – lo chiamai dolcemente. Non se n’era andato. Aveva vegliato su di me nonostante la confusione della notte.
Il biondo si mosse leggermente e sollevò il viso, puntando i suoi meravigliosi occhi nei miei. Subito si mise in piedi e si avvicinò – Ciao, come ti senti? – mi sfiorò la guancia desta con la mano, accarezzandomi il lato della testa. Gli sorrisi grata per tutto quello che aveva fatto – Un po’ indolenzita ma sto bene. – lui sembrò sollevato ma, subito dopo, una sfumatura di preoccupazione fece capolino nel suo sguardo – Cosa succede? – domandai mettendomi in piedi.
Come il suo solito, il Raduraio fu subito pronto a prendermi qualora le gambe non avessero retto. Fortunatamente sembrava che le forze mi fossero tornate. – Gally ha preso il controllo della Radura. Ha sbattuto Thomas e Teresa in gattabuia e ha deciso di spedirli nel Labirinto. Minaccia di mandarci chiunque sia contrario alla sua azione… - aveva lo sguardo basso, quasi si vergognasse di ciò che era successo.
Gli accarezzai la schiena con movimenti circolari, nello stesso modo in cui mi riportava alla calma nei momenti difficili, - Tesoro non è colpa tua… Gally è una testa calda, vedrai che cambia idea – provai a sorridergli ma lui si allontanò – Questa volta no. Alby era bravo a tenere unito il gruppo… io no! Hanno ragione loro: come capo faccio schifo! – lo raggiunsi infastidita da ciò che stava dicendo – Non dire sciocchezze Newt! Sei in grado di guidare questi ragazzi. Hai preso le scelte giuste… Guarda cosa hai fatto con Thomas: se tu non lo avessi nominato Velocista, noi adesso non avremmo una via d’uscita – il biondo scosse vigorosamente la testa – E se la mia decisione di mandarlo nel Labirinto fosse la causa dell’attacco di ieri notte?! Forse a quest’ora Alby sarebbe ancora vivo. –
Non riuscii a trattenermi, lo abbracciai cercando di trasmettergli tutto l’amore che provavo. Gli presi il viso fra le mani e lo alzai in modo da guardarlo negli occhi – Ti amo Newt. E non solo perché mi hai salvata. Ti amo perché sai sempre cosa fare, hai intuito e sei ingegnoso. Ti amo perché so quanto ci tieni affinché tutti stiano bene e perché ti preoccupi prima degli altri, poi di te stesso. Non vorrei che fossi diverso e so che riuscirai a risolvere anche questo problema perché io mi fido di te! –
Il mio discorso lo lasciò interdetto per alcuni secondi. Poi fece una cosa inaspettata: sorrise carico e convinto delle sue capacità, mi passò una mano dietro la nuca e fece combaciare le nostre labbra. Fu un bacio carico di emozioni, la sua lingua esplorava la mia bocca mentre mi stringeva un fianco e mi faceva avvicinare maggiormente.
Saremmo rimasti in quel modo, l’uno a sciogliersi nell’altra, ma non era il momento opportuno. Sciogliemmo il bacio, con non poca difficoltà. Ci incamminammo verso l’uscita che era rimasta intatta. Prima di tornare alla realtà però, Newt mi bloccò e mi schioccò un ultimo bacio.
La visione della Radura semi distrutta mi lasciò a bocca aperta: parti di edificio erano crollate, oggetti di ogni tipo erano sparsi nell’erba e diversi corpi di Radurai uccisi dai Dolenti erano abbandonati sul terreno. Distolsi lo sguardo cercando di reprimere le lacrime. Perché qualcuno voleva tutto quello? Chi erano i mostri veri? Non i Dolenti, bensì i costruttori del Labirinto. E una era impressa nella mia mente: la donna bionda che mi aveva comunicato della fuga di mia madre, la stessa che mi aveva accolta, se così si può dire, nella sala controlli, subito dopo aver spedito Newt nel Labirinto al mio posto.
Nella mia mente cominciavano a collegarsi i tasselli mancanti. Tutto cominciava ad assumere una forma chiara e ben delineata: la dottoressa Ava Page aveva creato la W.C.K.D. mandando i giovani nel Labirinto. Dopo la fuga di mia madre mi aveva usata come cavia ma, dopo l’aiuto di Newt, avevo iniziato a lavorare per loro. Inizialmente svolgevo lavori di controllo, non avendo accesso ai computer. Mi ribellai più volte finendo con l’essere punita ogni volta in modo differente. Dopo aver manovrato due Dolenti affinchè si distruggessero a vicenda, avevano deciso di spedirmi in quel posto orribile ma il mio amato prese il mio posto. Da quel momento ero finita dietro una scrivania, con la possibilità di monitorare ciò che accadeva nella Radura e modificare i test. Diventai amica di Thomas e Teresa che erano convinti dei buoni propositi della W.C.K.D. senza accorgersi di ciò che accadeva realmente. Passai quasi tre anni seduta ad osservare ciò che facevano i vari ragazzi nella Radura, li vedevo mentre li portavano via sapendo che non li avrei più rivisti… Quando mandarono quel bambino, Chuck, non resistetti più. Riuscii a far capire a Thomas la follia della W.C.K.D., attuando un piano assieme, ma ci scoprirono. Mandarono il moro nella Radura e fecero test con il siero della “Mutazione” su di me. Ancora però non ricordavo come fossi finita nella Fase 1 del programma. Quel tassello ancora mancava al mio quadro e non mi sarei data pace fin quando non avessi scoperto ciò che era successo nei quattro giorni da quando Thomas era sparito a quando ero arrivata nella Radura.
-Hey, cos’hai? Ti vedo pensierosa… - Newt, che stava camminando al mio fianco, mi strinse la mano. Io scossi leggermente la testa – Nulla, tranquillo. Sto cercando di collegare i pezzi… - gli sorrisi lievemente – Ti sei ricordata di altro? – domandò curioso. Ma prima che potessi rispondergli, fummo raggiunti da Minho. – Ragazzi, Gally dà i numeri… Va in giro dicendo che Alby è morto per colpa di Thomas! – Newt sbuffò frustrato e cominciò a correre nella direzione da cui era arrivato il velocista.
Arrivati nel Casolare, trovammo tutti i pochi superstiti intenti ad ascoltare il discorso di Gally. Come Newt apparve, il ragazzo si zittì. – Cosa succede qui? – domandò, più che altro per guadagnare tempo. L’altro si mise a sbottare nella nostra direzione – Cosa credi che succeda Newt?! Stiamo decidendo le sorti di quell’imbecille di Thomas. Da quando è arrivato ha combinato disastri, ci ha messi in pericolo e ha ucciso Alby! – la collera gliela si leggeva in faccia: le vene del collo e della fronte erano ingrossate, per non parlare della postura che aveva assunto, quasi volesse schiacciare Newt con lo sguardo. – Thomas non ha ucciso Alby! Ha cercato di salvarlo… Tu dov’eri Gally? – domandai con lo stesso sguardo di disprezzo. Lui rimase immobile per pochi istanti, poi mi si avvicinò pericolosamente – Proprio tu parli! Potevi morire! C’era una seconda fiala di antidoto alla puntura di un Dolente ma quella testa di caspio di Thomas la usata. E per cosa? Per ricordare?! – strinsi il pugno pronto a colpirlo. Thomas cercava solo di rendersi utile, non poteva sapere che ero stata punta. Stavo per recriminare ma Newt mi strinse leggermente un braccio facendo un gesto con la testa. Alzai gli occhi al cielo e sbuffai, sapendo di dover tenere la bocca chiusa. Fu il biondino a parlare – Gally, sono io il vice, non tu! Qualunque decisione spetta a me. – sostenne lo sguardo e non indugiò sulle parole. Alcune voci di dissenso si levarono dalla platea – Hai sentito? Nessuno ti ritiene capace. Va dal tuo amichetto Thomas, se non vuoi stare alle mie regole te ne vai nel Labirinto con lui! – Gally aveva completamente perso la testa… - Ora andate a prendere i prigionieri! Saranno un sacrificio per i Dolenti! – ordinò guardando un paio di Radurai.
Io e Newt ci scambiammo una lunga occhiata. Uscimmo assieme a Minho e ci rintanammo in un luogo dove nessuno ci avrebbe sentiti. – Stiamo pronti – sussurrò il Velocista – Appena abbiamo l’occasione ce ne andiamo da questo inferno. Thomas è al corrente della situazione, sarà lui a darci il via. – io ascoltai in silenzio. Ascoltai i due ragazzi mentre definivano il piano. Avvisarono anche Chuck che si sarebbe tenuto pronto con delle provviste. Sarebbe rimasto in disparte, per non rischiare di farci beccare da Gally.
   
 
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