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Autore: inu_ka    13/02/2018    1 recensioni
Sesshomaru, Tomoe e Kurama sono amici per la pelle, il loro rapporto è pari a quello fraterno. Nonostante il loro carattere particolare sono amati, coccolati e ben voluti dalle loro famiglie ma per Inuyasha non sarà lo stesso. La sua nascita sarà ritenuta una disgrazia e ogni giorno della sua vita sarà più duro del precedente, nonostante abbia un padre che lo ama, ha una madre che lo odia. Ma per lui non sarà sempre tutto nero perchè intorno a sè avrà anche delle persone che lo ameranno così com'è e chissà forse col tempo qualcuno riuscirà a fargli apprezzare la vita. In fondo non può piovere per sempre.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Inuyasha, ora che era fidanzato con Kagome, iniziava comportarsi come un ragazzo normale. Sorrideva, bisticciava, soprattutto con suo cugino, e riusciva anche a divertirsi. Nel vederlo tutti erano felici dell’effetto che Kagome aveva avuto su di lui, e si auguravano che la situazione migliorasse sempre di più. Adesso nemmeno più gli insulti che gli rivolgevano lo ferivano, perché al suo fianco aveva quello che più desiderava, una donna da amare e degli amici e parenti che lo accettavano per quello che era.
La scuola era quasi giunta al termine, e le vacanze erano sempre più imminenti; questo per alcuni significava libertà, ma per altri rappresentavano il terrore degli esami per conseguire l’agognato diploma.
-Accidenti alla professoressa di giapponese, con il suo sei mi ha rovinato la media.- Sbraitò Tomoe.
-Avresti dovuto impegnarti di più.- Precisò Sesshomaru.
-Ah sì? In pratica mi sono rinchiuso in casa per studiare la sua materia.- Disse digrignando i denti.
- Tomoe, cosa vuoi che te ne importi. L’importante è che sei stato ammesso agli esami di Stato.- Disse Kurama, cercando di consolare il suo amico.
-Tu ti accontenti di tutto, mentre io no. - Borbottò lo youkai-ka.
- Sesshomaru, non dici niente?- Chiese Kurama.
-Cosa dovrei dire? Avrebbe dovuto studiare tutto l’anno, e non solo alla fine.- Specificò lo youkai.
Dopo aver appurato di essere stati ammessi, tornarono a casa per riferirlo ai loro genitori che erano ancora più ansiosi degli interessati.
Appena lo riferirono, tutti furono orgogliosi dei risultati conseguiti dai loro pargoli, ma lo scoglio più alto doveva ancora essere superato. Anche gli altri erano stati ammessi agli anni successivi, ma per loro gli esami erano ancora lontani.
La giornata, anche se con qualche nuvola, prometteva bene, così tutti i ragazzi decisero di fare una passeggiata nel parco. Portarono un pallone per poter giocare nella zona adibita ai giochi.
- Kurama non tirare così forte o rischi di colpire qualcuno.- Urlò Inuyasha.
Stavano giocando a pallavolo e Kurama aveva preso il gioco seriamente, le schiacciate che faceva erano fin troppo forti per essere una partita tra amici, ma non ne voleva sapere e continuava a colpire il pallone con tutta la forza. Finchè l’inevitabile non accadde.
-Ahia. Chi diavolo è stato?- Urlò una ragazza che era intenta a leggere un libro all’ombra di un ciliegio.
-Scusami, non volevo.- Si scusò Kurama grattandosi dietro alla nuca.
-Ma come ti salta in mente di tirare così forte. Non sei mica a un campionato.- Disse la ragazza adirata.
Kurama era rimasto incantato dalla bellezza di quella ragazza. Era tanto semplice quanto bella. Era alta, con un fisico mozzafiato. Il viso era leggermente spigoloso, i capelli dello stesso colore di quelli dei No Taisho e gli occhi tendenti al viola con un trucco che ne evidenziava la forma leggermente allungata. La ragazza continuava a parlare ma Kurama era concentrato ad ammirarla, finchè lei non se ne accorse.
-Ehi, mi stai ascoltando?- Chiese irritata la ragazza.
-Ah! Sì. Scusami. Sono davvero dispiaciuto per la pallonata.- Disse lo youkai dispiaciuto.
-E va bene. Sei scusato. La prossima volta fa più attenzione.- Consigliò la ragazza.
Kurama stava salutando la ragazza, quando questa lo bloccò.
-Aspetta, ma tu non sei il figlio del cantante Misato Tengu?- Chiese euforica la ragazza.
- Sì. - Rispose confuso lo youkai.
-Piacere, mi chiamo Hitomi, sono una grande fan di tuo padre. Mi faresti un autografo?- Domandò la ragazza porgendogli un cd del cantante Misato Tengu.
-Mio padre era famoso, non io. - Puntualizzò il ragazzo.
- Non fa niente. Sei sempre suo figlio, è lo stesso.- Disse la ragazza.
Kurama firmò il cd con un pizzico di malinconia. Era passato un po’ tempo dalla sua scomparsa, ma Kurama non aveva mai accettato la perdita di suo padre, però il fatto di aver incontrato una fan che, nonostante la prematura scomparsa, continuava a essergli fedele e questo lo rendeva orgoglioso, e sempre più convinto di voler intraprendere la stessa carriera.
Kurama stava ridando il cd alla ragazza quando improvvisamente sentì la voce di Kagome che chiamava a squarciagola il suo ragazzo. Si voltò e, dopo aver salutato la ragazza, corse dai suoi amici.
- Kagome cos’ è successo? Perché hai urlato in quel modo?- Domandò lo youkai preoccupato.
-Non so cosa gli sia successo. Stavamo giocando e all’improvviso Inuyasha è fuggito senza aver dato spiegazione.- Rispose la corvina.
Ormai tutti si domandavano cosa fosse successo all’han-yō e l’unico modo per saperlo era trovarlo. Decisero di andare a casa, certi che da un momento all’altro sarebbe tornato. Mentre uscivano dal parco, Kagome notò una sagoma che le era famigliare e stessa cosa accade a Sesshomaru che aveva fiutato un odore fin troppo noto. Entrambi si chiedevano se fosse quello il motivo per cui era fuggito. L’unico modo per saperlo era chiederlo al diretto interessato.
Inuyasha, arrivato a casa, corse in camera sua senza nemmeno salutare. Inu era rimasto stupito da tale comportamento e lo seguì. Dopo aver bussato alla porta della stanza, entrò.
- Inuyasha, posso?- Domandò Inu prima di varcare del tutto la soglia della porta.
-L’ho vista.- Disse l’han-yō senza specificare cosa.
- Cos’hai visto?- Chiese lo youkai, anche se temeva di aver capito a cosa si riferisse.
-Mia madre. Era al parco insieme a un uomo. – Rispose Inuyasha chinando il capo.
-Non temere, non potrà farti alcun male. – Cercò di tranquillizzarlo Inu.
Inuyasha piegò le gambe, le strinse a sé e nascose la testa tra di esse. Inu mise una mano sul capo del ragazzo cercando di rassicurarlo, ma purtroppo la paura che Inuyasha aveva di quella donna era immensa. Temeva soprattutto che potesse mettere in atto una vendetta trasversale, riversando il suo odio verso quelli che amava.
Erano passati tre giorni dall’accaduto e Inuyasha da allora non aveva messo più piede fuori casa, nessuno era riuscito a farlo uscire. Sesshomaru si era stancato di quella situazione e decise che la cosa andava risolta; se Inuyasha non voleva capire con le buone, lui lo avrebbe fatto reagire con le cattive.
-Ora basta.- Urlò Sesshomaru rivolgendosi al cugino.
Inuyasha si limitò a guardarlo con uno sguardo spento e vuoto, questo fece infuriare lo youkai che gli mollò un ceffone facendogli girare la testa dall’altro lato. Ma niente, dall’han-yō non provenne alcuna reazione.
-Sei patetico. Guarda come ti sei ridotto. Anche se sei solo un han-yō, sei sicuramente più forte di una semplice umana. Se lei ti farà del male, ti basterà poco per stenderla.- Disse adirato.
-Ma è pur sempre mia madre, e ho paura che vi possa fare del male.- Spiegò Inuyasha.
-Quella non è mai stata tua madre. Una madre non si comporta in quel modo; non incolpa suo figlio per essere venuto al mondo; non lo ritiene responsabile della morte di qualcuno e non lo rinchiude in una cantina inventando assurdità per giustificare la sua assenza. Un’estranea ti avrebbe trattato meglio.- Disse Sesshomaru al limite della rabbia.
-Hai ragione. Ma se decidesse di vendicarsi su di voi?- Domandò Inuyasha terrorizzato.
-Credi che non sapremmo difenderci?- Rispose lo youkai.
Inuyasha si stava ancora massaggiando la guancia dolorante e nello stesso tempo stava pensando a quello che gli aveva detto suo cugino, e non poteva che dargli ragione.
La questione, grazie al duro intervento di Sesshomaru, si era risolta, e Inuyasha aveva ricominciato a comportarsi in maniera spensierata.
Gli esami stavano per cominciare, ma qualcuno aveva la testa altrove.
-Pronto? Tomoe chiama il corvaccio.- Disse Tomoe rivolgendosi a Kurama.
- Ehi, cos’hai da urlare? Non sono sordo.- Lo rimproverò il corvo.
-Dobbiamo terminare il programma. Domani inizieranno gli esami.- Sottolineò lo youkai-ka.
Kurama, negli ultimi tempi, era piuttosto distratto, continuava a pensare alla ragazza incontrata al parco; purtroppo non conosceva il suo cognome e non sapeva come rintracciarla. Passando per un’edicola, gli era caduto l’occhio sulla copertina di una rivista, la ragazza rappresentata somigliava terribilmente a quella incontrata nel parco. Era così sovrappensiero da non vedere l’albero che era dinanzi a lui, e lo urtò.
-Ahia, che male.- Disse massaggiandosi la testa.
-Smettila di pensare alla ragazza dei tuoi sogni e guarda dove metti i piedi.- Lo canzonò Tomoe.
Dopo il piccolo siparietto si diressero verso la biblioteca per apportare gli ultimi ritocchi alla tesina.
Il trio era bloccato in una biblioteca mentre gli altri avevano deciso di andarsi a divertire in piscina.
-Oh che bello. Questo sì che è un paradiso.- Disse beato, Miroku che osservava minuziosamente le ragazze in bikini.
-Sei il solito porco.- Urlò Sango mollandogli una cinquina talmente forte da lasciare l’impronta della mano sulla guancia del povero Miroku.
-Ma Sanguccia, sai che la mia preferita sei tu. - Disse facendo gli occhi dolci.
Sango sospirò e cercò l’ombrellone che li assegnarono.
- Inuyasha ti va una granita? Il caldo è allucinante.- Pronunciò la mora.
-Sì hai proprio ragione. E’ asfissiante.- Confermò Inuyasha.
A loro si era aggregato Miroku che era alla ricerca di un po’ di refrigerio.
-Ragazzi, per fortuna che non abbiamo gli esami, altrimenti ci sarebbe toccata la stessa sorte del fantastico trio. - Disse Miroku.
-Avresti dovuto esserci anche tu se non fossi stato bocciato. Lo sai che prima o poi toccheranno anche te?- Specificò Inuyasha.
-E’ vero, non ci avevo pensato.- Sospirò il Miroku.
Finita la granita, si tuffarono in acqua insieme al resto della compagnia.
Il pomeriggio passò in un lampo e, appena cominciò a imbrunire, tornarono a casa dandosi l’appuntamento per la serata.
Erano tre giorni che Rin non vedeva il suo principe per via degli esami e cominciava davvero a non resistere più, ma sapeva quanto fosse importante la scuola per lui perciò doveva resistere ancora per qualche altro giorno.
Finalmente le vacanze erano iniziate per tutti, anche per Sesshomaru, Kurama e Tomoe che avevano già fatto le loro scelte universitarie.
Le vacanze le passarono nella villa al mare dei No Taisho. E’ inutile dire che si divertirono all’inverosimile.
Una sera ognuno aveva deciso di passare la serata solo con la propria metà. Sesshomaru e Rin avevano deciso di andare a mangiare in un ristorante italiano. Erano sempre stati curiosi di assaggiare la cucina italiana, e ora che ne avevano l’occasione non se la sarebbero lasciata scappare.
-Accidenti, questa cucina è tanto buona quanto pesante. Mi sembra di aver mangiato un bue intero.- Disse Rin mettendosi una mano sullo stomaco.
 Era talmente piena che temeva che i bottoni  degli shorts le sarebbero esplosi da un momento all’altro. Sesshomaru guardava intenerito quella scena, Rin a volte gli sembrava una bambina; una ragazza da proteggere.
-Hai proprio ragione. Che ne dici se andiamo a fare una passeggiata sul lungomare?- Propose Sesshomaru.
Rin annuì, così pagarono il conto e si diressero verso il lungomare nella speranza di digerire almeno in parte la cena.
-Che piacevole brezza.- Costatò Rin.
-Ci voleva proprio. Questa estate è un vero inferno, il caldo è asfissiante.- Disse lo youkai.
Passeggiarono per un po’, poi andarono a sedersi sulla spiaggia, dove l’unica fonte di luce era quella concessa dalla luna; si abbracciarono teneramente sotto quella luna che era stata più volte testimone del loro amore.
Ogni volta che Sesshomaru si trovava con lei, ripensava sempre a com'era vuota e statica la sua vita prima di incontrarla quella sera al centro commerciale, quando era stata presa di mira dai delinquenti a causa del lavoro di suo padre. Sebbene fosse stata una situazione pericolosa, lui in un certo senso era grato a quei delinquenti perché senza di loro non avrebbe mai incontrato la dolce e tenera Rin. Ricordava benissimo anche la prima volta in cui entrambi si erano concessi pienamente l’una all’altro; lei aveva un viso così buffo e il timore di non essere capace le creava quella vergogna che le colorò le guance di un bellissimo rossore. Per farla sentire a suo agio lui aveva spento le luci più forti lasciando una tenera luce fioca, poi aveva messo della musica romantica come sottofondo. Dopo i primi momenti d'imbarazzo e il lieve dolore provocato dalla sua prima volta, Rin aveva acquistato una sicurezza che nemmeno lei se lo sarebbe immaginato. Ogni volta che si concedevano, Sesshomaru si sentiva sempre più completo perché lei era la ragazza che con la sua semplicità, la sua goffaggine e la sua sbadataggine, lo avevano reso la persona che era adesso; una persona meno fredda, capace di amare e, a volte, anche di essere romantico.
Tutto questo, Sesshomaru lo aveva pensato durante i loro tener, lunghi e profondi baci. Si staccarono solo perché avevano la necessità di respirare, anche se per lui, lei era il suo ossigeno.
Tornarono a casa molto tardi, e pensavano di essere stati gli ultimi a rincasare e, invece, all’appello mancavano ancora Inuyasha e Kagome.
Inuyasha e Kagome avevano deciso di andare in una discoteca, anche se dopo pochi minuti l’han-yō, a causa del fracasso della musica, se ne era pentito amaramente. Uscirono da quel luogo infernale e andarono in un privè, dove la musica e la confusione erano nettamente inferiori.
Il privè aveva un’atmosfera così romantica che entrambi, dopo aver chiuso a chiave la porta, iniziarono a baciarsi con trasporto.
Erano sdraiati sul divanetto, entrambi erano avvinghiati l’uno all’altra. Kagome amava affondare le mani nei capelli lunghi e setosi del suo amato per poi accarezzare le tenere orecchie da cane. Le loro mani esploravano i corpi l’uno dell’altra. Inuyasha, prima di sbottonarle la camicetta, guardò la sua amata in cerca di approvazione, e questa arrivò quando lei gli tolse per prima la maglietta. L’han-yō le sbottonò la camicetta ammirando ogni singola forma della sua ragazza, e dopo aver incrociato gli sguardi iniziarono la danza più antica del mondo.
Era quasi l’alba quando rientrarono, erano stanchissimi e appena toccarono letto crollarono in un sonno profondo. Peccato che dopo pochissime ore, la voce tonante di Sango svegliò tutti dal loro sogno ristoratore.
In un batter d’occhio le vacanze terminarono e, con la loro fine, le scuole ricominciarono. Kurama si era iscritto alla Geidai, dove insegnavano belle arti e musica, Sesshomaru, a medicina, e Tomoe a veterinaria. Tutti e tre avevano superato brillantemente i nyūgako shiken che risultarono essere più complicati di qualsiasi altro esame o interrogazione sostenuto fino a quel momento. Kurama non poteva immaginare cosa gli sarebbe successo il primo giorno di lezione.
 
Note:
GEIDAI: è l’università delle belle arti e musica di Tokyo.
NYŪGAKO SHIKEN: sono i test di ammissione delle università del Giappone, dove quasi tutte le facoltà sono a numero chiuso.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Bene un altro capitolo è terminato. Questa volta è misto tra il leggero è il pesante. Come avete letto, è tornata, sebbene per un piccolo momento, in scena la nostra cara Izayoi. Chissà se combinerà qualcosa.
Il nostro caro trio è arrivato in età universitaria, e hanno scelto facoltà un po’ consoni alla loro natura. Kurama è l’unico che ha mantenuto la scelta del vero personaggio.
La storia, come vi avevo anticipato, si rifarà leggermente alla song fict ROOM OF ANGEL; da questa one shot trarrà il carattere di Izayoi e leggermente l’infanzia di Inuyasha.
Spero che la storia continui a interessarvi, credo che a breve terminerà.
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio i lettori a cui spero che quello che hanno letto sia piaciuto.
In particolare ringrazio chi, oltre ad aver letto, ha anche recensito il capitolo precedente.
Ringrazio:
Harry Fine (che non manca mai all’appello)
Nanami_chan (anche lei fedele recensore).
Baci Inu_ka
  
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