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Autore: Nao Yoshikawa    13/02/2018    19 recensioni
Drarry - Valentine's day
DAL TESTO
Draco Malfoy odiava indiscutibilmente il giorno di San Valentino.
Anzi, era più corretto dire che odiasse tutte quelle smancerie inutil, le coppiette affiatate e i loro atteggiamenti tanto melensi da far venire il voltastomaco.
No, non faceva per lui.
Doveva finire il mondo, prima che uno come lui si comportasse in modo così sdolcinato con una ragazza.
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"Se non ti conoscessi direi che stai facendo di tutto per non farmi andare al mio appuntamento?"
Secondo colpo. Molto ben assestato del primo.
Stupido Potter, hai scelto adesso di diventare intelligente?
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Cioccolato alla cannella

Draco Malfoy odiava indiscutibilmente il giorno di San Valentino.
Anzi, era più corretto dire che odiasse tutte quelle smancerie inutil, le coppiette affiatate e i loro atteggiamenti tanto melensi da far venire il voltastomaco.
No, non faceva per lui.
Doveva finire il mondo, prima che uno come lui si comportasse in modo così sdolcinato con una ragazza.
Sfortunatamente non tutti sembravano pensarla come lui.
Perché, anche fra i suoi compagni di scuola, si respirava un'aria diversa. Ad un tratto, ecco che i ragazzi andavano con le ragazze, uscivano per degli appuntamenti, si scambiavano regali...
E lui se ne stava lì a insultarli pesantemente e a prenderli in giro, perché sì, era ciò che sapeva fare meglio.
E, ovviamente, mai nella vita si sarebbe perso l'occasione di prendere di mira lui, il suo rivale storico per eccellenza.
Le cose sembravano andare piuttosto bene per Harry Potter. Quest'ultimo, da un po' aveva preso a frequentare una Corvonero, più grande di un anno di lui, di nome Cho Chang.
Sicuramente quei due, come qualsiasi altra coppia ad Hogwarts, avrebbero passato la giornata insieme.
E il pensiero gli provocava una certa nota di fastidio che non sapeva spiegarsi, ma che cercava abilmente di scacciare. 
Chiunque gli avrebbe detto che magari si trattava di invidia, poiché per quel giornosarebbe rimasto completamente solo.
Ovvio che non era così! A lui non importava niente, non aveva certo bisogno di una ragazza, anzi, sarebbe stata solo una seccatura in più.
Draco sapeva che, quel giorno in particolare, molte coppie sarebbero andate ad Hogsmede per passare lì quella festività. Ed Harry e Cho non erano da meno.
Il povero corvino si sentiva terribilmente nervoso. Quello era il suo primo e vero appuntamento con una ragazza, per questo non aveva idea di come comportarsi. E se avesse detto qualcosa di sbagliato?
O se l'avesse offesa in qualche modo?
Le possibilità di fallire erano molte, così aveva dato inizio ad un monologo in cui ripeteva, quasi a memoria, quello che avrebbe dovuto dire, mentre attraversava il cortile per raggiungere la ragazza.
Draco lo aveva visto. Quello sciocco era talmente assorto nei suoi pensieri da non accorgersi neanche della sua presenza.
Trovava piuttosto buffa la sua espressione stralunata. Era evidente che avesse tentato di sistemarsi i capelli, ma poiché quest'ultimi erano sempre piuttosto ribelli, non sembrava esserci riuscito.
Povero piccolo Potter, spaventato. Mi fa quasi tenerezza
No, aspetta. 
Cosa sto dicendo?
Non vedo perché dovrebbe farmi tenerezza.

"Dove te ne vai, Potter? Anche tu ad un appuntamento?".
Il biondo esordì come al suo solito, sicuro di sé e con aria presuntuosa.
Harry si voltò a guardarlo con aria decisamente seccata.
"Malfoy... se proprio vuoi saperlo sì"
"Oh-oh, ma che cosa tenera", disse avvicinandosi. "Vuoi vedere come manderai tutto all'aria dopo nemmeno dieci minuti?"
"Scusa, e tu che ne sai? Non mi sembri neanche molto esperto in amore".
Beh, effettivamente non ha tutti i torti.
Draco corrugò la fronte.
"Tu non sai niente. Io sono pieno di ammiratrici, e vorrei ben dire, dico, ma mi hai visto?"
"Eh... sì, ti ho visto e... visto che sei così pieno di ammiratrici come dici tu, perché sei qui a prendere in giro me?", Harry assunse un'espressione furba. "Ah... giusto. Perché probabilmente sei solo in questo giorno particolare... e la cosa ti fa rabbia".
Il corvino ebbe l'impressione che l'altro potesse implodere da un momento all'altro. Aveva proprio centrato la questione.
"Io non sono arrabbiato, Potter! Non ne ho assolutamente motivo! Cosa credi? Che io abbia bisogno di prendere parte a sciocchezze del genere? Ah, ma per favore! Sto benissimo da solo"
"Guarda che nessuno è nato per stare da solo. Forse... se fossi un po' meno acido..."
Il biondo sgranò leggermente gli occhi.
"Tu... stai forse dando dei consigli a me? Seriamente?"
Harry sbuffò sonoramente.
"In effetti non ha molto senso, vero? Ma perché perdo tempo? Io ho un appuntamento a cui andare".
Dopodiché girò i tacchi, facendo per andarsene. Prima che potesse farlo, però, Draco si avvicinò, afferrandolo saldamente per un polso.
"Adesso cosa c'è?"
"Io non ho ancora finito di parlare, Potter".
Nel dire ciò lo aveva guardato dritto negli occhi, provando un brivido non indifferente.
"Se non ti conoscessi direi che stai facendo di tutto per non farmi andare al mio appuntamento?"
Secondo colpo. Molto ben assestato, più del primo. 
Stupido Potter, hai scelto adesso di diventare intelligente?
Effettivamente, perché lo stava trattenendo ancora? Lo aveva già disturbato a sufficienza.
Eppure non riusciva a lasciarlo andare. Cos'è che lo stava trattenendo?
La sua mano premeva contro il polso di Harry, così forte che pensò quasi di stargli facendo male.
E neanche il corvino stesso capiva. Draco era senza dubbio nervoso, arrabbiato e... invidioso? O magari era gelosia? Non avrebbe saputo dirlo.
E inoltre stava già facendo tardi.
"Perché dovrei, eh?!", esclamò. "Non ho motivo di trattenerti qui con me. Sicuramente hai troppo da fare. Ma prego, vai... vai pure dalla tua bella a fare quello che tutte le coppie fanno. E non provare più ad insinuare una cosa del genere!"
Harry rimase di sasso dinnanzi a quella reazione che sembrava a tutti gli effetti una vera e propria scenata di gelosia.
Perché si comporta così?
"Ho detto vattene!", ripetè il biondo nervoso.
L'altro non se lo sarebbe fatto ripetere una terza volta. Finalmente libero dalla sua presa, se ne andò, lasciando Draco lì, ancora con i nervi a fior di pelle.
Certo, che tipo... ammetto che però mi dispiace vederlo così. E' ovvio che si comporta così soltanto perché è frustrato. Ah, ma che mi importa? Si sta parlando di Malfoy.
Tentando di mettere da parte quel pensiero, Harry raggiunse Cho.
Oramai tutti i nervi erano spariti, probabilmente perchè la sua mente era altrove. Stava tentando di godersi la giornata, ma proprio non riusciva. Continuava a pensare a Draco, al suo sguardo e al vero motivo che poteva celarsi dietro quel suo atteggiamento.
Non capisco perché devo continuare a pensarlo, proprio in questo giorno poi.
In seguito, Harry non avrebbe saputo dire se l'appuntamento fosse andato male per la sua distrazione e il suo essere sulle nuvole o per il fatto che Cho fosse emotivamente instabile.
Stette di fatto che, quando lei lo lasciò in asso, lui non fiatò. Non disse nulla, né tentò di fermarla.
A quanto pare Draco aveva avuto ragione. Meno di dieci minuti e tutto era andato in malora.
Mi sento uno stupido. Ma sento che se non vado fino in fondo potrei ossessionarmi.
Spero solo di non ricevere un pugno in faccia, dopo questa.

Decise che sarebbe tornato ad Hogwarts, non prima però di comprare... qualcosa.
Dal canto suo, Draco non aveva smesso un attimo di essere nervoso. E la colpa era tutta di Potter.
Lui non c'entra niente, sei tu che forse hai qualche problema con l'esprimere i tuoi sentimenti.
Cercare di zittire il suo subconscio era più difficile di quel che credeva.
Senza aver toccato nulla a cena, decise di tornarsene in dormitorio, piuttosto che stare in mezzo alla gente, con cui non voleva avere nulla a che fare.
Non vi era un gran via vai, per questo, quando sentì uno scalpitare dietro di sé, fece per voltarsi.
Si trattava di Harry, che aveva sul viso un'espressione indefinibile.
"Potter? Ma che ci fai tu qui?"
Sii naturale. Sii naturale e tutto andrà bene.
"Eh... avevi ragione tu. Ho mandato tutto all'aria"
"Ovviamente. Non c'era bisogno che me lo facessi sapere"
C'era bisogno eccome, invece. E la cosa mi rende anche particolarmente felice.
"Beh, visto che tu sei solo e adesso sono solo anche io... magari possiamo stare soli insieme"
Draco aveva tentato di indietreggiare, ma senza riuscirci.
"Cosa vai blaterando e poi... cos'hai lì?", domandò indicando un fagotto che teneva in mano.
"Ah, qualcosa di dolce. Dicono che il cioccolato faccia bene all'umore, così ne ho comprato un po' alla cannella... in realtà non so neanche se ti piace... però ecco, accettalo. Consideralo... un regalo..."
No, no, no, stupido! Non dirmi così! Manderei all'aria tutto! Ti sembro tipo da accettare un regalo del genere.
"Ma ti sembro tipo da accettare un regalo del genere? E poi cosa siamo io e tu? Una coppia?"
"Andiamo Malfoy, smettila di fare la parte del frustrato. Non sei così bravo a nascondere i tuoi sentimenti come credi".
Il biondo serrò le labbra. Era così umiliante. Ed era anche una cosa estremamente tenera.
Allungò una mano e afferrò il suo... regalo.
Potter che faceva a lui un regalo per San Valentino.
Sì, il mondo doveva sicuramente star finendo.
Lo scartò, assaggiandone timidamente un pezzo. Avvertì l'amaro del cioccolato e poi il forte speziato della cannella.
"Eh...g-grazie", cercò di dire più chiaramente che poteva.
"E'... stato un piacere", rispose Harry con un grande sorriso.
E beh, adesso? Toccherebbe a me donargli qualcosa, ma cosa?!
"Questa stupida festa non prevede che ci si scambino dei regali a vicenda?", domandò poi con tono più neutrale possibile.
"Ah, non preoccuparti. Mi basta assaggiare un po' di quel cioccolato, se possibile..."
Tutto qui, Potter?
Qual'era il problema? Glielo aveva chiesto espressamente.
E Draco lo avrebbe accontentato... a suo modo.
Si avvicinò, guardandolo dritto negli occhi. Con la mano libera lo afferrò per la cravatta dai colori oro e rosso, attirandolo attentamente a sé.
"Assaggia, allora", disse a quel punto.
Non sapeva esattamente in base a cosa stesse agendo, probabilmente in base all'istinto.
Per forza, se avesse dato retta alla ragione nulla di tutto ciò sarebbe successo.
Harry si ritrovò a spalancare gli occhi. Sentì l'amaro, lo speziato e poi... le labbra di Draco, che con impeto si erano poggiate sulle sue.
E' irruente, stranamente passionale. Oh Malfoy, il dubbio mi era venuto, ma non pensavo di averci preso.
Il biondo si staccò poco dopo, lo sguardo serio e impassibile, il cuore che batteva a mille.
Harry lo osservava con l'espressione di chi avrebbe tanto voluto una spiegazione.
Fece per dire qualcosa, ma Draco lo zittì prontamente.
"Dì a qualcuno di questa cosa e me la paghi, capito Potter?"
Quella voleva suonare una minaccia, ma anche volendo Harry non sarebbe riuscito a prenderlo sul serio.
"Io... sì, certo", sussurrò con un adorabilissimo sorriso da ebete stampato sul viso.
Draco allora gli diede le spalle.
Alla fine, era stato coerente. Doveva cadere il mondo prima che si fosse comportato in modo sdolcinato con una ragazza il giorno di San Valentino.
Perché, ovviamente, Potter non era una ragazza.
Senza che lui potesse vederlo, sorrise.
"Buon San Valentino, Harry", sussurrò impercettibilmente.
Il corvino parve udirlo, e mentre si allontanava, rispose, come se stesse direttamente parlando con lui.
"Buon San Valentino, Draco".


 




NDA
A tutti un Buon S. Valentino, con baci di cioccolato come quelli di Harry e di un non più frustratissimo Draco :D
   
 
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