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Autore: lisi_beth99    13/02/2018    1 recensioni
Lane si risveglia nella Radura, inizialmente non comprende ciò che la circonda ma, dopo i primi flash-back, tutto diventa più chiaro...
Dal primo capitolo:
"Sentii dei rumori provenire da sopra la scatola, come dei passi, poi delle voci. Si aprì una botola e vidi una decina di ragazzi che guardavano me. Uno si fece avanti, aprì la grata ed entrò. Era un ragazzo alto, magro, con gli occhi scuri e i capelli biondo scuro. Mi studiò per alcuni secondi poi mi sorrise e mi porse la mano –Vieni, ti porto fuori da qui!-. afferrai subito quella che sembrava la cosa più amichevole che avessi mai visto e scoprii, con mia grande sorpresa, che era calda e rassicurante."
NOTA: Mi sono basata sul film, ci sono alcune riprese nella storia
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Live, Fight, Win'
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La chiave aprì un passaggio, Teresa e Chuck vi entrarono e si ritrovarono a dover inserire un codice. Nel frattempo cercavamo di tenere a bada quelle creature che apparivano da ogni lato. Altri ragazzi furono presi dai Dolenti… uno riuscii ad infilzarlo con un bastone.
Minho fu aggredito dall’alto e Jeff si lanciò in suo aiuto. La lancia che osò per tenerlo a bada, si incastrò nel dorso dell’essere. Provai ad intervenire, infilai il mio pugnale nell’occhio melmoso. Lo estrassi con forza ma la cosa lo fece solo arrabbiare maggiormente. La sua coda piombò su di me. Quando era a pochi centimetri dal mio corpo, una lama bloccò il colpo. Il Dolente si ritirò portando con sé il pover Jeff, che non era riuscito a liberarsi. – No! – urlai, rendendomi conto di quanto inutile fosse stato il mio attacco… Minho mi strattonò e mi rimise in piedi – Corri Lane! -.
Mi voltai verso gli altri e vidi li sguardo di Newt: avrebbe voluto aiutarmi. Poi vidi il braccio di Thomas che lo teneva fermo, a impedirgli di correre in mio soccorso. Il Velocista aveva fatto la cosa giusta… Il biondo si sarebbe fatto ammazzare pur di salvarmi e questo non ce lo potevamo permettere!
In quel momento qualcuno urlò che la porta si stava aprendo e tutti ci avvicinammo al varco. Delle lastre di pietra caddero dal soffitto, schiacciando i Dolenti rimasti. Mi avvicinai velocemente al mio amato che mi strinse un braccio attorno alle spalle. Tutti indietreggiammo di alcuni passi, il passaggio si chiuse lasciandoci nel buio più totale.
Ci furono secondi di silenzio in cui nessuno osava fiatare. C’era paura nell’aria, c’era speranza e c’era incertezza. Cosa ci aspettava ora?
Poi, d’un tratto, ci fu uno scatto alle nostre spalle ed una porta si aprì lasciando entrare uno spiraglio di luce. Esitammo, poi però muovemmo alcuni passi verso l’esterno.
Ci ritrovammo in un corridoio freddo, tutto era fatto di pietra e alle pareti passavano dei tubi di metallo. Le luci al neon si accesero una dietro l’altra. Quel posto mi era famigliare…
Mi voltai nella direzione opposta a quella che stavano guardando tutti e mi tornò in mente una parte del passato.
 
Sto correndo per quel corridoio, inseguita da quattro uomini di W.C.K.D. che cercano di mandare in fumo il mio piano. Ci ho ragionato a lungo. Ho studiato i piani e ho deciso quando agire! Dopo aver sentito alcuni membri dello staff medico affermare che la Fase 1 sarebbe dovuta terminare di lì a pochi giorni, non riuscivo a smettere di pensare che Newt potrebbe essere ucciso. So che il loro modo per vedere chi è più forte è quello di scatenare i Dolenti… Newt sarebbe stato in grado di sopravvivere?! Quella domanda mi perseguitava da giorni. Poi ho deciso di agire! Il piano era di intrufolarsi nel Labirinto usando una delle porte d’emergenza… sapevo i rischi che correvo, era abbastanza ovvio che sarei stata fermata ma, non potevo lasciare nulla di intentato!
Avevo quasi raggiunto la porta quando le guardi di sicurezza mi avevano trovata.
Dopo avermi inseguita per metà della struttura mi hanno atterrata e sedata con una dose di liquido azzurrognolo. Quando poi mi riprendo mi stanno portando nella stanza che precede la Scatola. Mi immergono nel liquido che cancella la memoria… So che mi manderanno nel Labirinto, per lo meno rivedrò Newt!
 
Il biondo mi muoveva una mano davanti agli occhi – Lane stai bene? – domandò mentre mi riconnettevo con la realtà. Mi passai una mano sul viso – Sì, sì… Ricordo come sono finita nella Radura. – poi mi voltai verso gli altri – Ve lo spiegherò in un altro momento. – sorrisi leggermente a Newt poi seguii Thomas che si era incamminato.
Raggiungemmo una porta con scritto “Uscita” a quella visione Frypan fece un verso di scherno – è uno scherzo?! –
Il Velocista titubò con la mano sulla maniglia poi però aprì la porta. Una sirena d’allarme riempì il silenzi che ci circondava. Davanti a noi c’era una scena macabra: corpi di uomini e donne con i camici da laboratorio erano accasciati per tutta la struttura. Arrivammo nella sala di comando. Quel posto mi era famigliare… erano passati solo pochi giorni dall’ultima volta che mi ero seduta alla mia scrivania. Mi guardai attorno notando gli sguardi spaesati del resto dei ragazzi. Volevo sapere cosa fosse successo in quel laboratorio! Mi avvicinai alla mia postazione e digitai sulla tastiera, cercando i filmati della sorveglianza – Lane? – la voce preoccupata di Frypan mi fece interrompere la mia ricerca. – Tu conosci questo posto? – domandò nuovamente mentre Newt mi si avvicinava. Sospirai leggermente – Sì, io… io ci lavoravo… - lo sguardo sorpreso e spaventato si presentò non solo sul volto del cuoco ma anche su quello di Winston, Minho e Chuck. – Ve lo avrei detto ragazzi… solo non volevo farlo in questo modo… - Newt mi mise una mano sulla spalla – Ragazzi, Lane è dalla nostra parte. Questo lo sapete vero? -. Minho sorrise come suo solito – Non ho mai dubitato! –
In quel momento Teresa richiamò la mia attenzione – C’è il tuo nome su questi file… - ci avvicinammo al monitor. La mora aprì un video e subito mi pentì di averle dato retta. Il filmato riproduceva una delle “sedute” di tortura che mi avevano fatto nell’ultimo periodo. Il mio corpo scosso da brividi, la pelle solcata dalle vene ingrossate a causa della Mutazione, gli occhi pieni di lacrime… Non sopportavo che i presenti lo vedessero! Rapidamente chiusi il video, allontanandomi dallo schermo – Lane… - la voce di Newt era piena di compassione, una cosa che non avrei mai voluto. – Quanti sono Teresa? – domandò poi alla mora. Quella impiegò alcuni secondi a contarli ma io fui più veloce a rispondere al biondo – Una decina – dissi seria mentre digitavo sulla tastiera di un altro computer. Speravo di capire cosa fosse successo in quel laboratorio… - Lane… - Frypan mi posò una mano sul braccio. Alzai per un secondo lo sguardo nei suoi occhi e vi lessi la stessa emozione che avevo trovato in Newt: compassione. – Non è nulla! Hanno fatto di peggio a voi nella Radura – dissi scostando la sua mano, era per quello che non avrei voluto dirlo a nessuno. Era ovvio che tutti si sarebbero messi a compatirmi. Fissai lo schermo infastidita – Cosa stai cercando? – domandò Chuck avvicinandosi – Sto cercando i video per capire cosa caspio è successo qui dentro! – esclamai allontanandomi dalla scrivania. Newt mi impose di fermarmi – Quello che ti hanno fatto… - non finì la frase perché lo interruppi – Quello che mi hanno iniettato mi ha impedito di impazzire questa notte! A forza di avere quello schifo nel sangue ci ho fatto gli anticorpi. -
Mi voltai e vidi Thomas vicino alla sua postazione, lui alzò lo sguardo su di me. Si era appena ricordato di ciò che facevamo lì.
Minho e Winston stavano guardando dei monitor in cui si vedeva la Radura. Mi avvicinai silenziosamente – Vi spiavano… Noi vi spiavamo – feci una mezza faccia da scuse, sperando di non perdere la loro fiducia… Dopo aver saputo di Thomas e averlo seguito comunque nel Labirinto, speravo non si sarebbero legati al dito ciò che avevo fatto io…
Il Velocista mi guardò per un solo attimo prima di tornare con lo sguardo ai monitor – Ci sei finita anche tu nella Radura, qualcosa devi averlo fatto. – “Meglio non raccontare nulla”, pensai avvicinandomi ad uno schermo più grande.
In quel momento Thomas cliccò qualcosa sulla sua tastiera e il viso di Ava Page apparve sullo schermo. I suoi capelli biondi legati in una sorta di chignon sulla testa, quegli occhi che avevano un che di maligno e le labbra strette. Quella faccia me la sarei ricordata per tutta la mia vita: lei mi aveva annunciato la vita che mi aspettava dopo la fuga di mia madre…
Tutti si avvicinarono per vedere di cosa si trattasse, mentre la dottoressa cominciava a spiegare la situazione apocalittica in cui versava la terra – Il sole ha carbonizzato il nostro mondo, migliaia di uomini sono stati uccisi dal fuoco, dalla fame e dalle condizioni estreme in cui versavamo – le parole erano accompagnate da immagini di zone totalmente bruciate e incendi che devastavano corpi umani – E quello che è venuto dopo era peggio: lo abbiamo chiamato “l’Eruzione”. Un virus mortale che attacca il cervello. È violento, imprevedibile, incurabile… o almeno così pensavamo. Nel corso del tempo è nata una nuova generazione in grado di sopravvivere al virus… - smisi di ascoltarla. Quella donna aveva la capacità di farmi perdere il controllo. Ciò che disse fu lo stesso “mantra” con cui convinceva chiunque a lavorare per la sua organizzazione. I giovani dovevano essere sacrificati per trovare la cura… Poi se ne usciva sempre con la frase “Voi siete molto importanti!”. Tutti si lasciavano abbindolare… Non io! Io ricordavo perfettamente tutti i Radurai morti in quegli anni, tutti i ragazzi sacrificati per trovare qualcosa che ancora non era stato trovato.
Riportai l’attenzione al video notando che, sullo sfondo, stava succedendo qualcosa. Lo staff era agitato e lasciava le postazioni cercando di scappare da qualcosa. Poi dei soldati con il volto coperto fecero irruzione nel laboratorio, sparando a chiunque fosse in traiettoria… La dottoressa Page stava finendo il suo discorso – Potrebbe essere troppo tardi per noi, per me… ma non per voi. Il mondo esterno aspetta. – si portò una pistola alla tempia e, prima di premere il grilletto, esclamò – W.C.K.D. è buono! – 
   
 
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