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Autore: Danmel_Faust_Machieri    14/02/2018    2 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alle volte, quando un sogno diviene realtà, si scontra immediatamente con il contesto nel quale ha preso vita; così accadde per il matrimonio di Niccolò e Teresa che non appena celebrato dovette poi farsi da parte per lasciare spazio alle esplorazioni e ai tentativi di uscire da quello stesso mondo che l'aveva reso possibile. Il giorno immediatamente successivo alla celebrazione una squadra capitanata da Feril proseguì con le esplorazioni del piano 50 mentre Salazar e altri si concentravano sull'esplorazione dei dungeon più avanzati dei piani precedenti; accadeva spesso di trovare nei vari piani dei dungeon in cui l'accesso era consigliato solo a coloro che avessero avuto un determinato livello, il quale molte volte si aggirava intorno a cifre ben più alte rispetto a quelle possedute dai giocatori persino nel momento in cui veniva sfidato il boss di quel piano. Salazar aveva dato appuntamento quella mattina al resto dei compagni davanti alle porte della scuola di Berthyn per poi valutare se esplorare il dungeon dal nome Campi di Mandragole al piano 22 o la Golademone al piano 24. Quando il mago arrivò e si accorse di essere il primo sbuffò e iniziò a tracciare immagini indefinite nella neve candida col suo scettro nella speranza di distarsi dal freddo.
-Salazar!- lo chiamò ad un certo punto una voce dalla porta della scuola -Puoi anche aspettare gli altri dentro che là fuori al freddo!-
Il mago alzò di scatto la testa e vide il volto di Teresa affacciarsi dalla porta e sorridergli -Ah… Sì grazie… Arrivo- rispose allora lui colto alla sprovvista.
Non appena Salazar ebbe varcato la soglia il suo corpo si rilassò subito avvalgo dal tepore dell'interno -Oh…  Ora sì che si sta bene!- esclamò, poi si rivolse alla ragazza e le domandò -Sei qui perché hai lezione oggi?-
-A dire il vero no- ammise lei sempre sorridente -Pensavo seguire la vostra squadra questa mattina… Sempre che per voi vada bene-
Un'espressione stupita si fece largo sul volto di Salazar -Ma… Certo nessun problema… Ma… Come mai? Pensavo avresti passato il tempo libero con Orpheus dopo il matrimonio-
-Abbiamo avuto e avremo il nostro tempo- rise Teresa -Ma  al momento lui sta programmando un'esplorazione col resto della Vitriol e io invece volevo studiare un po' le vostre tattiche di party-
-Volevi studiare le nostre tattiche?- l'espressione del mago iniziò a farsi ancora più confusa.
-Sì vedi parlando con Orpheus mi ha detto che, secondo lui, nel corso delle varie missioni e delle varie boss-fight avete bisogno di uno stratega un po' più attento di lui perciò ha chiesto direttamente a me se posso assolvere a questo compito; ho accettato ed ho pensato di iniziare iniziando a conoscervi un po' di più anche sul lato del combattimento-
-Ah! Credo di iniziare a capire… Effettivamente un aiuto sul versante strategico non guasterebbe affatto!- commento Salazar entusiasta per l'idea avuta dai due -Tra l'altro Orpheus non ha mai avuto modo di usare le sue abilità da bardo nel corso di una boss-fight perché era spesso impegnato a dare consigli o allerte, in questo modo potrà utilizzare le sue Esibizioni Bardiche!- Più il mago rifletteva su quella soluzione più si convinceva che si trattava dell'idea migliore ma poi una nuova domanda si fece largo nella sua testa -Ma… Scusa una domanda Eurydice ma tu che classe hai scelto a inizio gioco?-
La domanda di Salazar era più che lecita: spesso i giocatori riconoscevano le classi degli altri dal loro abbigliamento; armature pesanti rivelavano paladini, barbari e guerrieri; tiare e tuniche erano invece indicatori di classi magiche e via proseguendo. Teresa invece indossava sempre delle vesti eleganti, lunghe gonne di colore smeraldino ornate con ricami floreali adatte a passeggiate in città o a svolgere lezioni in classe; erano pochi i giocatori che, come lei, indossavano vesti inadatte alla battaglia, soprattutto questi erano i giocatori che avevano scelto di rimanere lontani dal fronte.
-Ah già- esclamò la ragazza -Credo di non averlo detto a tutti voi della seconda linea; io sono una ranger- e così dicendo finse di tendere un arco davanti a sé.
-Ranger? Wow che rivelazione inaspettata…- commentò il mago osservando meglio gli abiti di lei.
-Per l'abito dici?- rispose lei notando lo sguardo curioso di lui -Beh a dire il vero sono molto più comoda vestita così che non con armature di cuoio o simili e poi questi sono abiti incantati che aumentano le difese magiche e alcune statistiche se si impugnano armi a gittata o catalizzatori da sciamano-
-Ah quindi, in un certo senso, sono abiti appositi per un ranger… Non l'avrei mai detto-
i due continuarono a parlare per qualche minuto prima che arrivassero gli altri che si sarebbero avventurati con loro: Tempesta, Kralen, Antigone, Pikeru e Orias; così, dopo aver spiegato anche a loro la presenza di Teresa e aver deciso insieme di esplorare i Campi di Mandragole, la squadra si avviò attraverso la città per raggiungere i Portali di Teletrasporto. Arrivati nella zona precedente alla porta cittadina Teresa si ricordò di dover comprare delle corde di riserva per il suo arco perciò, vedendo una piccola fucina lungo la strada, decise di fermarsi non curandosi della totale assenza di clientela.
-Ragazzi scusatemi ma dovrei fermarmi un attimo in questa fucina- disse allora rivolgendosi agli altri.
-In questa fucina? Sei sicura?- domandò Salazar dopo aver ascoltato le parole di lei.
-Sì, perché?-
-Sei mai passata da questa fucina?- proseguì a interrogarla Tempesta come se stesse cercando di creare un'attesa teatrale prima di offrire una rivelazione.
-No ma immagino sia una fucina come tutte le altre- rispose lei già incamminandosi verso essa.
-Ti sbagli- sorrise Tempesta con fare smargiasso -Il fabbro di quella fucina è uno stronzo, fa pagare armi e potenziamenti il doppio rispetto a qualsiasi altro -
-Ah- disse la ranger fermandosi -E come mai?-
-Nessuno l'ha mai capito- rispose Orias -Io pensavo potesse nascondere una quest quindi ci ho parlato più volte e un giorno ho addirittura acquistato diversi oggetti che vendeva… Ho speso un capitale… eppure nulla, nemmeno un cenno di gratitudine ma il suo solito bofonchiare da scocciato… Fidati ragazza, non andare da quel fabbro, ce n'è uno vicino alla porte principale, ci fermeremo là dal momento che anche io devo comprarmi una cote- detto questo il paladino iniziò proseguire verso le porte cittadine senza aspettare il resto del gruppo; presto gli altri si misero a seguirlo e Teresa decise di ascoltare il consiglio di Orias interessata tuttavia a tornare da quel fabbro che ancora non aveva un volto.

-Allora il boss si dovrebbe trovare qui…- disse Lorenzo indicando un punto sulla grande mappa che lui e gli altri avevano davanti -La città più vicina invece è questa e comunque si trova a due giorni di cammino dal dungeon…-
-Certo che il creatore di 'sto gioco ha veramente fatto le cose alla cazzo!- commentò Alessandro -Quanto gli costava mettere una città più vicina?!-
-Vuole solo rendere le cose più difficili per farci demordere- osservò Niccolò concentrato a trovare la via più veloce per raggiungere il dungeon che la squadra di Feril gli aveva indicato -Comunque anche per raggiungere la città in questione saranno necessari almeno due giorni di cammino…-
La seconda linea aveva deciso di concentrarsi nel superamento del cinquantesimo piano per cui era stata accantonata dalla Vitriol l'esplorazione relativa al mondo dell'Arconte che erano riusciti a ottenere durante la notte dell'aggiornamento; quell'assurda sfera di vetro ripiena di acque bluastre in perenne moto che anche in quel momento li stava osservando da un ripiano della libreria centrale.
-Grazie a Dio Feril ha utilizzato un Sigillo di Teletrasporto se no avremmo dovuto spendere minimo quattro giorni prima di riprendere le esplorazioni di quel dungeon…- disse il monaco allontanandosi dal tavolo per farsi ricadere su una delle poltrone del Mausoleo-Biblioteca prima di accendersi la pipa.
-È un peccato che i Sigilli di Teletrasporto permettano solo a 5 persone di teletrasportarsi nel luogo dove precedentemente è stato applicato un Sigillo… E soprattutto che siano utilizzabili solo da chi li applica…- Osservò Kubasa cercando di trovare una soluzione a quella scomoda situazione.
-Ah comunque di soluzioni non ce ne sono- sbuffò nuovamente il barbaro -Passeremo il Natale a combattere contro il boss…- effettivamente nel corso di soli 5 giorni sarebbe stata la vigilia e come era già avvenuto le varie città si sarebbero accese di luci e decorazioni ma loro sarebbero dovuti essere altrove, lontani dall'allegria e dalle feste a combattere per la loro stessa vita -A proposito Feril ti ha già mandato i dati del boss?-
-Sì ce li ho qui- rispose Niccolò estraendo due fascicoletti rilegati alla bene e meglio dalla sua borsa -Lesen ha fatto un ottimo lavoro nonostante i pochi punti spesi nell'Artigianato Legatoria- ne prese in mano uno lasciando l'altro poggiato sul tavolo e iniziò a leggere -Nome del Boss: L'Astuto; Barre vitali: 10; Rapida descrizione: il boss è formato da diversi occhi che pendono dal soffitto e che lacrimano addosso ai giocatori acido che o avvelena o danneggia o corrode l'equipaggiamento-
-Ma che schifo- Alessandro sbottò al solo pensiero di ciò che li aspettava.
-L'arena può ospitare al massimo 30 giocatori senza che essi si disturbino tra loro- riprese Nico con un'espressione divertita -Gli occhi che siamo riusciti a contare sono 22 e si trovano tutti tra un'altezza di 15 e 25 metri dal suolo. Gli occhi sono raggiungibili o con armi a gittata o attraverso alcune pedane piazzate nell'arena: diviene pericoloso utilizzare queste perché si deve fare platforming e i danni da caduta che si subiscono diventano ingenti più ci si avvicina agli occhi-
-Prossima volta mettiamo direttamente un boss con vita infinita e via no?- disse Lorenzo sbuffando fuori dalla bocca una densa nuvola di fumo che occultò in parte il suo volto nel quale si celava una sfumatura di timore-Invece l'altro fascicoletto cosa riguarda?-
-Questo dici?- domandò Niccolò indicando il plico di fogli che aveva precedentemente poggiato sul tavolo; dopo il cenno di assenso avuto dal monaco gli rispose -Sono alcune informazioni che Feril mi ha chiesto di controllare riguardo la prima città che si incontra sul piano 50, Terios-
-E come mai ti chiede di controllarli?- chiese Lorenzo avvicinandosi incuriosito all'amico e iniziando a sfogliare in parte le diverse carte.
-A dire il vero non lo so- rispose il bardo accendendosi la propria pipa invogliato da Lorenzo -Dice che, secondo, lui c'è qualcosa, nella città, di poco convincente… Tutti parlano continuamente di un'altra città che si può osservare al di là del limite del piano sul versante di una montagna-
-E si conosce il nome di questa città?- domandò Alessandro incuriosito dalla discussione degli amici.
-Thalarion- gli rispose il bardo non appena ebbe tirato qualche boccata di fumo.
-Thalarion?!- gli fece eco Lorenzo interrompendosi dallo sfogliare il fascicolo.
-L'hai già sentita nominare?- domandò questa volta Niccolò.
-Certo è una città presente all'interno di un racconto di Lovecraft, per essere precisi all'interno de La nave bianca- 
-E questa città ha qualcosa di particolare?-
-Se non ricordo male è dove sono custoditi tutti i segreti dell'umanità… Come un'utopia lontana, irraggiungibile per gli uomini-
-Mmm… Strano…- bofonchiò il bardo non comprendendo il perché di quella scelta -Un luogo così oltre rispetto all'uomo… Se è un luogo irraggiungibile sul serio perché renderlo visibile? Perché metterlo al centro di ogni dialogo di un'intera città?-
-Bah! Sarà raggiungibile solo in end-game- azzardò Alessandro che nel mentre aveva fregato la poltrona a Lorenzo.
Sul volto di Niccolò e Lorenzo si dipinse lo sguardo dell'illuminazione -Ma certo!- esclamarono all'unisono a voce talmente alta da far sobbalzare Kubasa.
-Cazzo urlate così voi due?!- urlò poi il barbaro portandosi la mano al cuore per lo spavento.
-Ale sei un genio!- continuò Niccolò al che subito Lorenzo cercò di risolvere lo sguardo confuso di Alessandro appena venutosi a creare spiegando -È probabile che sia una zona accessibile verso la fine del gioco ma credo che in essa si svolgeranno le ultime fasi del gioco-
-Cosa intendi dire?- domandò Kubasa curioso come il barbaro.
-Che probabilmente è lì che si cela il creatore del gioco- continuò il bardo -Abbiamo già visto che questa persona è piena di sé quindi è logico che avrà posto la sua dimora in un regno che è accessibile alle sole divinità-
-Beh… Come ragionamento fila- commentò Kubasa ripensando alle diverse letture che aveva svolto durante la sua solitaria reclusione nella biblioteca-mausoleo. I quattro si erano distratti dall'argomento principale: affrontare il boss del piano 50. Cercarono perciò di rientrare in carreggiata e discussero ancora a lungo, così decisero che sarebbero partiti il giorno seguente nella speranza di poter raggiungere l'arena della boss-fight il 24 dicembre… Si prospettava una bellissima vigilia di Natale.

Quello stesso pomeriggio tutti i componenti della seconda linea si diedero da fare per prepararsi alla partenza sempre più prossima. Feril e gli altri che già si trovavano al piano 50 decisero di accamparsi per cinque giorni nei pressi del dungeon aspettando così l'arrivo degli altri; Salazar e Tempesta fecero ritorno alla sede del Sangue di Drago per allestire le provviste necessarie al viaggio e la Vitriol cercò di programmare un piano per muoversi rapidamente nelle varie aree e una tattica per affrontare L'Astuto. Teresa e Niccolò una volta salutati gli amici si ritirarono nella loro stanza e si preparano per dormire.
-E se oltre a Sakura lasciassimo anche Pikeru a terra?- domandò Teresa mentre si legava i lunghi capelli in uno chignon.
-Potrebbe funzionare- gli rispose Niccolò già steso sul letto con indosso gli abiti comodi per la notte -Però temo che la tattica di usare le piattaforme come riparo per i chierici sia fallace-
-Cosa intendi dire?- chiese Teresa mentre si sfilava gli abiti per poi indossare la veste da notte.
-Puoi anche non metterti niente- scherzò Niccolò guardando la ragazza con il sorriso sulle labbra.
-Scemo- rise lei lanciandogli addosso un cuscino poggiato sulla sedia che aveva accanto.
Il ragazzo riuscì a parare il cuscino -Permettimi ogni tanto di fare lo scemo- rispose lui prima di tornare serio -Comunque dicevo che se Pikeru e Sakura rimangono continuamente sotto le piattaforme per dispensare cure potrebbero aver problemi vedere gli altri e quindi a lanciare le loro cure-
-Mmm…- Iniziò a riflettere lei avvicinandosi al letto e infilandosi sotto le coperte -Basterà che loro rimangano al di sotto della piattaforma più alta e che questa venga utilizzata meno delle altre-
Quando i corpi dei due iniziarono a sfiorarsi lui la abbracciò e dopo averla baciata teneramente le sorrise dicendo -Sei un genio-
La notte trascorse tra le carezze dall'amore, di un amore che splendeva agli anulari dei due e ancora nell'incredulità di essersi riusciti a legare nonostante tutto. Niccolò si addormentò col sorriso sulle labbra e Teresa rimase qualche secondo ad osservarlo, felice di poterlo guardare ancora una volta.
Non riuscendo a prendere sonno la ragazza iniziò a controllare l'equipaggiamento acquistato quella mattina: alla fine era passata dal fabbro che tutti le avevano sconsigliato, aveva così scoperto che si chiamava Laman; la cosa che però l'aveva sorpresa di lui è che non aveva la prestanza fisica tipica dei fabbri, era un uomo anziano e fiaccato dagli anni che non dava alcuna idea di una possanza passata. Come avevano spiegato Tempesta e Orias Laman era molto scortese e si rivolgeva sempre al giocatore con frasi lapidarie e volgari, per poi non parlare dei prezzi a cui vendeva la sua merce. Teresa però, guardandosi intorno all'interno della fucina, aveva notato, celato tra gli utensili per le riparazioni, una collana a cui mancava un probabilmente un pendente o un ciondolo; incuriosita da essa la ragazza provò a cercare tra le infinite domande che si potevano porre all'NPC ce ne era una legata a quell'oggetto. Con sorpresa Teresa si accorse che una domanda del genere esisteva: "Cos'è la collana che stai riparando" e una volta porta l'NPC, dopo i soliti sbuffi scocciati, iniziò a dire che quella collana una volta era uno stemma appartenuto a un suo caro amico ora lontano e aggiunse infine che quel suo amico stava aspettando una persona, una persona che sarebbe stata riconoscibile attraverso un determinato oggetto che Laman nominò ma che Teresa, in quel momento, non riusciva a ricordare. La ragazza spazzò via quei pensieri dalla testa e continuò a controllare l'inventario finché non si accorse di non riconoscere parte dei nomi degli oggetti che aveva davanti; dopo un primo momento di smarrimento comprese che si doveva trattare dell'inventario di Niccolò che ora, grazie al matrimonio, anche lei poteva vedere. Sorrise per un secondo poi lesse un nome che la lasciò di stucco "Maschera del Folle": ecco l'oggetto nominato da Laman.
   
 
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