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Autore: Mikirise    14/02/2018    4 recensioni
Tony ha incontrato Steve a 17 anni. Quando si sono sposati, aveva 21 anni. Adesso ha 24 anni e nessuno dei due vorrebbe davvero divorziare.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prima

La sala del cinema è decisamente vuota, tranne per Steve e Tony che guardano un film in bianco e nero con lunghi sguardi intensi e silenzi che Tony troverebbe imbarazzanti. Forse è per questo che non fa altro che mangiare popcorn e fare commenti che non c’entrano niente con il tipo che finge di cercare una scimmia fatta di pezza, su un albero decisamente di cartone. Steve, comunque, sembra esserene abbastanza preso, quindi non fa niente. Continua a mangiare e cercare di stare zitto.

La mano di Steve si allunga per prendere un po’ di popcorn, ma Tony, che è risaputo non essere mai cresciuto dopo i cinque anni di età, li allontana da lui e ridacchia quando si gira verso di lui con la bocca semiaperta. Tony alza le sopracciglia e continua a mangiare. Steve si allunga verso di lui e prova ad afferrare la bustina con le righe bianche e rosse, che Tony allontana un altro po’.

“Davvero?” chiede e non si limita più ad allungare solo il braccio, ma anche il corpo intero, per arrivare ad afferrare dalle mani di Tony i popcorn. Poi, con fare vittorioso, li posa sulle gambe e inizia a mangiare, tornando a guardare il film.

Ma vogliamo ricordare a tutti l’età mentale di Tony Stark, che ha salvato un po’ di popcorn in mano e li lancia in faccia a Steve, che sbatte velocemente le palpebre.

Tony” lo chiama, e il ragazzo scoppia in una risata silenziosa, inche un popcorn non lo raggiunge sul naso.

“Davvero?” chiede e Steve alza le spalle, tirandogliene un altro sull’occhio. Poi un altro sui capelli e un altro sulle labbra e un altro ull’altro occhio e Tony si rende conto di essere sotto un vero e proprio attacco, davanti al quale non può fare altro se non contrattaccare.

Si getta in avanti, cercando di fermare le mani. Afferra un polso di Steve, che comunque continua a tirare popcorn con l’altra mano. Stanno entrambi ridendo, intorno a loro non c’è comunque nessuno, quindi non è un problema poi così grande. Tony riesce ad afferrare anche l’altro polsoe Steve sta ridendo con una serenità che Tony vorrebbe vedergli più spesso. E poi stanno lì, a guardarsi negli occhi, con le mani bloccate e i nasi che potrebbero toccarsi, se solo volessero. Le labbra potrebbero toccarsi, se solo volessero. La presa sui polsi si allenta e le palpebre si socchiudono e c’è qualcosa che cambia nell’atmosfera. Ma

E Tony si rende conto che lo vogliono entrambi. E, come nei cliché più squallidi di Hollywood, si ritrovano labbra su labbra in un cinema vuoto e buio.

E nessuno dei due sarebbe potuto essere più felice.









 

X consulenza di coppia


“Okay.” Steve ruota gli occhi. “Non abbiamo dormito, ma soltanto perché tutti e due soffriamo d’insonnia.”

“Steve” si lamenta Tony con un sorriso mal celato. “Ci sarebbe arrivato da solo, dai. Avevo in testa tutta una storia e poi glielo avremmo detto. Sarebbe stato divertente.”

Thor annuisce con un sorriso. “Quindi avete preso a fare colazione insieme tutti i giorni” tira le somme, poggiando sul tavolino il quadernino sul quale ha scritto appunti sulla coppia nelle ultime dieci settimane.

“Più cene sporadiche, anche” integra Tony. “E quando mi dimentico di mangiare, Steve mi porta da mangiare in laboratorio. Senza pantaloni.”

Tony.”

Tony scoppia a ridere e gli lascia un bacio sulla guancia. “Sì, lo dice abbastanza spesso” dice, girandosi verso Thor. “Ma di solito parliamo. Lo giuro. Parliamo. Ci vuole un po’ di sforzo e di solito devo scrivermi qualche promemoria per farlo, ma quando qualcosa mi fa venire in mente Steve, gli scrivo.”

“E io ho imparato a non rispondere mai in vivavoce.”

“Quei tuoi ragazzi si scandalizzano con poco.”

“Era Sam.”

“Stavo parlando con un robot” spiega Tony, scuotendo la testa allo sguardo interrogativo di Thor. “Che domande avresti voluto che facessi? Ovviamente gli ho chiesto il senso della vita.”

“E il vostro amico si è scandalizzato dalla risposta?” chiede il consulente, divertito.

“Il robot ha risposto che non c’è senso nella vita, ma che siamo solo noi che proviamo ad andare avanti” inizia Tony, con tono abbastanza serio. Sospira. “Poi ha iniziato un monologo sul perché l’umanità dovrebbe sentirsi piccola e insignificante come in realtà è.”

“Sam si è messo a piangere” sospira Steve. “E mi ha chiesto se Tony stava bene. E io cosa potevo rispondergli?”

“Perché avrebbe dovuto chiederti se Anthony stava bene?”

“Il robot è stato programmato da lui. Ovviamente quello che ha detto rispecchia in qualche modo anche i pensieri di Tony.” Alza le spalle. “E gli ho dovuto spiegare che Tony ha inserito i pensieri sei filosofi più importanti dal Novecento ad oggi. Il che è una bugia, io non sono bravo a mentire e quando Sam viene a trovarci porta sempre del cioccolato in più perché ha paura che Tony faccia qualcosa di non saggio.”

“Io il discorso di Friday l’ho sentito come incoraggiante.”

“Certo.”

“Sam si scandalizza con poco.”

“Sicuramente, tesoro.” Si scambiano uno sguardo divertito, prima di girarsi di nuovo verso Thor. “Stiamo meglio” continua Steve. “Ci lavoriamo ogni giorno.”

Tony sorride di lato e alza una spalla. “Ci potremmo lavorare anche per tutta la vita.”

“Come in ogni matrimonio che si rispetti” risponde Thor. “Spero che voi continuiate a farlo.”

“È quello che speriamo anche noi.”












 

Dopo

Quando Tony apre gli occhi, tra le lenzuola bianche e nella stanza buia, Steve è sdraiato accanto a lui, con gli occhi semiaperti e le mani in mezzo a loro. Gli sorride e Tony sorride di riflesso, prima di soffocare uno sbadiglio nel cuscino. “Che ore sono?” chiede con voce rauca, sistemandosi di fianco.

“Le tre del mattino” risponde Steve, tirando le lenzuola sulle spalle di Tony, che sospira. “Oggi devi fare qualche viaggio?”

“Pepper mi ha dato la serata libera. Dice che ultimamente so lavorando molto e che mi merito una serata libera.” Si stira la schiena. “Non so cosa voglia dire.”

“Mi piace Pepper.”

“Lo so che ti piace Pepper” ride Tony, accoccolandosi più vicino a lui, chiudendo di nuovo gli occhi. “Dovremmo andare a fare colazione?”

“Potremmo rimanere qui, a guardare il soffitto.” Steve gli bacia la fronte, mentre Tony cerca il suo posto accanto al suo corpo, sistemando i loro angoli insieme. “Magari potremmo guardarci quel film che abbiamo visto quella volta al cinema?”

“La volta che ci hanno messo a spazzare la sala perché avevamo giocato coi popcorn?”

“Quella volta.”

“Dovremmo avere il DVD da qualche parte. O potremmo cercarlo in streaming” sbadiglia Tony, poggiando la testa sul petto di lui. “E fare una maratona di film vecchi e in bianco e nero. Domani non hai lezione?”

“Posso dire a Charles che sono malato.”

“Charles sa quando menti… E comunque il bugiardo della relazione sono io, non mi puoi rubare il ruolo.” Rimangono in silenzio per qualche secondo, in cui Steve sistema il braccio sotto Tony, per poterlo abbracciare e sentirne la presenza con più prepotenza. Pensa che stia dormendo, nonostante i movimenti delle mani nervosamente attive, finché Tony non sospira di nuovo. “È finita la casa, sai?”

“La casa?”

“Quella che hai progettato quando ci siamo sposati” risponde semplicemente. “È finita. Dovremmo andare a vederla.”

Steve sorride. “Non pensavo che avessi deciso di continuare il progetto.”

“Tu lo sapevi. Quello che non sapevi è che è pronta da un po’ e che avevo pensato di demolirla. Perché, beh, non sembrava star andando molto bene, tra noi, quindi.”

“Non l’hai demolita.”

“L’avrei potuta demolire.”

Steve affonda i naso trai capelli di Tony. “Non l’hai demolita” ripete lentamente. “Dovremmo andare a vederla.”

“Dovremmo portare anche la sedia a dondolo e preparare il portico per quando saremo vecchi.”

“Un giradischi per far capire che noi non siamo nativi digitali e possiamo tornare a vivere senza tecnologia.”

“Parla per te” ride Tony. “E lì fare in modo che gli Stark-Rogers dei prossimi cento anni ci vivano, finché uno dei nostri discendenti non diventi un giocatore d’azzardo e non la perda in una mano rischiosa.”

“Perché?”

“I geni Stark. È così che Howard si è trovato socio di Obie. Pare che mio zio Edward abbia perso in questo modo la sua eredità. E poi è così che Rhodey mi ha convinto a mangiare melanzane. Però forse sarà abbastanza intelligente da non dare via i cimeli di famiglia.”

Steve sospira e accarezza la sua spalla col pollice. “Ti amo” sussurra e Tony alza la testa per fare in modo che i loro occhi si incontrino. Gli lascia un bacio leggero sulle labbra, prima di sistemare di nuovo la testa sul suo petto.

“Ti amo anche io.” Tira indietro le spalle, per stirarsi. “Ma ti prego non farmi fare jogging.”

“Io non…” Steve abbassa lo sguardo, solo per trovarsi Tony con gli occhi chiusi e il respiro profondo, che è tornato a dormire placidamente tra le sue braccia. Steve scuote la testa e sorride. “Okay” mormora con un sorriso. Scuote la testa e continua a guardare il soffitto. 
  
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