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Autore: Lily710    14/02/2018    5 recensioni
Una raccolta di quattro semplici one-shot a tema romantico, ambientate ognuna in una stagione diversa;
• “Risi ancora, ancora e ancora. Non avevo intenzione di smettere.
Anzi, erano proprio quello sguardo e quel sorriso che non mi permettevano di farlo.” -Sonic × Amy (Autunno);
• “Al riccio si era accesa una scintilla dentro, e quella scintilla in quel momento stava bruciando ardentemente per un sentimento che probabilmente non aveva mai conosciuto a fondo. Era amore, forse?” -Shadow × Crystal (Inverno);“
•Era talmente bella ai suoi occhi che quelle due bellissime rose rosse, ormai sbocciate, situate tra le sue lunghe foglie brillanti, resero il suo giardino banale.[...]” -Tails × Cosmo (Primavera)
•“[...] E quegli occhi erano davvero unici. Diamine, effettivamente era così: dove si era mai visto un paio di occhi rosati con sfumature di un rosso rubino?” -Dash × Darkly (Estate)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Amy Rose, Miles Tails Prower, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PREMESSA: questa è una mia ship, formata da Shadow e Crystal, la cugina di Amy (una mia OC). Oltre per il fatto che i personaggi sono OOC (perché, anche se leggermente, lo sono in tutte le one-shot di questa raccolta), se pensate che non vi possa piacere e/o non vi possa interessare una ship su Shadow, che è un personaggio molto particolare... per favore non leggete, grazie.
Vi sto dicendo ciò solo perché questo personaggio è amato da moltissimi, e c'è chi si interessa a possibili ship chi no, solo questo. ^^
Detto ciò, buona lettura! ^^
 
 
 
Quel fatidico giorno tanto atteso dalle coppie era finalmente arrivato: mobiani baffuti con un cilindro in testa vendevano rose colorate alle coppie che passavano di lì, che spesso e volentieri venivano regalate alle fidanzate sul momento, le gelaterie erano piene di ragazzi e ragazze che volevano comprare una scatola di cioccolato per il proprio partner, e alcuni ricci donavano anche dei palloncini, giusto per trascorrere il tempo a vedere la gente sorridere.
Non era però amata da tutti quella giornata, anzi, molti addirittura la detestavano: il solo pensiero di vedere tutte quelle coppie che si "sbaciucchiavano" per tutta la giornata... faceva venire il diabete e la nausea.
E... anche la Forma di Vita Perfetta detestava quella festa.
Ovviamente.
 
«Tsk. In questo giorno tutti si "amano infinitamente"...» ironizzò, gesticolando con le mani;
«... poi però negli altri si fanno le corna» alzò gli occhi al cielo, mentre si dirigeva da qualche parte.
 
Vi era un freddo gelido tale che il sole si avvertisse poco e nulla: la neve arrivava quasi alle ginocchia, ma nonostante ciò la gente era comunque in giro con la propria damigella o con il proprio cavaliere.
Lui invece era solo tra le strade innevate di Mobius, con una leggera sciarpa rossa e un giubottino nero che riscaldava a malapena il suo corpo.
Mise le mani alle tasche, e ad ogni passo che faceva le meningi gli divenivano sempre più congelate.
 
Si fecero poi le sei e mezzo del pomeriggio: la temperatura si era davvero abbassata, rispetto alla mattina.
Nonostante fosse fuori casa da quasi tutto il giorno e il crepuscolo ormai si avvicinava, proprio non se la sentiva di tornare nella sua dimora: forse perché vi era la sorella con il suo ormai ragazzo, Dash... o forse perché era proprio l'atmosfera familiare, che quel giorno non riusciva a digerire.
Era come se stesse aspettando qualcosa.
Ma cosa, esattamente?
Non lo sapeva neanche lui.
 
Ormai completamente immerso nei suoi pensieri, non si accorse della presenza di una ragazza... con la quale si scontrò sbadatamente.
 
E, in più, ella perse l'equilibrio per la troppa neve, cadendo addosso al riccio striato.
 
Lui si sentiva a disagio - infatti non guardò nemmeno chi era, chiudendo gli occhi - ma allo stesso tempo era mooolto seccato; invece lei non guardò l'altro in viso nemmeno per un secondo a causa dell'imbarazzo.
 
«Mi scusi, davvero, mi scusi tantissimo! Sa, non sono affatto abituata a tutta questa neve... Dove abitavo prima, non la vedevo quasi mai!» disse dando del "lei" in modo da essere più cortese possibile, mentre si alzava da terra e toglieva tutta la neve dal suo cappellino.
 
«Non si è fatta niente, vero? La accompagno da qualche parte s» dopo poco alzò gli occhi verso il suo interlocutore...
E improvvisamente si interruppe diventando multicolor, capendo chi si era ritrovata davanti.
Come aveva fatto a non riconoscerlo prima?!
 
«O-Oh, Shadow, ma sei tu! Non ti avevo affatto riconosciuto!» disse, imbarazzatissima ma in parte allegra allo stesso tempo.
Si maledisse per essere così timida e impacciata.
 
Lui rimase immobile, osservando le sue iridi castane.
Forse vi si era già perso dentro ancor prima di dire o fare niente.
 
«Ciao, Crystal...»
 
***
 
I due si erano conosciuti alla cena di Natale, e poi si erano anche visti alcune volte in giro per le vie di Mobius; 
era da poco tempo che lei si era trasferita dalla cugina Amy, e così approfittando del fatto di essere presente tra loro, quella sera conobbe gli amici della rosa.
Erano tutti simpatici, diceva.
 
Uno di loro però era un tipo parecchio strano: stava sempre da solo e non parlava mai con nessuno.
Così decise di sedersi accanto a lui su quella panchina fuori casa, giusto per TENTARE, perlomeno, di instaurare un banalissimo dialogo.
La cugina le aveva spiegato che era un tipo abbastanza diffidente e di poche parole, ma lei ugualmente voleva provare a parlarci...
...e, alquanto stranamente, dopo che la riccia ruppe il ghiaccio egli scambiò due parole con lei;
 
Ricordava esattamente di cosa avevano parlato.
Anzi, di chi.
 
Non aveva detto granché, aveva solo fatto il suo nome e accennato quanto fosse stata importante per lui.
E poi Crystal, sorridente, si lasciò raccontare quelle quattro parole su di lei.
Ma ciò non avvenne per caso -dato che Shadow non si apriva mai con nessuno, specialmente su questo argomento - o per simpatia... o per il fatto che quegli aculei verde acqua “sparati ordinatamente e con moltissimo stile all'indietro” erano folti, ben curati e meravigliosi.
 
No, non per quello.
 
Quella riccia aveva qualcosa di speciale dentro, nella sua anima.
Dolce, solare, allegra e buona e anche molto, molto carina.
Anzi, bellissima.
 
Come lei.
 
•••
 
“Oltre tua sorella... hai per caso qualcuno a cui tieni talmente tanto... che daresti la vita per lui, o lei?”
 
“Si. Lo avrei fatto, se non me l'avessero portata via.”
 
“Se posso chiedere... qual era il suo nome?”
 
“Maria.”
 
***
 
«Non ti avevo visto totalmente... scusami ancora...» sussurrò, a disagio «...ma sai, oggi è una giornata un po' strana.»
«Già.»
 
Soffiò il vento gelido, e fu l'unica cosa che si sentì nel silenzio profondo che vi era durante una luna appena sorta di un San Valentino dall'aria deprimente.
La città era diventata d'improvviso deserta: tutto ciò che rimaneva erano cioccolatini sparsi sul marciapiede di ghiaccio, palloncini che volavano verso l'orizzonte e petali di rose rosse sparsi sopra la neve, come delle macchie di sangue fresco e caldo su un'anima bianca e pura ormai ferita da qualcosa di più grande.
 
Un fiocco di neve cadde sul naso gelido di Shadow, che fu seguito da altri cento, mille. O forse di più.
Ma nessuno dei due badava alla bufera che vi era in quel momento: erano soltanto concentrati l'uno all'altro.
 
Era come se, senza dire una parola, in quel momento si stessero raccontando il mondo.
 
Crystal, presa da uno spirito di gioia, cominciò a fare giravolte intorno a se stessa, guardando il cielo mentre la neve le cadeva sulle guance rosee.
«Dai Shadow, vieni! Non capita spesso che nevichi così tanto a Febbraio!» esclamò, e senza dare al riccio il tempo di replicare, ella lo prese per le mani, fecendolo girare insieme a lei...
... come se, per un istante, fossero tornati bambini.
 
Era molto, molto strano, il fatto che lui non avesse detto nulla; 
se fosse stato qualcun altro, l'avrebbe già picchiato, fatto fuori, dato per matto e poi piantato in asso - anche se probabilmente nessuno avrebbe fatto il gesto che la riccia aveva fatto.
Ma con lei era diverso: gli ricordava sì la sua dolce e tenera Maria, ma allo stesso tempo era come se rappresentasse una nuova pagina: un cuore speciale, dentro la quale vi era il passato, il presente e il futuro.
 
Allegra e parecchio timida: lei era fatta così.
Solo che nel momento in cui l'allegria veniva sopraffatta dalla timidezza per un motivo o per un altro, si lasciava andare, sprizzando di gioia e positività.
Anche lei però aveva dei momenti bui, del resto.
 
All'improvviso smise di fare giravolte con lui: forse per la stanchezza, o forse per il freddo; ciò non fu molto chiaro.
Allora entrambi si sedettero su una panchina.
Egli si sentiva parecchio strano: da quando lei era arrivata in città e dal momento in cui loro due avevano parlato, al riccio si era accesa una scintilla dentro, e quella scintilla in quel momento stava bruciando ardentemente per un sentimento che probabilmente non aveva mai conosciuto a fondo.
Era amore, forse?
 
Vedendo la riccia tremare per la bassissima temperatura, lui le porse la propria sciarpa, avvicinandosi sempre più all'altra;
 
«Tieni, riscaldati» bisbigliò accennando un sorriso, uno di quelli che non mostrava praticamente a nessuno.
 
«Ma no, stai tranquillo, ti potresti beccare un raffredd» le mise un dito nella bocca, facendole cenno di tacere, e poi gliela avvolse al collo senza dire una parola.
Crystal si imbarazzò lievemente: non aveva detto niente, eppure... si era dimostrato premuroso ugualmente.
 
«G-Grazie mille...»
 
I due si guardarono negli occhi: quello sguardo stava forse durando un'infinità, o forse solo un battito di ciglia.
Una via di mezzo non esisteva, probabilmente.
Poi soffiò il vento.
Ormai sempre più vicini, arrivarono a sfiorarsi le mani: lui gliele accarezzava in modo talmente delicato... che sembrava quasi avesse paura di farle del male.
E, dopo poco... le loro dita si intrecciarono, come un labirinto che sicuramente avrebbe avuto una via di uscita, ma solo se risolto insieme.
 
Poi finalmente accadde.
 
Le loro labbra si sfiorarono, fino a che l'uno poggiò definitivamente le sue su quelle dell'altra;
Shadow le prese il viso e Crystal affondò le sue mani nella folta chioma striata dell'altro.
Ma quanto aveva desiderato, toccargli quei fantastici aculei?!
Oh, quel bacio era diventato davvero passionale, direi.
Erano ormai immersi dall'amore. Questo, e nient'altro.
 
Poi dopo poco si staccarono, sorridendosi a vicenda.
«In fondo, non abbiamo passato un San Valentino così, come dire, noioso o...» improvvisamente smise di parlare, vedendo che lui le aveva preso la mano;
Allora la riccia alzò lo sguardo verso di lui, perdendosi in quegli occhi di un rosso ardente, come le fiamme...
o semplicemente come l'amore che stavano provando.
Si sorrisero timidamente a vicenda: non potevano essere più felici di così.
E forse, San Valentino alcune volte poteva non essere così... "diabetico".
Fu un momento magico, uno di quelli che non aveva bisogno di parole.
 
E quella...
Era la pura e sola magia dell'amore.
 
Angoletto dell'autrice: salve, ragazzuoli! Sono tornata, dopo tanti mesi che non aggiorno questa storia! Però l'ho voluta aggiornare in occasione sì, di San Valentino...
Ma soprattutto in occasione del fatto che un anno fa ho pubblicato la mia prima fic (esattamente il 06/02/2017) e la mia seconda fic (esattamente oggi) che ha raggiunto più di quattrocento visualizzazioni.
Davvero, grazie ragazzi.
Senza di voi non sarei arrivata fin qui.
Non vi sarò mai grata abbastanza, davvero, grazie. ^^
Ah, tranquilli che, per chi segue "The Epic War", a breve pubblicherò il nuovo capitolo! ^^
Bene... detto questo, come al solito segnalatemi eventuali errori, spero che vi sia piaciuta e alla prossima!
Baci, Lily710
   
 
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