Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Umile_Bardo    14/02/2018    1 recensioni
Lupin e Jigen sono di nuovo in Spagna e per il pistolero non è esattamente un posto piacevole, dato che gli ricorda una delle sue avventure amorose finite in modo pessimo. Questa volta però, invece di esserlo da una rosa, verrà colpito da uno strano violino argentato e dalla sua proprietaria, alla quale più criminali stanno dando la caccia per impossessarsi di un incredibile tesoro.
Davanti ad una avventura così Lupin III e i suoi compagni non posso certo tirarsi indietro
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jigen Daisuke, Lupin III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io, Jigen, Lupin e Goemon riusciamo ad uscire dall'Hotel incolumi ( e ancora non me ne capacito).

 

Sono ancora in braccio al pistolero mentre, ansimando, ci rifugiamo in un vicoletto buio a qualche isolato dell'edificio.

 

< Accidenti, ci è mancato un pelo! > sbuffa Lupin allentandosi leggermente la cravatta.

< L'importante è essere riusciti a salvare sia la signorina che il violino, > dice impassibile il samurai, infilando le mani nelle ampie maniche della sua veste.

 

Lancio un'occhiata ansiosa alla custodia dello strumento, ancora in mano a Lupin.

Lui nota il mio sguardo e sorridendo me la mostra girandola e rigirandola con delicatezza.

 

Nemmeno un graffio! Grazie al cielo!!

 

< Gliel'avevo detto Miss, il nostro ladro gentiluomo ha il tocco più delicato del mondo! >

Alzo lo sguardo, incrociando quello di Jigen, accoppiato con un leggero sorriso sulle labbra.

Posso sentire il respiro ancora accelerato del suo petto e la presa forte delle sue braccia.

Arrossisco come un peperone. Dannazione! Da quando lo conosco non faccio altro!

Quanto vorrei una sigaretta adesso!

 

Lupin ridacchia < A quanto vedo anche lei è senza un graffio! Bravo Jigen, non solo “mano lesta” ma anche “Mani d'oro” ! > dice strizzandogli l'occhio.

< Taci! > ringhia il pistolero.

 

< Signor Jigen.. > mormoro evitando accuratamente di guardarlo negli occhi < ora può mettermi giù. >

< Uh! SI, certo. > borbotta.

 

Tocca finalmente per terra e rabbrividisco, lontana dal tocco caldo ( bollente!! ) dell'uomo.

Nel trambusto dell'attacco sono riuscita a infilarmi solo un paio di scarpe da ginnastica.

Mentre mi rendo conto di essere davanti a quei tre indossando solo un pigiama un autobus cittadino passa per la strada deserta, illuminando il vicolo dalle ombre della notte.

La luce dei fanali mi prende in pieno.

 

Gli uomini mi guardano con la bocca spalancata mentre la sottile casacca grigia del pigiama diventa quasi trasparente, mostrando tutto ciò che si trova al di sotto ( e giusto per sottolineare la drammaticità della cosa di solito dormo senza biancheria intima).

 

< AAAAAAAH ! > urlo coprendomi il petto con le braccia < Guardate da un'altra parte!!! >

Il primo a riscuotersi è Goemon (prontezza da samurai) che dà una botta con la spada a Lupin, che a sua volta tira una gomitata a Jigen. Quest'ultimo si cala il cappello sulla fronte, visibilmente imbarazzato.

 

< I miei vestiti sono rimasti in albergo! > sbraito dandogli le spalle, poi mi ricordo che, anche se neri, i pantaloni che porto sono leggeri e aderenti.

Mi volto di scatto appiattendomi contro il muro, per smettere di dare spettacolo.

 

< Va bene, va bene. Calmiamo i bollenti spiriti! > Lupin si fa avanti, schiarendosi la voce < Ci muoveremo in questo modo: io e Goemon torneremo all'Hotel per recuperare i suoi abiti, magari scoprire qualcosa sui suoi assalitori e sopratutto parlare con il suo ansioso agente! >

Io annuisco Ancora una volta mi ero dimenticata di Sean.

< Jigen tu ti prenderai cura della signorina! >

 

Mi volto verso il pistolero, che si è messo a ricaricare la pistola. Con uno schiocco rimette il tamburo carico all'interno < Non c'è problema. >

 

I due si allontanano nel buio e io e Jigen rimaniamo soli. Ancora. Per l'ennesima volta.

Non che la cosa mi dispiaccia certo! Però....

 

Le mie elucubrazioni sono interrotte da un forte sternuto. In Spagna la notte è fredda.

< Tenga. > sgrano gli occhi quando Jigen mi porge la sua giacca, rimanendo solo in camicia.

< Ma....e lei?? >

< Non sono io quello in pigiama, senza neanche un paio di calze addosso. > mi sorride.

Faccio lo stesso e accetto di buon grado la giacca. Con un sollievo infilo le maniche e sento già il calore andare a diffondersi nel corpo.

Il tessuto sa di fumo ma sotto percepisco il profumo di Jigen, ed è meraviglioso.

 

Faccio qualche passo verso l'interno del vicolo e mi vado a sedere su un muretto sbriciolato. Sospiro.

< Come si sente? > mi chiede lui, appoggiandosi di fianco a me e mettendo le mani in tasca.

< Un po' frastornata. Non avevo mai subito una cosa del genere. Assurdo, ma da una parte sembra un film di spie. > faccio un mezzo sorriso poco convinto.

< Forse è il modo migliore con cui prenderla. > sorride anche Jigen < Ma ricordi che non è una vergogna ammettere di essere spaventati. >

 

Lo guardo stupita per quelle parole così comprensive. Non so come ma sentendole mi sento improvvisamente spossata e anche...terrorizzata.

< Grazie per avermelo detto... > senza volerlo la voce mi trema < .. in effetti è pesante per una persona comune affrontare una cosa del genere... > mi scappa una lacrima.

 

Appoggio il violino sul muretto accanto a me e mi copro il viso con le mani, cercando di frenare le lacrime che ormai hanno rotto gli argini e scrosciano fuori dai miei occhi.

< M-mi scusi Jigen, non...non volevo...> ormai sto singhiozzando a pieni polmoni.

< Mi dia del tu. > mi interrompe il pistolero avvicinandosi < E non è un problema, si sfoghi quanto vuole. É normale reagire così >

Con estrema delicatezza mi afferra le spalle e mi fa appoggiare la testa alla sua spalla.

 

E lo faccio. Piango come non mi capitava da una vita. Non solo per questa caccia al violino ma per tutto lo stress accumulato in questo periodo.

Mi sono ritrovata ad essere una diplomata del conservatorio a tenere concerti in tutto il mondo.

 

Pian piano le lacrime rallentano e i singhiozzi si placano. Arrossisco quando Jigen mi appoggia una mano sulla testa, accarezzando i capelli.

< Grazie mille Jigen...oppure Daisuke? > mormoro tirando su col naso.

< Jigen va benissimo Miss. >

< Chiamami per nome, per favore. > gli dico alzando la testa e guardandolo.

< Come vuoi, Estrella. >

 

Ci fissiamo, immobili, a un soffio l'uno dall'altra.

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

Oggi è San Valentino, quale momento migliore per scrivere un capito romantico??

Spero che la storia vi piaccia e che vi piaccia anche Estrella! Se poi approvate anche la coppia e vorreste vedere qualcosina su di loro passate dalla mia pagina facebook L'Arte di un UmileBardo o su Instagram con lo stesso nome!

Recensite mi raccomando ^^

 

  
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