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Autore: MielChan    15/02/2018    1 recensioni
In questa città puoi esprimere un desiderio tramite un aeroplanino di carta, Thomas lanciò il suo all'età di 18 anni totalmente ubriaco, non ricorda nulla di ciò che ha espresso , ora ha 20 anni con un'incidente alle sue spalle che gli ha fatto dimenticare 2 anni della sua vita, il perché, sfortunatamente, è ancora ignoto.
[Newtmas AU]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Minho, Newt, Newt/Thomas, Thomas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia che suona rumorosa per ricordarmi di andare a lavoro non è proprio il massimo per iniziare una giornata, ma ovviamente tocca abituarcisi, non fraintendete, non è il lavoro in se a darmi fastidio anzi posso ritenermi fortunato perché in fondo amo il mio lavoro, l’unica cosa che detesto sono le sveglie! Rumorose e fastidiose, ti svegliano la maggior parte delle volte sul momento più bello del sogno, ti svegliano nel momento in cui riesci a dormire quando hai passato la notte in insonnia e alcune ti svegliano per farti ricordare e vivere una vita che nemmeno vorresti.
Lavorare nella pasticceria di mio cugino mi mette allegria, amavo cucinare fin da ragazzo, e vedere i volti delle persone illuminarsi quando assaggiano i miei dolci mette davvero una grandissima soddisfazione, è stato Newt a consigliarmi di seguire la strada del pasticciere, inizialmente la seguii ma poi, da come avrete ben capito, abbandonai gli studi, solamente in seguito grazie a mio cugino riuscì a combinare qualcosa… meno male che aveva le stesse mie passioni!
‘’Thomas svegliati!’’ Mi viene a svegliare mia zia questa volta in ritardo visto che sono già pronto.
‘’Sì zia!’’
‘’John non ti coprirà anche oggi.’’
‘’Ma infatti sono già pronto!’’ Esco dalla stanza e saluto mia zia baciandola sulla guancia.  
‘’Buon lavoro.’’ E sorride tristemente; mia zia… ho talmente un sacco di cose da raccontare su di lei che penso non finirò mai, riassumendo il tutto lei è la sorella gemella di mia madre , il fatto che siano gemelle mi rattrista e mi riscalda il cuore allo stesso tempo, sono felice di poterla vedere ogni volta, sono felice di veder come sarebbe stata esteticamente mia madre col passare degli anni ma la stessa cosa mi rattrista infinitamente, mi prese sotto la sua custodia subito dopo che i miei genitori morirono, e dopo numerose e numerose pratiche, visite dal giudice, visite dal tutore e tutto il resto finalmente potetti restare da lei.
Arrivo finalmente nel posto in cui lavoro, è un locale molto carino e semplice, puoi scegliere se rimanere a mangiare qualche torta nei tavolini oppure prendere e portare via, una cosa semplicissima; entro, saluto i miei colleghi e mi metto immediatamente al lavoro, ogni volta ci sono un sacco di clienti, la maggior parte sono tutte ragazzine innamorate di mio cugino, ma non ha importanza, a quanto pare il bell’aspetto attira clientela!
‘’Thomas c’è una ragazza che ti cerca.’’ Mi interrompe dal lavoro un mio collega.
‘’Ragazza?’’
‘’Sì, ha dei capelli cortissimi marrone.’’
‘’Non conosco nessuna ragazza così…’’
‘’Ha detto che è una tua amica, dovresti controllare forse.’’ Annuisco e mi dirigo fuori.
‘’Thomas!’’ mi salta praticamente addosso e a fatica riesco a star in piedi.
‘’Ti offendi se ti dico che non ho la più pallida idea di chi tu sia?’’  Le dico staccandola da me.
‘’Sono Brenda! Quindi è vero che hai perso la memoria, John mi aveva detto qualcosa! Oh scusa sono indiscreta come sempre.’’
‘’AH! Sei quella che ha cercato di contattarmi… scusa, ecco come dire…’’ Scioccato e senza parole, non ho la più pallida di cosa fare.
‘’Sì John mi ha pure detto che volevi allontanarti e bla bla tutte quelle cose lì, ma da me non fuggirai!’’ si avvicina e mi stringe la mano. ‘’Ti farò ricordar tutto!’’
‘’Ora come ora mi stai solo spaventando…’’
‘’Ho lanciato un sacco di aeroplanini per farti ritornar la memoria! ma ho già sprecato il mio desiderio…’’
‘’Ti prego dammi tregua un attimo!’’ Le tappo la bocca con la mano, come diamine ho fatto a diventare amica di una persona così solare!? Se è questo il giusto termine da usare…
Un attimo di pausa… Brenda, di lei ricordo solamente le cose che mi disse mio cugino, dopo il mio incidente lei e una certa, Terri? Tamara!? Bhe, non ricordo… mi contattarono per chiedermi come stetti e altro, ma come già dissi  in precedenza non avevo nessuna intenzione di rilegare con persone di cui non ricordavo assolutamente nulla, quindi ignorai tutti i loro messaggi…lo so! ‘ cosa egoistica da parte tua’ ma in quel periodo mi sentivo così.
‘’Brenda! Senti, ho cercato di ignorarti perché davvero non ricordo niente di te…’’
‘’Tranquillo, non mi sono offesa, cioè io no, Teresa un pochetto forse sì.’’ Ah ecco si chiamava Teresa…
‘’Resta il fatto che non ricordo assolutamente nulla! quindi ti prego parliamone con molta calma, tra poco finisco il turno… ti va di aspettarmi?’’
‘’Tanto ti aspettavo sempre!’’
‘’Va bene.’’
Inutile dire che i miei dolci stanno uscendo malissimo, ed è inutile dire che ora come ora vorrei solamente buttarmi fuori dalla finestra e scappare il più lontano possibile, seriamente, come diamine ho fatto a legare con una ragazza così iperattiva? Io che cerco sempre la semplicità nelle cose e nelle persone, mah... proverò a parargli con calma e vedere se ritorno ad andare d’accordo con lei o cose simili, forse potrò ricavarne qualcosa di positivo.
Finisco di metter in ordine la cucina e quando esco la ritrovo seduta su una panchina ad aspettarmi con un sorriso luminosissimo stampato in faccia.
‘’Stacchi precisissimo ogni volta!’’
‘’Così sembrerebbe… camminiamo un po’?’’
‘’Certamente!’’ ed iniziamo a camminare per la città senza una meta precisa.
‘’Quindi io e te ci siamo conosciuti come?’’
‘’Avevo una cotta tremenda per John, ma un giorno lo vidi baciarsi con una ragazza e ci rimasi demoralizzata per settimane, continuavo comunque a venire al locale mangiando solamente torte al cioccolato, tu lo notasti e mi offrissi un dolce alla vaniglia con un biglietto ‘la cioccolata prima o poi ti stuferà’ è partito tutto da li.’’
‘’In pratica mi hai fatto pena.’’
‘’ESATTO! Più avanti me lo dissi proprio così!’’ Ed inizia a ridere, sono il solo a pensare che in fondo non sia la cosa più carina da dire? 
‘’Quindi abbiamo iniziato ad andare d’accordo in questo modo?’’
‘’Sì! Poco a poco abbiamo poi legato e vi ho fatto conoscere Teresa.’’
‘’Vi…?’’
‘’Tu e…. NEWT!’’ intravediamo Newt a distanza e vedo Brenda piombarsi addosso a lui nello stesso identico modo di prima. ‘’Newt! Finalmente riesco a incontrarti!’’
‘’Brenda, sei già arrivata?’’
‘’Sono arrivata l’altro giorno e tu non sei cambiato nemmeno un po’ in questi mesi!’’
‘’Tommy vedo che avete riappacificato i rapporti.’’
‘’Ci siamo trovati da poco…’’
‘’Tanto ridiventerà mio amico!’’ Si avvicina stringendomi la mano. ‘’Adesso vado! I miei genitori hanno invitato dei parenti e non posso tardare!’’ Bacia sia me sia Newt sulla guancia e quasi correndo se ne va via.
‘’Tu… spiegami tutto ti prego.’’ Si mette a ridere e con calma inizia a spiegarmi meglio le cose.
Brenda a quanto pare mi fece ‘paura’ anche la prima volta che la incontrai, mentre Newt non si è mai fatto problemi, lui va d’accordo  praticamente con tutti quanti, a Brenda  mi sono avvicinato per pietà la prima volta, inizialmente mi limitai ad offrirle una torta, nulla di più e nulla di meno, ma pian piano, da quello che mi è sembrato di capire dal racconto di Newt, lei si comportò da perfetta amica, perché nonostante tutto semplicemente c’era, se ti accadeva qualcosa di male lei c’era, se avevi bisogno di una mano o volevi chiacchierare… lei c’era, ed è per questo che divenne una delle mie migliori amiche, prima del mio incidente si trasferì per continuare gli studi, ci contattavamo spesso, ma dopo l’incidente io cambiai, spero di ricordarmi di lei presto.
‘’Tranquillo prima o poi la memoria ti ritornerà.’’ Mi dice interrompendo i miei pensieri, non avevo detto assolutamente nulla, ma lui riesce a capirmi solamente guardandomi.
‘’Per il momento i medici sono tutti confusi quanto me.’’
‘’Proviamo con la tecnica di ieri allora.’’
‘’Ovvero?’’
‘’Semplicemente andiamo in un posto con dei ricordi e vedi se si attiva qualcosa, tentar non costa nulla, no?’’
‘’Era quello che volevo provare infatti… forse passo dalla ‘base’, vieni con me?’’
‘’Pensi ci sia ancora?’’
‘’Ah bho, se le cose sono andate come dovevano… direi di sì.’’
‘’Spero ci sia.’’
‘’Tentar non costa nulla.’’
‘’Non copiarmi le frasi!’’ Lo spintono e proseguiamo.
‘La base’, in altre parole la nostra casetta sull’albero,  la costruimmo quando io ero in quarta e Newt in quinta, la costruimmo noi e degli altri compagni nel boschetto in cui scappavamo durante l’intervallo, era una piccola casetta, le storie d’orrore, le cotte infantili, i racconti fantasy, i giochi di società e molto altro… tutte queste cose accaddero dentro quella casetta, per noi fu come una seconda dimora, ed è proprio lì che io e Newt diventammo più amici che mai, lì dove ci scambiammo i nostri segreti più profondi.
Passo dopo passo il sentiero si fece sempre più riconoscibile, i maestosi alberi, il profumo dei frutti di bosco, il rumore del ruscello in lontananza, stava ancora tutto lì, nulla era invariato, ed amavo tutto ciò.
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Presentai Newt ai miei amici il giorno dopo della questione con la palla, avevamo delle nostre ‘regole’ per i nuovi arrivati, e  la primissima diceva che ogni nuovo membro doveva sottoporsi alla prova per vedere se fosse stato ‘degno’ di restare nel gruppo, anche se in verità la prova consisteva nel dover subire per una settimana le urla della maestra se riusciva a trovarci… i bambini a volte sono davvero crudeli! Comunque sia, la passò senza troppi problemi, e col passare degli anni ci affezionammo più che mai…soprattutto quel giorno, il giorno del nascondino.
  ‘’Allora le regole sono le solite! Si conta fino a cento e poi il gioco parte, è vietato mettersi dietro a quello che conta! PRONTI?’’
‘’ADESSO Sì!’’ Urlammo in coro io e gli altri.
‘’Perfetto! Inizio.’’ E prese a contare ad alta voce.
Nascondino, chi non ci ha mai giocato da piccolo? Nel boschetto poi è ancora più bello, più posti dove nascondersi, più ostacoli per scappare da chi ci trova, più divertimento insomma, ricordo che quel giorno il mio solito nascondiglio fu occupato da un altro ragazzo, quindi agitato iniziai a correre da una parte all’altra sperando in un qualche rifugio, non so verso a che punto mi venne la brillante idea di arrampicarmi fino alla base, ma a quanto pare tardissimo visto che chi doveva contare era già alla ricerca degli altri.
‘’Tommy?’’
‘’Newt! Diamine il posto è già occupato… però Gally ha già iniziato a cercar in giro… posso restare qua?’’
‘’Certo, tanto finché è Gally non verrà mai fin qua su a cercarci.’’
‘’Troppo pigro?’’
‘’Esattamente!’’ E ci facemmo quasi scovare a causa delle nostre risate.
‘’Shhh.’’ Gli tappai la bocca con la mano. ‘’Parliamo piano o se no ci tocca correre! E sinceramente non mi va proprio.’’
‘’Concordo con te oggi.’’ Sorrise.
‘’Comunque, non odiavi i posti alti? Di solito non ci volevi mai salire, ti è passata la paura delle altezze?’’
‘’Non è che avevo paura o altro…odio i posti alti e basta.’’
‘’Per quale motivo?’’ Chiesi incuriosito e in quel preciso istante  momento mi scordai del nascondino.
‘’Mio padre è morto anni fa, mia madre cadde in depressione ed un giorno, stanca di tutto, si buttò da un posto alto…’’ Vidi il suo sorriso spegnersi, vidi  lacrime scendere dai suoi occhi, vidi troppa sofferenza, a quanto pare lui era come me, troppo piccoli per sopportar certi pesi, troppo piccoli per poter accettare la cosa, troppo piccoli per tutto... entrambi però sapevamo che dovevamo andare avanti, entrambi sapevamo che bisognava resistere.
‘’Odio i posti alti per questo…’’ Mi disse infine cercando di non scoppiare a piangere.
‘’I-io m-mi dispiace.’’ E senza accorgermene mi misi a piangere più di lui. ‘’I-io non volevo farti ricordare qualcosa di brutto.’’
‘’Se piangi anche te, poi io che mi trattengo a fare?’’ mi asciugò le lacrime con la manica della sua felpa. ‘’Poi anche te mi hai raccontato dei tuoi genitori… mi sembrava giusto dirtelo.’’
‘’S-sì p-però io.’’ E continuai a piangere, per precisione piansi per tutto il resto della giornata, quando i nostri compagni ci trovarono, Newt mantenne un sorriso un po’ impacciato mentre io attaccato al bordo della sua felpa non smisi mai di lacrimare.
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‘’Alla fine la casa vista adesso non sembra poi tanto grande…’’ Dico avvicinandomi di più per osservarla meglio.
‘’Se allungo la mia mano ci arrivo senza problemi…’’
‘’Eravamo degli idioti da piccoli?’’
‘’Eravamo molto più bassi, poco ma sicuro!’’ Ci guardiamo impacciati ed iniziamo a ridere come degli idioti.
‘’Ora che ci penso è qui dove hai lanciato il tuo aeroplanino giusto?’’ Chiedo per continuare un po’ la conversazione.
‘’Sì dalla finestra della basa, mi hai tipo obbligato a lanciarlo da qua.’’
‘’Perché un posto alto è decisamente meglio! Cosa scrivesti?’’
‘’E’ un segreto! Poi lanciato a quell’età che spreco…’’
‘’Almeno tu non eri ubriaco!’’
‘’Sei stato abbastanza idiota quella volta.’’
‘’Non farmi di nuovo la ramanzina! Spero soltanto sia stato un desiderio sensato e felice, forse  ho fatto la stupidaggine di esprimere l’incidente, che so…’’
‘’Io credo che tu abbia espresso qualcosa di sincero, niente idiozie, niente incidenti, il tuo desiderio sarà stato sicuramente qualcosa di profondo e vero.’’
‘’Lo pensi per davvero?’’ Chiedo rattristito.
‘’Più di quanto tu possa immaginare.’’ E mi rivolge quel sorriso che tutti adorano.
‘’Grazie.’’ Sorrido anche io, anche se i miei sorrisi sembrano per lo più delle smorfie uscite malissimo.
Dopo alcuni minuti decidiamo di ritornare a casa visto l’orario, lo saluto e mi dirigo verso il mio quartiere a passo veloce.
Arrivo a casa, corro immediatamente nella mia stanza e mi stendo sul letto per  pensare al mio gesto di quei 18 anni, in questa città il proprio aeroplanino a momenti è più importante della propria vita,  so che non sono l’unico ad aver espresso il desiderio nel modo sbagliato, per quanto ne so molte persone si sono poi pentite, so di aver combinato un disastro e spero sia come dice Newt, ovvero qualcosa di sincero e profondo, diamine, spero di non dovermene pentire anche io…
 
 Angoletto personale:
Shalve gente! spero vi sia piaciuto anche questo capitolo,  ora si sa qualcosina anche su Newt! yay! Chiedo venia come sempre se ci sono errori, e chiedo venia se anche in questo capitolo la storia vera non è del tutto partita. (Hehehe fidatevi sarà un casino!) 
Eh nulla- Grazie a voi che state leggendo :3 
   
 
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