Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Chiara___1995    16/02/2018    4 recensioni
Gli attimi della morte di Voldemort e il funerale di Fred visti dalla prospettiva di Hermione.
Una Ron/Hermione matura, non sdolcinata e, a mio parere, adatta alla situazione che i ragazzi si trovano ad affrontare.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Minerva McGranitt, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Harry e Voldemort camminavano disegnando un cerchio perfetto, le bacchette strette in pugno e i muscoli tesi.
La Sala Grande era piena come non lo era mai stata prima, tuttavia Hermione non ricordava di averla mai sentita più silenziosa. I soli rumori udibili erano quelli che le scarpe di Harry, ormai vecchie e consunte, producevano a ogni passo, e la voce del ragazzo, ferma e sicura come la sua mano.
Se Hermione non lo avesse conosciuto come invece lo conosceva, forse non avrebbe notato con quanta regolarità il suo amico permettesse al mignolo della mano sinistra di tremare. Ma lo conosceva da sette lunghi e intensi anni, e sapeva con certezza assoluta quanta ansia provasse in quel momento. Era convinta di poter dire che la sua agitazione non dipendesse dalla possibilità, o probabilità, di morire, quanto piuttosto dal peso storico che quel momento aveva. In quegli istanti, in quella scarsa manciata di minuti, si decideva il destino dell'intero mondo magico, e non solo. Così Harry prendeva tempo, sperando di capire quale fosse il momento giusto per agire. Gli occhi rossi e freddi di Voldemort erano chiusi in due fessure grottesche. Se poco prima, quando Bellatrix era morta, Hermione era sicura di aver visto nel volto del Signore Oscuro qualcosa di molto simile alla paura adesso, invece, il suo volto era contratto dalla rabbia.
Poi tutto accadde nella frazione di un secondo, dapprima Harry parlava, ma un secondo dopo i due avevano alzato le bacchette, che adesso si fronteggiavano a qualche metro di distanza.
Senti la mano calda e sudata di Ron stringersi sulla sua, tremante. Anche lui aveva paura, tutti ne avevano.

< Avada Kedavra! >

< Expelliarmus! >

Il lampo di luce verde, ormai tristemente noto a tutti i presenti in sala, si scontrò con quello rosso creando un boato assordante e un'intensa luce dorata laddove gli incantesimi si erano scontrati. Fu un attimo, pur se sembrò durare un'eternità, e la bacchetta di Voldemort volò, come a rallentatore, nelle mani di Harry. Il corpo di Voldemort cadde a terra, con le braccia spalancate e il volto senza vita. Hermione, nel silenzio assordante della sala, si girò a guardare Ron, gli occhi sbarrati e la bocca spalancata in un'espressione sorpresa. Era finita, lo lessero l'uno negli occhi dell'altra. Ce l'avevano fatta. Un'istante dopo, prima che tutta la folla accorresse, strinsero Harry in un forte abbraccio. Avevano incominciato quella battaglia insieme tanti anni prima e, contro ogni aspettativa, l'avevano vinta insieme.
Adesso, ne era certa, sarebbe andato tutto bene.

 

***

 

Tuttavia lo stato di eccitazione e ottimismo non durò più di un'ora. In molti erano morti quella notte e ognuno dei sopravvissuti aveva perso amici, compagni e familiari. Tante, troppe vite erano state spezzate in quella notte ed ognuna di loro meritava una commemorazione degna del coraggio e della forza che avevano dimostrato sacrificandosi per il loro mondo.
Così, come la McGranitt aveva annunciato la stessa mattina della vittoria, nel primo pomeriggio del giorno seguente si celebrarono i funerali.
La situazione non era di molto dissimile da quella del funerale di Silente. Il giardino era stato ripulito dalle macerie e l'erba era stata curata, due file ordinate di sedie nere erano disposte davanti a un numero troppo alto di casse che contenevano i corpi dei caduti nella notte precedente. La professoressa, e nuova preside di Hogwarts, Minerva McGranitt aveva voluto che Harry, Ron ed Hermione sedessero nella prima fila , come omaggio per il loro contributo e per evitare che la gente si girasse a guardare loro nel bel mezzo della cerimonia. Lei, con un sobrio vestito di velluto nero e un cappello in tinta, stava ritta davanti alla platea silenziosa, con lo sguardo austero che sempre l'aveva caratterizzata.
Harry era il primo della fila e stringeva fra le braccia Ginny, dalla quale non si era più separato. Accanto a lei Ron, che con una mano accarezzava la schiena della sorella nel tentativo di darle conforto, e Hermione, con gli occhi gonfi dalle lacrime versate pochi minuti prima. Tutta la famiglia Weasley sedeva in quella fila, George aveva preso posto tra la madre e il padre e li abbracciava entrambi, il volto distrutto dalla perdita.

< Arriverà un momento > Cominciò la professoressa < in cui quello che stiamo vivendo e quello che abbiamo vissuto nelle ore e nei giorni scorsi, tornandoci alla mente susciterà emozioni in parte diverse da quelle che tutti noi proviamo adesso. Ci sarà, auguro a tutti noi, anche la positiva sensazione di sollievo per la fine di una guerra che troppe vite e troppe famiglie ha spezzato. Arriverà quel momento, abbiate fede. Oggi è però per tutti noi un giorno infelice, poiché non celebriamo le vittorie annoverate ma piangiamo le perdite subite. Troppe anime sono scomparse nella scorsa notte; 50 uomini, donne e ragazzi se ne sono andati lasciando un vuoto incolmabile nelle nostre vite. Erano studenti e lavoratori, parenti e amici. Quello che oggi rivolgiamo a tutti loro non è solo un saluto, ma sopratutto un ringraziamento. È bene che portiamo sempre nel cuore, d'ora in avanti, la consapevolezza che se cammineremo, ameremo, rideremo e piangeremo sarà perché ognuna di queste persone ha sacrificato la propria vita per permetterci di vivere la nostra. L'augurio che rivolgo a noi e a tutti i maghi e le streghe che verranno è quello di portare sempre con noi la consapevolezza degli esiti terrificanti che atti terribili, come quelli perpetrati per anni da Colui-che-non-deve-essere-nominato... > Si fermò un attimo, parve riflettere e poi continuò < da Voldemort e dai suoi Mangiamorte, possono causare. Impariamo dagli errori del passato, costruiamo un futuro solido e pacifico per coloro che verranno.>

Lo sguardo della McGranitt era fermo come sempre, ma la voce tradiva la sua commozione. Prese la pergamena che lei stessa aveva poggiato su uno sgabello vicino, la srotolò con le lunghe dita ossute che tremavano e si schiarì pacatamente la voce, prima di iniziare a leggere uno per uno i nomi dei combattenti caduti nell'ultima e definitiva battaglia. La mano di Hermione cercò istintivamente quella di Ron, lui si girò a guardarla e, come in un flashback, si ritrovarono a guardarsi negli occhi con le loro mani intrecciate.

< Ce la faremo Ron.>

Sperò che la sua voce sembrasse ferma e sicura, che potesse dargli un qualche confronto. Ron chiuse gli occhi e una lacrime rigò la sua guancia pallida, depositandosi tra la timida e incolta barba che gli era cresciuta sulla mascella. Arrivò poi una seconda lacrima, e una terza, e una quarta. Ron strinse con forza gli occhi, contraendo i muscoli del viso in una smorfia di dolore terrificante, il volto arrossato dallo sforzo di tenere dentro le lacrime. Hermione, in un primo momento incerta, mollò la presa sulla mano e gli cinse la vita con un braccio, stringendolo forte a sé.

< La forza di un uomo non si misura in base a quante lacrime versa Ron, ma da quanto nobili sono i motivi per cui le versa.>

Lui aprì gli occhi e, con il grande petto scosso dai singhiozzi, strinse Hermione in un abbraccio.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Chiara___1995