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Autore: lisi_beth99    16/02/2018    1 recensioni
Lane si risveglia nella Radura, inizialmente non comprende ciò che la circonda ma, dopo i primi flash-back, tutto diventa più chiaro...
Dal primo capitolo:
"Sentii dei rumori provenire da sopra la scatola, come dei passi, poi delle voci. Si aprì una botola e vidi una decina di ragazzi che guardavano me. Uno si fece avanti, aprì la grata ed entrò. Era un ragazzo alto, magro, con gli occhi scuri e i capelli biondo scuro. Mi studiò per alcuni secondi poi mi sorrise e mi porse la mano –Vieni, ti porto fuori da qui!-. afferrai subito quella che sembrava la cosa più amichevole che avessi mai visto e scoprii, con mia grande sorpresa, che era calda e rassicurante."
NOTA: Mi sono basata sul film, ci sono alcune riprese nella storia
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Live, Fight, Win'
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Tutti rimasero sconvolti dalla freddezza di quel gesto. Io per prima non mi aspettavo un’azione del genere…
Thomas riportò l’attenzione di tutti sul corpo che giaceva al suolo nell’ufficio lì accanto. Ava Page era veramente morta…
Una luce verde si accese e una porta si aprì. Fissammo il tunnel che conduceva verso una luce, senza sapere cosa fare. Chuck fece un respiro profondo – è finita? – domandò speranzoso. Newt mi guardò un po’ perso – Ha detto che siamo importanti… Che cosa dovremmo fare adesso? –
Tutti guardammo Thomas in attesa di una risposta. Nemmeno io sapevo cosa fare… In tutta la mia vita ero rimasta dentro le mura del Laboratorio, non ero uscita e non avevo avuto notizie del mondo esterno… Iniziavo a capire come si potessero sentire gli altri!
Thomas scosse la testa – Non lo so… ma andiamo via da qui! –
Eravamo ad un passo dalla libertà quando la voce di Gally ci pietrificò all’istante – No! – teneva una pistola in mano… Pensai di provare a parlargli ma Teresa bloccò qualunque mia mossa – Lo hanno punto, non ti avvicinare… -
Gally sembrava sconvolto – Non possiamo andarcene – disse con le labbra tremanti. Provai ad avvicinarmi ma Newt mi fermò tenendomi stretta la mano. Thomas fece un passo verso di lui. – Ma non capisci? Lo abbiamo già fatto… siamo liberi – il Raduraio però non dava segni di cambiare idea.
Strattonai il braccio per liberarmi dalla presa del mio ragazzo. Feci alcuni passi vero Gally tenendo le mani in vista: non volevo mi sparasse…
Lui alzò la canna della pistola contro di me, mi fermai ma quel gesto non impedì che parlassi – Gally, per favore. Non fare cose stupide… Vieni con noi. Il Labirinto è solo una finzione, il mondo esterno ci aspetta. Saremo liberi… - lui mi rifilò uno sguardo pieno di odio – Liberi?! Credi di essere libero lì fuori? No – singhiozzò – No non si può scappare da questo posto. – la pistola tremò e partì un colpo. Chiusi gli occhi pronta a sentire un dolore lancinante ovunque il proiettile avrebbe colpito. Sentii alcuni urlare, ma non percepii alcun dolore. Aprii lentamente gli occhi, controllando immediatamente se mi aveva colpita. Per mia fortuna aveva una pessima mira… Newt mi prese per le spalle e mi tirò a sé facendomi andare dietro al suo corpo. – Stai bene? – mi domandò guardandomi da sopra la spalla. Io annuii ancora spaventata. Non mi aspettavo avrebbe provato a farmi fuori, non il Gally che avevo conosciuto al mio arrivo nella Radura.
Thomas cercò di non scomporsi e continuò a parlare con il ragazzo punto – Adesso ascoltami bene! Non sei abbastanza lucido… Fidati di noi. Possiamo aiutarti! Metti giù la pistola però… -
Il Raduraio biondo non voleva ascoltarlo – Io appartengo al Labirinto – disse puntando la pistola verso Thomas – E anche voi! – sparò un colpo, Minho lanciò una lancia che si conficcò nel petto di Gally, Newt si girò per farmi da scudo col suo corpo e notai Chuck cercare di spostare Thomas rispetto alla traiettoria del proiettile.
Furono attimi di caos, tutti si erano spaventati e ognuno aveva pensato a salvarsi…
Gally cadde a terra rantolando, si accasciò al suolo e i suoi occhi persero la grinta. Gli occhi mi pizzicarono. Non avevo mai visto un amico morirmi di fronte agli occhi. Quell’immagine sarebbe rimasta impressa nella mia memoria…
Con la coda dell’occhio notai Chuck appoggiarsi al Velocista dai capelli mori, mormorò il suo nome mentre si portava una mano al petto.
Sbiancai quando una macchia rossa si espanse sulla maglietta del bambino… Thomas lo afferrò e lo fece sdraiare sul pavimento freddo del laboratorio. Cercava di tenerlo sveglio, piangeva. Io trattenni le lacrime… Newt, accanto a me, si portò una mano sulla bocca e soffocò un singhiozzo. Tutti eravamo calanti in un silenzio colmo di tristezza.
Il bambino paffuto diede a Thomas una statuina di legno e continuò a ripetere – Grazie – fin quando il suo cuore non smise di battere. Ma il Velocista continuò a scuoterlo cercando di svegliarlo… Avrei voluto fermarlo, fargli capire che non c’era più niente da fare. Però capii che aveva solo bisogno di tempo.
Io quel bambino non lo avevo quasi conosciuto, non provavo gli stessi sentimenti. Il mio amato continuava a guardarlo, gli occhi lucidi e la mano sulla bocca. Non voleva che gli altri sentissero la sua tristezza. Mi avvicinai e lo strinsi in un abbraccio, il più forte che potei.
Sentii una porta aprirsi e delle voci adulte dire cose che non compresi. Fui staccata dal corpo di Newt e trascinata fuori dalla struttura. Il mio biondo si ribellò dalla presa di un uomo per raggiungermi, non mi lasciò neanche per un secondo la mano.
Fummo caricati su un elicottero. Mi sistemai accanto a uno dei finestrini, Newt vicino a me. Ci guardammo per alcuni istanti, i suoi occhi erano ancora colmi di tristezza e una lacrima gli scivolò lungo la guancia. Si affrettò ad asciugarla ma io la vidi.
Quando anche gli altri furono a bordo, l’elicottero si levò in aria. Per la prima volta vidi la Radura e il Labirinto dall’altro. Provai ad aguzzare la vista per cercare di scorgere se i Radurai rimasti fossero visibili ma nulla…
Uno degli uomini che ci aveva salvati si levò la bandana che gli proteggeva la bocca – Non preoccupatevi, siete al sicuro adesso! -
Strinsi la mano di Newt, era veramente tutto finito?! Dopo la fatica che avevamo fatto, era finita così?
L’uomo continuò – Sta per cambiare tutto –
Ci guardammo per alcuni secondi, il mio sguardò passò da Thomas a Teresa, poi a Winston, Frypan e infine a Newt. Eravamo liberi. Eravamo salvi. Cosa ci riservava il futuro?





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