Ricordi ed epifanie

“La Mappa del Malandrino” rifletteva Lupin “È più pericolosa di quanto credessimo quando l’abbiamo creata”.

Certo, varie volte si erano cacciati nei guai per colpa di quell’affare, avevano rischiato più volte di farla finire in mano a Gazza – dove poi era rimasta – e James ci stava decisamente troppo attaccato, quando era il suo turno di custodirla.
Remus sospirò. Quanto avrebbe desiderato poter ritornare in quegli anni, quando era solo uno dei tanti studenti di Hogwarts e le punizioni erano le sole preoccupazioni pressanti. Oh, sì, c’era anche Moccios- cioè, Piton.

Ripensando a quello che era successo poco prima gli balenò un’idea in testa. Un’idea terribilmente stupida, per la quale James e Sirius (quello dei bei vecchi tempi, ovviamente, non il pluriomicida) lo avrebbero preso in giro per secoli. Quel pensiero, invece di frenarlo, stranamente lo spinse a procedere. Prese la bacchetta e recitò: «Io, professor Remus Lupin, ti ordino di rivelare i tuoi segreti!».

Così come aveva sperato, i ghirigori neri apparvero subito.

“Il signor Lunastorta è vivamente contrariato dal modo in cui è stata impartita la richiesta e sebbene abbia l’impressione di riconoscere vagamente il nome, spera vivamente di sbagliarsi”.

Lupin sorrise.

“Il signor Ramoso è d’accordo col signor Lunastorta e vorrebbe accertarsi che il professor Lupin non abbia per caso sbattuto la testa”.

Remus soffocò una risatina.

“Il signor Felpato si permette di contraddire il signor Ramoso e suggerisce semplicemente che la nomina di professore abbia dato alla testa al signor Lupin”.

Il signore in questione non riuscì più a contenere la risata.

“Il signor Codaliscia è esterrefatto dal comportamento del professor Lupin e non può che dare un consiglio: prova a mangiare un po’ di cioccolato, ti
sentirai meglio”.

Remus ormai aveva le lacrime agli occhi, non sapeva neppure lui se per il gran ridere o per l’ancor più grande nostalgia.
Agitò di nuovo la bacchetta: «Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!».
La scritta iniziale era leggermente diversa dal solito:

“I signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso sono lieti di presentarvi: la Mappa del Malandrino!
P.S.: Non è stato divertente, professore. Il signor Felpato si era quasi preso un colpo – Ramoso
P.P.S.: Ma sta’ zitto, Ramoso, che eri molto più preoccupato di me – Felpato”
Remus si concesse un altro sorriso. Dopotutto era Felpato il Malandrino a parlare, non Black il ricercato.

Lunastorta guardò le linee dispiegarsi sulla Mappa e fece un salto sulla sedia.
«Ma che...»
Sulla carta c’era un nome che mai avrebbe pensato di rivedere.

Peter Minus.




Note:
Questa storia è... vecchia. Molto vecchia. Ma era nel computer da un po', e non è poi troppo male, così ho deciso di pubblicarla. Spero vi sia piaciuta, e vi prego, fatemi sapere cosa ne pensate!