Quel ragazzo è davvero un’idiota
Sua sorella quando ci si metteva era proprio insopportabile.
-Devi mangiare Niki- le disse per la centesima volta in soli dieci
minuti, record mondiale secondo il suo parere.
-Viki è già il secondo piatto di pasta che mangio, sto per vomitare e
stavolta non per colpa delle nausee che mi provoca lo scriciolo, ma per le
nausee che mi provochi tu- disse sarcastica e disgustata al solo pensiero di
mettere qualcos’altro nella sua bocca.
-Devi nutrire il bambino- protestò la bionda.
-Lo scriciolo la pensa esattamente come me credimi-
La sorella sbuffò –Tanto alla fine fai sempre quello che vuoi-
-Brava- sorrise –Comunque parliamo
un po’ di te, come va l’università?-
-Tutto benissimo- sorseggiò il suo bicchiere di vino, per poi guardarla
seria in volto –Oggi mi hanno chiamato mamma e papà-
La corvina s’irrigidì, la scrutò scura in volto e lei sorrise –Tranquilla…
Non te ne andrai da nessuna parte-
Niki tirò un sospiro di sollievo per poi tornare a sorridere –Viki mi è
venuta voglia di gelato-
-Te lo ordino-
-No, andiamo a farci un giro, New York la sera deve essere bellissima-
-Si lo è- annuì lei alzandosi –Vado a pagare aspettami fuori-
Niki uscì coprendosi di più con la sua sciarpa bianca, tirava una
fresca aria autunnale.
-CAZZO BILL LO SAPEO CHE CI SAREMMO PERSI-
sbraitò un ragazzo passando davanti a lei che ghignò divertita –A quanto vedo
senso dell’orientamento zero… Ne Tom?-
Il rasta si voltò –Oh…Buona sera dolcezza-
-Ciao Niki- la salutò con un sorriso il gemello.
-Allora vi siete persi sul serio?- rise sinceramente divertita.
Tom grugnì –Cosa ci trovi di tanto divertente?-
-Niki tu con questo freddo vorresti prendere un gelato?- uscì in quel
momento sua sorella.
-Si, ho voglia di gelato- guardò i due ragazzi per poi voltarsi verso
la sorella –Viki loro sono…-
-Si so chi sono- sorrise –Tom e Bill Kaulitz giusto?-
Bill annuì –Si e per colpa, di quello che
sarebbe il mio presunto fratello gemello, ci siamo persi-
-Colpa mia??- sbottò irritato.
-Comunque io sono Viki- si presentò la bionda –Se volete ho la macchina
vi accompagno io-
Gli occhi di Bill, che come sempre erano truccati da pesante matita
nera, s’illuminarono –Sei la mia salvezza!-
Lei rise –Dove vi devo portare precisamente?-
-All’Impreria Hotel- rispose tutto felice il corvino.
Le due si guardarono –Ma l’Imperia…-
-Si Niki è l’hotel dove alloggi tu- le diede la conferma la sorella.
-Ok, ma prima voglio il mio gelato-
-Se se- sbuffò la bionda.
Si avviarono verso la macchina che era parcheggiata poco lontano dal
ristorante.
-Hem… Niki ti dispiace se sto io davanti?- le domandò
Bill grattandosi i capelli corvini, lei sorrise –Nessun problema-
-Grazie- e salì chiudendo la portiera
mentre Niki e Tom salirono dietro –Ma voi due siete sorelle?- domandò il
cantante guardandole.
-Si- risposero in coro –E’ venuta qui per una
prolungata vacanza- rise la bionda.
-Ma voi non mi sembrate tedesche- disse Tom.
-Siamo per metà tedesche, da parte di nostro padre, però abbiamo sempre
vissuto in Italia, perché nostra madre è italiana- rispose la corvina.
-Anche tu Viki alloggi all’hotel?- le domandò il rasta.
-No, io vado all’università, finché non troviamo una soluzione Niki
rimarrà nell’hotel- si fermò in una gelateria dove Niki prese il suo gelato
tutta contenta insieme a Bill e poi ripartirono per
tornare in hotel.
-Ragazzi è stato un piacere conoscervi- sorrise la ragazza ai due
gemelli.
-Anche per noi…E grazie ancora per il passaggio- sorrise il corvino
salutandola con la mano e lo stesso fece Tom.
-Niki ci sentiamo domani appena finisco le
lezioni- le diede un bacio sulla guancia e se ne andò.
I 3 ragazzi entrarono nell’hotel –Grazie a dio abbiamo incontrato te,
se no chi lo sentiva il nostro manager sospirò il cantante.
-Già, una bella botta di culo- sorrise.
-Io me la sarei cavata benissimo da solo- incrociò le braccia al petto
il chitarrista.
-Oh si immagino- cinguettò Niki salendo sull’ascensore con a ruota i due ragazzi –A che piano siete?-
-7°- rispose Tom –E comunque si, me la sarei
cavata anche senza il tuo aiuto-
-Il tuo orgoglio Tom mi fa vomitare- disse con una
smorfia il fratello.
-Se è convinto lui- alzò le spalle la corvina.
-Mi dai i nervi- borbottò.
-E tu il mal di stomaco- sibilò di rimando.
-Hei nana porta rispetto per quelli più grandi di te- uscirono dall’ascensore
–Oh no anche tu su questo piano?-
-Si per tua fortuna- sorrise melensa –Buona notte Bill… Cattivo riposo
Tom- ghignò e andò in camera sua chiudendosi la porta alle spalle.
-Potevi anche essere più carino con lei- lo rintuzzò Bill.
-Essere carino con le nane malefiche non è nella mia lista… Buona notte
fratellino- e così dicendo se ne andò in camera sua imitato
dal gemello.
Niki si alzò di colpo vittima di spasmi, piccole gocce di sudore le
bagnavano la fronte, scese come un fulmine dal letto precipitandosi in bagno,
le nausee erano insopportabili.
Dopo mezzora che era inginocchiata con la testa praticamente ne water le nausee passarono lievemente lasciandole solo un
lieve mal di testa.
Si alzò andando al lavandino sciacquandosi bocca e viso per poi lavarsi
i denti.
Ritornò in camera e uscì sul terrazzo per prendere una boccata d’aria.
New York tutta illuminata era uno spettacolo da togliere il fiato.
-Buona sera nana-
La corvina sussultò voltando il capo a destra dove vi era Tom con
addosso solo dei pantaloni neri di una tuta, i rasta raccolti in un elastico
nero.
-Ciao- bofonchiò lei accendendosi una sigaretta.
-Soffri per caso di insonnia?-
-E tu?- domandò acida.
Il rasta alzò le spalle –Non riesco a dormire-
-Idem-
Calò un silenzio pesante e quasi imbarazzante che spezzò il chitarrista
–Mi daresti una sigaretta?-
-Con tutti i soldi che ti ritrovi non riesci a prendertele?- ghignò
sarcastica.
-E se la risposta fosse no?-
-Spilorcio e scroccone-
Lui rise sinceramente divertito –Sei troppo acida per i miei gusti-
-Se tu prima non facevi tanto il duro forse mi comporterei meglio con
te, io mi comporto bene con le persone che se lo meritano- rispose a tono
fulminandolo.
-Arpia nana- la fulminò lui.
-Ma ti prego… Non hai mai pensato al suicidio? Io se fossi in te la
troverei una proposta allettante- spense stizzita la sigaretta –Io entro… Ti ho
già sopportato abbastanza- stava per rientrare ma la voce del ragazzo la
bloccò.
-No dai aspetta- la guardò serio –Non ho voglia di stare qui da solo-
Lei sbattè le palpebre sorpresa, quel ragazzo
era veramente strano.
-Anzi…- un sorrisetto malizioso li dipinse le perfette labbra dove a
sinistra del labbro inferiore vi era un piercing –Perché non vieni qui da me?-
-Sai Tom cosa ti dico?- si avvicinò alla ringhiera della terrazza –Vaffanculo-
e così dicendo entrò in camera sua.
No, quel ragazzo era solo un’idiota.
-Buona notte nana- e anche lui rientrò ridacchiando.