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Autore: Vago    17/02/2018    3 recensioni
Questo mondo è impazzito ed io non posso farci nulla.
Non so cos'hanno visto in me, ma non sono in grado di salvare chi mi sta vicino, figurarsi le centinaia di persone che stanno rischiando la vita in questo momento.
Sono un allenatore, un normale allenatore, non uno di quegli eroi di cui si parla nelle storie sui Pokémon leggendari.
Ed ora, isolato dal mondo, posso contare solo sulla mia squadra e sulle mie capacità, nulla di più.
Sono nella merda fino al collo. No, peggio, sono completamente fottuto.
Non so perchè stia succedendo tutto questo, se c'entrino davvero i leggendari o sia qualcosa di diverso a generare tutto questo, ma, sicuramente, è tutto troppo più grande di me.
Hoenn, Sinnoh, due regioni in ginocchio, migliaia di persone sfollate a Johto dove, almeno per ora, pare che il caos non sia ancora arrivato.
Non ho idea di come potrò uscirne, soprattutto ora che sono solo.
Genere: Avventura, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Rocco Petri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Videogioco
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Strinsi i legacci del mio zaino, adesso pieno di contenitori.
Non dovevo sbagliare nulla.
Non ero per un cazzo sicuro di quello che stavo per fare. Forse stavo per fare un passo più lungo della gamba, forse Arceus non era paragonabile a un qualsiasi pokémon.
Cercai di rilassare i muscoli che mi si erano contratti a quei pensieri, alzando lo sguardo al cielo denso di nubi scure.
Io sapevo la verità sul casino che stava facendo.
Io avevo scoperto la verità sui leggendari e i loro Custodi.
Ed io ero l’unico abbastanza in forma da poter combattere in prima linea e abbastanza sacrificabile da potermi permettere di fallire.
Mi sarebbe piaciuto sopravvivere. Avevo ancora la sacchetta di plastica con le foglie di tè di Flemminia, sul fondo dello zaino, se fossi sopravvissuto l’avrei usato.
- Forza, Gardevoir. Torniamo a Ciclanova. –
Dovevo curare tutta la mia squadra, per sicurezza.
Ricomparvi nel bel mezzo del campo di allenamento del Laboratorio C. Riuscivo chiaramente a sentire il brusio proveniente dal laboratorio contiguo.
Dovevo fare le cose con ordine, altrimenti avrei potuto dimenticare qualcosa di importante.
Primo passo: curare la squadra. La mia intera strategia si basa su questo.
Ma, prima ancora, passo zero.
Lanciai le sei sfere che portavo alla cintura, facendo uscire i pokémon al loro interno.
Gardevoir, Blaziken, Umbreon, Absol, Mightyena e Sharpedo. Swellow era ancora sfinito nel mio zaino, non potevo chiedergli altro, dopo quello che gli avevo fatto passare.
Li guardai tutti, uno a uno. Sentivano che c’era qualcosa che mi turbava, lo riuscivo a leggere nei loro occhi.
- Sentite. – dissi, passandomi il palmo della mano sul volto –Vi chiedo scusa. Vi chiedo scusa perché vi chiederò di fare un’enorme sacrificio per me. Voglio sconfiggere quel vecchio bastardo, voglio rispedire Arceus a calci in culo in cielo. E voglio farlo come abbiamo battuto Walter…- non mi sentivo per niente fiero di me per averlo detto ad alta voce, era un’idea orribile – Scusatemi… -
Non era giusto che fossi io a decidere di usare quella tattica. Specialmente perché erano i miei compagni a rimetterci.
La nuca di Umbreon si appoggiò contro la mia gamba, strofinandosi contro il pantalone sporco.
Non li avrei delusi.
Non li avrei delusi e avrei fatto in modo di dedicare loro del tempo, se solo fossi uscito vivo da quella situazione.
Li feci rientrare nelle rispettive ball, per poi posarle sul macchinario che riposava silenzioso accanto al tavolo operatorio su cui fin troppe volte mi ero dovuto sdraiare.
La luce infrarossa scannerizzò le sfere per quei pochi secondi di cui aveva bisogno per ripristinare tutti i PP e i PS mancanti, per poi tornare ad essere un polveroso soprammobile.
Ora devo parlare con gli altri.
Mi spostai nel Laboratorio B, dove ricevetti solo qualche sguardo distratto da chi stava lavorando a quei computer.
Oramai si erano abituati tutti al mio continuo comparire e scomparire da quel luogo.
Mary si staccò dal piccolo gruppo con cui stava parlando, per muoversi verso di me.
- Ti prego, dammi buone notizie. L’avete rintracciato? – le chiesi, facendo spaziare il mio sguardo sui volti malconci che guardavano gli schermi alle spalle della Custode.
- Si, almeno, penso che lo abbiamo trovato. C’è una pesante anomalia in tutti i valori attorno alla Lega pokémon. Potrebbe trovarsi lì. –
- Perché mai dovrebbe essere andato laggiù? –
- Da quanto so hanno portato dentro quelle sale tutte le apparecchiature necessarie per tenere sotto controllo la situazione della regione. Stiamo parlando di milioni di pokèdollari in elettronica. Inoltre credo che abbiano spostato là tutti i server della regione. Quelli per il controllo della rete elettrica, della rete idrica, le telecomunicazioni, i Box dei PC. Se quei cosi dovessero andare distrutti  sarebbe un disastro per quel poco che rimane di questa regione, si tornerebbe indietro di almeno trent’anni, senza contare che andrebbero perse tutte le ricerche del capoppalestra Walter. –
- Va bene, ho capito. Sarebbe meglio se quella roba rimanesse in pace. Mary, senti, qualunque cosa succederà, non seguitemi. Io sono sacrificabile, come la mia squadra, dopotutto, sono solo un allenatore. Voi vi potrete anche reputare sostituibili, ma non potete combattere senza i vostri leggendari ed io non voglio permettere a Darkrai o Cresselia di rimanere feriti. Quindi non seguitemi, per favore, e se le cose si metteranno male, vi prego di prendere tutti questi allenatori e ranger e portarli via. –
- Davvero credi che la soluzione sia quella di andare da solo a schiantarti di faccia contro quel tipo? – mi chiese lei, talmente dura che, per un attimo, credetti che mi stesse per colpire.
- Si. Ho un piano, ma devo avere il pieno controllo di tutto e potrebbe non funzionare, visto il mio rivale. –
- Spero che tu possa tornare. –
- Tutto qui? –
- Cos’altro dovrei dirti. Sei riuscito a non crepare per pura fortuna da quando sto viaggiando con te.  Non hai bisogno che ti auguri “buona fortuna”, visto che ne hai a sufficienza. –
Non aveva tutti i torti.
- Va bene. Spero di riuscire a tornare. –
Iridiopoli, dunque.

Gardevoir mi fece ricomparire all’uscita della Via Vittoria.
Davanti ai miei occhi si ergeva l’edificio della Lega, del quale un muro era crollato verso l’interno, investito da una forza che gli aveva impattato contro.
Era entrato senza far attenzione a non farsi notare.
Mi mossi piano verso la parete crollata, facendo uscire tutti i miei compagni dalle rispettive sfere, meno che Sharpedo.
Sarebbe stato un carnaio, quella lotta.
Mi sporsi appena dal buco, guardando all’interno della struttura.
La scia di distruzione si estendeva anche all’interno, finché il mio sguardo non andò ad impattare contro le zampe posteriori del dio dei pokémon.
Un’esplosione mi fece sobbalzare, mentre a pochi metri da me una cascata di scintille si alzava da un armadio di metallo.
Che si fottano i server, sono più importante io di quegli affari.
Arceus è solo un maledetto pokémon.
Per prima cosa ho il vantaggio dell’effetto sorpresa, devo portare più danni possibili.
- Blaziken, inferno. Scusami. - Il mio compagno si gettò di corsa contro il leggendario, incendiando l’aria attorno a sé.
Arceus parve appena accorgersi di quell’attacco, che però non lasciò indifferente il vecchio burocrate baffuto che gli stava davanti che, dopo un attimo di disorientamento, si ricompose.
- Arceus, usa punizione. –
Punizione, una mossa. Come un pokémon normale.
Blaziken collassò a terra in un lampo di luce argentea.
Punizione, uno. Sembra una mossa potente.
Arceus mi sta puntando. Il vecchio ha visione sul suo fianco sinistro.
- Absol, colpisci la zampa destra di Arceus con geloraggio. –
La pelliccia bianca del mio compagno parve essere stato immerso in acqua quando lui scattò in avanti.
- Movimento sismico. –
Il mio attaccò andò a segno, ma, un’istante dopo, il mio secondo pokémon era a terra.
Stiamo combattendo al chiuso, i movimenti di Arceus sono intralciati dalla sua stazza.
Punizione uno, Movimento sismico uno.
Ho bisogno di un pokémon veloce.
O meglio, di un pokémon che può aggirare quella mole.
Gardevoir però mi serve qui.
- Mightyena, passa sotto il ventre di Arceus e colpiscilo sul lato opposto con fossa. –
Il mio compagno scomparve sotto il pavimento.
Avevo un turno per agire, non dovevo perdere tempo.
- Eri scappato, moccioso, perché sei così tanto ostinato nel voler morire? –
Fottuto bastardo.
- Gardevoir, portami da Absol. –
Dovevo uscire dal campo visivo di quel vecchio.
Non aspettai di essere arrivato alla mia destinazione per infilare la mano nella mia sacca, frugando alla cieca in cerca dell’oggetto che mi serviva.
- Umbreon! Attacca di fronte a te con Pallaombra! – urlai, in modo da farmi sentire da chiunque.
- Rispondi con Punizione! –
Ho guadagnato un turno e il costringere continuamente Arceus a voltarsi per attaccare mi concede sempre la possibilità di agire per primo.
Absol riaprì le palpebre, rinvigorito dalla prima dei due revitalizzati massimi che avevo recuperato.
Ci fu lo scambio di colpi, dopo il quale Umbreon cadde a terra accanto a Blaziken.
Punizione due, Movimento sismico uno.
Mightyena apparve dal terreno, colpendo con i suoi artigli le zampe posteriori del leggendario.
Mi allontanai di un passo, ero in vantaggio.
Mi permisi di sorridere.
Movimento sismico la conoscevo come mossa. 20 PP, tipo lotta.
Punizione non avevo idea di cosa fosse.
Ne mancavano due.
- Mightyena, ombrartigli. Absol, geloraggio! – mi fermai un attimo, per poi aggiungere a bassa voce – Gardevoir, portami da Blaziken. –
- Arceus! Extrarapido su uno dei due. –
Absol cadde, ma il colpo di Mightyena andò a segno.
Punizione due, Movimento sismico uno, Extrarapido uno.
Estrassi il secondo revitalizzante che avevo preso dalla borsa.
- Arceus, Extrarapido su quell’allenatore. –
Punizione due, Movimento… aspetta, su di me?
Provai a spostarmi il più velocemente possibile dalla rotta di quell’attacco, senza riuscirci. Vidi avvicinare il muso affilato di quel leggendario enorme a velocità folle, inarrestabile.
Qualcosa si frappose tra me e lui.
Il corpo di Gardevoir venne scaraventato contro una porzione di muro ancora integro e lì rimase, immobile.
Lanciai l’ultima sfera che mi era rimasta alla cintura ai piedi del dio dei pokémon.
- Mightyena, ombrartigli. Sharpedo, velenodenti. –
Cercai di avvicinarmi a sufficienza a Blaziken in modo da poter piazzare il revitalizzante sotto il suo becco e farlo rinvenire.
Punizione due, Movimento sismico uno, Extrarapido due.
Dovevo riuscire a colpire il vecchio, non avevo speranze se mi concentravo unicamente su Arceus.
   
 
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