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Autore: LaVampy    17/02/2018    3 recensioni
cosa minaccerà la tranquilla vita quotidiana dei Viktuuri??
Genere: Angst, Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti, Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Viktor guardava la bambina dormire nel letto, abbracciata alla sua copertina rosa. Sua figlia. Ancora gli risultava impossibile l'idea che fosse padre. Eppure ecco lì, reale. Un piccolo frugoletto rosa, che sarebbe dipeso per tutto da lui. Anzi da loro. Sospirò pensando al marito lontano. Aveva insistito fino all'ultimo ma Yuuri era stato irremovibile: Sasha era troppo piccola per viaggiare, per restare sola. E lui si era arreso.  
 
Uno sbuffo e una porta che sbatteva lo fece sussultare, e la bambina si mosse nel sonno. Si avvicinò e le canticchiò una canzone in russo, accarezzandogli la testa. Quando Sasha fu nuovamente addormentata, scese al piano inferiore.  

Yuri in cucina apriva e chiudeva ogni anta, sbattendola. Per terra un bicchiere in frantumi e sul tavolo un barattolo di cioccolata e un cucchiaio. 

-Qui non lo voglio-. Yuri lo fissava, arrabbiato. -Anzi, non voglio nemmeno te, fuori tutti dai coglioni- urlò, dandogli nuovamente le spalle, non prima di aver afferrato il cucchiaio stracolmo di crema e portarselo alla bocca. 

-Yuri, credo tu non sia lucido- mormorò l'amico, sedendosi. 

-No, io sono lucidissimo. Sei tu che visto che la tua vita è perfetta, tutto intorno a te deve essere perfetto. Beh, la mia vita era perfetta, prima che quello ci entrasse-. 

-Non credo che ti abbia obbligato a salire sulla moto anni fa, e non lo hai forse pregato di aiutarti con l'esibizione, al tuo primo oro ? -. Le parole uscivano lente dalle labbra del più grande, calme e posate. Urlare, alzare la voce con Yuri in quello stato non sarebbe servito a nulla, se non ad accelerare l'esplosione che cresceva lenta dentro il biondo. 

-Certo. Sempre tutta colpa di Yuri vero? Lui è quello perfetto, io invece sono solo il bambino da prendere in giro. Quello da cui tornare, dopo una scopata in giro. Chissà quante volte l'avrà fatto-. Vomitò il biondo, sbattendo il cucchiaino nel lavandino. 

-Ti rendi conto della marea di cazzate che stai dicendo? -. 

-Chi ti ha eletto difensore di Otabek?-. 

-Perché dovrebbe avere mai bisogno di un difensore, se non gli dai nemmeno la possibilità di parlare? Sono tre giorni che parli a monosillabi, e mangi di nascosto in cucina, piuttosto che cenare con noi? -. 

-Sono in casa mia e faccio ciò che mi pare e piace, e se questo non ti sta bene, puoi prendere i tuoi bagagli, il tuo amico del cuore e andare a fanculo-. Non ebbe quasi il tempo il tempo di sbattere le ciglia che si ritrovò il viso di Viktor ad un soffio dal suo. 

-Piccolo arrogante e presuntuoso, non c'è problema, faccio le valigie e vado in albergo con Sasha, e Otabek. Tu resta pure qui, a piangerti addosso. Affogati nelle lacrime e negli alcolici. Quello ti riesce benissimo-. Disse allontanandosi. 

-Ho imparato dal migliore- borbottò Yuri, con il cuore che riprendeva a battere furiosamente. Attese qualche secondo e uscì anche lui dalla cucina, trovando il suo ex compagno, sul divano che lo fissava. 

-Pensi di andare avanti così ancora per molto? -chiese il moro. -Da quanto non dormi, non mangi decentemente? -. 

-No... Non sono affari tuoi-. Rispose il biondo balbettando, guardandosi la punta dei piedi. Perché doveva ancora amarlo così tanto, perché non riusciva a cacciarlo fuori di casa come un sacco della spazzatura? 

-Lo sono, sei il mio compagno. E' normale che mi preoccupo per te-. 

-Non sei il mio compagno, Beka. Erano mesi che andavamo avanti solo litigando, non facevamo nemmeno l'amore. E poi tutto è crollato quando mi hai mentito, quando mi hai fatto credere di essere agli allenamenti, ed invece eri in albergo, con... quella-. 

-E' vero, ti ho mentito, ho sbagliato, ma dovevo vedermi al ristorante con il mio manager. Volevo scindere il contratto, avevo capito che era lui che cercava di dividerci e quando sono arrivato lì ho trovato la mia ex, ma ti giuro Yuri. Non c'è stato nulla e tanto meno ho passato la notte con lei. Ti prego, Yuri. Ti chiedo solo di ascoltarmi-. 

-Posso anche ascoltarmi, ma non cambia il fatto che mi hai mentito. Non mi fido più di te. Ti amo, questo è vero, e forse non smetterò mai, ma vederti mi fa male. Io... io devo rimediare al casino con Viktor...-disse facendo un passo avanti, ma fu bloccato dalla voce triste del suo ex. 

-Vuoi che me ne vado? -. 

-Non lo so, Otabek. Non so più nulla-disse senza voltarsi. Se avesse guardato il suo compagno, il suo ex compagno, sarebbe crollato, sarebbe corso da lui, lo avrebbe perdonato. Perché lo amava, e gli mancava, ma non poteva perdonarlo, non poteva dargli nuovamente il suo cuore, e ricevere in cambio uno spezzatino. Doveva solo andare avanti, guardare al futuro, e soprattutto: doveva chiedere scusa all'unico amico che aveva. 
Stava giusto bussando alla porta, quando Viktor, con in braccio la bambina uscì dalla stanza, lasciando una scia maleodorante, dietro di sé. -Ho bisogno di Altin-disse solo, scendendo. 

-Credo sia in sala, se non se ne è andato-. 

-Speriamo di no, perché Sasha, è piena di cacca, e io non so cosa fare. E se lui se ne è andato, dovrai aiutarmi te-. 

Grazie al cielo, Otabek, nonostante la sfuriata del suo ex, non solo non aveva lasciato la stanza, ma non si era nemmeno mosso dalla posizione in cui era, limitandosi ad osservare il muro. Quando sentì dei passi, si asciugò velocemente una lacrima, forzando un sorriso. 

-Altin, meno male. Ho bisogno di te. Io ho provato con le salviette, ma non ci riesco-disse indicando la bambina, che sorrideva felice tra le sue braccia. 

-Certo, ho capito-disse avvicinandosi e annusando l'aria. -Qualcuno ha fatto la cacca-. 

-Il problema non è solo quello, è che devo aver messo male il pannolino e... maledizione, senza Yuuri non sono capace a fare nulla-. 

-Ehi, va tutto bene, Viktor. Capita è normale. Andiamo in bagno e facciamo il bagnetto alla principessa-disse accarezzandole una guancia rosea. 

-Grazie-disse solo Viktor, ancora pensieroso. -E' che non credo di essere portato per il ruolo di padre-. 

-Hai solo paura, ed è normale. Adesso questa principessina, dipende da te, e dovrai imparare trucco esistente, per evitare cose così-. 

-Come può emettere odori così sgradevoli, un bimba bella così?-chiese Viktor, cercando di respirare con il naso, per non vomitare. 

-Anche su questo ci sono dei trucchi, vai in bagno, ho bisogno di una cosa dalla mia sacca-. E con una piccola pacca sulla spalla lo invitò a muoversi. 

Giunto in bagno, Viktor avvolse la bambina in un grosso asciugamano e attese l'arrivo del moro. Non ci volle molto e quando vide che cosa aveva in mano strabuzzò gli occhi. -Non ti sembra un po' troppo piccola per quella?-. 

-Sasha si, ma noi no-disse aprendo il tubicino di crema per i muscoli cinese, dal forte odore. 

-Continuo a non capire- disse il russo. 

-Lo capirai presto- disse passandogli un dito tra il naso e le labbra, lasciando una scia lucida di crema. 

-Io... io... ora ho capito-. Il russo fece un sorriso grato, e armatosi di coraggio appoggiò la bambina sul ripiano, iniziando a spogliarla e pulendola con le salviettine profumate. -Ed ecco il problema-rise Altin, mentre Viktor arrossiva fino alla punta dei capelli. 

-Yuuri non dovrai mai saperlo- borbotto Viktor, guardando il pannolino messo al contrario.  

-Quale dei due? -chiese il moro, sorridendo. 

-Il mio, non il tuo-. 

Il sorrise si spense sulle labbra del pattinatore. -Non è più mio, è stato molto chiaro poco fa, e io sono stanco di lottare contro i mulini a vento-. 

-Quindi, getti la spugna? -. 

-Credo l'abbia fatto lui per entrambi. Mi dispiace solo non averti dato ascolto quando mi dicevi di Sergej, ma mi fidavo ciecamente di lui-. 

-Lo so, Beka. E sono certo che lo capirà anche Yuri, è solo testardo come un mulo-. 

-Non ho tutto questo ottimismo, ma grazie per avermi permesso di restare. A proposito hai sentito Yuuri?-. 

-Si era a Londra con Pichitch, e si sarebbe imbarcato nel volo per il Giappone-. 

-Starà bene-. 

-E' che non avrei mai voluto lasciarlo da solo, in questo momento-. 

-Puoi sempre raggiungerlo, possiamo prenderci cura della bambina per qualche giorno. 

-Io... Non credo sia una soluzione... Non con voi che continuate a litigare-. 

-Viktor- disse Beka, in tono serio. -Hai fatto veramente tanto per me e per Yuri, molto più di quello che avrebbe fatto un semplice amico, e se ora posso renderti il favore...-. 

-Certo, lo so. Ma...-. 

-Nessun ma-disse una voce dietro di loro. -Altin ha ragione. Siamo adulti e possiamo mettere via i nostri problemi, per aiutare due amici-  lo interruppe il biondo, entrando in bagno con una pila di asciugamani puliti. 

-Grazie- rispose commosso Viktor, guardando entrambi. 

-Dammi la bambina e vai a preparare una borsa per il viaggio-. Viktor gli porse Sasha che ormai pulita, stava dormendo e sorrise. 

-Questo non vuol dire, in nessun modo, che ti ho perdonato o che creda alle tue favole, puoi dormire in camera con la bambina c'è un letto là -. 

-Credevo avremmo dormito insieme-. 

-Non credo proprio- rispose Yuri, arrossendo. 

-Oh, mai dire mai-rispose malizioso il moro, passandogli davanti. -Mai dire mai-. 

 
[Continua...]
   
 
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