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Autore: pokepony10    17/02/2018    0 recensioni
Alex è un ragazzo calmo è totalmente nella norma, bravo a scuola e circondato spesso dal suo ristretto gruppo di amici. Molte volte però viene perseguitato da una strana ragazza conosciuta da tutti col nome di Morte Bianca. Molti eventi coinvolgono i due in un mistero che ha le sue radici a molti secoli fa. Riusciranno a scoprire il segreto di questo mistero o moriranno provandoci?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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[POV Alex] Lentamente vidi sgretolarsi anche le colonne, rimase solo il disco di marmo sotto i miei piedi. Mi strinsi spaventato allo strano personaggio -ma da dove hai cacciato quel fulmine?- chiesi sorpreso -ragazzino, parli col grande zeus- mi disse staccandomi di dosso. Sentì dentro di me come un senso di vuoto nello stomaco, guardai a terra, il disco stava fluttuando -o cavoli, hem… zeus potresti fermare questa specie di tappeto volante e farmi tornare sulla terra?- chiesi spaventato e nostalgico di tenere i piedi per terra -non hai ancora visto la battaglia, solo quando avrai la forza di andartene potrai farlo, fino a quel momento resterai qui a goderti il combattimento- disse lui guardando giù. Io diedi una sbirciatina in basso, un brivido mi percorse la schiena, poi notai due figure su uno sfondo grigio. Ci avvicinammo alle due figure, le riconobbi, erano morte bianca e doppia p. vidi da lontano il mio corpo in un lago di sangue -sei pregato di osservare il combattimento in ogni sua parte, ascolta soprattutto, forse potresti scoprire qualcosa in più- mi disse zeus -v… va bene…- dissi distogliendo a fatica lo sguardo dal mio corpo. Vidi morte bianca allontanarsi dal mio corpo -allora doppia p? non reagisci nemmeno se ti sto uccidendo il ragazzo?- le chiese, la ragazza rimase ad occhi spalancati senza dare risposta. Doppia p si vece forza e riuscì a parlare -come hai potuto?- chiese, poi si beccò una pugnalata nello stomaco. Morte bianca caricò un pugno e fece entrare l'intero coltello nel corpo di doppia p che non reagì. Mi feci prendere da una irrefrenabile ira -come hai osato!- urlai lanciandomi verso morte bianca ma qualcosa mi bloccò. Sentì il mio corpo bruciare -giovanotto, non osare intrometterti o ti becchi un'altra scossa- disse zeus con sguardo severo -è la mia ragazza stupido vecchio, non permetterò a nessuno di farle del male, soprattutto a morte bianca- dissi furioso. Il dio mi fulmino, letteralmente, con lo sguardo, aprì bocca per parlare ma ne uscì solo una nuvola nera e poi caddi a terra -non permetterti più, già è tanto che sei qui- mi disse tornando a guardare il campo di battaglia. Guardai anche io lo scontro, vidi fuoriuscire dall'addome di doppia p una forte luce rossa. -hai toccato la cosa che mi è più preziosa, ora scoprirai cosa può fare una dea col cuore infranto- disse dando un calcio a morte bianca che dopo poco parlò -tu? Tu col cuore infranto? Tu ti rendi conto di cosa abbia provato io dopo che hai scelto di abbandonarmi alla maledizione di questo collare?-. Io seguì fino a quel punto il suo discorso perché fui distratto da un pensiero -cosa è quella luce?- mi chiesi -il potere del rubino- disse zeus -hey! Posso avere un po di privacy nei miei pensieri?- chiesi sorpreso e spaventato allo stesso tempo -stupido, siamo nella tua mente, tutto ciò che pensi è come se lo avessi detto ad alta voce, non preoccuparti, non userò nessuno dei tuoi pervertiti pensieri contro di te- mi disse -da quanto sei nel mio cervello?- chiesi imbarazzato e spaventato -abbastanza da sapere quanto ti piaccia sognare di avere un rapporto… come dire… intimo con certe persone in particolare…- disse sorridendo sotto la folta barba -non ho mai fatto sogni simili- dissi rosso in volto -non vergognarti, io ne ho combinate di cose, con molte fanciulle per giunta- mi disse -si, proprio tu, un vecchio che vive nella mia testa avresti avuto avventure simili. Ma fammi il piacere- gli dissi -non lasciarti ingannare dall'aspetto…- mi disse avvicinandosi -oh cavolo… perché si avvicina ora? Dannazione cosa vuole intendere con quella frase? E se… oh no, io ci tengo al bucio del ciulo… fermati dannazione….- iniziai a pensare tremando -ehm… ti ricordo che sento ciò che pensi…- mi disse -perfetto, allora stai fermo li, a distanza di sicurezza- dissi allontanandomi inquietato. Tornai a guardare il combattimento. Vidi le ragazze combattersi, sembravano come protette da armature, morte bianca sembrava come circondata da serpenti mentre doppia p indossava un'armatura dorata, era stupenda, risaltava il carattere combattivo della ragazza. -si sono finalmente trasformate…- borbottò il vecchio -ma che diamine succede qui…- pensai io -se seguivi fin dall'inizio il tutto forse capivi- mi disse da lontano zeus -si si, come se mi importasse sapere che si dicono, io voglio solo vedere come doppia p prende a calci morte bianca- dissi seccato. Riportai la mia attenzione sulle due - …ho un buon motivo per lottare- disse doppia p -cioè?- chiese morte bianca -vendicarmi di quello che hai fatto ad alex-le rispose -così si fa doppia p!- urlai mentre lei attaccò con un calcio. Speravo che colpisse morte bianca ma i serpenti le avevano fatto da scudo -dannazione…- dissi stringendo i pugni mentre un serpente strinse al collo doppia p. -ma chi diamine le ha dato quei cosi…- chiesi a zeus -medusa, a quanto pare i serpenti della creatura sono giunti fino a qui…- disse zeus senza nemmeno guardarmi in faccia. Tornai a guardare il combattimento doppia p aveva una spada mentre vidi morte bianca poggiarsi una mano sul collo -che vuole fare…?- pensai -vedrai…- disse zeus con un sorriso quasi inquietante. Osservai ogni suo gesto, si strappò una borchia dal collare che lasciava un enorme foro sul suo collo da cui vedevo sangue e pezzi di pelle e carne penzolare -oh… che… schifo…- pensai spalancando gli occhi a quella visione tanto disturbante e cruenta. Distolsi lo sguardo, quando lo ritornai sul campo vidi morte bianca con una lancia -quella… quella è la borchia che si è strappata?- chiesi -e… già- mi rispose zeus. Guardai affascinato lo scontro tra le due, si attaccavano a vicenda poi un colpo di scena. Doppia p colpì il terreno con la spada e delle piante rampicanti si avvolsero alle gambe di morte bianca. Sentivo il mio volto arrossire ad ogni centimetro in cui notavo le piante muoversi, le vidi continuare a salire, caviglie, gambe, interno coscia. Salirono ancora fino al linguine, mi lasciai scapare un suono mentre queste salivano ancora. Le bloccarono i polsi e avvolgendosi alle braccia arrivarono fino al sen, ci passarono in mezzo fino ad arrivare al suo collo. Sentì uno strano calore invadermi il corpo. Lei stringeva i denti con occhi socchiusi, sentivo anche i suoi ansimi mentre le piante si stringevano sempre di più togliendole l'aria. -certo che hai proprio una bella immaginazione…- disse il dio guardando in alto. Lo feci pure io e vidi l'immagine di morte bianca, proprio come la immaginavo -sbaglio o ci sono dei giochi in cui le tizie sono intrappolate in piante, o tentacoli molto simili a questa scena?-. Appena vidi l'immagine mi scappò un ansimo -non guardare!- dissi buttandomi sulla sua faccia. Finimmo entrambi per terra e per fortuna l'immagine svanì. Non dissi nulla, imbarazzato mi alzai da sopra di lui e tornai a fissare il combattimento. -tu non sai cosa significa cercare di aiutare qualcuno e vedere che quella persona a parte non apprezzarti cerca anche di ucciderti-. Guardai zeus per spiegazioni -doppia p è una meta della prima dea mai creata. È scesa sulla terra cercando di salvare morte bianca, ma per liberarla deve mettere fine alla sua vita. Per quanto possa sembrare l'unica a provare questo sentimento, sono certo che anche qualcun altro lo pensa- dissi fissando la scena. Tornai anche io con lo sguardo sul campo, morte bianca con un'ondata di ghiaccio bloccò doppia p per terra -tu sei peggio del ghiaccio che ti blocca, sei fredda e senza scrupoli- le disse guardando la mia ragazza dimenarsi. -io? No, tu non puoi immaginare quanto io abbia invidiato la tua vita, quanto io abbia cercato un modo per poter continuare a vivere come metà solo perché non volevo ucciderti, ma… ma non si può, il tuo destino è un altro, lontano da questo mondo-, sentite quelle parole ebbi conferma delle parole di zeus -tu invidiosa di me?- le chiesi morte bianca -già, per una volta io e lei andiamo d’accordo su qualcosa, perché mai doppia p dovrebbe essere invidiosa di un mostro?- mi chiesi. Questa volta zeus non mi degnò nemmeno di risposta -ovvio, sai quanto io abbia amato alex? Troppo, ma sapevo che lui non era parte del mio futuro per quanto io mi ostinassi a desiderarlo- disse doppia p arrendendosi. -c… come? Io… io non sono parte del suo futuro?... Ma…- ero sconvolto da quelle parole, non sapevo se le diceva perché sapeva il suo futuro o che non mi amava ma si ostinava a provare qualcosa. Qualsiasi sia stato il senso della frase sentì dentro di me come un vuoto. Il ghiaccio si sciolse e lei si libero, ma rimase a terra -non sei l'unica che ha provato invidia, tu hai qualcosa che io non potrò mai avere… tu hai…- disse morte bianca ma doppia p la accoltellò poco prima che finisse - ma che diamine?! Non puoi lasciarmi appeso così!- dissi seccato. Vidi delle fiamme partire dalla lama che lentamente bruciarono i vestiti di morte bianca. I pantaloni arrivarono a diventare dei pantaloncini cortissimi, intravidi per un attimo anche il suo intimo di colore nero. Sentì di nuovo le guance arrossire e il corpo riempirsi di quel piacevole calore, la sua maglietta si consumò fino a mostrare leggermente le coppe del reggiseno. Distolsi in quel momento lo sguardo e lo portai in alto, vidi i rimanenti pezzi di tessuto carbonizzarsi e lasciare la ragazza solo in intimo mentre i serpenti le coprivano le braccia e le gambe. Portai lo sguardo a zeus, per fortuna non guardava. Ripresi a seguire il combattimento. Vidi doppia p con le spalle al muro mentre di serpenti le avvolgevano il corpo, sentivo un ansimo ad ogni morso che quelle creature striscianti le infliggevano. Guardai poi morte bianca, corse verso doppia p, la sua arma fu colpita da un fulmine e quando la punta si illuminò morte bianca la lanciò contro doppia p. senti la ragazza supplicare di non essere colpita, ma non ottenne pietà. Morte bianca tirò a se i serpenti e si ritrovò anche lei trafitta dalla lancia. Sentì doppia p muoversi -portami a terra, voglio aiutarla- dissi a zeus - se torni lì morirai se non intervieni in tempo sulla ferita -mi disse -non mi interessa di me, voglio tornare li e aiutare la mia ragazza- dissi -no, non posso permetterti di farti del male, lei sa cosa sta facendo- mi disse. Lo presi per la candida veste -ho detto di farmi andare lì- gli dissi. Sentì come una grande scossa invadermi il corpo -come desideri ragazzo…- mi disse zeus poi vidi solo del buio. Aprì gli occhi, ero per terra, in una pozza di sangue. Cercai di alzarmi, ricordai solo in quel momento l'allucinante dolore provocato dal coltello. Mi misi a quattro zampe e quasi strisciando arrivai dalle due, con una spinta tolsi doppia p da morte bianca, spezzai la lancia che sprigionò una forte energia che sbalzò i corpi a una bella distanza tra loro. -doppia p, amore mio, sono qui…- dissi stringendole una mano. Era fredda e la risposta fu un inquietante silenzio -ti prego doppia p, non abbandonarmi… tu… tu sei tutto ciò che mi ha reso felice… non abbandonarmi… ti supplico- dissi i lacrime. Il corpo non reagiva, ne sentivo il suo respiro -è morta…- disse una voce, la riconobbi -non dirlo, non è morta, non è vero, mi rifiuto di crederci- dissi guardando verso morte bianca -inutile che ci speri, ho sentito il suo corpo morire abbracciato al mio- disse. Io non volli ascoltare -doppia p… mi dispiace, avrei dovuto difenderti anche a coto della vita, ma alla fine…. Io… ho fallito. Mi sdraiai accanto al corpo in lacrime e lasciai il coltello nella ferita, sentivo il mio corpo dissanguarsi -ho promesso che non ti avrei abbandonata, non ho intenzione di farlo nemmeno ora- sussurrai con un filo di voce. Sentì il corpo indebolirsi e i sensi venire meno mentre di sottofondo sentivo il debole lamento di una ragazza in lacrime.
   
 
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