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Autore: Mel_mel98    18/02/2018    3 recensioni
| originale | racconto di uno strambo viaggio di maturità | che rifarei altre mille volte | si rasenta il nonsense |
"Dove siete stati per il viaggio di maturità?" 
"A Mykonos"
"A Corfù"
"A Pag"
E dopo tutte queste mete lontane, queste feste mozzafiato, quando tocca a me rispondere, è strana la faccia che fa la gente. 
"Io sono stata tre giorni a Venezia."
| scritta per un contest di carnevale su Fb | organizzato da "La tana dei libri sconosciuti" | ENJOY! |
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Tratto da una storia vera


A Venezia

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"Dove siete stati per il viaggio di maturità?" 
"A Mykonos"
"A Corfù"
"A Pag"
Così rispondono quelli che, finiti gli esami, avevano voglia di festeggiare in grande stile, tra party, spiagge greche e nuove conoscenze. 
"A Rimini" rispondono invece coloro che non avevano voglia di rinunciare al viaggio con ScuolaZoo ma non volevano neanche spingersi così lontani nel greco mar. 
E dopo tutte queste mete lontane, queste feste mozzafiato, quando tocca a me rispondere, è strana la faccia che fa la gente. 
"Io sono stata tre giorni a Venezia."


 

Partendo dal presupposto che Venezia è sempre traboccante di turisti, il 26 di luglio non può che essere vicina ad uno dei massimi picchi di affluenza.
Eppure le nostre eroine, protagoniste di questa storia, hanno rimediato una camera a tre passi dal ponte di Rialto, ad un prezzo irrisorio per giunta. 
Una riccia e una liscia, la prima si è occupata di dove dormire, la seconda di come raggiungere la meta dei loro sogni. Due sere prima della partenza hanno passato ore al telefono programmando il loro itinerario, che inevitabilmente una volta sul campo ha subito diverse variazioni. 

La riccia è sportiva, abituata a prendere treni da anni, e dal 10 di luglio, data in cui ufficialmente la sua maturità si è conclusa, non vede l'ora di partire. Veste pantaloncini e fa da Cicerone per la città, un occhio ai monumenti uno a Google Maps. Ha paura e desiderio al tempo stesso di perdersi. Vorrebbe trovare e trovarsi, e forse non tornare più indietro. 
La liscia è la parte più pigra e ansiosa del duo, l'idea di viaggiare la elettrizza e terrorizza in egual misura. Vestito a fiori e cappello blu in testa per ripararsi dal sole, camminando per le viuzze veneziane, lo zaino sulle spalle che la rende ingombrante tra i turisti le ricorda di quando andava alle uscire degli scout. Ma sa di non aver mai provato in vita sua una sensazione simile a quella che vive al momento. 

A Venezia, mentre cammini verso la tua prossima meta, hai la sensazione di essere circondata da metà della popolazione mondiale. Non c'è una parola uguale all'altra, un vestito come l'altro. Solo i cappelli e le tipiche magliette dei gondolieri, vendute come souvenir, si ripetono con una certa frequenza nella folla.
Anche se è quasi agosto e le temperature sfiorano i quaranta gradi, c'è persino chi non vuole rinunciare alla magia del carnevale che pervade l'aria della città, e gira col volto coperto da una maschera. 
Così durante le loro passeggiate, le nostre eroine incontrano Colombina, Pantalone, Meneghino, anche se non è proprio stagione. Sembra sia possibile incontrare chiunque, ma le due maschere più famose non si vedono. Dove sono Arlecchino e Pulcinella? 

E la gente intanto potrebbe dire che Venezia non è meta da post maturità.
Perché la sera il centro si svuota, c'è un silenzio allucinante e due ragazze che camminano da sole per strada dovrebbero avete quasi paura. Quasi, appunto.
Le nostre eroine sono tali da andare in piazza San Marco alle dieci e mezzo, camminare fra i canali bui fino a mezzanotte, perdersi, cominciare a correre alla vista di un topo passeggiare tranquillamente nel bel mezzo di un ponte. 
E la gente potrebbe dire che non si va a guardare musei, dopo la maturità. Che è proprio strano, un viaggio del genere. Che la gondola è una smanceria da coppie, non da diciottenni or ora mature. E infatti le gondole, le hanno lasciate agli altri. Ma hanno volentieri ammirato da lontano i bei gondolieri all'opera. 
Forse è strano, certo. Ma se Venezia è famosa per il suo carnevale, ricorrenza dove "lo strano" è di casa, probabilmente non potevano trovare luogo più adatto, la riccia e la liscia.


 

"E poi che avete fatto? "
"In che senso?" 
"Come è finita la vacanza? Avete trovato qualcuno da limonare, qualcos'altro da fare... "
"Abbiamo trovato Arlecchino, alla fine. Siamo andate a teatro una sera. Abbiamo visto "L'Arlecchino Furioso". Niente male devo dire"


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