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Autore: Sarandom    18/02/2018    2 recensioni
Scusate, avevo solo bisogno di dolcezze. Dean, Cas, Sam, Jack e la quotidianità.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Era una giornata scura e il vento fischiava sulle pareti del Bunker che al suo interno era molto silenzioso. L’unica luce accesa era quella biblioteca, nella quale Sam faceva finta di ascoltare un podcast al computer.
Nella sua stanza Dean era al buio, sdraiato sulle coperte e a pancia in su con lo sguardo fisso sul soffitto nero. L’unico rumore percettibile per lui era il suo stesso respiro, ed i soli movimenti erano quelli della sua gabbia toracica che alzava ed abbassava le sue mani posate sullo stomaco, e il moto del petto di Castiel al suo fianco che gli sfiorava il braccio.
Era così dal giorno prima, tutti quanti erano in quelle condizioni, un po' come se fossero in modalità standby. Dean non riusciva a togliersi dalla testa quegli occhi che lo osservavano.


'Dovete andarvene. Me ne occupo io, non è un problema che vi riguarda... voi andate’


Dean socchiuse gli occhi cerchiati e si passò una mano sulla fronte, tentando di metabolizzare quelle immagini per l'ennesima volta.
“Non hai dormito.” notò Castiel, parlando per la prima volta dopo quella che parve un’infinità di tempo. La sua voce roca ma familiare lo risvegliò dalla sua trance.
“Che acuta osservazione, Cas” rispose burbero il biondo, mentre riprese a strofinarsi gli occhi, “Scusa” si riprese subito.
Dopo un piccolo silenzio l’angelo domandò “Hai pensato a come occupartene?”
“Non ho neanche idea di cosa dovrei pensare” ammise il cacciatore e si mise a sedere sul materasso, sollevandosi sui gomiti con un sospiro.
Scese dal letto. “Dove vai?” domandò ancora Castiel.
Dean non rispose e si avviò verso la cucina.
“Dean” fece Sam vedendo il fratello in corridoio, e lo raggiunse. “Non hai dormito?” L’altro si girò e vedendo gli occhi spiritati del minore replicò: “Neanche tu, vedo”
Sam rimase un attimo a bocca semiaperta, poi assentì e si preparò per dire qualcosa: “Quello che-“
“Lo so” Dean lo interruppe e mise la caffettiera sul fuoco.
“Dobbiamo dirlo a-“
“Sam, lo so” disse nervoso, sbattendo le mani sul tavolo da lavoro della cucina.
Ci fu una pausa durante la quale Dean stette ad osservare le minuscole fiammelle blu.
“Per te come è stato? Io credo di averlo visto... diverso e non solo perché-“ Sam si accigliò mentre parlava e lasciò cadere la frase.
Dean non rispose, ma iniziò a fissare le mattonelle davanti a lui e si ritrovò al pomeriggio prima.

 

Ventiquattro ore pima.

 

Era un semplice caso di riscatto di un patto: uccidere un segugio, trovare il demone e fargli fare la stessa fine. Era andato tutto secondo i piani; Mary e Castiel erano rimasti fuori dalla casa abbandonata, per evitare sorprese, dove avevano fatto il rituale per evocarlo. Sapevano il nome del demone, Abraxas, ma non conoscevano il suo aspetto. Non appena tutto fu pronto, non rimase che attendere.
Al suo arrivo, restarono paralizzati ad osservare la figura apparsa.
La stanza si fece fredda, e tutto si fermò. Anche il demone li fissava, con le stesse emozioni contrastanti negli occhi.
“Sam... Dean...” sussurrò il demone, sollevando di poco un braccio. Quella voce. Non la sentivano da troppo tempo, ma non avrebbero mai potuto dimenticarsene. Ebbe un effetto doloroso su entrambi.
“Abraxas... d-dove hai preso quel corpo?” domandò Sam, cercando di ritrovare lucidità.
Abraxas si ricompose e chiuse gli occhi “È mio...” Tornò a guardarli, per poi abbassare lo sguardo.
“No. Non può essere” disse Dean, sforzandosi di mantenere la voce calma.
“Lui è morto da troppi anni per poter essere vero, non avresti potuto” continuò Sam.
“Sono morto da undici anni sulla Terra” rispose il demone.
“Non fare questi giochetti, non rubargli-“ Dean si passò una mano sul mento, azzittendosi.
“So che sei stato all’Inferno, Dean. So cosa hai passato e so come sei tornato. Sono durato solo poco più di te”
Dean lo fissò, ancora non voleva credergli. Gli tremavano le mani.
Abraxas si rivolse a Sam: “So anche di Lucifero”
“E se sai tutte queste cose, perché non ci hai aiutati?” replicò il più giovane, visibilmente arrabbiato.
“Non pensavo mi avreste voluto”
“Stronzate” disse veemente Dean.
“Chi sei!?” urlò Sam.
“Sono io! Il demone... per cui lavoro è ossessionato dai corpi originali, è riuscito a ricompormi ed eccomi qui. Sono io, sono John. John Winchester.”
“Tu che lavori per un damone, come no” disse Dean, scettico.
“Quel tono spavaldo... sei sempre lo stesso. Ho ceduto, va bene? Sai benissimo come è quel posto. Questo demone…Crowley, mi ha affidato-“
I fratelli trasalirono. “Crowley?”
“Già”
“Quindi lui sapeva?” domandò Dean.
“Avevamo un accordo. Lui non avrebbe mai detto nulla su di me a voi e io mi sarei occupato dei suoi affari, con un altro demone, colui che mi ha ridato il corpo”
“Non mi sembra un accordo dove ci avrebbe ricavato qualcosa”
“Sapeva sarebbe morto e che si sarebbe perso la vostra reazione, se la starà ridendo adesso” Si aggiunse la voce alle loro. Tutti si girarono verso Castiel. “Ci stavate mettendo troppo” spiegò.
“Stai ancora con loro” constatò il demone, con un sorriso sghembo.
“Dicci che non è lui” disse Dean a Cas.
L'angelo si avvicinò ad Abraxas, muovendo qualche passo lento e cauto.
“E’ vero che voi angeli siete affascinanti” commentò il demone, osservando ogni centimetro dell’altro.
“Non posso dire lo stesso di voi” affermò Castiel, poi toccò con le dita la sua fronte e poco dopo si girò, l'espressione grave. Lo sguardo blu corse sui fratelli, e si posò sugli occhi di Dean. “E’ lui."
Lo vide cambiare cera in un istante.
"È vostro padre”

 

 

 

Angolo di Sarandom

Manco da tantissimo e mi mancate tutti T_T Purtroppo la real life si è fatta strada nelle mie giornate, ma se voglio decidere di combinare qualcosa aka trovare un modo per fare moeny e andare alle con, ME TOCCA.

Ma passiamo alle cose serie TA DAAN...non so se è stata una vera e propria sorpresa, per chi mi conosce sa quanto prego per riaverlo in SPN e non solo dopo aver visto quel figaccione di Negan (AAH, immaginatelo IDENTICO, solo meno stronzo)

L'unica cosa a cui veramente avevo pensato per il suo ritorno era una storia alquanto credibile per il vessel - non so se si capisce doh - e una con Mary (ancora da scrivere) che ho preso da un'altra serie con Tim Roth (non Lie To Me e c'è' molto alchool)...quindi non vedo l'ora di buttare giù tutto e porre fine a questa raccolta perché ormai non sono più drabble e neanche tutto quel fluff iniziale ahahahah e IO LO VOLEVO, MA QUESTI SE SO' TRASPORTATI IN ALTRE COSE, quindi colpa loro.

Alla prossima ;)

 

 

 

   
 
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