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Autore: katyjolinar    18/02/2018    5 recensioni
Liberamente ispirata all'anime Sword Art Online.
In un futuro non troppo lontano un gruppo di persone da tutto il mondo ha la possibilità di vivere un'avventura fantastica come vichinghi in un mondo in cui esistono i draghi, grazie alla Realtà Virtuale
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Astrid fissò l'amico, che a sentire quel suono famigliare sembrava improvvisamente tornato in vita.
Posò il quaderno sullo scrittoio, le afferrò la mano e corse giù per le scale, proprio quando Stoick fece il suo ingresso, trafelato, per recuperare la sua ascia.
"Siete ancora qui, voi due?!" ruggì l'omone, per nulla sorpreso di vederli insieme "Avanti, invece di tubare filate ai vostri posti! Stanno per arrivare dei draghi, bisogna mettere in salvo le provviste e preparare la difesa. Non è il momento di fare i fidanzatini!"
"Ehm... noi veramente..." cercò di obiettare Astrid, arrossendo violentemente, prima di venire interrotta dall'amico, che la trascinò fuori dalla porta.
"Andiamo subito, Stoick!" ubbidì il giovane, rivolto al padre adottivo. Si fermò poi poco lontano, prese la bionda per le spalle e la guardò negli occhi "Ascolta, ho un piano. Tu vai a fare il tuo lavoro, io andrò alla fucina, e qualunque cosa mi vedrai fare durante l'attacco non ti preoccupare e coprimi, chiaro?"
"Ma Hiccup..." protestò la bionda, bloccandosi appena il ragazzo le afferrò delicatamente la testa e la guardò negli occhi.
"Fai quello che ti ho detto." ripetè "Ho bisogno di vedere uno di quei draghi da vicino, e l'unico modo che ho per farlo è abbattendone uno adesso. So già cosa fare, fidati di me."
La giovane annuì, correndo subito al suo posto e afferrando l'ascia, mentre Hiccup entrò nella fucina, dove Skarakkio stava già raccogliendo le armi da distribuire.
"Era ora, ragazzo!" lo rimproverò il vecchio mutilato "Pensavo che fossi stato mangiato da una di quelle lucertole!"
"Non ti preoccupare, sono troppo muscoloso." rispose Hiccup, sarcastico, avvicinandosi e aiutandolo a raccogliere le armi "Sarei indigesto per quelle bestiacce!"
"Certo, giovanotto, è proprio così." commentò l'altro, ridendo.
Un'esplosione e delle urla interruppero i loro discorsi. Il vecchio fabbro lasciò il suo lavoro e cambiò la propria protesi alla mano, sostituendola con una mazza ferrata, e corse alla porta.
"Là fuori hanno bisogno di me!" esclamò "Ti affido la bottega. Mi raccomando, non combinare danni! Stai a cuccia! Fermo, chiaro!"
Detto ciò, corse via, facendo un grido di battaglia e lasciando da solo il castano.
Hiccup attese qualche minuto, guardando dalla grande finestra, e quando fu certo che non stesse arrivando nessuno corse sul retro, dove teneva alcuni suoi progetti privati; liberò una specie di carriola coperta da un grosso telo e la spinse fuori, correndo ed evitando tutti gli ostacoli che aveva davanti.
Arrivò su un punto alto, dietro le case, e si fermò. A quel punto tolse il telo da ciò che stava trasportando, rivelando una specie di balestra per le bolas, con un mirino e dei bilancieri per poter sparare con più precisione.
Intorno a lui infuriava la battaglia; alcuni draghi avevano assaltato uno dei magazzini, altri portavano via pecore, e altri ancora rispondevano agli attacchi degli abitanti del villaggio. Non era un problema, non in quel momento che era focalizzato sul suo obiettivo.
"Avanti, dammi un bersaglio a cui sparare... dammi un bersaglio a cui sparare..." suddurrò tra sè, cercando di individuare i piccoli cursori luminosi che identificavano i draghi, come identificavano i giocatori.
Non era semplice, ma era fiducioso.
Fu un attimo.
Un'esplosione causata dal fuoco di un drago illuminò il cielo, e nell'istante successivo, per pochissimo tempo, la sagoma di un drago fu visibile tra le stelle, non un drago qualsiasi, ma un Furia Buia.
Senza pensarci troppo, Hiccup premette il grilletto, e le bolas volarono in aria, in direzione del bersaglio. Il ragazzo venne sbalzato via dal rinculo dell'arma, e non porpore vedere il risultato, ma un urlo di dolore di uno di quegli animali, seguito dalla scia della rovinosa caduta conseguente gli diede la certezza che il colpo era andato a segno.
"L'ho preso!" esclamò, scartando in piedi "Ho abbattuto il Furia Buia!"
La sua esultanza venne, però, interrotta da un Incubo Orrendo, che atterrò alle sue spalle e prese fuoco, pronto ad attaccarlo.
Il castano si rese conto della situazione e iniziò a correre, urlando, cercando di allontanarsi dal pericolo.
Stoick lo sentì, accorrendo in suo aiuto e mettendo in fuga l'animale.
Nel frattempo l'attacco era terminato, ed era tornata la calma... se così si poteva chiamare tutta quella distruzione.
Hiccup si guardò intorno, poi indicò il punto dove aveva sentito cadere il drago.
"Ehm... ho abbattuto un Furia Buia..." disse, rivolto al capo villaggio.
L'uomo non lo fece continuare e, con aria arrabbiata, lo prese per la collottola e lo trascinò nella piazza centrale, lasciandolo andare solo davanti a casa loro, dove si era radunata molta gente.
"Quante volte ti ho detto che non devi cercare guai?" ruggì "Hai rischiato seriamente di farti ammazzare questa volta! Devi imparare a eseguire gli ordini, questo posto non è un gioco, non più!" fece un respiro profondo e indicò la loro capanna "Ora torna a casa e non uscire di lì fino a domani mattina! Qui abbiamo del lavoro da fare."
Il giovane non replicò. Sapeva bene che quando il padre adottivo era arrabbiato ogni tentativo di ragionarci era inutile; per questo si limitò a zoppicare verso casa, ignorando le battute di scherno di Moccicoso, e scomparire dietro la porta.
Salì le scale e si mise a letto, pensieroso. Doveva trovare il modo di raggiungere il prima possibile il punto dove era precipitato il drago; aveva capito più o meno in che zona fosse, ma ci sarebbe voluto tempo per le ricerche, e lui non ne aveva molto.
Rimase lì a lungo, a pensare al da farsi, finchè qualcuno non entrò dalla finestra.
Si tirò su, cercando di mettere a fuoco la figura, la quale si avvicinò e si sedette sul letto, accanto a lui. A quel punto la riconobbe: era Astrid.
"Devo trovare quel Furia Buia." le riferì "È precipitato da qualche parte vicino al fiordo di nord ovest, e devo avvicinarmi per dargli un'occhiata."
"Lo sai che è una zona vasta?" chiese la bionda, guardandolo seria "Ci potrebbero volere giorni per trovarlo, sempre se è ancora lì."
"Lo so, ma devo farlo." insistette Hiccup "Questa ricerca potrebbe davvero aiutarci a progredire nel gioco."
Astrid lo guardò, pensierosa, e annuì. Senza dargli il tempo di dire nulla si sistemò anche lei sotto le coperte e gli indicò il cuscino.
"Va bene. Se dobbiamo andare a cercare quel drago conviene che ci alziamo presto domani mattina, quindi ora vedi di dormire." ordinò.
"M... ma tu non... non dormi a casa tua?" domandò il castano, arrossendo, spiazzato dalla mossa dell'amica.
"Se dormo qui risparmiamo tempo." spiegò lei, trascinandolo giù.
Hiccup la lasciò fare, non sapendo bene come reagire al fatto di dover condividere il letto con una ragazza, tra l'altro anche molto carina.
Si stese, facendole spazio, e la guardò. La giovane sorrise, spostandosi sul fianco, e gli si avvicinò.
"Buonanotte." sussurrò.
"B... buonanotte." rispose lui, diventando ancora più rosso quando la bionda poggiò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi.
Tremando, le passò il braccio attorno ai fianchi, conscio del fatto che quella notte non sarebbe riuscito a dormire, proprio per quella presenza nel suo letto.
Cercò di concentrarsi sull'obiettivo del giorno seguente, magari sarebbe riuscito a riposare meglio, ma sapeva che sarebbe stato difficile, quindi si rassegnò e strinse la ragazza, già addormentata, guardandola per qualche minuto.
Astrid si mosse, poggiandogli una mano sul petto e avvicinando il viso al suo. Il castano la osservò bene, rendendosi conto che non era solo carina, ma decisamente bella.
Era un maschiaccio, era manesca, a volte si mostrava anche violenta, ma era davvero bella, e in quel momento appariva anche molto dolce, persa come era nel mondo dei sogni.
E con questo pensiero il giovane si addormentò.
   
 
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