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Autore: TeamFreeWill    19/02/2018    7 recensioni
Ambientato durante la 13 stagione.
Dal testo: Il moro nel frattempo era fuori controllo.
Lo sentiva il potere, quella forza che per un anno lo aveva reso potente e capace di esorcizzare o uccidere i demoni solo con la mente.
Già quella sensazione….Il potere…la forza….Prese il coltello della demone e ne segnò la pelle del petto. Un taglio abbastanza profondo. Il sangue rosso, caldo. La tentazione, forte. :)
Genere: Angst, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Il sangue caldo iniziò ad uscire e lui smise di pensare. Si stava avvicinando al collo quando un richiamo di Dean lo bloccò a pochi centimetri dal liquido che sgorgava copioso.
“Ma che cazzo sto facendo??” sussurrò a se stesso il giovane, disgustato, mentre i ricordi di quel periodo lo investirono in pieno come un'onda d'urto.
L’inganno d Ruby…..Come lo aveva reso schiavo…Lucifero libero per colpa sua….Come Dean lo guardasse deluso…Come solo lo considerasse un mostro. Già un mostro, quello che era in questo momento!

“Fallo Sammy! Bevi il mio sangue! E sarai potente come allora.. Tu e Jack , a capo dell’inferno. Il potere, Sammy. Il potere.!!” Lo provocò la demone sotto di lui.
“No!” gridò mentre Dean accorreva in suo aiuto spostandolo di lato e uccideva la demone pugnalandola al centro del petto con il coltello di Ruby.
Sammy era rimasto a terra sconvolto….Stava per cedere…e questo non se lo perdonava.

Dean, anche se dolorante, si avvicinò al fratello inginocchiandosi vicino a lui. Anche Jody era arrivata vicino al ragazzo cercando di calmarlo perchè lo vedeva tremare convulsamente.

“Hey Sammy?!..guardami. Dai su andiamo a casa” disse dolce il maggiore, ma Sam non lo guardava e non si muoveva.
Continuava a guardare a terra. Sentiva le lacrime scendere. La vergogna era troppa.
“Dean è meglio che esci. E’ sotto shock” Disse Jody intuendo lo stato emotivo di Sam.
"Cosa? Perchè? Lui sta bene!" si ritrovò a dire, sorpreso, rivolgendo uno sguardo interrogativo alla donna davanti a sè. Volendo ignorare quello che stava per succedere di nuovo.
"Dean ascoltami... per favore... guardalo!" E indicò il ragazzo. E il biondo, osservandolo, capì.
"Va bene!" si alzò e uscì fuori passandosi una mano sul viso e poi tra i capelli.
Guardò il cielo, ma niente. Nessuna risposta. Come ogni fottuta volta nessuno rispondeva alle sue richieste d'aiuto.

All’ interno, intanto, Jody accarezzava la schiena di Sammy cercando di calmarlo.
"Ehi, ragazzone! Ti vuoi calmare? O devo fare la mia voce da mamma!!??" disse sorridendo, ma Sam era ancora inorridito da quello che stava per fare.
"Sono un mostro. Stavo per...oddio”. Biascicò il moro, ma Jody lo zittì subito.
"Smettila Winchester! Io non sono tua madre, ma per me sei un figlio! Non sei un mostro. Non lo sei mai stato!" Disse in tono materno la donna.
Sam la guardò, gli occhi rossi, le occhiaie, una profonda sofferenza era dipinta in quel viso.
A Jody si spezzò il cuore.

"Lui mi ha visto...l’ho deluso un’altra volta come tanti anni fa" disse mortificato il moro.
"Non è vero! Non ti ha giudicato! Appena ha ucciso la demone e venuto da te e non ti ha respinto. E lo stesso vale per me, ragazzo" rispose con tono materno la donna.
“Dov’è, adesso?!” guardando in giro.
“Voleva portare fuori te, ma lui era un attimino premestruato e ho mandato via lui. E’ fuori! Ma sta’ bene!”
“Ok!” annuì il più piccolo.
“E starai bene anche tu!” asserì convinta Jody.

Cercò di trasmettere la sua convinzione, e forse ci riuscì perché Sam si calmò un po’ a quelle parole e le sorrise.
Jody abbracciò di slancio quel gigante dal cuore buono e fece cenno a Dean di rientrare.

"La tempesta è passata vedo!" disse il maggiore, che aveva deciso di ascoltare tutto dietro il portone.
"A quanto pare sì" convenne Jody, mentre si alzava e lasciava il posto al biondo, che la ringraziò insieme a Sammy, che era rimasto seduto a terra però.
"Io ritorno a casa. Mi aspetta una serata in compagnia della tv, di una birra e dei popcorn! Ci si vede" disse Jody mettendo una mano prima sulla spalla di Dean e poi su quella di Sam.
La donna uscì e i due fratelli rimasero soli.

Dean si sedette a terra anche lui e fissò i suoi occhi in quelli di Sam rimanendo in silenzio. Poi si abbracciarono e rimasero così per un po’ di tempo.
Il biondo staccandosi, aggiunse: "Andiamo a casa fratellino. Hai un aspetto di merda!" si alzò poi dando una mano a Sam a  fare lo stesso.

Finalmente uscirono da quel maledetto capanno abbandonato e si lasciarono alle spalle quella orrenda ennesima prova da superare. Sam comunque era ancora pensieroso.
Stavano per raggiungere Baby quando il moro fermò il fratello.
"Dean...mi dispiace... io credevo di esserne uscito... che le Prove mi avessero purificato. Invece sono ancora un..." ma un altro abbraccio di Dean lo zittì.
"Smettila di dirlo! Cazzo! Smettila o ti prendo a pugni!" disse allontanandolo appena, per guardarlo negli occhi.
"Ma...la demone ha detto che ho un legame fortissimo con Jack. Che lui è destinato a comandare l’Inferno e che io posso tenerlo sotto controllo con questi cazzo di poteri che ho dentro di me!" continuò abbassando lo sguardo.
"Beh, anche con Lucifero lo avevi e lo hai sconfitto... quindi… Arrivaci tu alla conclusione Sammy!! Ora torniamo a casa. Anche Cass era preoccupato per te."
Sammy non disse niente, profondamente colpito da quelle parole del fratello. Da quelle meravigliose parole.
Lui si sentiva scombussolato, ma la voglia di bere sangue era passata nel momento stesso in cui non aveva ceduto alla sua parte oscura.
Con questi pensieri il ragazzo, appena si sedette nei sedili del passeggero, si addormentò. Era esausto.
Dean lo guardò.

Era cosi orgoglioso della forza che Sam aveva dimostrato, della forza che aveva trovato nel non cedere di nuovo al sangue che sorrise.
D’istinto prese il cellulare e consapevole di quello che stava facendo chiamò l'unica persona che era una costante nella sua vita, oltre al suo fratellino: il suo migliore amico.
“Cass?...Sono Dean!" disse all'angelo all’altro capo del telefono.
"Lo so. E' apparso il tuo nome" sembrava il solito Castiel e il biondo lo immaginò che inclinava la testa di lato.
"Volevo dirti che Sam sta bene. Ora sta riposando, ma per quando saremo a casa si sarà ripreso un po'."
"Bene. Mi fa piacere. Vi aspetto in piedi “ disse nel suo solito tono e poi riattaccò.

Dean spostò il telefono dall’orecchio e se lo rimise in tasca, sorridendo, ingranò la prima e partì per il bunker. Agguerrito più che mai.
Loro avrebbero fatto il culo anche a questa ennesima minaccia.
L’ avrebbero affrontata e infine l’avrebbero sconfitta come sempre, perché niente poteva piegare i Winchester.
Non c’erano riusciti con John.
Non c’erano riusciti con Mary.
Non ci sarebbero riusciti nemmeno con Sam e Dean.




Note autrice
Come sempre grazie a cin75 per avermi betato la storia e a Lilly per avermi scovato ogni singolo errore di batittura ^^
Grazie a chiunque ha avuto la pazienza di leggerla. Ciao a tutti.
 

  
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