IN
FARMACIA
“Tu sei cosa????????????” chiese Vegeta portandosi
le mani al volto.
“Non ho la certezza di esserlo e proprio per questo
motivo ti ho chiesto di andare in farmacia e acquistare il test di gravidanza
che potrà toglierci ogni dubbio a riguardo” rispose Bulma mentre si stendeva
sul letto.
Quella
donna, che lo stava maltrattando da giorni,
pretendeva che lui andasse in una farmacia che vendeva intrugli per
malattie
terresti per comprare uno strumento che lui nemmeno sapeva
com’era fatto, sapeva anche che difficilmente
l’avrebbe avuta vinta, ma cercò comunque di ribattere:
“E perché dovrei andarci proprio io? Sei tu quella che sta
male no?”.
Vegeta comprese subito di avere detto qualcosa di
molto sbagliato, perché Bulma scattò a sedere sul letto rossa in viso e con
tutta la voce di cui era capace gli gridò: “Perché io sto male e non posso
uscire e perché anche se sicuramente la cosa a te non importerà molto, se
aspetto un bambino sei stato tu. Fai almeno questo per me, poi potrai anche
fuggire lontano se sarò incinta, io e Trunks troveremo il modo di andare
avanti. Siamo abituati a non fare affidamento su di te!
Quelle parole gli erano arrivate dritte al cuore,
lei era ancora furibonda con lui e non aveva nessun mezzo per poterle fare
cambiare idea, non bastava essersi sacrificato per salvare tutti, lei non
avrebbe mai dimenticato quello che lui aveva fatto prima, se solo fosse
riuscito a mostrarle ciò che provava lui senza perdere il suo orgoglio. E
invece si limitò a rispondere che sarebbe andato in quella farmacia come da lei
richiesto.
Una volta fuori si rese conto di non essere mai entrato
in uno di quei negozi e che forse poteva avere bisogno di aiuto, Trunks sarebbe
stato sicuramente capace di aiutarlo, però qualcosa gli diceva che se avesse
chiesto aiuto a lui Bulma avrebbe avuto da ridire. Decise quindi anche se con
qualche incertezza, di rivolgersi all’unica persona con cui aveva dialogo
ovvero Karoth.
Si diresse, perciò, verso i Monti Paoz e quando si
fermò nel giardino di casa di Karoth trovò Chichi che lo stava osservando con
le mani sui fianchi e senza nemmeno salutarlo gli chiese spazientita: “ma
perché sei tornato? Le cose non sono andate bene? Ti avverto che non possiamo
permetterci di ospitarti ancora qui per molto tempo, potresti andare dal Genio
o da Crillin…”
“Tranquilla donna sto meglio a casa mia piuttosto
che qui nella vostra capanna. Ho bisogno di Karoth immediatamente, quindi dimmi
dove posso trovarlo, sono di fretta!” la interruppe Vegeta.
A quelle parole Chichi si rilassò un poco e gli
rispose che suo marito stava lavorando nei campi dal momento che loro erano
poveri dovevano lavorare per vivere, e Karoth non poteva perdere tempo in
allenamenti come faceva lui ora che era tornata la pace.
Anche quella donna pensava che lui non sarebbe mai
cambiato, era davvero solo, sembrava che nessuno avesse fiducia in lui.
“Stai calma donna, non ho bisogno di lui per gli
allenamenti. Ora vado da lui, starà via solo per pochi minuti non
preoccuparti!” le rispose e si diresse verso i campi.
E là trovò Karoth e Goten intenti a lavorare e a
ridere a squarcia gola di qualcosa che uno dei due doveva avere detto poco
prima. Ancora una volta provò invidia per il rapporto che c’era tra i due, lui
e Trunks non avevano mai riso insieme; se non per scherno, lui non aveva mai
riso per divertimento da moltissimo tempo.
Karoth smise di ridere e guardò in direzione di
Vegeta, doveva aver percepito la sua aurea.
“Ehi Vegeta sei tornato. Mi spiace, ma ora non ho
tempo per gli allenamenti, Chichi vuole che sistemiamo i campi e se non lo farò
saranno guai!” lo salutò Karoth, anche lui pensava che fosse lì per allenarsi.
“Non ho bisogno di allenarmi con te, lo vedo anche
da solo che ora c’è la pace, anche se non fate altro che ripetermelo tutti
quanti! Sono qui perché ho bisogno che mi accompagni in un posto, ma è meglio
se ti metti qualcosa di pulito…sei sporco!” esclamò Vegeta che in vita sua non
aveva certo mai lavorato la terra.
Karoth andò a cambiarsi e in poco tempo fu indietro
da Vegeta e gli chiese con tono allegro dove dovevano andare.
Vegeta si guardò attorno con fare furtivo e vedendo
che Goten si era allontanato per tornare a casa dalla madre quasi sottovoce
rispose che dovevano andare in farmacia.
Karoth per tutta risposta guardò Vegeta con fare
interrogativo, a loro non servivano le farmacie, nemmeno Chichi andava in
farmacia, quelle poche volte che lei o i ragazzi si ammalavano, lei utilizzava
le erbe dei campi, era bravissima a preparare intrugli, forse poteva fare
qualcosa anche per Vegeta; era meglio informarsi su qual era il suo problema.
“Non ti senti bene Vegeta? O magari non sta bene Trunks?
O Bulma? Chichi è capace di preparare delle medicine con le erbe, quindi se mi
vuoi spiegare qual è il problema, forse lei può fare qualcosa.” disse Karoth.
Ecco, doveva solo superare l’imbarazzo e spiegare a
quel Karoth che la sua donna con le sue arti da fattucchiera non poteva
essergli d’aiuto, quindi gli spiegò con parole semplici la situazione: “Bulma
non si sente bene, ma forse non è esattamente ammalata, dice che potrebbe
aspettare un bambino e mi ha detto di andare in farmacia a prendere un test che
ti dice che lo aspetti o no. Ma io non so nemmeno come sono fatti questi cosi,
quindi pensavo che tu potresti accompagnarmi e aiutarmi a prenderlo.” disse
tutto ciò tutto di un fiato perché se si fosse fermato si sarebbe pentito di
aver chiesto aiuto proprio a Karoth per una cosa così imbarazzante.
Karoth avrebbe voluto dire a Vegeta che nemmeno lui
sapeva come erano fatti quei cosi, però una volta che Vegeta si era deciso a
chiedere aiuto non poteva deluderlo e quindi decise di accompagnarlo nel centro
della Citta dell’Ovest col teletrasporto.
Una volta arrivati in poco tempo riuscirono a
trovare una farmacia, la riconobbero grazie ad un insegna luminosa, entrarono
timidamente guardandosi attorno, c’era davvero moltissima gente e sugli
scaffali c’erano moltissime scatole colorate.
“Credo che dovremo chiedere a una di quelle donne
col camice. Su va e chiedi!” ordinò Vegeta a Karoth, che voleva rifiutarsi, ma
non avendo il coraggio di contraddire il principe dei sayan decise di dirigersi
a grandi passi verso il bancone dove una ragazza in camice bianco rivolse ad
entrambi un luminoso sorriso.
Entrambi i sayan arrossirono e Karoth iniziò a
balbettare che avevano bisogno di un aggeggio per i bambini.
La ragazza lo fissò con faccia incerta e gli chiese
di spiegarsi meglio, allora Karoth disse che l’aggeggio che serviva a loro era
forse qualcosa di elettronico.
La commessa allora molto pazientemente andò in
magazzino a prendere dei termometri elettronici di vario tipo.
Karoth e Vegeta presero ad osservare tali oggetti,
ma entrambi sapevano che non era quello che stavano cercando e quindi scossero
insieme la testa.
Allora la ragazza andò a prendere una macchinetta
per l’aerosol, uno scaldabiberon e alcuni giochini con lucine e pulsanti per
bambini e disse che quello era tutto ciò che avevano di elettronico che aveva a
che fare con i bambini.
Karoth aveva un’espressione imbarazzata e non sapeva
come fare a dirle che ancora non era riuscita a soddisfare la loro richiesta,
ma a questo pensò il principe dei sayan che era ormai spazientito, non ce la
faceva più a stare in mezzo a tutte quelle persone e quella ragazza sciocca che
li stava servendo gli stava sui nervi, come faceva a non capire di cosa avevano
bisogno.
“Abbiamo bisogno di un aggeggio che ci dice se si
aspetta o no un bambino e tu lo andrai a prendere alla svelta, sono stato
abbastanza chiaro adesso?” chiese Vegeta che ormai aveva alzato la voce e tutti
quanti i clienti della farmacia ormai lo stavano guardando incuriositi.
“Eh eh lo scusi signorina, oggi è un pochino nervoso
sa com’è, quando c’è un bambino in ballo,,,” cercò di giustificarlo Karoth e la
ragazza sparì nuovamente nel magazzino e questa volta tornò con un test di
gravidanza, che somigliava tremendamente ad un termometro e quindi entrambi i
sayan esaminarono con attenzione la scatola.
Appurato che era proprio quello l’oggetto che
stavano cercando, Vegeta diede dei soldi alla ragazza, troppi soldi, tant’è che
lei cercò di restituirgliene buona parte, ma lui rifiutò dicendole che poteva
permetterselo.
Una volta che i due sayan furono usciti sia la
ragazza che i clienti si chiesero chi fossero quei due energumeni che avevano
bisogno così urgentemente di un test di gravidanza.
Uscirono dalla farmacia senza guardarsi attorno e
ritornarono grazie al teletrasporto sui Monti Paoz, Vegeta teneva stretto tra
le mani il prezioso pacchetto.
“Ehm vuoi che chiediamo a Chichi di spiegarci come
si usa?” chiese Karoth.
“Ma che dici, Karoth, anche Bulma è una donna e
sicuramente lo saprà usare. E poi sulla scatola ci sono scritte le istruzioni
sembra piuttosto semplice, si fa la pipì su questo termometro e se sei incinta
vengono fuori delle linee” spiegò Vegeta spazientito.
“Urka, ma sei diventato espertissimo solo leggendo
le istruzioni. Beh allora poi mi fai sapere com’è andata?” chiese Goku, ma per
tutta risposta Vegeta fece una specie di grugnito e poi si mise in viaggio
verso la Capsule Corporation con tantissimi pensieri che gli attraversavano la
mente.
Ciao, è molto
tempo che non scrivo; qualche giorno fa ho pubblicato un paio di capitoli di
una mia storia originale (Isabella ed Edoardo), ma oggi mi è venuta voglia di
riprendere questa storia che avevo riletto poco tempo fa: cercherò di darle un
finale perché lo merita. A presto