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Autore: orchidee    21/02/2018    2 recensioni
Ciao a tutte. Questa è la mia seconda FF. completa e da le risposte alla precedente, Besame. E' una storia forse un po' pazza e l'ho immaginata in due parti, in due momenti distinti. La prima si ricollega alla mia prima storia, la seconda è il seguito, ma si discosta e molto per temi e atmosfere. Spero possa piacervi e possa darvi magari qualche emozione. Grazie in anticipo a chi vorrà dedicare un po' del proprio tempo alla lettura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fantasie'
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Ho pensato molto se pubblicare la continuazione di questa storia, nel modo in cui l'ho pensata, non perché non sia convinta di quanto abbia scritto, ma perché il modo in cui l'ho sviluppata, tratta argomenti delicati e difficili, ma soprattutto, molto attuali. Avevo addirittura pensato di cambiarla completamente, ma alla fine ho deciso di pubblicarla senza modifiche. Mi auguro che nessuno si senta offesa per quanto ho scritto. So bene che trattare certi argomenti non sia un gioco da ragazzi, ma se ho deciso di affrontarli è anche per le tante donne che subiscono le conseguenze di rapporti con persone sbagliate e cattive. Ho pensato anche a loro mentre scrivevo e dedico a loro questo capitolo e i successivi. Alle ragazze che mi stanno seguendo, dico solo che spero che non smettano di leggere la mia storia, anche se non condividono la linea che ho scelto di seguire. 
 
 
Capitolo 21
 
Tiziana Cruiz. Quella donna era Tiziana Cruiz! Non era stata una delle tante donne di Nicola, lei era stata speciale. Le voleva davvero bene. Cosa faceva alla sfilata? Non era più una modella, sapeva che si era ritirata da qualche tempo... Era sempre bellissima e lui era lì con lei. Parlavano allegri e lui l'aveva baciata... Cosa le aveva detto? Come poteva comportarsi così? Non poteva davvero credere di essere ricaduta in quell'incubo! La stava corteggiando? Non sarebbe mai cambiato! E lei era solo una stupida illusa! Fidarsi di lui... Gli aveva chiesto di fidarsi, ma appena si distraeva, lo trovava a flirtare con una donna qualunque! Quante altre erano state nel suo letto dopo di lei? Erano passate meno di due settimane... Il suo silenzio dipendeva da quello! Non dalla promessa di non cercarla! Avrebbe voluto andare da lui e gridargli tutto il suo odio! Ma fu raggiunta da Luca. Diede un'ultima occhiata ai due e poi, proprio mentre lui si girava verso di lei, abbracciò Luca e gli diede un bacio poi si allontanò in sua compagnia! Sperava con tutta se stessa che lui li avesse visti! Non le importava se per lui era diverso e non soffriva. Almeno gli aveva dimostrato di non essere sola e di non aspettarsi nulla da lui.
 
L'aveva baciato... Marcella aveva baciato e abbracciato quell'idiota. Lo aveva fatto davanti a lui! Era rimasto fermo, senza muoversi. Perché lo aveva fatto? Fu tentato di lasciarsi corteggiare da una delle ragazze di Ugo ma voleva solo parlare con lei e subito. 
“Nicola...”
“Congratulazioni Armando, la sfilata è stata un successo!”
“Vieni a bere qualcosa con me e Betty? Ci sono alcuni clienti a cui farebbe piacere salutarti...”
“Come? Perché no...” Forse lei era con Betty...
Ma non c'era. Cercò di essere il più affabile possibile anche se fremeva per vederla. Si distraeva e dava poco retta a quelle persone che in quel momento ostacolavano il suo obiettivo. Con una scusa si allontanò e fu raggiunto da Betty
“Cosa c'è? Ti vedo strano, impaziente...”
“Dove diavolo è finita?”
“Non lo so, poco fa era con Luca... Ora vedo che lui è in compagnia del dottor Santamaria e qualcuno che non conosco... Forse è alla toilette... Dove stai andando? Nicola!!” Ma lui si era già allontanato. Cercò di seguirlo ma fu trattenuta da alcuni giornalisti che le facevano domande su Armando e sulla collezione.
 
“Perché l'hai fatto? So che sei qui. Sei qui per me? Sei venuta qui per aspettare me? O solo per non vedere quell'idiota?”
“Per non vedere te! Vattene!”
“Che diavolo significava la sceneggiata di prima?”
“Quale?”
“Sai di cosa sto parlando! Tu con quel cretino!”
“Parli del bacio al mio compagno?”
Nicola le si avvicinò appoggiando una mano sulla parete
“Non parlarmi in questo modo! L'hai fatto per provocarmi!”
“Provocarti? Ti sbagli! Non tutto quello che faccio ti riguarda!”
“Marcella! Dimmi solo quello che vuoi! Dimmi se devo aspettarti, se vuoi che sparisca... Dimmi che diavolo significava quel bacio!”
“Di cosa hai parlato con Tiziana Cruiz? Ricordavate i vecchi tempi?”
“Ah, si tratta di questo... È gelosia!”
“No! Delusione! Non sei cambiato!”
“Ti sbagli. Non l'avevo nemmeno vista, mi ha solo salutato! Marcella, guardami! Mi ha solo salutato! Te lo giuro!”
“Forse... Ma non puoi biasimarmi...”
“No, non posso farlo! Marcella, guardami per favore... Hai ragione, sono stato un bastardo con te e hai tutte le ragioni per non fidarti di me! Ma ti giuro che tu sei l'unica donna che abbia guardato, l'unica di cui sia innamorato, l'unica che desidero!” Le sfiorò un fianco. Si accorse subito che le sue difese erano abbassate.
“Marcella, ora esci da qui... Lo sai che se non lo fai, faremo l'amore... Ma io voglio aspettarti questa notte a casa mia! Voglio farlo senza fretta e senza paura di essere visti... Voglio toglierti questo vestito e lasciarti solo quel braccialetto e guardare il tuo corpo... Torna alla festa!” 
Marcella era completamente soggiogata da lui, dal suo profumo, dal modo in cui le sussurrava quelle parole. Avrebbe dato qualsiasi cosa per restare con lui, per amarlo in quel posto e in quel momento. Lo amava e lo desiderava. Sapeva che non mentiva riguardo a Tiziana, sentiva che era sincero. Lo guardava negli occhi. Sul volto di Nicola si formò un sorriso malizioso, ma non la baciò, si spostò e si allontanò uscendo dalla serra.
“Per evitare pettegolezzi, aspetta qualche minuto prima di rientrare... A più tardi!”
Lo vide rientrare con tranquillità al club, lei aspettò che il suo cuore smettesse di palpitare tanto velocemente.
“Dove sei andato? Dov'è lei?”
“Betty, ti ho promesso che sarei stato un signore! Non l'ho toccata, dovevo solo chiederle una cosa. La vedi? È fuori, su quella poltroncina! Guardala, Betty, lei è la più bella delle donne e per colpa mia sta con un cretino che nemmeno si accorge che ha indossato qualcosa di mio. Qualcosa di nostro! Ha indossato un abito bellissimo per un altro uomo... E lui nemmeno lo sa.”
“Sei crudele! Siete crudeli! E comunque guarda... È lui che sta con lei! Che la sta raggiungendo! I giornali parleranno di loro, non di voi!”
“Basterebbe tanto così perché domani i giornali parlino di noi... Tanto così, Betty! Lui ora sta parlando con lei, andranno via insieme, ma passerà la notte con me!”
“Non voglio più sentirti! Vai a casa adesso! Spero davvero che abbiate il buongusto di essere almeno discreti visto quanto siete idioti!”
Betty si allontanò
“Ti voglio bene Betty!”
“Sì anche io! Ma vai al diavolo!”
Nicola le sorrise.
 
Non aveva dovuto aspettarla molto. L'aveva accolta con un bacio e poi come le aveva detto, l'aveva spogliata e guardata solo con il suo regalo addosso, poi avevano fatto l'amore con calma, assaporando ogni istante, ogni carezza, ogni bacio. 
“Amore mio... Sei così bella!”
“Stasera avrei voluto vederti sparire, lo sai?”
“Non è vero! Ma io avrei voluto che fosse lui a sparire...”
“Lo sai vero, che mi sento in colpa? Luca è una persona meravigliosa...”
“Non voglio parlare di lui... Voglio te! Voglio averti qui con me anche domani!”
“Non posso continuare ad inventare delle scuse per non stare con lui...”
“Non andare a letto con lui! Non farlo!”
“Non parlavo di questo. Io... Non mi ha più toccata!"
“Lo so... Mi ami! Devi lasciarlo! Questa farsa deve finire subito! Perché non lo fai?”
“Non voglio fargli del male!”
“E cosa farai allora? Per evitarlo lo sposerai? Gli darai dei figli? Non capisco davvero! Lascialo! Adesso!”
“Lo farò! Ti giuro che lo farò, ma devo pensare a come fare...” 
“Allora fino a quel momento non voglio vederti!”
“Non fare il bambino...”
“Non sopporto nemmeno che ti stia vicino! Che possa anche solo credere che tu sia sua...”
“Lo so! Dammi un po' di tempo!”
Domani sera passerò a prendere il mio quadro!”
“Quale?”
“Il mio quadro, il tuo ritratto! Non voglio che ti veda senza vestiti nemmeno dipinta...”
“Penso che non l'abbia nemmeno visto... Comunque non credo mi abbia riconosciuta...”
“Ti conosce bene!”
“Non è proprio colpa sua! Lui non conosce la nostra storia!”
“In quel quadro sei tu! Non è necessario conoscere la nostra storia...”
“Non voglio parlare di queste cose... Prima di andare via, voglio che mi abbracci e mi baci!”
Lui ubbidì, smise di parlare e la baciò con passione.
 
La sera successiva Nicola si presentò a casa di Marcella. I bambini furono felici di vederlo e lo obbligarono a fermarsi con loro a giocare per qualche momento. Marcella li guardava, sognando che quella non fosse solo una parentesi. Dipendeva tutto da lei? Era lei ad impedire che la loro famiglia si ricomponesse? Fu distratta dal suono della porta. Era Luca che come ogni sera raggiungeva lei e i bambini per cenare insieme
“Non sapevo fosse qui...”
“Mi ha chiesto un quadro che gli appartiene. Ovviamente i suoi figli non hanno perso l'occasione per coinvolgerlo nei loro giochi” disse Marcella, quasi infastidita, ponendo l'accento sul fatto che quelli erano figli di Nicola.
“Credevo che avesse portato via tutte le sue cosa da molto tempo...”
“Quel quadro era rimasto qui...”
“Forse, se si tratta di un quadro di valore, potremmo verificare se rientra nei suoi diritti averlo...”
“Non dire sciocchezze! Il quadro è suo! Non importa quale sia il valore dell'opera.”
“Come vuoi... Era solo perché hai dei quadri molto belli... Di quale quadro si tratta?”
“Quello in camera da letto!”
“La donna di spalle? È un'opera pregevole...”
“Beh abbastanza!” Marcella quasi si mise a ridere. 
“Luca, chiedo scusa per l'invasione... Non volevo disturbarvi. Se ora Marcella vuoi darmi ciò che mi appartiene...” Il tono era quasi di sfida, un gioco tra i due amanti tra lo scherzo e il conflitto che c'era tra i due.
“Sono certo che per Marcella non sia un problema! Sembra che invece lei tenga molto a quel quadro!”
“Non immagina quanto! Fu dipinto per me, lo sa?”
“Nicola, prendi quel dannato quadro e va via per favore!”
“Non ti irritare, tesoro, abbiamo tutta la serata... Vuole qualcosa da bere?”
“La ringrazio, ma non voglio disturbare oltre! Questa sera non sarò solo! Una donna bellissima verrà a casa con me...” Marcella capì l'allusione, mentre Luca, gli sorrise contento, forse convinto che l'ex marito della sua compagna, volesse solo dimostrare loro, di essere felice e sereno. Non lo sopportava, era certo che Marcella provasse ancora qualcosa per lui, che tra loro ci fosse qualcosa di irrisolto. Ma era chiaro che quell'uomo non aveva alcun rispetto per lei. Che uomo era quello che sbandierava le sue conquiste di fronte all'ex moglie? Meglio, pensò, il fatto che la umiliasse, giocava a suo favore.
Nicola gli strinse la mano con un sorriso sarcastico e sfiorò il braccio di Marcella, facendole sentire un brivido che a lui non sfuggì
“Ciao Marcella! Arrivederci Luca! È sempre un piacere vedervi!”
Uscì dall'appartamento dando un ultima occhiata alla sua amante.
 
Quando rimasero soli, Luca si avvicinò cercando di darle un bacio ma lei si spostò fingendo di non essersene accorta.
“Amore mio, cosa c'è? Sei strana già da qualche settimana... Puoi dirmi se qualcosa ti preoccupa?”
“Luca, quando i bambini saranno a nanna, vorrei parlare di una cosa molto importante...”
Luca non ebbe il tempo di replicare perché la governante li avvisò che la cena era pronta e che i bambini erano già a tavola. Marcella si sforzò di essere tranquilla ma sperava che tutto finisse in fretta. Quella sera non riuscì a parlargli. Non voleva che i bambini venissero coinvolti in nessun modo nei suoi problemi. Doveva proteggerli! Gli avrebbe parlato il giorno dopo, quando sarebbero stati con il padre.
Fu una notte lunga, pensava a Nicola e alle cose che avrebbe detto a Luca. I suoi sentimenti erano chiari, ma era difficile ferire un uomo a cui voleva bene. Poi avrebbe parlato anche con Nicola. Lei lo amava ma non sarebbero tornati insieme. Non subito. Aveva bisogno di tempo per dimenticare e riflettere. Betty aveva ragione. Non era abbastanza impazzire tra le sue braccia per far tornare tutto come prima. Si sarebbe presa qualche giorno di vacanza. Valerio... Sarebbe andata qualche giorno a New York. Lontana da tutto e tutti. 
La giornata era stata pesante, faticava a concentrarsi sul lavoro anche se aveva la scrivania piena di documenti. Era stanca, molto stanca, quando uscì dall'ufficio. Ma era risoluta a chiudere con Luca, il loro non era un rapporto che poteva continuare. Era convinta che avrebbe capito. Lui era un uomo buono. Forse l'avrebbe odiata ma poi sapeva che avrebbe potuto contare sul suo sostegno.
“Marcella, ho forse fatto qualcosa di sbagliato?”
“Come? No! Non hai fatto nulla di sbagliato... Ecco io... In questo periodo mi sento inquieta... Mi sto chiedendo se la mia vita stia andando nella direzione giusta...”
“Marcella, di cosa parli? Credevo tu fossi felice!”
“Non lo sono! Non lo sono da molto tempo e tu lo sapevi bene! Mi hai dato serenità e sicurezza, ma non ho mai mentito dicendoti di essere felice!”
“Dimmi solo quello che posso fare! Dimmi cosa vuoi per essere felice e io farò di tutto per assecondarti!”
“Luca, mi dispiace!”
“Mi stai lasciando?”
“Ho bisogno di tempo per pensare... Devo restare sola per capire cosa voglia fare della mia vita!”
“È per lui? È per quel bastardo del tuo ex marito? Hai dimenticato quello che ti ha fatto?”
“Lascia stare Nicola! Lui non c'entra nulla tra di noi!”
“No? Mi credi davvero uno stupido? Pensi che l'altra sera alla festa non abbia notato che non ti toglieva gli occhi di dosso? E credi non abbia visto come lo guardavi mentre parlava con quella ragazza? Lui non ti vuole! Ha passato la notte scorsa con un'altra donna! Lo hai sentito no? È talmente arrogante da non accorgersi di essere inopportuno e meschino! Credi che possa cambiare?”
“Non credo che tu abbia capito a cosa si riferisse!”
“Lo difendi? E sentiamo! Tu che invece lo capisci... A cosa si riferiva?”
“Al quadro, Luca, parlava di tornare a casa con il quadro!”
“Il quadro? Sei pazza?”
“Ho regalato io quel quadro a Nicola... Sono io la donna ritratta!”
“Tu? Ma cosa... Cosa c'è tra di voi?”
“Lo conosco perché siamo stati sposati per anni! Non c'è nulla tra noi due!”
“Nulla... Non c'è nulla! Eppure le cose sono cambiate da quando l'ho conosciuto. Voglio sapere cos'è successo! Me lo devi Marcella!”
“Io non voglio farti del male! Per favore! Io ho bisogno di restare sola! Non è colpa tua! Non è colpa di... Di nessuno! Mi sei stato vicino, mi hai aiutata a rialzarmi e mi hai dato la sicurezza di cui avevo bisogno! Te ne sarò sempre grata, ma non ti amo! Credevo davvero che le cose potessero andare diversamente!”
“Non mi ami? Le cose che mi avevi detto erano tutte bugie? Lo ricordi? Mi avevi detto che non eri mai andata a letto con nessuno di cui non fossi innamorata! Mi hai preso in giro?”
“No! Sono affezionata a te e credevo che mi sarei innamorata anche io! Ma non è successo!”
“Quindi non era timidezza, insicurezza... Eri restia e fredda perché fare l'amore con me ti disgustava?”
“Non è così! Davvero non pensarlo nemmeno!”
“E cosa dovrei pensare? Cosa? Dimmelo tu! Mi hai usato per rimetterti in piedi! Mi hai fatto credere ad un futuro insieme! È bastato che il tuo ex marito smettesse i panni del manager senza scrupoli e indossasse quelli del professore, per voltarmi le spalle?”
“Smettila di parlare di lui! Si tratta di me! Del fatto che non sono felice! Del fatto che nonostante tutto non ti amo! L'avresti meritato! Lo so! Ma non posso impormi di amarti! Io non posso!”
“Perché lo ami ancora!!”
“Non continuare adesso! Per favore! Accetta che non è andata bene! Mi dispiace! Te lo giuro!”
“Sei andata a letto con lui? Dimmelo!”
“Luca...”
“Quando? Perché l'hai fatto? Perché?”
“Non voglio parlarne!” 
Luca le diede uno schiaffo facendola cadere a terra. Lei non riconobbe l'uomo che aveva davanti. Doveva capirlo? No! Doveva uscire e in fretta dalla sua casa e dalla sua vita!
“Vai via! Esci di qui e non permetterti mai più di toccarmi! Vattene!”
“Scusa! Sono arrabbiato io non volevo!”
“Vai via! Ti ho detto tutto! Ora vattene!”
Marcella aveva il viso rigato dalle lacrime che scendevano senza che lei capisse se erano per lo schiaffo o per la rabbia.
“Non vado da nessuna parte! Voglio sapere se sei andata a letto con lui!”
“Sì! Abbiamo fatto l'amore! Anche la notte della sfilata! Perché non posso fare a meno di lui e di quello che mi fa provare! Vai via!" 
Marcella gridava ma lui non intendeva andare via. La strattonò e la strinse a se con violenza. Marcella si divincolava ma non era abbastanza forte per allontanarlo. Cominciò a tremare e ad avere paura. Gridò ma in casa non c'era nessuno... I bambini erano da Nicola... Nicola... 
“Sei solo una sgualdrina! Sei falsa e ipocrita! Me ne andrò ma solo dopo essermi preso quello che hai dato a lui! Sono stato gentile con te! Sono stato un signore! Ma tu meriti quel bastardo del tuo ex marito! Due degenerati! Senza morale!” 
Gli diede uno schiaffo con tutta la sua forza e gli morse una mano ma lui le diede un altro schiaffo e la ributtò a terra.
“Non farmi del male!” Lo pregò Marcella con un filo di voce. Ma lui non l'ascoltò, le strinse un braccio tanto forte da smorzare ogni sua difesa. Le  strappò la maglia e dopo averle sollevato la gonna la prese con la forza. Marcella smise di lottare piegata dal dolore, dalla paura e dalla rabbia. Prima di sentire la porta chiudersi le sembrò di sentire Luca che le diceva qualcosa.
“Adesso me ne posso andare! E stai tranquilla! Non mi vedrai più! Ha fatto più schifo a me che a te!”
   
 
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