Fanfic su attori
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Autore: Merry NIcEssus    29/06/2009    3 recensioni
Robert Pattinson è ormai l'idolo di tante ragazze. Ma cosa succederebbe se venisse ignorato da una ragazza che gli preferisce un libro?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The offer





L’auto era partita a gran velocità tra le strade di Firenze, al suo interno i due ragazzi stavano in silenzio.
Helen aveva gli occhi chiusi e si godeva quella fantastica sensazione di velocità e potenza che le trasmetteva la porche in movimento.
Era un suo sogno viaggiare su uno di quei capolavori e in quel momento poteva anche sorvolare sulla sgradita compagnia.
In effetti non è che Robert gli fosse poi così antipatico, solo che avrebbe fatto volentieri a meno della sua presenza:  era un ragazzo scocciante, egocentrico e vanitoso.
Ogni volta che accendeva internet o guardava la televisione se lo ritrovava davanti e ciò era stancante.
Inoltre non lo riteneva neanche un così bel ragazzo, anzi pensava che nella maggior parte delle foto uscisse veramente male e non capiva come potesse piacere così tanto.
Anche la sua voce le dava fastidio: aveva un tono da “sono troppo bello e importante e voi non siete niente rispetto a me” come se ogni sua parola fosse un piacere fatto al mondo.
Ma chi si credeva di essere?
Bisognava anche ammettere però che lei gli andava contro soprattutto perchè lo avevano scelto per interpretare Edward, aveva rischiato di rovinargli la sua idea del vampiro.
Per fortuna in quel momento se ne stava zitto e la lasciava in pace, anche se sapeva che il silenzio non sarebbe durato a lungo.
La ragazza aprì gli occhi ammirando la splendida città intorno a lei.
Erano strade e luoghi che aveva visto già tante volte, ma non finivano mai di sorprenderla con la loro bellezza e da dentro un’auto del genere tutto sembrava splendere.
Firenze era piena di turisti, soprattutto stranieri che formavano grandi file davanti ai monumenti più prestigiosi.
Mentre si fermavano a un semaforo vide un gruppo di tedeschi, facilmente riconoscibili per l’aspetto, intenti a rinfrescarsi bagnandosi con bottigliette d’acqua cercando refrigerio per le loro facce paonazze.
Fuori a fine maggio c’era un caldo incredibile che aveva costretto le persone a tirare fuori dall’armadio gli abiti estivi.
Robert fermò la macchina vicino a una gelateria del centro rinomata per i suoi fantastici gelati.
“Dai scendi ti devo parlare con calma”
Helen fece come le era stato detto sebbene fosse dispiaciuta di dover abbandonare la porche e contrariata per il tono di comando che il ragazzo aveva usato.
Si sedettero in uno dei tavolini aspettando che arrivasse il cameriere.
“Probabilmente avrai fame” Iniziò un po’ più insicuro a causa dell’occhiataccia che gli lanciò la ragazza “Quindi pensavo che potremmo mangiare un gelato e discutere sulla mia proposta”
“Ma quale proposta scusa? Non mi hai ancora detto per quale motivo mi hai costretto a seguirti”
“Eh non esageriamo. Costretto. Non ti ho mica puntato una pistola addosso per obbligarti a venire con me.”
“Sarà anche vero che non avevi nessuna pistola, ma non mi hai lasciato possibilità di scelta quindi gradirei che tu mi dicessi subito cosa vuoi da me”
“Ok, ok. Non c’è bisogno di scaldarsi tanto. Ecco io vorrei chiederti se tu…”
L’arrivo del cameriere gli fece interrompere il discorso.
La ragazza ordinò un gelato con crema d’uovo e puffo sbalordendo il cameriere che pure era abituato alla stravaganza dei clienti.
Ma quello che si stupì maggiormente fu Robert che la fissò con occhi stupiti.
“Ma che gusti sono?”chiese dopo che il cameriere se nera andato ricevendo come risposta un’altra occhiataccia.
“I miei gusti preferiti, Perchè ci sono forse problemi? Cos’è non si può essere più originali del solito fragola e limone?”
Avendo probabilmente capito che non era il caso di insistere il ragazzo si tappo la bocca.
Dopo pochi minuti arrivarono i gelati richiesti e Robert decise che era tempo di farle la sua proposta.
“Ehm dicevo, ti volevo chiedere se puoi farmi ripetizioni di Italiano”
La ragazza quasi si soffocò con il gelato che aveva in bocca.
“Cosaaa? In che senso ripetizioni d’italiano?”
“Beh io ho gia studiato da piccolo la lingua italiana e volevo riprendere a farlo. E mi servirebbe qualcuno che me la insegni”
“E perchè proprio io?”
“Beh perchè anche se sei italiana parli perfettamente l’inglese. E poi hai pressappoco la mia età così non sarà troppo noioso”
Sembrava che ripetesse un discorso imparato a memoria.
“Ma ce ne sono tantissime di ragazze con le stesse credenziali. Anzi sicuramente ce ne sono moltissime più adatte di me”
“Si ma io ti conosco già e scegliendo te non perderei tempo a cercarne qualcun’altra”
“Ma io ho la scuola e non posso perdere tempo con altre cose. Soprattutto adesso che la scuola sta finendo”
“Beh tanto io mi fermerò tutta l’estate qui vicino e fino alla fine delle lezioni potremmo incontrarci solo poche volte, magari nei fine settimana. Così tu non toglierai tempo allo studio e io potrò finire le riprese del film. E poi ti pagherò bene.”
“Ok, se le cose stanno così accetto”
Beh però,il ragazzo era in gamba.
Era riuscito a convincerla eliminando tutte le sue obbiezioni, anche quella non detta dell’antipatia, e ciò soprattutto grazie all’ultima cosa detta: l’avrebbe pagata bene.
Naturalmente lei si sarebbe accertata che il bene del ragazzo corrispondesse al suo.
Soldi!!! Lei adorava i soldi.
Non che fosse come Paperon de’ Paperoni ma ci si avvicinava, solo che lei non riusciva a conservarli, ma li spendeva velocemente in abiti, accessori, libri…
Era disposta anche a sopportare quello la pur di incrementare le sue entrate che consistevano solo nella paghetta che le davano i genitori.
A proposito, la madre sarebbe stata contenta che finalmente la figlia diciassettenne facesse qualcosa di utile invece che passare le sue giornate tra libri, televisione e uscite con le amiche.
E poi insegnare una lingua non era così faticoso rispetto ad altri lavori, ad esempio servire al bar con quel caldo sarebbe stato sicuramente molto più stancante di ficcare nella testa di quell’egocentrico nozioni d’italiano.
E così sapeva anche l’italiano eh.
Avrebbe visto lei quanto ne conosceva, lo avrebbe fatto sentire un ignorante per poi costringerlo a studiare tantissimo.
Le era sempre piaciuta la parte dell’insegnante severa e poi senza un po’ di severità non si faceva imparare niente agli alunni.
Bastava vedere gli scarsi risultati che avevano nella sua classe i professori troppo comprensivi e gli ottimi che avevano invece quelli con  carattere.
Bisognava farsi rispettare dall’alunno e anche temere il tanto giusto per ottenere qualcosa e sperava che l’egocentrico non credesse che lei sarebbe stata dolce e gentile come insegnante solo per la sua giovane età, ma d’altronde avrebbe già dovuto capire che lei aveva un comportamento simile solo in pochissime situazioni e nessuna in sua presenza.
“Bene ne sono contento. Grazie. Ora che ne dici se ti porto a vedere il set?”
“A quest’ora? No guarda non mi sembra proprio il caso oggi. Devo studiare per domani. Ho una verifica importante e non posso non ripassare. E poi a quest’ora dovrei essere già tornata a casa.”
E poi non aveva nessuna voglia di vederlo ancora, per una giornata era stata fin troppo in sua compagnia.
“Ah va bene.”
Sulla faccia del ragazzo comparve un’espressione delusa che le fece cambiare i suoi propositi.
“Però cosa ne dici se ci incontrassimo giovedì? È il 2 giugno e la scuola è chiusa. Potremmo iniziare le lezioni e tu potresti mostrarmi il set.”
La sua proposta venne ricompensata con un splendido sorriso che la fece sentire manipolata.
“Perfetto! Allora adesso ti porto a casa”
Si scambiarono il numero di telefono e il ragazzo le fece promettere di non dare il suo a nessuna delle sue amiche, come se lei ci tenesse a fargli conoscere uno che riteneva un imbecille.
Che rimanessero nella loro illusione che Robert Pattinson fosse il ragazzo perfetto invece che egocentrico e vanitoso, peggio per loro che non le avevano creduto quando gliel’aveva detto.
Secondo loro ce l’aveva con lui senza alcun motivo e il “povero Robert”non aveva potuto fare niente per farle cambiare idea perchè lei lo avrebbe giudicato mele in tutti i casi.
Belle amiche che aveva!
Risalirono sull’auto , per la gioia di Helen, e seguendo le indicazioni della ragazza uscirono dalla zona storica della città fin ad arrivare a una villa nella periferia.  



           



Ehm… Scusate per il ritardo. Sorry. Vi prometto che sarò più puntuale. Incredibilmente devo partire proprio a Firenze l’8 così finalmente potrò sapere di più su quella bellissima città. Ringrazio chi legge la storia e soprattutto chi la recensisce. Baci a presto.
  
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