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Autore: Insicura    22/02/2018    3 recensioni
Sono sempre stata interessata alla vita che potrebbe aver avuto la figlia di Christian Grey e voi? Ecco a voi una fanfiction che parla della vita della 18enne Phoebe Grey! Check it out
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Phoebe Grey
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Christian POV Avevo appena concluso un meeting con dei clienti cinesi ed era andato tutto per il meglio, sono fortuitamente bravo nel mio lavoro. Decisi quindi di andare a casa un po’ prima e di dedicarmi alla palestra, mi sentivo proprio carico e pieno di forze; poi dopo cena sarei andato a cena con mio figlio Theodore, era da molto che non lo vedevo, dal momento che frequenta Harvard ed è quindi più complesso vederlo frequentemente, in ogni caso, stasera sarebbe arrivato a Seattle e sarebbe rimasto per qualche giorno; sarebbe stato bello cenare con entrambi i miei figli stasera. Alla fine il viaggio da Seattle a Portland non era poi così lungo, magari io e Teddy avremmo potuto fare una sorpresa a Phoebe. Decisi che ne avrei parlato con Teddy appena dopo la palestra. Finito il mio allenamento, mi feci una doccia e appena ebbi finito di vestirmi sento le porte dell’ascensore aprirsi. “Papà sono arrivato in anticipo.” sento urlare dalla cucina, sono così contento che sia arrivato in anticipo. “Che bello vederti Teddy! Come stai?” gli chiedo mentre lo abbraccio. “Tutto bene dai, ma alla fine casa mi manca molto,sono contento di rivederti!” fa una piccola pausa e poi dice “e Phoebe dov’è? Speravo di vederla in questi giorni, sai… È dal funerale di mamma che non la vedo ne la sento.” Mi rattrista il fatto che i miei due figli non abbiamo un rapporto troppo stretto, ma effettivamente il fatto che Teddy sia rimasto a vivere con me e che Phoebe sia andata a vivere con sua madre non ha di certo rafforzato il loro rapporto. “Be’ Teddy, stavo pensando di farle una sorpresa e di andarla a trovare a Portland, alla fine non è lontana e dato che sei arrivato in anticipo il tempo non ci manca!” dico io. “È un’idea splendida, faccio una doccia, mi cambio e possiamo partire!”. Phoebe POV Quando vidi mio padre sbiancai, non ci potevo credere, cosa ci faceva qui? E chi è quello di fianco a lui? Teddy? Mio padre dopo attimi di silenzio disse: “ Ti conviene fare uscire tutte queste persone da questa casa il prima possibile Phoebe Grace Grey!”; non era il caso farlo aspettare quindi presi tutte le forze che avevo e urlai. “ MI DISPIACE RAGAZZI, MA LA FESTA È FINITA E DOVETE ANDARVENE” contro ogni pronostico la gente se ne andò in fretta e in furia, me ne sarei voluta andare anche io in quella circostanza. Non mi sentivo molto bene in quel momento, avevo bevuto troppo e questo si poteva intuire dal mio alito, ma anche dalla mia faccia, che era completamente sconvolta. Quando anche l’ultima persona se ne andò e gli unici rimasti eravamo io, mio padre e mio fratello, le uniche parole che uscirono dalla bocca di mio padre furono: “ Vai a metterti qualcosa di decente, torniamo a Seattle!”, avrei voluto ribattere, ma non avevo le forze di affrontare una discussione con mio padre in quel momento. Mi diressi in camera mia e dopo aver aperto la porta vidi Luca sdraiato sul letto ancora completamente addormentato, non si era accorto minimamente di ciò che era successo. Cercai di svegliarlo, senza far capire a mio padre e a mio fratello che c’era un ragazzo completamente nudo sul mio letto, ma a causa della mia ininterrotta goffaggine feci cadere un vaso che c’era sul comodino e il rumore attirò subito l’attenzione di mio padre,c he dopo aver visto Luca sul letto, si avvicinò e gli urlò nell’orecchio: “SVEGLIA!”, Luca senza capire bene cosa stesse succedendo e dopo avermi vista scioccata, dice “ Ci vediamo domani amore?” mio padre rispose al mio posto “Credo che Phoebe avrà altre faccende da sbrigare domani, adesso sei pregato di lasciare al più presto casa mia!” Luca mi lanciò un’occhiata e io gli feci intendere che era meglio se ne andasse di fretta. Luca non ha mai conosciuto mio padre, conosceva mia madre, ma di mio padre aveva sentito solo leggende metropolitane e sarebbe stato meglio così. Luca non sarebbe piaciuto a mio padre e mio padre non sarebbe piaciuto a Luca. Dopo essermi vestita decentemente, mi diressi in macchina e appena salita, calò un silenzio di tomba, al quel punto io mi addormentai, avrei gestito la situazione il mattino seguente. 01 OTTOBRE Mi sveglio, in una che mi è familiare, ma che non riconosco a colpo d’occhio, dopo alcuni minuti realizzo di essere nella mia vecchi stanza di Seattle. Non so se riuscirò a gestire la situazione stamattina.Provo a riaddormentarmi, ma non ci riesco, allora decido di farmi una doccia e di vestirmi da casa, non credo che andrò molto lontano oggi. Dopo essermi resa presentabile decido che è ora di affrontare la situazione, proprio come l’adulta che sono adesso. Scese le scale, mi siedo al bancone della cucina e stranamente non c’è nessuno, ma dopo pochi minuti compare Ms Jones che mi chiedo che voglio per colazione, l’unica cosa che vorrei in questo momento è qualcosa che mi tolga questo gusto tremendo dalla bocca, “mi basta una spremuta d’arancia Gail, grazie.”, lei mi sorride e inizia a prepararmi la spremuta. “Dove sono mio padre e mio fratello?” chiedo, curiosa di sapere la causa della loro assenza, “sono andati entrambi in azienda” risponde “saranno di ritorno fra mezzora circa”. Avrei avuto solo mezzora di pace allora, be’ sarei potuta scappare tranquillamente e non farmi più trovare da mio padre e vivere la mia esistenza in pace, ma mi avrebbe trovata sicuramente, abbandono l’idea e mi sdraio sul divano mentre bevo la mia spremuta d’arancia. Dopo aver finito la mia “colazione” decido di andare in camera mia a cercare il mio telefono, ma non ce n’è traccia, la cerco ovunque, finché lo trovo nell’angolo più nascosto della mia borsa, ho una marea di chiamate e messaggi da Mark, Charles e anche da Luca, non ho nemmeno il momento di leggerle tutte che mio padre, dopo aver messo un piede dentro casa urla: “PHOEBE TI CONVIENE VENIRE NEL MIO UFFICIO ALL’ISTANTE!”. Non è il caso di farlo aspettare, non appena entro nel suo ufficio il suo sguardo mi indica la sedia e non esito a sedermi. “ È inaccettabile ciò che è successo ieri sera, io ti ho dato fiducia anche se ero incerto se concedertela o no e tu mi hai dato la prova che sarebbe stato meglio non dartela.” “Ma…” cerco di replicare io, “Ma un bel niente Phoebe! Hai organizzato una festa nella MIA casa che ho comprato per te, senza nemmeno accennarmelo, c’era alcol, di cui, vorrei farti notare, è vietata la somministrazione negli USA sotto i 21 anni, non siamo in Italia e anche se lo fossimo non accetterei in ogni caso che tu bevessi fino a non capire cosa succede intorno a te, oltre ad esserci alcol, a quella festa ho visto girare sigarette e erba, ti sembra il caso Phoebe? Ti sembra?” Non so cosa rispondergli, non riesco a fare uscire un discorso sensato dalla mia bocca, scuoto la testa e basta. “Inoltre, non avendo più fiducia in te Phoebe, ho controllato come va il tuo percorso universitario, Non hai dato nessun esame fino adesso, NESSUNO! E la frequenza alle lezioni è minima, quasi nulla, cosa stai facendo della tua vita? Hai intenzione di concludere qualcosa?” “ Cosa c’entra l’università adesso?” rispondo io “ C’entra Phoebe c’entra.” “ Non so cosa voglio fare della mia vita, ma so solo che il tuo cazzo di corso in economia e finanza mi fa cagare, non mi entra in testa, lo rigetto; anzi sai cosa ti dico? Voglio ritirarmi dall’università, voglio ripensare bene alla mia scelta e ricominciare il prossimo anno” Ecco sono stata sincera e ho spostato l’argomento dal mio festino all’università, grande mossa Phoebe! Mio padre è sconvolto, dopo pochi attimi dice “Sto facendo portare le tue cose qui a Seattle, non mi fido a lasciarti vivere a Portland, per quanto riguarda l’università, ho già predisposto che tu venga a studiare qui a Seattle, continuando il tuo percorso di studio.” “ E se non lo volessi continuare? E se volessi continuare a vivere a Portland?” “ Non è una questione di quello che vuoi tu, è una questione di ciò che è meglio per te e in questo momento tu non lo sai. Quando sarai qui a Seattle, andrai all’università e quando avrai finito verrai in azienda a studiare e poi torneremo a casa insieme, hai perso tutta la fiducia che avevo in te.” Non ci posso credere, mi ha stravolto la vita in dieci minuti, di nuovo. Sono interdetta. “Ti conviene prepararti, stasera andremo al ballo annuale di beneficienza che organizzano i nonni.” Sono senza parole, mi alzo e me ne esco sbattendo la porta.
  
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