Fumetti/Cartoni americani > Kim possible
Ricorda la storia  |       
Autore: DSegno92    22/02/2018    0 recensioni
Chi è Ron? Chi meglio di lei avrebbe potuto rispondere a questa domanda? Eppure, mai nella sua vita Kim pensava di dover rispondere a questa domanda. Perché le implicazioni non le sarebbero piaciute affatto…
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Possible, Ron Stoppable
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tempi duri per il Team Possible, quelli del college: studi impegnativi, orari difficili, e sembrava che i cattivi avessero deciso di alzare il tiro tutti insieme, con piani sempre più arzigogolati e nuovi aspiranti conquistatori della Terra che spuntavano come funghi. Per fortuna, i piani erano così complicati e i sedicenti futuri dominatori così inesperti che una corsetta al bottone rosso bastava a metterli fuori combattimento per un mesetto. Gli unici piani con una speranza di funzionare erano idee riciclate che ormai sapevano fermare a occhi chiusi. Drakken e Shego, dopo l'esperienza contro Lowardia, si erano ritirati, o meglio: la Giustizia Globale aveva offerto loro un perdono a condizione che si arruolassero nelle loro file. Kim doveva ammettere che era una buona idea: Drakken, nella sua megalomania, era comunque un ottimo inventore, dietro ai gemelli, ovviamente, e a suo padre...e alla signora Renton...e a Vivian Porter...beh, era comunque bravo, e chissà che le sue invenzioni potessero essere usate per qualcosa di utile. Shego, neanche a discuterne, era un'eccellente istruttrice per il combattimento, e anche Kim imparò qualcosa di nuovo nelle sue lezioni. Col ritiro del dottore, la nuova posizione al vertice della classifica dei criminali era occupata dal Professor Dementor, che sembrava del tutto intenzionato a non mollare il trono.

Ma neanche Kim e Ron erano rimasti con le mani in mano: lei aveva continuato ad allenarsi e tenersi in forma, e aveva anche cominciato ad addestrarsi nelle armi da fuoco. Suo padre era stato molto contrario all’idea, ma la cheerleader sapeva che prima o poi la protezione bimbi sarebbe cessata anche per lei, e non voleva farsi trovare impreparata. A onor del vero, neanche lei era così tranquilla pensando alle implicazioni, perciò l’unica pistola che aveva usato era una a dardi tranquillanti, e solo al poligono. Ron dal canto suo frequentava regolari corsi a Yamanouchi di Ninjitsu, kenjutsu, arti marziali (in questo era grata di poterlo aiutare anche lei) e Sensei gli stava insegnando a gestire i suoi poteri mistici. Ecco, questa era una parte che Kim non riusciva proprio a capire, parlavano di “energie del creato”, “chakra” e altre cose così...roba che la faceva sentire fuori posto, ma era fiera del suo ragazzo perché questa era una di quelle rare volte in cui era lui quello esperto, e se la cavava benissimo! Per quel che le sembrava almeno, poi era dura anche per Ron, ma le basi le stava carpendo. Misticismo a parte, negli altri settori aveva ottimi risultati, si vede che aver fermato un'invasione aliena è stato un toccasana per la sua maturità: oramai non erano rare le occasioni in cui era lei la distrazione, affrontava le orde di nemici e lui intanto sgattaiolava indisturbato, recuperava le refurtive, sabotava i marchingegni e poi veniva a darle una mano; combatteva così veloce, preciso e invisibile che metà degli scagnozzi era a terra senza neanche aver capito che Kim non li aveva nemmeno sfiorati. Il mio caro guerriero ombra! Però Ron preferiva ancora occuparsi del fattore diversivo, per non farla rischiare troppo, diceva. Che inguaribile romanticone, sempre così premuroso! Così ogni tanto si invertivano i ruoli, a volte lei distraeva, a volte lo faceva lui...ma Kim preferiva quando agivano assieme, fianco a fianco. In quei momenti non avrebbe definito un’esagerazione dire che si sentiva invincibile. Purtroppo questo nuovo modus operandi era diventato una routine, visto che Rufus li aveva lasciati di vecchiaia. Poverino, per tutti è stato come perdere un amico, ma per Ron era famiglia.

Ma ormai era successo più di un anno fa: tutto andava bene per Kim, lei e il suo ragazzo erano allo stesso college, non avevano problemi per gli esami (beh, non più di qualunque altro studente), si amavano, si confidavano, si supportavano e sopportavano, alle volte litigavano ma era subito pace. E il direttore Director aveva anche espresso l’intenzione di farla entrare nella G.G. una volta finita l’università, ma già lavorava con loro più spesso e con incarichi sempre più importanti. Ron non aveva ancora ricevuto l’invito, ma era certa che fosse perché Betty voleva lasciarlo addestrare come Mistico Maestro delle Scimmie, così avrebbe potuto essere ancora più utile. Una vita da sogno.

Ora, l’unico problema di Kim si chiamava DNAmy, e consisteva in un esercito di chinghiandrilli (mandrilli cinghiale) con cui puntava a vendicare il suo “tesoro” terrorizzando lo zoo di Londra. Sul serio, era la terza volta in pochi mesi, l'unica variazione è stata la nuova specie che usava. E Kim doveva cavarsela da sola, perché Ron era a casa con una gamba rotta: cortesia dell’ennesimo novellino, un tipo a cui piaceva esagerare con i petardi, per poco non sarebbe rimasta schiacciata da un pezzo di muro, se il suo Ronnie non l’avesse spinta via; e per poco non sarebbe stato lui la frittata, se non fosse stato così svelto. Quando poi lo sbarbatello aveva avuto il coraggio, mentre veniva portato via dalla polizia, di minacciare di evadere e “finire il lavoro”, lei gli aveva rotto la mandibola con un pugno e promesso molto e peggio altro se si fosse azzardato ad uscire prima del tempo. Dalla sua faccia, era certa che non lo avrebbe più rivisto. Tornando ai chinghiandrilli, erano tosti, doveva ammetterlo, e quelle zanne promettevano dolori, perciò non poteva affrontarli a testa bassa. Wade aveva detto che se fosse riuscita a sottrarre a Amy il suo fucile ibridatore avrebbe potuto riportare le scimmie alla normalità, ma era dura, specie incastrata su un albero com’era ora. “Non fermerai le mie dolci creaturine stavolta, Possible!” Dolci creaturine...sì, come no! Ma Amy aveva commesso un errore, e Kim aveva una manciata di secondi per approfittarne, prima che le scimmie si arrampicassero fino a lei. Sul serio, perché aveva avuto l'impressione che fosse una buona idea? Erano quelli i momenti in cui credeva che i timori di Ron nei confronti dei primati in fondo avessero una ragione. Ma non c’era tempo per quello, così prese il rampino, mirò all’arnese nelle mani della folle scienziata e...centro! Un semplice riavvolgimento del cavo ed era pronta a riportare gli ospiti dello zoo alla loro forma originaria. Pochi minuti, e la situazione era di nuovo diventata normale. Unico neo, Amy era riuscita a scappare. Niente di che, l'avrebbe riacchiappata la prossima volta, con la squadra al completo. I giornalisti accorsero subito a frotte a intervistarla, persino gente di stati esteri, oltre ovviamente all’onnipresente inviata di TeleTreCittà, che riusciva sempre a trasmettere in diretta a casa i risultati delle sue avventure. Era un modo un po’ anomalo per essere vicina ai suoi genitori, ma le piaceva pensarla così. Dopo tanti anni, le interviste erano ordinaria amministrazione, due parole rassicuranti agli spettatori e poi via verso casa a coccolare l’infermo...sempre che abbia approfittato della vacanza dalle missioni per studiare, ovvio; anche se era quasi certa che avrebbe preferito tornare ad affrontare Monkey Fist se avesse voluto dire scappare dai libri di testo. “Allora Kim, cosa puoi raccontarci di questa missione?” “Sei stata ferita?” “Qualcosa è andato fuori dalle tue previsioni?” “Signori, per favore, uno alla volta,” rispose la rossa, “io sto bene e anche gli animali e i visitatori dello zoo, e questo è ciò che conta. Tutto è tornato alla normalità, domani questa storia sarà solo un brutto ricordo e già dopodomani potremo riderci sopra. È vero, è stata dura, senza Ron ad aiutarmi, ma certi rischi vanno corsi: ammetto anche che sono un po’ piccata che DNAmy sia scappata, ma appena Ron tornerà, il team Possible sarà di nuovo al 100% e vedrete che i cattivoni finiranno dietro le sbarre dove devono stare.” rispose col sorriso sulle labbra, come suo solito, per mostrare sicurezza e conforto. Ormai era una personalità di un certo spicco, doveva curare la propria immagine...ma perché i reporter la guardavano così? Aveva detto qualcosa di sbagliato? C’era qualcosa dietro di lei? Non era stata accidentalmente alterata dal raggio, giusto?

“Ehm, scusa Kim...chi è Ron?”

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Kim possible / Vai alla pagina dell'autore: DSegno92