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Autore: Silkye96    23/02/2018    0 recensioni
Ho deciso di tornare, troverete una breve spiegazione della mia assenza in fondo alla storia.
La fanfiction ha luogo qualche giorno dopo l'arrivo di Stella sulla Terra, è un'introspezione del suo personaggio e di come immagino si sia sentita spaesata appena arrivata lì.
Spero gradiate la storia.
(Avviso subito che qualche personaggio è sicuramente OOC quindi non stupitevi se non li ritroverete perfettamente uguali al personaggio della serie animata)
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Stella Real Capitolo 2:


Questa mattina è iniziata con un allenamento, sono molto confusa da tutti gli oggetti che gli umani usano per migliorare la loro prestanza fisica...
C'è una specie di nastro grigio su cui si corre monitorati da dei piccoli cerchietti di carta attaccati al corpo, un cilindro rosso su cui la gente si sfoga prendendolo a calci e pugni, delle cose metalliche da sollevare (sembrano anche parecchio pesanti stando all'espressione di sforzo che vedo sul volto di Cyborg) e dei piccoli omini di legno che bisogna colpire con i poteri o con le armi.
-Vuoi che ti spieghi meglio come funziona?- chiede Robin con aria preoccupata :-Non vorrei ti facessi male...-
-Ehm...C'è questo rischio?- chiedo spaventata.
-Nah! Robin esagera sempre- commenta BB divertito.
Mh...Non so perché ma mi fido molto più di Robin.
-Spiegami meglio preferisco...- commento.
BB sospira e corre verso il nastro grigio attaccandosi al corpo quei piccoli cerchietti bianchi di carta, Cyborg continua a sollevare quegli oggetti pesanti e Corvina si occupa degli omini di legno.
Robin si perde in una spiegazione abbastanza prolissa di ciò che dovrei fare e di come dovrei farlo per evitare di ferirmi.
Mi dice gentilmente come gestire ogni singolo attrezzo, finalmente ho capito che cosa devo fare!
Inizio ad allenarmi assieme agli altri, in questa torre ci sono almeno tre palestre: una esterna che contiene un percorso ad ostacoli, ci alleniamo lì una volta la settimana; una al piano di sopra che contiene delle stanze di simulazione, lì ci alleneremo tre volte al mese e, infine, questa al piano terra, qui ci alleniamo ogni giorno.

L'allenamento è giunto al termine, mi affretto verso la doccia sperando di trovarla libera.
Dopo essermi lavata e aver indossato l'uniforme mi sento molto meglio!
Una bella sessione di ginnastica non può che farmi bene ma è davvero stancante oltre che...Strano!
Su Tamaran queste cose vengono fatte in modo molto diverso e credo che ci metterò ancora parecchio tempo ad abituarmi come si deve.
Sento un buonissimo profumo provenire dalla cucina, avverto uno dei miei stomaci brontolare e sono quasi certa che sia ora di pranzo.
Ripasso mentalmente la lista delle faccende, oggi tocca a Robin cucinare.
Mi catapulto verso la cucina con aria speranzosa, non vedo l'ora di mangiare sono piuttosto affamata!
-Ciao! Siediti è quasi pronto- mi avverte Robin.
Sorrido e mi siedo attendendo pazientemente l'ora del pasto e l'arrivo dei miei amici.
-Che cosa si mangia?- chiedo curiosa.
-Allora- inizia lui con un sorriso soddisfatto :-Ho preparato del roast beef, dell'insalata di patate e delle bistecche di soia per BB-
-Roast beef?- chiedo inarcando un sopracciglio.
-Sì, vedrai...E' delizioso oltre che molto proteico- mi spiega lui rivolgendomi un gran sorriso.
Mi scoccia non capire molto di quel che mi dice però dal profumo del piatto sono sicura che mi piacerà davvero parecchio!
Poco dopo arrivano tutti gli altri, sedendosi impazienti al tavolo e osservando Robin con un certo nervoso.
-Allora? E' pronto? Ho fame!- grida BB tenendosi lo stomaco.
-Quasi- risponde il moro a mezza bocca.
Corvina alza gli occhi al cielo e sfodera un libro da sotto il mantello iniziando a leggere senza nemmeno guardarci in viso.
Cyborg tamburella con le dita sul tavolo, noto che non sono l'unica a provare un forte appetito.
-E' pronto!- esclama Robin posando il cibo in tavola.
Sul mio pianeta si usa lanciarsi sul cibo con vigore e divorare tutto con certa foga, qui no...La prima volta che mi sono fiondata sul tavolo mangiando con le mani e cercando di affermare la mia supremazia gli altri mi hanno guardata con un misto di disgusto e disapprovazione.
Robin e Cyborg mi hanno subito spiegato come si mangia sulla Terra e mi sono scusata per almeno due giorni per via del mio comportamento sconsiderato e la mia mancanza di rispetto.
Quindi ora ho imparato a dominare la fame e ad aspettare pazientemente di avere il cibo nel piatto per poi consumarlo lentamente e in armonia con il resto dei miei compagni.
Dopo il pranzo ognuno è tornato ai suoi hobby.
Corvina si è rintanata in camera sua a meditare, BB e Cyborg si sono piazzati sul sofà davanti ai videogames.
Robin mi osserva mentre lava i piatti.
-Quando ho finito...Ti va di fare un giro per la città?- chiede sorridendo.
-Certo!- esclamo impaziente.
E' vero che da quando sono qui non ho avuto molto tempo per godermi Jump City, ho visto un po' di cose mentre andavamo in cerca di criminali ma purtroppo non ho potuto apprezzare completamente il luogo in cui ora mi trovo a vivere, non c'è stato il tempo!

Io e Robin ci incamminiamo fuori dalla torre, lui mi spiega che agli umani piace molto passeggiare durante le belle giornate di sole come questa.
-E' terapeutico- mi dice.
-Terapeutico?-
-Sì! Vuol dire che fa bene allo spirito- si affretta a spiegarmi.
-Mmh...Quindi è una sorta di...Cura?- chiedo incuriosita.
-Sì, diciamo di sì...Ecco, camminare aiuta a pensare e inoltre mantiene il fisico in movimento quindi fa bene al corpo-
-Capisco...- mormoro :-Noi su Tamaran non camminiamo molto, non c'è spazio per farlo...Per lo più voliamo- spiego.
-Deve essere bello...Volare dico- mormora alzando lo sguardo verso la distesa di azzurro sopra le nostre teste.
-Lo è se sai come farlo...Voi umani non potete volare?- chiedo.
-Abbiamo gli aerei ma...Non è la stessa cosa temo-
-Gli aerei?- incalzo capendoci sempre meno.
Robin sorride scrutando il cielo in cerca di qualche cosa a me ignota.
Ad un tratto punta un dito verso l'alto :-Quello- esclama.
Mi costringo a guardare verso la direzione che mi indica, il sole mi acceca un po' ma riesco a vedere distintamente un puntino bianco che lascia dietro se una scia di piccole nuvole vaporose.
-E' minuscolo!- grido esterrefatta.
-Ma no! Lo vedi piccolo perché vola molto alto...E' una specie di nave spaziale ma...Più comoda credo- borbotta il moro con decisione.
Arriviamo in una distesa di erba verde e profumata dalla quale si stagliano numerosi alberi e qualche cespuglio.
-Questo è il parco della città- comunica Robin osservando lo spazio attorno a noi.
-E' davvero enorme- esclamo sorpresa.
-Riesce a contenere molta gente, è uno dei pochissimi spazi verdi che abbiamo qui- spiega lui.
-E' davvero bello! E non si sente il rumore della città- mormoro sempre più emozionata.
-E' per questo che piace- mi spiega lui con pazienza.
-Vieni! Sediamoci all'ombra- aggiunge poi indicando un punto vuoto sotto alle foglie di un albero.
Il rumore dei rami scossi appena dal vento, il profumo dei fiori che circondavano i nostri corpi seduti in terra, il ronzio lieve degli insetti è tutto perfetto. Quasi magico.
Robin si volta verso di me con un sorriso caloroso.
-E' molto tranquillo, vero?- mi chiede con calma.
-Sì, è molto più rilassante stare qui...Spesso nella torre c'è troppo silenzio o troppo rumore, fuori invece si respira un'aria più libera...- commento non staccando i miei occhi dal suo viso.
Come vorrei poter vedere i suoi occhi...
-Robin posso farti una domanda?- le parole mi escono di getto dalla bocca.
-Dimmi pure-
-Di che colore hai gli occhi?- chiedo curiosa.
Mi pento ben presto di averglielo domandato, si irrigidisce improvvisamente scostandosi appena da me.
-E...Ecco...Azzurri...- mormora con un filo di voce.
-Scusami...Ho detto qualcosa di sbagliato?-
-No no, figurati è che...Non amo molto parlare di me- risponde con tono ansioso.
-Oh, allora cercherò di non farti troppe domande sul tuo conto...-
-Preferisco...- risponde scostandosi ancora un po'.
Non so perché ma avverto come una sensazione di vuoto dentro...Io volevo conoscerlo meglio, voglio ancora sapere molte cose di lui e il fatto che sia così riservato mi fa stranire non poco!
-Torniamo a casa, ok?- chiede.
-Va bene- rispondo con un mormorio sottomesso, non mi va proprio di discutere.

Arriviamo alla torre abbastanza in fretta, mi dispiace che il nostro giro sia terminato così in fretta ma sarebbe stato strano proseguire con quell'aria tesa che si era venuta a creare per causa mia.
Sospiro e mi rintano subito nella mia camera sperando che nessuno venga a parlarmi.
Di solito sono molto felice di distrarmi con gli altri ma adesso non ne ho nessuna voglia sinceramente.
Mi stendo sul letto osservando il soffitto e chiedendomi ancora mille cose, voglio togliermi parecchi dubbi ma non posso farlo quindi devo solo mettermi l'anima in pace e aspettare pazientemente di essere più intima con Robin in modo che sia lui a parlarmi di sé.
Mi chiedo se quel giorno arriverà mai.
Ne dubito visto come procedono a rilento le cose fra noi.
Questa è una delle mille cose che non comprendo degli umani! Noi su Tamaran se una persona ci piace lo sappiamo subito, se vogliamo starci insieme lo facciamo, non capisco perché qui  i sentimenti siano così complessi.
Tutti si fanno mille paranoie, ad esempio: è chiaro come il sole che a BB piace Corvina eppure lui non le rivolge mezza parola se non per insultarla o per raccontarle storie divertenti che fanno ridere solo lui.
Non capisco.
Perché semplicemente non dire se una persona fa battere il cuore ad un' altra?
Sono sicura che se andassi da Robin e gli dicessi che provo dei sentimenti per lui impazzirebbe e non saprebbe cosa fare, forse scapperebbe.
Lascio uscire un sospiro affranto e mi rigiro su un fianco.
-Che mondo strano- sbuffo.
Sento bussare alla porta e solo in questo momento mi rendo conto che il cielo fuori si è fatto scuro.
Quanto sono rimasta chiusa qui?
-Stella, vieni fuori? E' ora di cena...-
E' la voce di Cyborg.
-Arrivo immediatamente-
Mi alzo con energia e apro la porta per uscire in corridoio dove il mio amico mi attende con un sorriso smagliante.
-Tutto bene? Sei stata chiusa lì per ore! Robin era in ansia...- mi dice strizzandomi l'occhio.
Chino la testa da un lato senza comprendere, evidentemente.
-Bè dai! Non mi dirai che non ti sei resa conto di nulla...- mi dice con una nota di stupore nella voce.
-Di che cosa dovevo rendermi conto?- chiedo sempre più interessata.
-Ah ma dai! Non ti sei accorta che quello è cotto di te?- chiede colpendomi giocosamente con il gomito.
Sgrano gli occhi, non ho proprio capito che cosa intende :-Ehm...Cotto?- chiedo allarmata.
-Ah! Già! Vuol dire che gli piaci, che gli interessi insomma!- spiega rapidamente.
-Dici davvero? Te lo ha detto lui?- incalzo impaziente.
-Non ce n'è stato bisogno a dire il vero, si capisce lontano un kilometro- mi dice con un'espressione divertita.
Non posso evitare di arrossire, le mie guance vanno letteralmente a fuoco.
-E piace anche a te, no?- insiste sollevando le sopracciglia rapidamente in successione.
-Ehm...-
-Dai scusa, non volevo metterti in imbarazzo- mormora.
-Oh, non sono in imbarazzo solo che trovo sia molto peculiare il fatto che sia l'unico ad aver sollevato la questione senza problemi- rispondo prontamente.
-Ho notato che per gli umani è molto difficile parlare di sentimenti...Sul mio pianeta non funziona così, anzi tutto il contrario!- aggiungo con una nota grave nella voce.
-Posso capire sai? Per noi è più difficile perché ci facciamo parecchie paranoie...La paura del rifiuto, il rovinare una bella amicizia, non essere pronti per una relazione seria, il lavoro prima del piacere...Mille cose insomma!-
Annuisco cercando di capire il più possibile quanto le questioni di cuore siano infettate da altri fattori più seri.
-Non dico che sia razionale, però la paura a volte è sana, evita di fare cose stupide...- spiega con pazienza.
-Ma chi non rischia non saprà mai se ne valeva la pena- dico con sicurezza.
-Anche questo è vero- concorda lui con un sorriso mesto.
-Ma...Ma allora perché?- sono sempre più confusa.
-Gli umani provano una quantità di emozione tale da spaventare chiunque, queste emozioni possono essere ascoltate o ignorate, ci sei fin qui?-
-Sì- rispondo cauta.
-Bene! Ora, chi sceglie di vivere ogni singola emozione amplificandola al massimo si trova spesso a doverne affrontare delle conseguenze non sempre positive e spesso devastanti-
-Ok- mormoro ancora.
-Chi sceglie invece di ignorarle si libera di qualsiasi stress, però diventa apatico, quasi non umano...-
-E allora si sceglie una via di mezzo...- aggiungo con dolcezza.
-Esattamente. Si scelgono le emozioni su cui concentrarsi- spiega chiaramente.
Sorrido appena e alzo gli occhi al cielo.
-Lo so che non è facile...Però mi sa che te lo devi sopportare così quel moretto nevrotico...-
Scoppiamo entrambi a ridere e cerco di evitare di pensare alla confusione che questo mondo mi provoca.
Arriviamo finalmente in cucina dove ci sediamo a tavola insieme agli altri.
-Finalmente! Ce ne avete messo di tempo eh!- esclama BB agitando le braccia per aria.
-Ah rilassati macchia d'erba!- risponde Cyborg porgendomi una fetta di pizza.
Mangiamo e parliamo di vari argomenti, ridiamo, scherziamo e mi sembra finalmente di essere a casa.
E' come se queste persone fossero diventate la mia seconda famiglia e mi sento davvero amata ogni volta che mi circondano con il loro calore e le loro strane usanze.
Le questioni emotive saranno anche complicate qui sulla Terra ma, in fondo, basta solo saper aspettare credo!
  
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