Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: ludo22    23/02/2018    1 recensioni
Sirius parlò per primo.
-Peter parla nel sonno.-
/Quattro (+1) momenti in cui James e Lily si innamorano e qualcun altro è lì per vederlo.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Marlene McKinnon, Petunia Dursley, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note autrice: 

 
-Odio Snape più di quanto abbia mai odiato nessuno in vita mia (parzialmente per il modo in cui trattava Harry e per quello in cui trattava Neville –della serie, Neville è il mio pulcino imbranato e bellissimo. COME OSI FARGLI DEL MALE?- e per il modo in cui stalkerava Lily e James!), quindi… boh. 
 
-Il prossimo capitolo dovrebbere essere su Marlene, poi Petunia, per finire con Sirius (non è detto che non scriva altri punti di vista dopo ma, se sarà, saranno più sparsi e non in questa raccolta).

-Ci tengo a precisare che si, ho letto tutte le fantastiche recensioni che mi avete lasciato, e che è solo per mancanza di tempo che non vi rispondo. 

 
 
 

Caught between a strong mind, and a fragile heart



 
Snape era di pessimo umore. Chiunque, a patto che avesse avuto un occhio solo e un quarto di cervello, sarebbe stato in grado di notarlo. E non era nemmeno troppo difficile discernere il perché.
 
Lily Evans, sua ex migliore amica, era seduta vicino a James Potter durante la classe di pozioni. Messi in coppia da Slughorn.
 
Insieme.
 
Le loro teste (troppo vicine, troppo vicine, troppo vicine, assolutamente troppo vicin…) erano sporte verso il calderone, i suoi lunghi capelli rossi – lisci, quell giorno – toccavano il braccio di Potter, e quell’arrogante bastardo stava cercando – fallendo miseramente – di sopprimere un sorriso nel mentre che lei gli parlava.
 
Snape sapeva che doveva fare attenzione al suo composto. Il suo partner, un Ravenclaw un po’ troppo frizzante per i suoi gusti, era troppo intento a provarci con una Hufflepuff, e una lezione come quella necessitava di una costante e sempre vigile attenzione. Ma non riusciva a staccare gli occhi da quei due.
 
 
(Non gli importava nemmeno della discrezione o che risultasse, ad un occhio esterno, inquietante.)
 
 
Una piccola parte dello Slytherin sperava che lei alzasse lo sguardo e lo guardasse, con quell’espressione stanca e schifata che solo lei era capace di fare, esattamente come avrebbe fatto un anno prima.
 
Ma, nel classico stile Lily, la ragazza era troppo intenta sul compito a portata di mano e, seppur la vittoria era infinitesimale, Severus poteva almeno notare che la strega non sembrava prestare particolare attenzione neanche a Potter.
 
Spese i succesivi dieci minuti a guardarli con la coda dell’occhio, cercando vanamente di salvare lo schifo che stava diventando la sua pozione. Non sapeva perché si stesse torturando in quel modo, perché necessitasse di tenerla sotto controllo dopo che erano passati secoli dall’ultima volta in cui si erano parlati.
 
Eppure c’era quel desiderio. C’era, e onestamente ci sarebbe sempre stato un pezzo del suo cuore che le sarebbe appartenuto. Ci sarebbe sempre stato un pezzo del suo cuore in cui Lily Evans sarebbe stata al sicuro, profondamente e teneramente sua. Anche se lei lo odiava. Lui ci teneva. E gli faceva male, ma lo faceva comunque e li stava osservando, mentre James Potter faceva un commento senz'altro arrogante e stupido e, senza nemmeno alzare gli occhi dal libro di testo, lei gli schiaffeggiava gentilmente un braccio.
 
James rise, e Severus fu costretto a distogliere lo sguardo dal duo per concentrarsi sul suo lavoro. Per poco non gli sfuggì una parolaccia – la pozione era decisamente da buttare. Alzò lo sguardo alla ricerca di Slughorn, ma l’uomo era impegnato a bofonchiare qualcosa all’indirizzo di altri due studenti.
 
Snape sospirò. Fissò il suo composto per un secondo o due. Guardò nuovamente verso l’alto per controllare Lily.
 
E si pietrificò.
 
C’era stato un tempo in cui l’unica cosa che Snape aveva voluto era vedere Lily felice. C’era stato un tempo in cui sarebbe morto per vederla ridere, per vederla incastrarsi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, per vederla mordersi il labbro per evitare di farsi sorprendere a ridere da un professore. Sarebbe stato tutto ciò che avrebbe voluto.
 
Ma in quel momento guardando verso l’alto con lo scopo di controllare Lily per scoprire che lei aveva smesso di fissare la pozione per concentrarsi su Potter, Snape realizzò che voleva vederla felice, ma non in quel modo.
 
Non con lui.
 
Dannazione, perché stava sorridendo? No, stava ridacchiando, raggiante ed estasiata, all’indirizzo del suo nemico e lui stava ridacchiando a sua volta e Snape ebbe l’impressione che se avesse continuato a guardarli, il cuore gli si sarebbe spezzato in petto.
 
Era un po’ masochista, ma non riusciva a togliere al duo gli occhi di dosso. A fanculo il compito (e Slughorn).
 
Era come un sogno, o una strana sorta di lento incubo senza fine, vedere Lily stendere la mano e toccare brevemente quella di Potter. Solo un leggero e breve tocco. Solo una carezza, solo un battito di cuore e niente più. Snape vide qualcosa accendersi nel volto di James, non appena sentì le morbide dita di lei sfiorargli la pelle del polso.
 
I due si scambiarono uno sguardo prima che lei ritirasse la mano. C’era, decisamente, più colore sulle guance della ragazza. Severus serrò la mascella. James sussurrò qualcosa a Lily, piano. Sembrava che le stesse rivelando un segreto, qualcosa che solo loro due avrebbero potuto capire.
 
Snape si aspettava, da un momento all’altro, che la strega si allontanasse dal ragazzino, che la fronte le si aggrottasse, o che alzasse semplicemente gli occhi al cielo. Ciò che non si aspettava era vederla replicare con lo stesso scintillio di segretezza negli occhi, le sue labbra stirarsi giocosamente, il suo corpo spostarsi verso di lui, seppur infinitesimalmente.
 
Sembrava, con sommo dispiacere ai penetranti occhi dello Slythrine, che nemmeno James si aspettasse una sua risposta (se solo avesse potuto sentirli…), e si fermò per il tempo di un respiro, prima di buttare la testa all’indietro e scoppiare a ridere, i denti candidi che scintillavano all’interno della segreta.
 
Un paio di studenti, Snape li vide con la coda dell’occhio, si girarono verso la coppia. Anche Slughorn alzò la testa per vedere chi (o cosa) avesse scatenato l’improvviso scoppio di ilarità. Osservò per un paio di secondi il colore sulle guance e la risata che stava nascendo spontaneamente sulle labbra di Lily Evans, giudicò il colore della pozione nel loro calderone, sporse le labbra all’infuori e poi tornò a guardare il libro di testo.
 
Severus vide distintamente il divertimento agli angoli della bocca del professore e aggrottò leggermente le sopracciglia.
 
Poi tornò a guardare Lily e la sua bacchetta, che non si era accorto di aver tenuto stretta per quasi un’ora e mezza, per poco non gli scivolò di mano.
 
Lei lo stava guardando. Il volto della giovane era impassibile, se non fosse stato per un’attenta curiosità e forse della preoccupazione. Severus, dal canto suo, sperò soltanto che lei leggesse l’implicita supplica nei suoi occhi.
 
Non era certo di sapere per cosa stesse supplicando esattamente, nemmeno se avesse più il diritto di pregarla, ma era sempre stato egoista nei riguardi della strega e non gli andava di giocare a fare l’uomo più maturo.
 
L’espressione di Lily cambiò radicalmente. Sembrava, adesso, più compassionevole, o irritata, o entrambe. Non era più in grado di leggerla bene come un tempo.
 
E poi, troppo presto, lei spostò la sua attenzione su altro. Inizialmente sulle sue mani, poi al compagno di banco, per incontrarne gli occhi. Lui le disse qualcos’altro, ma con più gentilezza stavolta. Severus trasalì visibilmente quando lui le mise una mano su un braccio. Lily non lo strappò dalla sua presa.
 
Al contrario, la sua espressione si addolcì notevolemente, fino farla sembrare tenera. Tenera.
 
E quello faceva male più di quanto Severus si fosse mai aspettato.
 
Distolse lo sguardo dalla vista del suo nemico e dalla ragazza che amava per guardarsi le mani e la bacchetta. Finse platealmente di concentrarsi sulla sua pozione, sistemando gli ingredienti sul suo banco. Il bisogno di controllarla era morto improvvisamente.
 
C’era qualcosa di freddo che si muoveva lungo il suo stomaco.
 
Per tutto il resto della lezione, che fu (grazie a Merlino) breve, non guardò più verso Lily e Potter. Spese il tempo ripensando all’espressione della strega più e più volte nella sua mente. Non si sarebbe dovuto alterare per qualcosa di piccolo come uno sguardo. Lily era dolce con molte persone. Con i suoi amici, con i suoi insegnanti, con il suo gufo…
 
Un tempo era dolce anche con lui. Eppure per il resto della lezione di pozioni, mentre Slughorn faceva il giro della classe giudicando il lavoro dei suoi compagni, tutto ciò a cui Severus riuscì a pensare fu quello sguardo.
 
Come ci pensò per tutta la settimana a venire.
 
E anche dopo che quella settimana fu passata, i suoi occhi, memorizzati nella sua mente, gli tornavano a sprazzi. Gli apparivano sempre con l’espressione che lei aveva avuto mentre guardava James Potter.
 
Se Snape si concentrava abbastanza, riusciva addirittura a fingere che fosse diretta a lui…
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ludo22