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Autore: Myra11    24/02/2018    1 recensioni
Sequel di "Bring Me Back To Life".
Cinque anni dopo aver sconfitto l'oscurità ed essere miracolosamente sopravvissuti, Noctis è il re, e Nyx conduce una vita tranquilla al fianco di Lunafreya. Finchè gli spettri non tornano a tormentarlo, e tra di loro, uno molto particolare...
[Dalla storia]
Il fantasma gli sorrise, ma fu più un ghigno crudele.
"Se non sono reale, come posso fare questo?" Gli domandò con aria divertita,e poi affondò la spada dritto nel cuore della recluta. Fu così improvviso che Nyx quasi non si accorse del sangue che sgorgava dalla ferita.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lunafreya Nox Fleuret, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Nyx Ulric, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 42
 
Nyx si sforzò di girarsi, alzando il volto verso il sole cocente, che rendeva ancora più pungente l’odore del sangue che gli impregnava i vestiti.
Non era stato nei piani trovarsi sotto la gola del behemot quando l’aveva sgozzato, ma era stato così, e la cascata di liquido scarlatto gli aveva fatto una doccia per niente gradita.
Inspirò a fondo, cercando di calmare il battito del proprio cuore.
Era esausto, e Bahamut taceva nel suo cuore.
La dea si era ritirata dopo una brutale dimostrazione di forza – aveva ucciso la femmina alata di behemot in meno di un minuto – e ora Nyx era solo.
Perché era così stanco?
Uccideva creature di ogni tipo come mestiere da quando aveva iniziato a fare il cacciatore di taglie, e non gli era mai successo di essere così stanco, nemmeno dopo un avversario imponente come un behemot. Con una fatica che non riteneva possibile si mise a sedere, e abbassò lo sguardo sul braccio ferito, dove il lungo canino gli aveva passato la carne da parte a parte.
Con un’imprecazione a denti stretti la strappò via, e il fiotto di sangue andò ad aggiungersi a quello già presente. «Beh, sarà divertente vedere le facce della famiglia reale quando mi vedranno così.»
Borbottò tirandosi in piedi, aspettandosi una risposta dalla sua eterna compagna, ma non arrivò mai.
Nonostante fosse insolito, lo accantonò pensando che anche lei fosse stanca, e riprese la sua marcia verso la capitale.
I due behemot erano stati difficili da uccidere, ma non era nulla che un gruppo ben addestrato di cacciatori non avrebbe potuto risolvere. Non dovette fare molta strada prima di incontrare una delegazione di Insomnia, e si sorprese quando il principe incrociò il suo sguardo.
«Che ci fate voi qui?» Domandò senza troppe cerimonie, appoggiandosi al furgone.
L’erede al trono esitò un istante, sufficiente per risvegliare quella parte di lui che era puro istinto, che rimaneva vigile nonostante la stanchezza.
Estrasse un kukri, afferrò il ragazzo per il collo della delicata maglia bianca e gli puntò la lama alla gola. «Che succede?»
«Mi dispiace.» Fu la risposta, e Nyx comprese perché quegli occhi sembravano troppo vecchi per quel giovane, perché avevano insistito tanto per portarlo alla capitale, e perché gli avevano sparato a Galdin. «Tu…cosa mi hai fatto?»
Non ebbe tempo di sapere se il principe gli avrebbe risposto o no, perché il dolore gli scoppiò nel cuore, abbattendolo in ginocchio a cercare di respirare. «Mi dispiace, Ulric.» Ripetè il giovane uomo mentre coloro che erano lui si avvicinavano alle spalle di Nyx.
«Il Cristallo…» Un’altra fitta rischiò di mandarlo k.o., ma in qualche modo resistette abbastanza da sentire i kukri venirgli tolti, e le catene gelate avvolgergli le braccia. Qualcuno, o qualcosa, stava pugnalando il cristallo per indebolirlo.
Insomnia l’aveva tradito.
La furia che gli esplose nel corpo gli diede la forza di alzarsi, spingendo i suoi assalitori a fare un passo indietro, spaventati, ma non riuscì mai a sfruttare quell’occasione: lo stesso uomo che gli aveva sparato gli puntò contro la pistola. «Non costringermi a darti un’altra dose di veleno.»
Ecco perché era così stanco, allora.
Il proiettile che pensava di aver deviato a Galdin in realtà l’aveva avvelenato lentamente.
E nonostante una parte di lui gli dicesse di stare zitto, non ci riuscì. «Il veleno è un’arma da codardi.»
Fu costretto a stringere i denti per non urlare dal dolore quando il proiettile gli si piantò in un fianco, ustionandogli la carne.  Invece, fece ciò che gli riusciva meglio.
«Sei coraggioso a sparare ad un uomo inerme. Vedremo cosa sai fare quando saremo faccia a faccia.»
Il principe si mise in mezzo, dando le spalle a Nyx e sussurrando qualcosa all’uomo, che si allontanò con l’aria decisamente arrabbiata che fece sogghignare l’immortale.
La sua soddisfazione fu interrotta dal principe stesso, che si voltò a guardarlo.
«Niente di personale Ulric, davvero. Sei un eroe per tutti noi.»
Compose un numero al telefono, e quando il suo interlocutore rispose, sospirò senza staccare gli occhi dal suo prigioniero.
«Mettetelo k.o. . »
Il dolore che seguì fu così forte da farlo svenire.
Era sicuro che il Cristallo si fosse rotto, che il suo cuore si fosse fermato, e di essere in punto di morte.
E Bahamut taceva.



NOTE DELL'AUTORE:
Si, lo so, avevo detto che il 41 era l'ultimo capitolo...Beh scherzavo xD
Non riesco a separarmi da questa fic >.< E questo, sommato alla grande insoddisfazione per come mi è venuto l'ultimo capitolo, mi ha spinto a questo.
Vi piace? Bene.
Non vi piace? Bene.
No scherzo XD Davvero, spero vi piaccia, e non si sa dove andrà a finire ^.-
Grazie a coloro che leggono x3
  
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