DISCLAIMER: I personaggi di
questa FanFic, che non ha
scopo di lucro, non mi appartengono, ma sono proprietà di JK Rowling.
La canzone “Eri Bellissima” è di
Luciano Ligabue.
Eri Bellissima
Eri bellissima, lasciatelo dire,
e anche stavolta so che non mi crederai.
Eri davanti a me, davanti agli occhi del bambino,
e gli occhi del bambino quelli non li danno proprio
indietro mai…
Era lì, si
dondolava lentamente sull’altalena,
guardandosi la punta delle scarpe. Sua sorella Petunia non l’aveva accompagnata,
quella volta, e Severus sentì
un briciolo di speranza farsi strada nel suo animo.
Forse quella volta sarebbe
riuscito a parlarle…
“Ciao…” disse, timidamente.
La bambina alzò i grandi occhi
verdi dalla punta delle scarpe, guardando curiosamente il nuovo venuto. Quando lo riconobbe, il suo sguardo si accese di rabbia.
“Che ci
fai qui? Sei venuto ad insultarmi di nuovo?”
Il bambino abbassò lo sguardo,
mortificato.
“Scusa per ieri. Non volevo
spaventare te e tua sorella” sussurrò, rosso per la vergogna.
Lei non smise di fissarlo, non
convinta della sua sincerità.
Lui restituì lo sguardo, un
debole sorriso sulle labbra sottili.
Aprì la mano e lasciò vedere un
fiore che apriva e chiudeva i petali, come una farfalla.
La bambina lo osservò per un
momento, prima di sorridergli.
“Pace?”
…Eri sanissima: ostrica e lampone
sulle mie dita c'eri sempre e solo te.
Ti davi un attimo, e poi ti nascondevi bene.
Io l'ho capito che sei sempre stata grande più di me…
“E dici
che potrò anche… fare magie vere? Non
di quelle che faccio adesso, intendo proprio… magie?” chiese la bambina, stupefatta.
“Certo” annuì l’altro, convinto.
“Ma
prima dovrai avere una bacchetta magica”
“Una bacchetta magica? E dove la trovo?”
“A Diagon
Alley” le rispose, semplicemente.
“Ci sono tutte le cose di cui i
giovani maghi hanno bisogno a Hogwarts. Sai,
ingredienti per le pozioni, calderoni, bacchette, vesti da mago, libri di
magia…”
Gli occhi di Severus
brillavano mentre descriveva alla sua giovane amica tutte
quelle meraviglie.
Lei si fece pensierosa.
“Ma non
mi è arrivata nessuna lettera… e se si fossero dimenticati di me?” chiese ad un
tratto, preoccupata.
L’altro scoppiò a ridere.
“Ma che
dici? E’ impossibile che si dimentichino, e poi, in caso, gli manderò io una
lettera per farti ammettere” rispose, solenne.
Lei annuì, grata, e si sdraiò
sull’erba secca, all’ombra di un albero. Cominciò ad immaginare le meraviglie
di cui Severus le aveva parlato: il castello, le
lezioni, il grande lago…
…Ma adesso dimmi:
com'è andata?
Com'è stato
il viaggio di una vita li con te?
Io spero solo tutto bene,
tutto come
progettavate voi da piccole.
Stai bene lì con te?...
“Severus!
Mi è arrivata la lettera!”
Una furia rossa si precipitò
nella camera del bambino, che stava leggendo un racconto babbano.
Il bambino le
sorrise, felice.
“Sono così contenta!” trillò
lei. “E’ venuto un signore a parlare ai miei genitori, e hanno detto che andrò
a Hogwarts, e adesso hanno detto che andremo subito a
comprare i libri, e io gli ho detto che anche tu sei un mago, e loro mi hanno
portato qui a casa tua! Adesso stanno parlando con tua madre, e hanno detto che
potremmo andare a Diagon Alley
stasera stessa!” disse entusiasta, tutto d’un fiato.
“Andare stasera…? Insieme?”
chiese Severus, stupito.
“Certo!” rispose Lily, come se
fosse la cosa più ovvia del mondo. Poi lo guardò, agrottando
le sopracciglia.
“Non vuoi…?”
Lui saltò su dalla sedia come se
fosse incandescente.
“Ma
certo che voglio! Sono undici anni che aspetto di andare, e sarà bellissimo
andarci con te, che…!”
Si bloccò, arrossendo.
“Oh, Sev,
non vedo l’ora che sia il primo settembre!” trillò la rossa.
“Quando
sarò a Hogwarts voglio che tu mi dica tutto quello
che sai sulla scuola. Io non so niente, e tu invece sai tutto! E staremo sempre insieme. E passeremo
degli anni bellissimi. Come potrebbero non esserlo? Quando
avremo finito tu diventerai un personaggio importante, e io… io non lo so cosa
farò, però rimarrò tua amica, e quando mi sposerò tu verrai al mio matrimonio e
ti farò vedere la mia nuova casa! E io sarò
felicissima, perché tu sei stato il primo che mi abbia parlato di quella che
dal primo settembre di quest’anno sarà la mia nuova
vita! E…”
La bambina avrebbe continuato
per ore, saltellando agitata da una parte all’altra della stanza, se Severus non l’avesse interrotta.
“Ehi, calma! Stai già
fantasticando su cosa faremo quando sarà finita la scuola, e non è ancora
cominciata!” rise.
Lei lo guardò
seria per un attimo, poi scoppiò a ridere.
“Hai ragione! Però…
sento che sarò così felice da adesso in poi che è difficile non immaginare in
che modo”
Lui la osservò affascinato,
mentre Lily cominciava ad esaminare ogni dettaglio della sua piccola camera.
…Fragile e piccola con le tue paure
mi costringevi a nasconderti le mie.
Sapevi ridere, sapevi il tuo sapore,
te la godevi ad occupare tutte le mie fantasie…
“Sei sicuro che io vada bene?”
Lily si stava aggiustando il
cravattino, nervosa, mentre aspettava che il Cappello Parlante la chiamasse per
Smistarla nella sua Casa.
La professoressa McGranitt era stata chiara: “La vostra Casa sarà la vostra
famiglia”, aveva detto. Come non essere agitati?
Tutti gli studenti di Hogwarts erano curiosi di sapere chi sarebbe finito dove quell’anno.
La Sala Grande era uno
splendore: le candele erano davvero sospese in aria, come aveva raccontato Sev, e il cielo quella notte era limpido, punteggiato da
stelle.
“Certo che vai bene! Sei bellissima!” rispose, sorpreso, Severus.
Da quando Lily si faceva problemi sul suo aspetto fisico?
Lei scosse il capo, irritata.
“Non in quel senso. Voglio dire,
e se fosse tutto un equivoco? Se
quando arrivo lì davanti si accorgono che c’è stato uno sbaglio, e mi dicono
che non sono una strega?” chiese, sussurrando angosciata.
“Ma ti
sembra possibile? Tu sei una strega, Lily, e diventerai una delle migliori del
tuo anno, vedrai. Anzi, sarai la
migliore del tuo anno. Hai capacità incredibili. Davvero temi di no?”
L’altra non rispose. Teneva lo
sguardo fisso sul Cappello davanti a sé.
“Lily, se tu non sei una strega
io sono un Vermicolo” disse Severus,
tentando di farla sorridere.
“Un Vermicolo?
Cos’è?” chiese la bambina, voltandosi verso di lui.
“Una specie di grosso lombrico.
Solo, molto più schifoso e antipatico” rispose l’amico, semplicemente.
Lily ridacchiò.
“Che
schifo…”
“Evans,
Lily!” chiamò la McGranitt.
…Ma adesso dimmi
com'è andata?
Com'è stato
il viaggio di una vita lì con te?
Io spero solo tutto bene
tutto come
progettavate voi da piccole
stai bene lì con te?...
“SEVERUS!”
Il ragazzo fermò e si girò verso
colei che l’aveva chiamato.
Avrebbe preferito non farlo.
“Ma
insomma, che ti prende ultimamente? Mi eviti come la peste, vuoi dirmi cosa ti
ho fatto?” chiese la ragazza, arrabbiata,
raggiungendolo.
“No, niente” si affrettò a
negare l’altro.
Lily lo guardò scettica.
“’No, niente’? Come sarebbe a dire ‘No, niente’?
Pensavo che fossimo amici, Sev” rispose, bloccandogli
il passaggio e mettendosi risolutamente le mani sui fianchi.
“Per favore, Lily, farò in
ritardo a lezione, oggi impariamo gli Schiantesimi e Vitious mi…” tentò Severus,
disperato.
“Non me ne importa un accidente,
Sev! Non mi muovo da qui finché non mi dici che ti ho
fatto” lo interruppe l’altra, bruscamente.
In quel momento, Severus lanciò un’occhiata assassina alle spalle dell’amica.
“Ehi, Lily. Problemi?”
Remus Lupin si era avvicinato alla
coppia, guardando curiosamente la ragazza.
Lily si voltò verso di lui.
“No, tutto a posto, Remus, non preoccuparti” rispose.
“Stavamo solo facendo due
chiacchiere” concluse, tornando a fissare Severus in
cagnesco.
Remus osservò Piton con attenzione.
“Va bene… allora ci vediamo a
lezione” salutò, lanciando un’occhiata a Lily che poteva benissimo voler dire ‘Chiamami se ci sono problemi’.
A Lily non erano sfuggite le occhiate che Severus aveva
lanciato a Remus.
“Cosa
ti ha fatto, adesso?” chiese, lasciando momentaneamente perdere il discorso
principale.
“Lui niente” rispose l’altro, rabbiosamente.
“Ma i suoi amici Sirius Black e James Potter” Lily notò l’odio nella voce dell’amico “qualcosa me
l’hanno fatto. E adesso devo
andare” concluse, scansando bruscamente la ragazza.
Lily lo bloccò nuovamente.
“Il problema che hai con me
riguarda Sirus Black e James
Potter?” chiese.
L’altro rimase in silenzio.
“Hai paura che diventi amica
loro…” continuò la rossa.
Severus rimaneva ancora zitto.
“Severus,
sono tre anni che ti dico come la penso su quei due palloni gonfiati. E tu mi eviti perché pensi che io non voglia più essere tua
amica a causa della loro influenza?”
Il ragazzo chinò il capo,
mortificato.
Lei continuò dolcemente.
“Non saranno James
Potter e Sirius Black a
farci litigare… ti voglio bene, Sev, e non ti
permetterò di evitarmi di nuovo tanto a lungo” disse, sorridendo.
Il ragazzo alzò lo sguardo sulla
sua amica. Lily lo prese per mano e lo accompagnò a
lezione.
…Eri bellissima, lasciatelo dire,
eri di tutti ma non lo sapevano.
E tu lo sapevi che facevi gola e soggezione,
siamo stati insieme e comunque non mi hai conosciuto
mai…
“Per favore, Lily, solo una
parola!”
“No, Sev.
Ti ho già detto tutto ieri notte”
“Mi devi ascoltare, devi perdonarmi,
devi capire che…”
“Cosa? Cosa devo fare,
io? Non voglio più avere a che fare
con te, Severus, pensavo di avertelo già fatto
capire”
I ragazzi si stavano dirigendo a
lezione. Severus avrebbe dovuto farsi perdonare prima
di raggiungere la classe, cosa non facile dato il passo di marcia che aveva
assunto Lily.
“Per favore, ascoltami”
Provò a bloccarle il passaggio,
ma la ragazza lo evitò.
“Mi dispiace,
non sai quanto mi dispiaccia. Lascerò perdere Avery e tutti gli altri, starò solo con te, non parlerò mai
più di Magia Oscura, ma perdonami!”
Lei continuava a camminare,
impassibile.
“Ti prego!”
Severus gemette, ormai con le lacrime agli occhi.
“Ti ho già detto tutto, Severus. Ora lasciami in pace”
Con un ultimo sguardo, Lily
voltò le spalle all’amico, dirigendosi verso i suoi compagni di Casa.
Severus la lasciò andare, impotente.
Sentì che qualcosa si era rotto,
dentro di lui.
…Ma adesso dimmi
com'è andata?
Com'è stato
il viaggio di una vita lì con te?
Io spero solo tutto bene
tutto come
progettavate voi da piccole
stai bene lì con te?
Stai bene lì…?
(Luciano Ligabue – Eri Bellissima)