Ringrazio
anche solo chi legge.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
Capitan America.
★
Iniziativa: Questa storia partecipa al
‘Rainy time’ a cura di Fanwriter.it!
★
Numero Parole: 631.
★
Prompt: 10. Aspettare in macchina
Cap.4
Verità sconcertante
Del
fumo nero si alzava dalla base militare esplosa,
la pioggia scrociante non riusciva a spegnere le fiamme e l'edificio
era in
parte crollato.
<
Proprio qui, nella base militare che mi ha visto
addestrarmi per diventare Capitan America, dove Howard ha creato la
prima base
dello S.H.I.E.L.D. tocco con mano il tradimento americano >
pensò Steve.
"Que-quello
che ha detto il computer di Zemo,
pensi sia vero?" domandò con voce tremante.
Tony
sospirò, bagnato da capo a piedi, i vestiti
aderivano alla sua pelle scura.
"Cosa
vuoi che ti dica? Tutti sanno che il
governo è corrotto, ma da qui ad essere nazista ne passa di
acqua sotto i
ponti".
"Hanno
davvero tenuto per loro degli scienziati
Hydra? Per cosa?! Per una potenza bellica?!". Steve si
ritrovò a gridare,
mentre i lampi di luce illuminavano il cielo plumbeo in lontananza. I
suoi
occhi bruciavano.
<
Scopro che Howard è stato ucciso e poi che,
probabilmente, è la causa della sua stessa fine. No, non lo
accetto! > gridò
mentalmente.
Tony
sogghignò, infilando le mani in tasca, teneva gli
occhi fissi sulle macerie in fiamme.
"Sai
cosa hanno fatto dei terroristi, appena
catturata la mente più brillante nonché
più ricca di questo secolo?" chiese,
atono.
Steve
lo guardò con aria confusa.
Tony
fissava le fiamme, che si riflettevano nei suoi
occhi.
"Lo
hanno trascinato in un laboratorio e gli
hanno ordinato di produrre delle armi. Gli hanno portato qualsiasi cosa
chiedesse, comprese pistole, proiettili, missili, metalli velenosi ..."
elencò.
Si
voltò a guardare Steve.
"Lui
ha costruito un'armatura, li ha uccisi tutti
ed è scappato".
Steve
trattenne le lacrime, le gambe gli cedevano.
"Pe-pensi,
allora...
Di
poter recuperare qualcosa di questi dati
distrutti?" domandò.
Tony
rise roco, scrollò le spalle e avanzò, si
voltò
verso Steve e allargò le braccia.
"Con
chi pensi di parlare?" chiese.
Steve
gli diede le spalle.
"Allora
ti aspetto in macchina" disse con
voce cavernosa.
<
Peggy cercava di dirmi questo >.
Tony
lo guardò, negò con il capo e sospirò,
dirigendosi verso le macerie a passo deciso.
<
Va bene così, Tony. L'HYDRA ha ucciso tuo padre,
che probabilmente ha sia collaborato con loro sia inseguito la propria
morte
come un disperato, facendo uccidere anche tua madre, ma il Capitano
deve
piangere la sua patria ideale perduta nelle fiamme. Ignora quella prima
donna
>.
Abbandonò
il capo all'indietro, scrutando il profilo
di Steve.
"Nessun
problema. Buttarmi tra fiamme e detriti è
uno scherzo, senz'armatura".
Sogghignò.
<
O anche no >.
<
Buttarsi? > realizzò Steve. Si voltò di
scatto, impallidendo.
"Pensavo
lo facessi da remoto!" gridò.
Tony
rise forte, infilato sotto una trave che
sorreggeva dei detriti.
"Devo
prima attaccare il mio sistema!".
Una
lacrima rigò il viso di Steve. < Diamine,
è per
questo che volevo aspettare in macchina. Che razza di stronzo piange il
dolore
di un altro? > si chiese Rogers.
"È
troppo pericoloso!" gridò.
I
suoi capelli biondi gocciolavano.
Tony
agitò una mano, per metà strisciato dentro con la
schiena.
"Allora
vieni a reggere questa roba! Non abbiamo
tutto il giorno, se l'hardisck brucia neanche il sottoscritto
riuscirà a
cavarne molto".
Steve
fece leva e alzò una parete, i muscoli possenti
delle sue braccia in tensione.
"Fai
in fretta" ringhiò.
Tony
scivolò sotto la parete, s'infilò tra alcune
travi e avanzò, le fiamme scoppiettavano facendo esplodere
dei macchinari.
Socchiuse gli occhi, raggiunse il macchinario principale e prese a
digitare
velocemente sui grandi tasti. Infilò degli occhiali da sole,
che presero a
scansionare gli schermi, di cui alcuni bucati.
"Tieni
duro, ragazzone" disse.
"Giuro
che è l'ultima volta che ti propongo di
aspettare in macchina. A te non bisogna mai perderti di vista!"
sbraitò
Steve, rosso in viso per lo sforzo. La sua maglietta venne strappata
dai suoi
straripanti muscoli in tensione.