Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: bohmacheneso    25/02/2018    0 recensioni
Dicono in molti che sono troppo giovane per riuscire a comporre da solo musica e testi di quello spessore, parlano di frode o di chissà che altro...
Onestamente?
Che parlino pure, più mi nominano e più mi fanno pubblicità.
Però, forse, un trucchetto c'è, sempre se possa essere considerato un trucchetto: seguo una voce che risuona nella mia testa, mi fa da guida e so che gli devo tutto; le mie canzoni sono il risultato della mia mente ma rappresentano la visuale di un mondo di emozioni che da solo non sarei mai riuscito a provare, questo lo so bene, quello che non so è... di chi è questa voce che continuo a sentire?
|[Per Yoongi era tutta una cosa nuova, non capiva come potesse sentirsi tanto attratto da una persona al primo sguardo, rifiutava l'insulsa idea di una cotta, per lui non esistevano.
Eppure ammetteva che c'era qualcosa che lo spingeva a voler sapere sempre di più su di lui.
Non avrebbe mai potuto immaginare la realtà celata dietro quella situazione.]|
Genere: Angst, Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Yoongi si era diretto nella sua stanza con la totale intenzione di mettersi a riposare una volta arrivato, eppure, adesso che si era seduto sul letto il suo obbiettivo principale era diventato un altro, ma più che obbiettvo si trattava di una voglia che voleva soddisfare immediatamente; in realtà aveva voglia di due cose, ma la seconda non poteva soddisfarla così velocemente a meno che non fosse diventato uno stupratore e l'idea non lo emozionava in particolar modo.

No, non lo avrebbe mai accettato, MAI.

Si rifiutava di credere che fosse così attratto da una persona senza nemmeno conoscerla, ripudiava il Min Yoongi della sera prima.
Era la voce, si, doveva essere quella.
Sapeva che quel ragazzo aveva delle doti che, messe a frutto, lo avrebbero portato ad avere successo, era la dedizione al suo lavoro che lo portava a fare questi ragionamenti.
Certo, riconosceva che fra le tante doti era dotato anche di un bel culo che, messo "a frutto", avrebbe potuto dargli altre soddisfazioni, ma quella non doveva essere una causa di distrazione per lui.

<< ...ma a cosa cavolo sto pensando? >>

Essendo esasperato dai suoi stessi pensieri decide una volta per tutte di prendere il cellulare e di digitare quel maledetto numero, posando poi il cellulare sull'orecchio.

<< è per lavoro...lavoro >>

Era libero.

L'attesa non era stata nemmeno di un secondo eppure già la trovava snervante, perchè era così agitato? Non lo sopportava.
Non c'era mai stato prima qualcosa che lo agitasse così tanto, solitamente era una persona che manteneva i nervi saldi e ce ne voleva per farlo agitare, allora perchè una semplice chiamata sembrava così difficile?
Quel "perchè" si ripeteva in loop nella sua mente e sperava che si sarebbe riuscito a dare spiegazioni al più presto dato che odiava non capire.
Doveva fare qualcosa per distrare la mente o sarebbe impazzito.

<< Uno...due...tre... >>

<< ...quattro, cinque, sei..? Dico bene vero? >>

Yoongi stava per far cadere il cellulare sul letto quando sente quella risposta.
Aveva pensato che la conta lo avrebbe aiutato e invece aveva contribuito a fargli fare un'altra figuraccia.
Alla fine quanto ci aveva messo a rispondere? Cinque secondi?
Come si sentiva stupido ad essersi agitato per una frazione di tempo così breve; per darsi una bella calmata pensa che, effettivamente, quello davvero agitato fra i due non doveva essere lui, ripensandoci ci aveva messo davvero poco a rispondere e forse stava aspettando con impazienza quella chiamata.
Si, doveva essere così.

<< pronto? >>

<< ah! Si scusami. Sono...io.  Per quella proposta della scorsa sera...oggi sei libero? >>

Si sentiva impaziente, non voleva più aspettare, doveva rivedere al più presto Jimin e sperava davvero che in quel momento la sua risposta fosse solo un "si".
Gli faceva un effetto strano sentire la sua voce ma cerca di non dare peso alla cosa, doveva comportarsi normalmente come avrebbe fatto con qualcunque altra persona a telefono.
E alla fine Jimin era questo, una persona fra le tante con cui lavorava, se ne doveva convincere.

<< se non sono di disturbo verrò con piacere, grazie mille hyung! >>

La voce di Jimin era euforica e carica di sincera gratitudine, soltanto sentendola sul viso di Yoongi sorge un sorriso.
Era felice di constatare che a Jimin l'idea di lavorare insieme piaceva, ne era già consapevole ma averne una conferma nuovamente era bello. 

<< Jimin, sarai tu a dedicarmi il tuo tempo aiutandomi a comporre, sono io quello che deve ringraziare te >>

<< no no, sono io a dover ringraziare >>

<< vogliamo battibeccare su chi sia più grato? >>

 <<  sembrerebbe una di quelle scene da coppia nei drama, vero hyung? >>

<< nei drama si dicono questo tipo di cose? >>

<< cose tipo "ti amo" e l'altra parte della coppia risponde "io di più" e poi continuano con "no io" e "no no più io" >>

<<  ma che tipo di drama vedi Park Jimin? >>

Dice ridendo riuscendo anche ad immaginare la reazione di Jimin e la sua espressione sorpresa che poi sarebbe andata a sfociare in un sorriso.
Era strano, non lo conosceva così bene da poter avere ben in mente una sua reazione, eppure, era sicurissimo che al momento fosse quella l'espressione sul viso di Jimin.

<< sono belli i drama che guardo! >>

Esordisce ad alta voce finendo per ridere anche lui,
Jimin doveva essere una di quelle persone che prendono facilmente confidenza per parlargli con tanta disinvoluta, quella era una caratteristica che aveva anche Taehyung e che gli aveva sempre invidiato perchè lui era l'esatto opposto; adesso invece quella era finita per sembrare una chiamata fra due amici stretti e non gli sembrava nemmeno una cosa così strana, era naturale.

<< si si, sono certo che siano bellissimi >>

Dice con un tono ironico all'interlocutore per poi riprendere il discorso.

<< allora...oggi facciamo per le cinque? >>

Fin'ora aveva tenuto lo sguardo verso fuori, puntato verso la finestra della propria stanza, ma adesso che si era rigirato si ritrova a guardare un Taehyung che gli puntava il dito contro facendo uno sguardo da furbetto che riesce ad interpretare subito, meglio interrompere quella chiamata.
Appena ha un consenso da parte di Jimin inizia a dettargli l'indirizzo della propria casa per poi salutarsi e concludere la chiamata.

<< Taehyung, quando sei entrato nella mia stanza? >>

<< ho sentito delle risate e mi sono incuriosito, ho bussato! Forse eri troppo preso daaaa, chi è? eh eh? Anzi no! vieni fuori e racconta, è arrivato anche Jungkookie  >>

<< Jungkook? E' già qua? Oggi ha deciso di saltare i corsi? >>

<< eh? No, ci è andato >>

<< ma come è possibile, è ancora mattina >>

<< devi essere ancora intontito dal sonno hyung! Sono quasi le due >>

<< ...ma che stai dicendo? >>

Controllando sul cellulare Yoongi si rende conto che Taehyung stesse dicendo la verità ma non si riusciva a spiegare come fosse possibile.
Quella chiamata era durata si e no cinque minuti e non erano nemmeno le nove quando era arrivato nella stanza, era la seconda volta che capitava una cosa simile.

<< ...ho bisogno di una vacanza >>

Taehyung non commenta la sua affermazione, cammina insieme a lui verso il salone ma senza dire nulla, era pensieroso e Yoongi lo vedeva ma era troppo confuso di suo per fare domande.
Arrivati nel salone vedono Jungkook seduto sul divano che, sentendoli arrivare, si gira nella loro direzione per salutare il maggiore dei due.
Yoongi sapeva che c'era qualcosa di strano in questi giorni ma decide di non farsi troppe domande anche stavolta perchè voleva essere di compagnia; Jungkook era una di quelle poche persone al mondo che riusciva a tollerare e con il quale riusciva facilmente a dialogare. 
Prima non si sarebbe mai aspettato che Taehyung avrebbe potuto trovare una persona come lui al suo fianco, anzi, non si aspettava proprio che avrebbe potuto trovare una persona, magari un cane, quello si.
Jungkook aveva una buona influenza su Taehyung, da quando stavano insieme Taehyung era diventato più cauto e premuroso ed era per questo che trovava ancora strano il fatto che si fosse ubriacato in quel modo la sera prima, non capitava da tempo.
Taehyung si era seduto subito al suo fianco e aveva posato la mano sulla testa di Jungkook andando a scombinargli leggermente i capelli, gesto al quale Jungkook risponde con un sorrisone; Yoongi non capiva quei comportamenti da coppietta ma riconosceva -anche se non lo avrebbe mai detto- che quei due erano carini insieme.

<< hyung, ti vedo pallido.. >>

<< quindi come sempre >>

Jungkook reagisce a quell'interruzione da parte di Taehyung dandogli un pizzico sulla gamba ma lo fa sempre sorridendo.


<< intendevo, sei più pallido del solito, hai dormito? >>

<< no che non ha dormito, si è messo a suonare per tutta la notte! >>

<< Taehyung, ti ho già detto che non ho suonato, l'alcool deve ancora essere in cir-- >>

Yoongi si morde le labbra distogliendo lo sguardo dal minore volendosi maledire; non sapeva se Taehyung gli avesse già detto che cosa era successo e l'ultima cosa che voleva era mettere in difficoltà il coinquilino.

<< già so, non preoccuparti hyung, e so anche che l'hai portato via insieme a Nam hyung quindi vi sono grato, è lui quello che si merita una bella strigliata >>

Strigliata che Taehyung aveva già subito.
A mezzogiorno Taehyung aveva raggiunto Jungkook ed erano andati a mangiare fuori; gli aveva raccontato tutto ciò che ricordava e il minore si era alterato e non poco, ad infastidirlo non era l'idea che beveva con i suoi amici -amici che conosceva e di cui aveva una grande fiducia- il problema era che sapeva perfettamente cosa combinava da ubriaco e quello non lo poteva reggere, però, dopo un'ora intera di discussione, Jungkook aveva capito che c'era una cosa più grave che doveva confermare.
Oltre ad avergli raccontato di come fosse andata quella serata gli aveva raccontato anche cosa era accaduto quella mattina stessa e Taehyung si era dimostrato visibilmente preoccupato quindi per Jungkook era passato in secondo piano il fatto che il maggiore dei due avesse bevuto.
Jungkook aveva messo da parte la gelosia e la preoccupazione nata da quella conversazione e si stava impegnando ad indossare uno dei suoi sorrisi migliori perchè aveva bisogno di risposte, era preoccupato anche per Yoongi.

<< Tae, vuoi raccontare a Yoongi hyung perchè lo hai fatto? >>

A Yoongi sembrava un pò strana quella richiesta da parte di Jungkook, era come se Jungkook gli stesse dicendo che necessitasse di sapere la ragione, ma, essendo curioso davvero del motivo, se c'era, non interviene e lascia la parola al coinquilino.

<< e che...c'era qualcosa che mi ha messo tanta angoscia, sentivo una voce... >>

<< una voce? La nave aliena è venuta a riprenderti? >>

Dal fatto che nessuno dei due commenta le sue parole capisce che quella battuta era fuori luogo in quel momento, solitamente erano entrambi dei giocherelloni mentre adesso Jungkook aveva un'espressione molto seria e Taehyung sembrava confuso.

<< hyung, mi sai dire qualche motivo in particolare per cui Tae dovrebbe sentirsi in quel modo? >>

<< sei tu il ragazzo, ne saprai sicuramente più di me Jungkook >>

Junkook resta in silenzio, pensieroso, ma Taehyung interviene subito perchè non gli piacevano gli attimi in silenzio.

<< chiedo perdono a tutti per il mio comportamento, prometto che farò più attenzione alle mie azioni. Ma adesso...hyung! Dai, dai!! >>

<< dai? che vuoi sapere da Yoongi hyung? >>

<< lui lo sa! >>

Anche Yoongi era pensieroso, si chiedeva se Taehyung stesse vivendo le sue stesse cose, se era per quello che si era sentito in quel modo.
La domanda posta da Taehyung però lo distoglie del tutto da quei pensieri perchè gli avevano ricordato chi avrebbe visto in quella giornata.
Controlla l'orario per sicurezza dato che ultimamente sembrava aver perso del tutto la concezione del tempo e si rassicura quando vede che erano solo le due e un quarto, allora non era ancora del tutto pazzo.

<< Taehyung, quella era una chiamata di lavoro >>

<< ma stavi sorridendo, e hai riso anche! >>

<< Yoongi hyung ha sorriso? Allora non può essere una chiamata di lavoro >>

<< Jungkook che vuoi dire? io sorrido sempre >>

<< sopratutto quando lavori! >>

Esordisce il minore per poi ridere insieme al ragazzo, per loro quel "io sorrido sempre" era molto esilarante conoscendolo.
Era difficile entrare in confidenza con Yoongi, sopratutto se si trattava di lavoro, in quel caso strappargli un sorriso era un'impresa ardua perchè era molto serio a riguardo, qualche volta anche troppo e la cosa lo faceva risultare molto rigido agl'occhi delle persone che si trovavano con lui sul posto di lavoro; non lasciava avvicinare le persone facilmente e il più delle volte non lo faceva di proposito, era così e basta.

<< è seriamente lavoro, viene qua un ragazzo >>

Jungkook resta a bocca aperta e guarda Taehyung ad occhi spalcancati presumendo ovviamente qualcosa, cosa che Taehyung non riesce a comprendere, tant'è che lo guarda confuso.

<< ma hyung, perchè viene qua e non nel tuo studio? Non hai mai portato nessuno qua >>

<< appunto Tae! No ok, a che ora viene? Io e Taehyung spariremo >>

<<  e perchè dovrem-- >>

<< Tae, ho comprato un gioco nuovo, ti va? >>

<< ma si!! Andiamo subito >>

<< ragazzi, per favore, ho una certa età, queste cose le capisco. Tae, non ti pensavo tipo da correre non appena il tuo ragazzo di propone un giochino nuovo, che spregiudicata la vostra generazione >>

<< ... >>

Junkook per la seconda volta spalanca gl'occhi capendo chiaramente dal ghigno del maggiore a cosa stesse alludendo e Yoongi, vedendo la sua espresisone impanicata, finisce per scoppiare a ridere.
Yoongi si era un pò vendicato contro Jungkook dato che non gli aveva voluto credere quando aveva detto che si trattava di lavoro.
In effetti lo aveva invitato nel loro appartamento e non nello studio perchè voleva un pò di privacy ma questo non sottointendeva che quello di oggi fosse un appuntamento, voleva semplicemente che non fossero disturbati dai collaboratori.
In tutto questo Taehyung non riusciva a capire le reazioni dei due e li guardava con un leggero broncio sul viso.

<< ma cosa c'è di strano se mi piace giocare con Jung-- >>

<< TAEHYUNG NON DIRLO! >>

E li Yoongi finisce per ridere ancora di più, si aspettava che il suo coinquilino non capisse ma almeno stavolta poteva giustificarlo dicendo che l'allusione era abbastanza velata.
Junkook aveva coperto la bocca a Taehyung ma Taehyung continuava a parlare dicendo delle parole indecifrabili.

<< non ti ricorda qualcosa questa scena? >>

<< si, è esattamente quello a cui stavo pensando >>

Jungkook e Taehyung rivolgono entrambi nuovamente lo sguardo sul maggiore, non capendo cosa stesse dicendo.

<< a cosa stavi pensando hyung? >>

<< ma...da dove veniva quella voce?  Perchè era... >>

<< ...voce? >>

Yoongi si alza dal divano e si stiracchia pensando che fosse il momento di chiudere un pò gl'occhi, improvvisamente si sentiva molto stanco e aveva bisogno di riposare per non sembrare un morto alla vista di Jimin, non ci pensava minimamente a fare altre figuracce.

<< quale voce Taehyung? Sei proprio strano ultimamente... Jungkook, vedi di prenderti cura di lui, adesso scusami ma sono molto stanco >>

Jungkook guarda per qualche secondo Taehyung, capendo tutto.
Per quanto il suo ragazzo fosse bizzarro sapeva che non si sarebbe mai inventato storielle su voci.
Se ne sarebbe dovuto occupare davvero del ragazzo e non perchè era strano.

<< figurati vai pure...ah hyung, posso sapere una cosa prima che tu vada? >>

<< dimmi pure >>

<< ma...come si chiama questo ragazzo con cui devi lavorare? >>

<< perchè ti interessa? >>

<< sono curioso.. >>

Yoongi aveva intuito dallo sguardo basso che c'era qualcosa che lo preoccupava, sicuramente era Taehyung a preoccuparlo e non voleva intromettersi troppo nella loro vita da coppia, già gli era dispiaciuto farsi sfuggire che aveva bevuto anche se il minore ne era già consapevole.

<< Park Jimin, lo conosci? >>

<< CHI?? >>

Taehyung scatta in piedi  e quella reazione sorprende non poco Yoongi che adesso lo guardava curiosamente.

<< il cantante che si è esibito al Caffe Noir, lo conosci? >>

<< hyung, hai detto che eri stanco, vai. Io e Taehyung adesso andiamo >>

<< eh?? no! non voglio andare >>

Ma Jungkook si mette in piedi ed afferra il braccio di Taehyung con uno sguardo molto serio, sguardo che Taehyung ricambia per poi scuotere la testa, non se ne voleva andare assolutamente.
Da serio, lo sguardo di Taehyung diventa triste, le labbra erano strette come se dovesse trattenere delle parole ma l'unica cosa che faticava a trattenere erano le lacrime che, sapeva, sarebbero scese a breve; non poteva pensare che il suo coinquilino stesse affrontando quella situazione, non poteva lasciarlo solo, come avrebbe potuto?
Jungkook si pentiva di aver fatto quella domanda davanti a Taehyung ma sapeva che, volente o non, il suo ragazzo si sarebbe accorto ben presto della situazione, eppure quello sguardo da parte sua lo faceva sentire così male.

<< Tae, non possiamo essere di troppo, andiamo >>

<< Non puoi chiedermi di andarmene, non puoi >>

Taehyung stava per muoversi in avanti, verso Yoongi, voleva sapere cosa avesse, come stesse, doveva capire cosa gli prendeva e cosa poteva fare per aiutarlo.
Yoongi non ci stava capendo più nulla, ci provava ma il coinquilino era più strambo del solito -e ce ne vuole- e non riusciva a capire cosa gli passasse per la testa, capiva solo che si sentiva sempre più stanco e aveva bisogno di buttarsi sul letto per dormire in santa pace.
Yoongi però non voleva andaresene subito, adesso era curioso e voleva sapere da Taehyung qualche informazione su Jimin, forse si conoscevano e quella consapevolezza ammetteva che un pò lo elettrizzava, giusto un pò.
Jungkook non poteva permettere che Taehyung stesse con Yoongi e allora gli prende il polso prima che si potesse muovere più in avanti.
Dopo si sarebbe ucciso per ciò che stava per dire, anzi, avrebbe ucciso Taehyung, ma adesso era l'unica idea che gli era venuta in mente per far andare via di corsa Yoongi.

<< quei giochi di cui parlava Yoongi... intendo, QUEI tipi di giochi...mi sono agitato perchè ci ha preso in pieno e non me l'aspettavo...non ti va di... >>

Jungkoook fa una pausa perchè il suo cuore, la sua mente, tutto il suo essere voleva impedirsi di dire quella frase.
Taehyung non ci sarebbe arrviato mai ma Yoongi al contrario sicuramente aveva già capito; se lo avesse guardato in faccia avrebbe capito già se la sua idea stava funzionando ma non ne aveva il coraggio.
Prende un gran respiro e decide di continuare la frase guardando negl'occhi un Taehyung che al momento non capiva la richiesta del suo ragazzo e tutta quella esitazione nel dire quelle parole da parte sua.

<< ...usiamo questo gioco nuovo che ho comprato quando andiamo a casa, ho voglia >>

Yoongi era bianco, più bianco del solito e le sue energie sembravano essere svanite di colpo, sembrava che la sua mente gli stesse suggerendo che un mancamento sarebbe stato il modo più rapido per non soffrire più.

<< ma Kookie, ti ho detto che ci giocheremo, so che sei impaziente ma adesso la mia prorità è--Yoongi? Hyung? >>

Taehyung cercava Yoongi esaminando ogni punto della stanza ma di lui non c'era traccia; sia Jungkook sia Taehyung capiscono che era andato in stanza quando sentono il rumore di una porta che sbatte provenire proprio dala direzione dove era collocata la stanza del maggiore.

<< Ma perchè è scappato via?? >>

<< ...emh, lascia stare Taehyung, era stanco >>

<< Ma-- >>

<< era stanco Taehyung, tutto qua. >>

<< è se è successo qualcosa? L'hai sentito prima? Deve avere qualcosa Jungkook, starà succedendo qualcosa >>

<< Tae lo so, e capisco perfettamente la tua preoccupazione, davvero, sono preoccupato anche io, ma adesso dobbiamo prima inquadrare bene la situazione...e di certo non possiamo farlo con delle domande dirette, ti ricordi che ci dissero di non... >>

<< mi ricordo... >>

L'ultima cosa che voleva Jungkook era ricordargli certe cose, Taehyung aveva uno sguardo così triste adesso e lo capiva, anche lui si sentiva come lui in quel momento.

<< andiamo a parlare con Namjoon per ora >>

<< però così non potremo giocare presto, ti dispiace? >>

<< ecco... non ho un nuovo gioco per la conosole >>

<< ...ma io non vedevo l'ora di giocare >>

<< scusa Taehyung... >>




Strano. 
Solitamente si addormentava velocemente mentre adesso, pur trovandosi ad occhi chiusi disteso sul letto, non riusciva ad addormentarsi.
Forse scoprire che Taehyung era entrato finalmente nella pubertà lo aveva scombussolato più del previsto, aveva notato che Jungkook lo aveva cambiato sotto alcuni punti di vista ma lui continuava a guardare Taehyung come se fosse un bambino innocente e quindi non riusciva - e non voleva- immaginarlo in quei contesti.
Da che era steso su un fianco cambia posizione, andandosi a mettere a pancia in sù, e riapre gl'occhi costatando che tanto non serviva a nulla chiuderli.
Sapeva che non era la scoperta degli ormoni in fermento da parte di Taehyung ad averlo turbato tanto, c'era altro, non era la prima volta che sentiva quella tensione.
Inutile farsi domande a caso, anche se era vero che ultimamente si sentiva perennemente teso sapeva anche che la tensione di adesso non era la stessa tensione provata in quel periodo, era la persona che avrebbe dovuto vedere oggi che lo riduceva in quello stato.
La sua mente era piena di quesiti che odiava tanto ma che continuavano ad attanagliargli la mente.
Come si sarebbe dovuto vestire? 
Jimin si aspettava che per il lavoro fosse vestito in modo particolare? Più preparato?
Avrebbe dovuto preparare qualcosa da mangiare? 
In quel caso sarebbe stato un disastro, non sapeva cucinare nulla e non poteva chiedere aiuto a qualche amico perchè sarebbero stati tutti troppo invasivi.

Non riusciva più a starsene comodamente steso, stava impazzendo.
Si alza avvicinandosi all'armadio per decidere che mettere e si stava dannando per quei suoi stupidi pensieri.
Il suo armadio era abbastanza ordinato per lui: a destra c'erano i vestiti che usava per le occasioni più importanti, al centro c'erano le camice e i pantaloni che usava quando non voleva sembrare - a detta di Namjoon- un rapper sfigato di qualche borgo (capitava di rado che lo ascoltasse, ma capitava) e a sinistra c'erano le sue amate tute e le felpe che, pur essendo di taglia giusta o no, gli andavano sempre più larghe del dovuto.
I suoi occhi si erano spostati subito in automatico sulla sinistra, che male c'era a mettersi in tuta se stava a casa? Si sentiva a suo agio con quegli indumenti comodi.
Nella sua mente ecco che gli viene in mente Namjoon che lo criticava dicendo che quell'abbigliamento non era adatto.
Non avrebbe mai ammesso che i suoi indumenti preferiti erano da sfigato come diceva lui, semplicemente stavolta voleva sembrare un pò più...carino.
Si schifa da solo per quel pensiero ma ormai l'aveva fatto e la sua attenzione si sposta sulla fascia centrale.
Le mani si spostavano da un'indumento a l'altro; solitamente non li trovava male ma adesso sembravano tutti troppo monotoni e non adatti, forse avrebbe dovuto fare un pò di compere.

Guarda stranito una camicia che non ricordava di possedere e la prende dalla gruccetta per poterla osservare meglio.
Bianca e nera con delle righe verticali, ma di chi era?
Non ricordava di averla vista addosso a Taehyung, forse di Jungkook?
In fin dei conti il minore restava spesso a dormire a casa loro e forse per sbaglio l'aveva presa dall'attaccapanni senza rendersi conto che non era sua.
Il pensiero di quello che quei due combinavano insieme - e forse anche mentre lui era presenta a casa - lo porta a gettare la camicia sul letto immediatamente, dopo avrebbe chiesto al coinquilino se fosse del ragazzo.
Mentre guardava gl'altri indumenti la sua mente continuava a focalizzarsi su quella camicia che aveva appena gettato sul letto.

<< aveva strappi, come mai è intatta? E poi come se n'è venuto tutto il sangue che c'era sopra? >>

Sbatte gl'occhi non capendo perchè avesse detto una cosa simile e si rigira verso il letto per dare un'altra occhiata alla camicia che, vagamente, adesso sembrava riconoscere; ma la camicia non c'era più.

<< ...ovviamente >>

Si avvicina al letto per vedere se fosse caduta da qualche parte ma non si sorprende quando capisce che quella camicia era scomparsa o forse chissà, forse se l'era immaginata.
Decide per un secondo di sedersi sul letto perchè in quel momento si sentiva irritato per l'accaduto, fin troppo.
Quella camicia...

<< e adesso perchè cazzo mi sento così?? >>

Dice mentre posa le mani sulla faccia; i suoi palmi erano diventati umidi e da quello capisce che stava piangendo, proprio lui.
Poco gli importava adesso delle ragioni, essendo da solo non aveva paura di sfogarsi e lascia che le lacrime scorressero liberamente, sentiva di averne bisogno.




Ormai si era fatta una certa ora e Jimin sarebbe venuto di li a breve.
Di quello che era accaduto non ne avrebbe parlato con nessuno, probabilmente aveva solo sfogato lo stress accumulato, non voleva che qualcuno si preoccupasse per lui quando nemmeno lui era sicuro di cosa gli prendesse ultimamente.
Era stato per molto tempo a prepararsi e alla fine aveva optato per mettere dei jeans e una t- shirt blu; sapeva di non essere un figurino ma pensava che quello fosse il giusto compromesso fra ciò che riteneva adatto e ciò che piaceva a lui.

<< Taehyung? >>

Camminava per la casa in cerca del compagno ma, dopo aver controllato ogni stanza, capisce che era da solo.
Quella consapevolezza incredibilmente gli aveva messo un pò d'ansia; solitamente era felice quando poteva passare del tempo senza il coinquilino -per carità, ci teneva molto a lui ma alcune volte sapeva essere così rumoroso che avrebbe voluto spararsi un colpo alla testa pur di non sentirlo- ma, stavolta, pensava che forse Taehyung avrebbe potuto intrattenere meglio di lui Jimin, non lo conosceva per presupporlo ma aveva la sensazione che quei due sarebbero potuti essere grandi amici e in più, se era riuscito a capirci qualcosa, Taeyung conosceva già Jimin.

<< Dobbiamo lavorare, Taehyung non serve, ok? >>

Stava camminando per la casa senza meta perchè non riusciva a starsene fermo e si schiaffa la mano in faccia perchè si sentiva ridicolo a farsi da solo quelle raccomandazioni.
Sapeva che non era vero che dovevano solo lavorare, il suo scopo era capire perchè Jimin lo aveva attirato così tanto, però ripetersi che dovevano solo lavorare era un modo che usava per tranquillizarsi perchè Dio, era la tensione in persona in quel momento.

A paralizzarlo del tutto c'è il suono del campanello.

Resta bloccato a guardare la porta per qualche secondo, secondi che per lui erano anche troppo, si doveva calmare e dare una svelta, era solo una fottuta persona fra le tante.
Si avvicina alla porta con fare deciso dopo aver preso un bel respiro ripetendosi mentalmente "fottuta persona" e, una volta arrivato alla porta, abbassa la maniglia e apre.
Ed ecco di fronte a lui Jimin, pronto a sfoderargli un gran sorriso.

<< Buon pomeriggio hyung, grazie mille per avermi invitato qua >>

<< ma figurati...prego, entra >>

Yoongi non aveva ricambiato quel sorriso, aveva solo fatto un leggero cenno con la testa seguito da un gesto della mano per farlo entrare,con tutta la confusione che provava in quel momento un sorriso da parte sua non sarebbe mai stato sincero.
"Persona" si, "fottuta" non proprio purtroppo, ma un pensierino tornava a farcelo guardandolo.
Aveva notato che Jimin sembrava aver sentito i pensieri che aveva avuto su di lui  la scorsa volta e aveva indossato una camicia bianca e dei jeans molto attillati; notare quella cosa gli fa fare una lieve risata perchè sembrava che se la fosse cercata, chissà quale peccato stava scontando in quel momento.
Jimin aveva notato il suo sguardo addosso ma pensava che fosse dovuto a ciò che stringeva fra le mani, pensava che avesse notato solo quello e non aveva pensato a nulla di male.
Quando i due entrano dentro casa Jimin alza le mani mostrando una busta e un bicchiere da caffè.
Yoongi era sorpreso della cosa non avendo valutato nemmeno minimamente che gli avrebbe potuto portare qualcosa, lo trovava un gesto carino da parte sua.

<< Non dovevi portare nulla >>

Dice Yoongi, riuscendo finalmente a fargli un sorriso sincero, cosa che sembra fargli allentare un pò la tensione che provava, anche se non era scomparsa.
Dal profumo emanato probabilmente nella busta doveva esserci qualcosa di dolce.
Jimin scuote la testa alla sua affermazione e guarda la busta serrando per un attimo le labbra, doveva sentirsi un pò in imbarazzo.

<< in realtà mi sembra di aver portato anche troppo poco hyung, del caffè americano e dei cornetti sono una cosa troppo semplice >>

<< caffè americano? >>

 Jimin posa lo sguardo su di lui e poi guarda il bicchiere sentendosi adesso insicuro della sua scelta.

<< si è americano, se non ti--emh, vi, se non vi piace può anche non berlo hyung, forse si sarà anche fatto freddo ormai... >>

Dal suo modo di rispondere e agire Yoongi riesce a presumere facilmente che Jimin era a disagio quanto lui e non lo nascondeva bene, sembrava che non riuscisse a guardarlo in faccia a lungo e in più non si era ancora smosso, era vicino alla porta chiusa poco prima per farlo entrare.
Sapeva per certo che Jimin non era così, ne era sicuro, sapeva che dietro tutta quella agitazione si nascondeva un ragazzo molto più sciolto e allegro, se lo sentiva anche se non poteva dire di conoscerlo bene.
Voleva che Jimin si sentisse a suo agio con lui.
Allunga la mano e prende dalla sua il bicchiere andando subito a prendere un sorso del caffè.
Al contatto con le labbra sente subito che effettivamente il caffè era tiepido ma quello non era un gran problema, gli piaceva ugualmente.

<< amo il caffè americano, lo bevo sempre. Grazie Jimin >>

Dice rivolgendogli un altro sorriso accennato, non era proprio il tipo da fare quei sorrisoni solari ma già fargli fare quel tipo di sorriso era tanto.
E' Jimin invece a rispondere a quel ringraziamento con un sorriso smagliante, sorriso che dava una certa familiarità a Yoongi e gli mette una sensazione strana che non riesce a decifrare sul momento, in un certo senso si sentiva come se avesse ritrovato una cosa mancata.
Camuffa i suoi pensieri esternalmente prendendo un altro sorso di caffè e successivamente prende anche la busta contenente i cornetti,  poi fa un cenno con la testa per dirgli di seguirlo.

<< Non essere troppo formale con me, non voglio che tu lo sia. 
Se ti va possiamo mangiare prima i cornetti che hai portato e poi iniziamo, così possiamo parlare un pò prima >>

<< Li ho portati per te hyung, non ti devi preoccupare offrendomeli >>

<< a te i corntetti piacciono? >>

<< si ma-- >>

<< perfetto, ti tocca mangiarli insieme a me >>

Jimin non obbietta ulteriormente allora Yoongi capisce di averla vinta; si incammina verso il tavolo della cucina e prende subito posto, cosa che fa anche Jimin poco dopo.

<< vuoi qualcosa da bere? Anche tu caffè? >>

Dice mente tira fuori dalla busta il vassoio che contiene i cornetti e inizia a togliere la carta che li avvolge.
Cercava di essere il più disinvolto possibile per far si che stesse a suo agio e la cosa non gli riusciva esageratamente difficile per ora.

<< grazie mille ma non voglio nulla da bere, in realtà il caffè non mi piace nemmeno troppo >>

<< che eresia, come fai a stare in piedi? Io senza caffè sarei sempre in letargo >>

Forse dicendo quella cosa aveva dovuto dare a Jimin l'idea di essere un vecchio arzillo legato al suo letto amato e non era esattamente l'impressione che gli voleva dare...anche se alla fin fine, era proprio quella la sua vera natura e lo sapeva bene.
Guarda per un attimo i cornetti; non era esattamente un'amante dei dolci però quelli avevano una bella facciata e quel buon porfumo gli metteva voglia di assaggiarli.
Ce n'erano due tipi: cioccolato bianco e nocciola.
Opta per sè la nocciola e indica al ragazzo prima una tipologia di cornetto e poi l'altro, domandandogli quindi quale dei due preferisse; Jimin indica quello bianco e Yoongi prende uno dei fazzoletti presenti nel vassoio e glielo passa.

<< so che bevi tanto caffè al giorno hyung ed è per questo che ho deciso di portartelo >>
Yoongi stava per dare un morso al cornetto ma ferma la mano a mezz'aria quando sente Jimin parlare e lo guarda con curiosità.

<< lo sai? Come fai a saperlo? >>

Era una domanda posta spontaneamente senza presupporre nulla eppure Jimin era rimasto a bocca aperta senza dire una parola per qualche secondo.

<< volevo dire...dato che fai questo lavoro è normale che hai bisogno di molta concentrazione quindi immaginavo che...ne bevessi tanto >>

Jimin aveva uno sguardo confuso come se non sapesse bene cosa dire e buttasse li la prima cosa che gli veniva in mente e quindi Yoongi non riesce a credere ad una sola parola di quello che gli era stato detto, si era insospettito.
Nella sua mente inizia a formarsi l'idea che, forse, in passato si erano già conosciuti, eppure gli sembrava troppo assurdo dato che non si sarebbe mai potuto scordare di uno come lui quindi scarta a priori quella teoria.
Alza un sopracciglio mentre lo guarda dato che gli era venuta in mente una seconda teoria che decide di esporgli per scherzare un pò.

<< ah si? Avrei detto che sei piuttosto perspicace se avessi creduto anche solo ad una delle tue parole >>

Lo sguardo di Jimin si fa ancora più confuso di prima, vedendolo Yoongi sta per lasciare l'idea di scherzare per provare a capire perchè reagisse in quel modo ma in fin dei conti si rende conto che se avesse insistito sull'argomento lo avrebbe messo solo a disagio, magari avrebbe potuto ricavare informazioni e capire la sua reazione quando si sarebbero conosciuti un pò meglio.

<< non volevo mentirti ma... >>

<< ma? non vuoi dirmi che sei uno stalker? >>

<< ...stalker? >>

<< è quello che sei, no? 

<< eh?? >>

Alza gl'occhi al cielo facendo finta che sia la cosa più ovvia e scontata del mondo mentre Jimin lo guardava a bocca semiaperta.

<< hai detto al locale che conosci ogni mio componimento, ora mi dici che sai che bevo molto caffè, ammettilo >>

<< ma è perchè mi piaci! >>

Yoongi guarda sbalordito Jimino - o almeno finge di esserlo- per fargli capire che avesse presupposto chissà che cosa dalle sue parole quando in realtà sapeva che quel "mi piaci" era un "come compositore mi piaci"; forse quella faccia stupita non era del tutto falsa, si era sentito molto allegro sentendogli dire quelle parole, i complimenti erano sempre ben accetti e l'ansia era già andata a farsi benedire, non se lo sarebbe mai aspettato.
Si stava prendendo molta confidenza per uno come lui ma l'espressione confusa e imbarazzata che gli stava mostrando Jimin lo spronava a continuare a prenderlo in giro, almeno lui capiva le allusioni, non come Taehyung.

<< ti piaccio? Come sei audace Park Jimin, mi sorprendi; però ci conosciamo da poco, mi metti in difficoltà in questo modo... che dovrei fare? >> 

Jimin stava boccheggiando cercando qualcosa da dire, con quelle labbra grosse che si ritrovava per Yoongi sembrava un pesce mentre faceva quella cosa e non riesce a trattenere una risata.

<< hai frainteso le mie parole! Intendevo-- aspetta, mi stai prendendo in giro vero? >>

<< io? No no, non sono il tipo che gioca con i sentimenti delle persone, hai avuto coraggio a confessare i tuoi sentimenti e-- >>

<< ammiro il tuo lavoro! ecco tutto! >>

<< ne sei sicuro? >>

Yoongi stava morendo dal ridere, non pensava che potesse andare in tilt così facilmente, come aveva fatto a sentirsi così insicuro in precedenza davanti a lui?
Il sorriso sprofonda e svanisce sul suo viso quando nota che sulle sue labbra c'era della cioccolata bianca.
Jimin stava continuando a parlare ma Yoongi stavolta non stava facendo caso alle sue parole, la sua attenzione era tutta focalizzata su quella cioccolata bianca sulle sue labbra.
Non era mai stato uno che vedeva oscenità in ogni minima cosa e nemmeno uno di quei ragazzi con gli ormoni a palla pronti a farsi anche una ciambella, allora perchè?
Nuovamente si ritrovava a fare dei pensieri non proprio casti su ciò che vedeva e non aveva nemmeno fatto caso al fatto che Jimin si fosse ammutolito.
Jimin si tocca le labbra dato che aveva capito che il maggiore guardava proprio quelle.

<< ho..qualcosa che non va? Sono sporche? >>

<< ti piacevano i drama giusto? >>

<< ah? ...si, certo >>

Yoongi ignora del tutto la sua domanda e posa il cornetto sul tavolo continuando a guardare quel punto del suo viso; allunga la mano e la va a posare sotto il suo mento andando a sfiorare con il pollice le sue labbra, gesto che sorprende non poco Jimin che, non sapendo cosa fare, finisce solo per posare il suo sguardo altrove senza dire nulla.

<< avrai sicuramente presente Secret Garden*, no? >>

Jimin si limita ad annuire senza spostare ancora lo sguardo su di lui, aveva la mente svuotata in quel momento ed era l'unica cosa che gli viene in mente di fare.

<< Joo won come pulisce Ra im quando lei è sporca a causa della bevanda? >>

<< con un ba-- >>

Finalmente era riuscito a guardarlo e a rispondere, amava quel drama e non avrebbe mai scordato una scena come quella, eppure le parole gli si frenano in bocca perchè non capiva le intenzioni del maggiore.
Si sentiva in preda al panico ed era tentato di alzarsi ma, per qualche motivo, c'era anche un lato di lui che trovava tutto quello giusto, cosa che non era.
Lo sguardo di Yoongi lo inchiodava alla sedia.
Quando lo vede avvicinarsi verso di lui un pò alla volta si sente ancora di più nel panico e, d'istinto, allunga la mano verso il cornetto del maggiore e lo usa per coprirsi le labbra.
Yoongi si stava per ritrovare con la faccia dentro al cornetto ma si ferma poco prima e si alza di scatto e si gira dando le spalle a Jimin, facendo una risata molto tirata.

<< mi sono fatto prendere un pò la mano e ho giocato troppo...ahaha... >>

Voleva morire subito, per lui la sua esistenza aveva smesso di avere un significato in quel preciso istante.
Già per lui tutta quella confidenza con Jimin era strana, adesso anche quello?
Stentava lui stesso a riconoscersi ma si era mosso in automatico, gli era sembrato tutto naturale, che stava combinando?
Come aveva fatto ad arrivare a quel punto?
Gli sembrava una cosa dovuta ma come poteva un bacio sembrare dovuto?
La testa si stava riempendo di domande senza risposta ancora una volta, quella situazione si stava presentando troppo spesso e si era rotto della cosa.
Con quel suo attegiamento aveva sicuramente messo Jimin più a disagio di prima, la prima cosa da fare era scusarsi a dovere ma doveva prima calmarsi un pò.
Yoongi scatta quando sente il rumore di una sedia muoversi dietro alle sue spalle, Jimin doveva essersi alzato; si chiedeva se il minore se ne sarebbe andato di li a breve, in fin dei conti sarebbe stato normale ma al sol pensiero fa un grande sospiro di rassegnazione.

<< va tutto bene >>

Sente quelle parole ad una distanza ravvicinata e improvvisamente Yoongi si ritrova a trattenere il respiro e a spalancare gl'occhi: Jimin aveva posato la testa sulla sua spalla e gli aveva circondato da dietro la vite con le braccia.
Probabilmente Jimin doveva essere un ragazzo più confidenziale di quello che aveva presupposto per reagire così o forse era positivo come Taehyung e vedeva il buono e il bello in tutto e tutti, cosa che per lui era impossibile e trovava anche un pò stupida.
Di regola non gli piacevano le persone che subito introducevano un contatto fisico, anzi, a lui non piaceva essere toccato anche se, in quel caso, era stato il primo ad allargarsi troppo, però non aveva nessuna necessità e nessuna voglia di spostarsi.
Yoongi stava facendo caso ad ogni cosa in quel momento: notava che la stretta delle braccia di Jimin si stava stringendo a poco a poco sul suo corpo e in quel momento si stava pentendo di non essere andato in palestra con Namjoon, almeno adesso Jimin avrebbe sentito dei muscoli e non delle ossa sporgenti; aveva notato con dei fugaci sguardi fatti con la coda dell'occhio che il minore aveva chiuso gl'occhi e stava facendo un lieve sorriso che gli dava un'aria rilassata, cosa che non capiva dato che lui in quel momento non si sentiva rilassato nemmeno un pò, il suo corpo era rigido e continuava a trattenere il respiro senza ragione; notava che il petto di Jimin era completamente schiacciato contro la sua schiena, erano talmente tanto uniti che riusciva perfino a sentire i solchi dell'addome e immaginare il suo corpo ben allenato non aiutava a traqnuillizzarsi, non riusciva a capire nemmeno se fosse il suo cuore o quello di Jimin a tamburellare così forte, forse entrambi, ma decide per sè stesso di credere che fosse solo quello di Jimin a battere in quel modo.
Smette di cercare di guardare il suo viso e abbassa lo sguardo ma, quando lo fa, i suoi occhi tornano a spalancarsi e tremano sotto quella vista.
Le maniche della camicia di Jimin erano tutte stracciate e lasciavano intravedere delle profondissime ferite sanguinanti e dei grandi lividi violacei.
D'istinto scatta in avanti sottraendosi da quell'abbraccio e si rigira pronto a chiedere che cosa era successo ma, quando si gira, ovviamente, non c'era più nulla di strano, le maniche della camicia erano intatte.
Tutto quello iniziava a spaventarlo.

<< ah..scuami hyung, non so che mi è preso... >>

Si giustifica Jimin pensando che la reazione di Yoongi fosse dovuta a quel suo abbraccio improvviso.

<< ...stai bene Jimin? >> 

La voce di Yoongi era flebile e con lo sguardo continuava a guardare le braccia di Jimin con timore.
Aveva paura, non per sè ma per lui.
Si sentiva angosciato e stupidamente per lui gli avrebbe quasi richiesto di abbracciarlo, si sentiva come se avesse permesso una cosa grave.

<< sto bene...l'abbraccio non era per qualcosa in particolare >>

<< non sto dicendo questo... >>

Yoongi si sentiva ancora spaventato da quella specie di allucinazione che nella sua mente continuava a persistere mentre guardava le braccia del minore, anzi, adesso la sua immaginazione gli stava facendo un brutto scherzo; gli sembrava di vedere a scatti le ferite sul suo corpo ma non si limitavano al braccio, si stavano diffondendo ovunque.
Collo, mani, viso, braccia; tutte queste zone venivano coperte da ferite che le macchiavano di sangue, da lividi troppo evidenti; le labbra che prima stava guardando come un maniaco adesso erano rotte e gonfie, quel viso che aveva ritenuto tanto affascinante diventava irriconoscibile, mascherato da fin troppo sangue.
Prova a chiudere gl'occhi pensando che, come sempre, una volta distolta l'attenzione tutto quello sarebbe scomparso, esattamente come era accaduto poco prima; quando li riapre però non ha l'effetto desiderato, continuava a vedere quelle ferite.

Non è vero.
Non è vero.
Non è vero.
Non è vero
.

Continuava a ripetersi quelle parole sperando che tornasse tutto come poco prima ma lui stesso non riusciva a credere a quelle parole; quella che doveva essere un semplice incontro si stava tramutando in un incubo.

<< mi dispiace...è tutta colpa mia >>

Dice Yoongi abbassando lo sguardo, non riusciva più a guardare tutto quello.

E' successo a causa mia, sono stato io.
E' colpa mia
.

Di questo Yoongi ne era sicuro, non sapeva in che modo e come ma  doveva essere colpa sua.

<< non reagire in questo modo...va tutto bene ok? Siamo pari, abbiamo reagito entrambi in modo bizzarro oggi, nei cornetti ci doveva essere qualche sostanza strana >>

Ironizza Jimin mentre si avvicina a Yoongi nuovamente.
Doveva aver pensato che le parole del maggiore fossero dovute a ciò che era accaduto poco prima.
Yoongi stava per indietreggiare ma Jimin gli afferra una mano e si piega leggermente per cercare di scrutare il viso del maggiore che teneva ancora verso il basso.
Lo sguardo di Yoongi si era andato subito a posare sulla mano di Jimin nel momento esatto in cui era stata afferrata.
La mano di Jimin era liscia, la sua pelle era chiara, calda...non c'erano ferite, perchè prima le aveva viste in quel modo?
Il maggiore continuava a non parlare confuso dalla situazione, teneva le labbra strette nel tentativo di pensare ma la sua mente sembrava troppo confusa.

<< ti ho messo in imbarazzo? Non parli per questo? >>

Jimin continuava a restare in quella posizione guardando con preoccupazione Yoongi e, anche se la sua mente restava immersa nel pieno del caos, Yoongi riesce a formulare il pensiero che Jimin fosse premuroso ed era la seconda volta che si preoccupava per lui.

<< ti avrò messo più io in imbarazzo ma è stato tutto causato dalla sostanza nei cornetti no? Addirittura arrivare a questo? Ti piaccio proprio tanto Jimin >>

Dice alzando finalmente lo sguardo, andando a posarlo su quello di Jimin con un mezzo ghigno stampato in faccia fatto per dare più spessore alle proprie parole che, in quel modo, cercava di non far sembrare forzate come in realtà erano.
Aveva cercato di sembrare composto ma alzare lo sguardo era stato impegnativo per lui, aveva paura di continuare a vedere quelle cose ma, per fortuna, non era accaduto.
Ogni parola sarebbe stata forzata in quel momento ma non voleva farlo preoccupare, quella giornata non doveva continuare ad andare così.
Jimin aveva aperto la bocca, probabilmente per controbattere, ma la richiude formando poi un sorriso che risultava dolce alla vista del maggiore e gli aveva stretto maggiormente la mano, sembrava che Jimin si fosse sentito sollevato da quella risposta.

<< è proprio come dici tu, ho fatto tutto questo perchè mi piaci molto e penso solo a te ormai, ci mettiamo insieme hyung? >>

C'era ironia nella voce di Jimin e Yoongi lo aveva capito ma, nonostante l'intuizione, d'istinto aveva ugualmente sgranato gl'occhi e aveva schiuso le labbra dipingendo il suo viso di palese stupore, stupore che Jimin aveva notato.
Le guance di Yoongi si erano lievemente colorate e, anche se non ne aveva la conferma, il pensiero che potesse essere successo lo fa girare di scatto sciogliendo la presa delle loro mani.

<< basta perdere tempo, a lavoro >>

<< hyung, sei arrossito >>

Quella voce allegra da parte di Jimin sembrava cantare la propria vittoria mentre Yoongi, avendo la conferma di essere seriamente arrossito, rabbrividisce.
Lui che arrossisce? Impossibile, più impensabile di tutte le cose macabre che aveva visto o immaginato, forse la più macabra.

<< ho detto che dobbiamo lavorare >>

Ribadisce Yoongi mentre cammina ed esce dalla cucina seguito dal minore che stava ridendo dietro le sue spalle, risata che Yoongi cerca di ignorare a tutti i costi ma che, allo stesso tempo, aveva trovato troppo bella da sentire.




Quando si era seduto sullo sgabello posizionato di fronte al piano Yoongi aveva avvertito una cera euforia.
Lo sguardo era passato dal piano a Jimin ed effettivamente era come se solo ora si rendesse conto che aveva molta voglia di scrivere qualcosa di bello per lui, qualcosa di molto bello.
Quel pensiero lo porta a sorridere al minore, cosa che gli fa percepire il suo entusiasmo e infonde una certa allegria anche a lui.

<< mi dispiace stare comodamente seduto mentre tu devi stare in piedi >>

Jimin scuote la testa non dando importanza alla cosa, non era colpa del maggiore.
Jimin era in piedi di fianco al piano, entrambi sapevano che per far sentire al meglio la voce bisognava stare alzati e quindi Jimin non aveva pensato nemmeno di chiedere per una sedia o quant'altro.

<< sembri più allegro ora che sei vicino al piano, devi amare davvero il tuo lavoro...ah! Scusa l'osservazione hyung, penso ad alta voce certe volte >>

<< in parte è come dici, amo comporre, ma il mio lavoro mi obbliga a comporre per altri e non sempre sono felice della cosa >>

Yoongi aveva ignorato le sue scuse perchè non gli sembravano necessarie, in pochissimo tempo gli sembrava di aver raggiunto già un grado di confidenza tale da potersi permettere di esprimere i propri pensieri liberamente senza dover tenere conto dell'età, del contesto lavorativo che avrebbe dovuto imporre una certa rigidità -o almeno lui sul lavoro era molto rigido e non permetteva libertà di dialogo all'infuori di ciò a cui si stava lavorando- e del fatto che alla fin fine si conoscevano da un'oretta scarsa, qualcosa di più se si voleva considerare anche la serata precedente.

<< e in questo caso la cosa non mi dispiace per nulla >>

Lancia un'occhiata a Jimin e vede con immenso piacere anche dal sorriso che ora gli rivolgeva che Jimin si doveva essere sentito imbarazzato, non sapeva in che dose ma si sentiva in parte rivendicato.
Jimin si era poggiato al fianco del piano ed era strano per Yoongi non provare irritazione a quella vista, anzi, Jimin, il piano e lui seduto pronto a suonare gli sembravano quasi una combinazione perfetta.

<< sai, non prendermi per matto ma...mi dai una certa aria di familiarità, devi essere quel tipo di persona che trasmette questo genere di sensazione alle persone con cui sta.
Questa cosa per me è già una fonte di ispirazione, ti sono grato per essere qui ad aiutarmi con il mio lavoro Jimin >>

<< questo mi fa molto piacere hyung, eppure sai, quella sensazione l'ho provata anche io, mi sono sentito subito a mio agio >>

<< ah si? >>

La voce di Yoongi non aveva nascosto lo stupore che provava, era raro per lui sentire quelle parole, forse era la prima volta che se le sentiva rivolgere a causa del suo pessimo carattere.

<< ne sono felic-- >>

<< "mi sono sentito subito a mio agio", ma andiamo. Smettila di fingere Jimin >>

Quella terza voce cattura l'attenzione di entrambi e puntano lo sguardo verso il suo proprietario che era a qualche passo più avanti rispetto alla porta dell'entrata.

<< Tae... >>

Yoongi capisce al volo che Jimin e Taehyung si dovevano conoscere davvero dato che Jimin aveva appena detto "Tae" riconoscendo dunque la sua voce e dimostrnando anche di avere un certo grado di confidenza per chiamarlo in quel modo.

<< Taehyung? Non ti ho sentito entrare >>

<< scusami hyung ma non sono mai uscito di casa >>

Taehyung aveva la fronte corrugata, la sua espresisone era arrabbiata e Yoongi lo aveva visto di rado così.

<< fingere..? >>

Ripete Jimin, facendo concentrare anche Yoongi su quella parola, cosa voleva insinuare il suo coinquilino?

<< perchè se eri qua non sei uscito prima da-- >>

<< Jimin, vattene >>

Yoongi guarda Taehyung come se fosse matto e forse lo era davvero.
Si alza dallo sgabbello e si affianca a Jimin guardandolo per cercare di capire se lui ci stesse capendo qualcosa ma dalla sua espressione confusa sembrave che nemmeno lui avesse risposte.

<< perchè se ne dovrebbe andare? >>

<< non sono affari tuoi hyung , se ne deve andare e basta >>

Taehyung non gli aveva mai risposto così, mai.

<< se non sono affari miei allora non sono nemmeno affari tuoi con chi lavoro, puoi tornare a chiuderti dentro a qualche stanza o uscire se non ti sta bene la cosa >>

In un secondo momento si sarebbe pentito sicuramente di quel che aveva detto perchè era affezionato a Taehyung ma non adesso, adesso si stava comportando troppo male nei confronti di Jimin, chissà come erano entrati in sintonia ed ecco che ora Jimin era visibilmente a disagio.
Si sentiva tremendamente arrabbiato con lui.

<< se sono di disturbo forse è meglio che io vada... >>

<< lo sei quindi vattene >>

Taerhyung non stava nemmeno guardando Jimin mentre pronunciava quelle parole, dal suo sguardo e dai suoi modi sprizzava ira, al contrario suo Jimin sembrava fin troppo indifeso.

<< ...scusate il disturbo >>

Jimin si incammina in avanti verso la porta e quando passa affianco a Taehyung velocizza il passo a testa china.
Taehyung sembrava non averlo nemmeno visto passare, non aveva smosso lo sguardo e lo aveva lasciato andare.
A Yoongi quella situazione non andava bene, a chi sarebbe andata bene?
Cerca di raggiungerlo ma Taehyung lo ferma per un braccio e cerca di tenerlo.

<< ma sei impazzito?! >>

<< stai fermo hyung! >>

Quando Jimin esce di casa e si sente il rumore della porta chiudersi Taehyung rilascia il respiro che aveva trattenuto fino ad allora, Yoongi non poteva crederci.
Continuava a strattonarsi ma non era mai stato famoso per la sua forza indiscussa e Taehyung non ne voleva sapere di cedere, lo fa solo quando è abbastanza sicuro che Jimin sia andato lontano.
Il maggiore lo guarda furiosamente e, avendone finalmente l'opportunità, si avvicina rapidamente alla porta e la apre, cercando con lo sguardo il ragazzo che ormai era già andato via.
Yoongi sbatte la porta chiudendola  e si avvicina a Taehyung che non si era smosso, gli rivolgeva le spalle.

<< che cazzo ti è preso?! >>

Urla Yoongi che ancora è a qualche passo di distanza rispetto a Taehyung e che successivamente supera per guardarlo in faccia.

<< è pericoloso... >>

<< chi?? tu o lui?? Taehyung ma hai bevuto ancora?! Che cazzo d-- >>

<< devi lasciarlo perdere!! Lo vuoi capire o no che ti fai solo del male?! Non posso stare qua a fingere che vada tutto bene hyung, non posso! Jimin deve essere un capitolo chiuso! Ma lo vedi come ti prendeva in giro fingendo di non conscerti?? Non deve avere buone intenzioni,come fai a non capirlo? Ti devi ricordare! >>

<< cosa dovrei ricordare?! COSA! >>

<< GIA' CONOSCIAMO JIMIN, APRI GL'OCCHI! >>

Yoongi chiude bocca frenando le parole.
Da un lato l'ira gli avrebbe permesso ancora di dire tanto ma quelle parole da parte del coinquilino lo avevano scombussolato, che significava che lo conoscevano già?


*secret garden= un drama del 2010 che ebbe un successo tale da essere ancora citato in molte opere attuali.

Ciao a tutti! 
Chiedo perdono per l'enorme ritardo ma fra scuola e lavoro non ho avuto tempo per scrivere e probabilmente dovrete aspettare anche per il prossimo, spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo almeno un pochino e chiedo scusa per eventuali errori.


   
 
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