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Autore: Sistxh    26/02/2018    4 recensioni
La prima cosa che dovete sapere leggendo queste pagine è che non vi è un vero e proprio inizio.
Né una vera conclusione, a dirla tutta. Questa è la mia versione dei fatti.
Questi sono i miei pensieri riguardo tutto quello che è successo e se state leggendo, quasi sicuramente è perché sono morto.
Qui non ci sono bugie -che è poi quello che vi aspettavate da me- solo la realtà dei fatti.
Diffidate di quello che vi è stato detto, l'Oscurità è una forza cosmica troppo vasta per comprenderla.
Datemi del cinico, freddo e disumano ma io non sono mai stato tipo da accettare le cose sulla parola,
e si dà il caso che sappia che la mia storia non è altro che trama e metafora, che è poi ciò di cui sono fatte tutte le storie.
E ciò che le rende un successo o una leggenda, è come la storia viene raccontata, e da chi.
Altri hanno già avuto l'occasione di raccontare la loro versione dei fatti.
Questa è la mia. Partiamo dal giorno in cui sono nato...
-Benjamin Solo.
Genere: Romantico, Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Han Solo, Kylo Ren, Luke Skywalker, Nuovo personaggio, Principessa Leia Organa
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Klelia and Kylo Trilogy.'
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                                                                                          VIII.
 
"In principio non sapevo usare la Forza.
Prima di Luke nessuno mi aveva insegnato nulla;
a volte l'avevo usata per lanciare qualche oggetto
o per entrare nella mente di qualcuno e magari fargli fare quello che volevo.
Quindi niente di serio in confronto a quello che Snoke mi disse ero in grado di fare.
Lui temporeggiò nell'iniziare l'addestramento
perché vi erano più probabilità di convertirmi al lato oscuro
se fossi stato un adulto consapevole delle proprie azioni.
Dovette aspettare per mettere in atto il suo piano malvagio,
ma sin dalla tenera età aveva iniziato ad entrare nella mia mente per persuadermi.
Snoke non era uno stolto, sapeva che il modo migliore per giungere al mio cuore
era quello di fingersi mio amico..."

Quando finì di mangiare, si alzò lentamente e uscì fuori a cercare lo zio. Rimase fermo per un momento sulla soglia del portone, sospirò e inclinò la testa verso il sole, sentendo il dolce calore, notando come il cielo fosse blu mentre lasciava vagare gli occhi.   
Con lo sguardo trovò Luke, fermo ad aspettarlo alla fine della scalinata; cominciò ad avanzare verso di lui.  
Le piante, baciate dalla pioggia, luccicavano e camminando nell'erba irsuta, sentiva lo schiacciamento del fango sottostante. Gli uccelli lo circondarono, senza preoccuparsi della sua presenza, tutto quello che volevano erano i vermi venuti in aria dall'oscurità, proprio come lui. Aveva raggiunto lo zio, quest'ultimo stava studiando i suoi allievi, intenti ad allenarsi nel combattimento. "Zio Luke, eccomi, sono pronto." proferì Ben, cercando la sua attenzione. 
L'uomo si girò a guardarlo, i suoi occhi viaggiarono lungo il suo corpo "Hai un fisico da guerriero Ben, fisicamente sei già più forte di tutti loro." commentò sorridendo, quasi stupito. 
Ben non seppe come rispondere a quel complimento quindi si limitò a fare un cenno d'assenso con la testa. 
"Seguimi, andremo in un posto tranquillo." lo rassicurò Luke, poi gli cinse le spalle con un braccio, invitandolo a camminare nella sua stessa direzione. 
Appena Ben si voltò per seguirlo, sentì delle risate alle sue spalle, girò leggermente il capo e vide che gli allievi avevano smesso di combattere, si erano raggruppati e lo guardavano divertiti; cercavano di provocarlo e lui gliel'avrebbe fatta pagare, non sapeva quando, né come, ma gliel'avrebbe fatta pagare. 
Non curante continuò a seguire lo zio; i due attraversarono tutto il territorio dell'Accademia e cominciarono ad inoltrarsi in una foresta. Era antica, Ben riusciva a percepirlo, gli alberi erano spessi con le radici contorte. La foresta era l'orchestra della sua mente, suonava un'incantevole sinfonia dopo l'altra; l'ambiente si riempì di canti di uccelli e di animali che vagavano, le foglie danzavano a un ritmo inascoltato sussurrando le loro canzoni al vento.  
Ben tenne le mani in alto per sentire la luce a cascata, una brillante asta bianca che illuminava il percorso che li avrebbe portati avanti. 
"Il terreno di queste foreste è formato dai resti di alberi che cadono da generazioni." sciorinò Luke davanti a lui. 
"Qui è bellissimo... tutto è così maestoso." era pieno di meraviglia mentre si guardava attorno. 
"Non tutto è bello, la foresta è pace e salvezza ma anche conflitto e pericolo." 
"Non riesco a vedere niente di pericoloso."  
"Questo perché è giorno e lui non si fa vedere." 
Ben aumentò il passo per raggiungere Luke "Chi non si fa vedere?"  chiese curioso. 
"Il guardiano della Forge, uno Jurgoran, vive in una delle numerose grotte di questa foresta, ma esce per cacciare solo la notte." Luke cercò di metterlo in guardia. 
"Caccia anche umani?" 
"No, ma diciamo che non è un simpaticone, è uno dei tanti motivi per cui preferirei che tu non uscissi dal tempio dopo il tramonto." suggerì Luke con un sorriso forzato, dandogli una pacca sulla spalla. 
Ben si irrigidì ma riuscì a rispondere sbrigativamente "Non preoccuparti."  

Continuarono a salire per raggiungere la cima della montagna e Ben si rese conto che il sentiero ormai era formato unicamente da rocce e sassi. Più si arrampicavano, più si sentiva in cima al mondo mentre la nebbia si abbassava e altre colline apparirono dietro l'angolo.  Puntò i piedi, cercando di difendersi dall'inevitabile rotolare in direzioni casuali, ma le sue caviglie ruzzolarono a destra e a sinistra, a prescindere. Rami spessi di un verde scuro si inarcavano sul sentiero da ogni lato, in competizione per la luce. Sotto la loro ombra screziata, la durezza del sole di mezzogiorno era attenuata, ma di certo non aiutava a rendere la salita meno ripida. Ben stava calciando dei sassolini quando d'un tratto la voce di Luke gli arrivò alle orecchie "Ben, fermati e guarda."  
Avevano raggiunto la parte più alta, alzò lo sguardo e riuscì a vedere tutto; non c'era neve sulle parti basse delle montagne, invece le colline giù valle erano leggermente ricoperte dalla neve e assieme al mare di nebbia e alla luce dorata del sole creavano uno spettacolo mozzafiato. Erano in cima ad un enorme strapiombo e da lontano riusciva a vedere anche il mare.  
"Prima lezione, siediti qui sopra." ordinò lo zio indicando un grande masso. Ben avanzò lentamente e si sedette a gambe incrociate, con la schiena dritta. 
"Che cosa sai tu della Forza?"  
"La Forza è l'energia fra tutte le cose viventi, una tensione, un...equilibrio che mantiene unito tutto l'universo." rispose Ben esaustivamente. 
"Notevole, ora chiudi gli occhi, respira.... espanditi." 
Ben convinto all'improvviso allungò il braccio.
Luke fece una smorfia, sospirò mentre prendeva un filo d'erba da terra e lo avvicinò alla sua mano. 
"Sento qualcosa..." mormorò Ben.
"Davvero? È la Forza, Oscura e potente in te." scherzò Luke. 
"Non l'ho mai sentita così!" urlò il ragazzo felice, poi Luke lo colpì con il filo e lui di scatto aprì gli occhi emettendo un verso di dolore. 
"Tu intendevi espandere... " replicò Ben gesticolando.
Luke annuì freneticamente "Provo di nuovo." Ben chiuse gli occhi e si concentrò. 
"Respira... così... espandi le tue sensazioni, che cosa vedi?" 
"L'isola, vita, morte e putrefazione, che nutre nuove vite, calore e freddo, pace e violenza." 
"E fra tutto questo?" 
"Equilibrio, un'energia, una... Forza." 
"E dentro di te?" chiese Luke fiducioso. 
"Dentro di me... la stessa Forza." 
"E questa è la lezione, quella Forza non è prerogativa dei Jedi, dire che se il Jedi muore anche la Luce muore è pura vanità, lo capisci questo?" 
"C'è qualcos'altro... sotto terra, un luogo oscuro." Ben corrugò la fronte. 
"Equilibrio. Potente la Luce, potente l'Oscurità" Luke cercò di fargli capire che era tutto normale. 
"È freddo," sussurrò Ben con tono preoccupato "e mi chiama." 
All'improvviso si aprì una spaccatura profonda nella roccia, Luke si girò a guardare allarmato e si parò di fronte al ragazzo. 
"Resisti Ben!" gli gridò, purtroppo il ragazzo non lo sentiva, continuò a chiamarlo ma niente. 
Bruscamente Ben aprì gli occhi e cominciò a tossire cercando di riprendere aria.  
"Ti sei addentrato nell'Oscurità." commentò Luke indietreggiando spaventato. 
"Quel luogo cercava di mostrarmi qualcosa." Ben tentò di difendersi. 
"Qualcosa di cui hai bisogno e tu non hai neanche cercato di fermarti!"  
"Tu non mi hai aiutato!" urlò Ben, era furioso. 
Luke non seppe come rispondere e restò a guardarlo contrariato. 
"Torniamo indietro, per oggi con la meditazione abbiamo finito." 

                                                                                                                   *** 

Sulla via del ritorno nessuno dei due osò proferire parola. Regnava il silenzio ma i momenti di pace che talvolta si trovano, sono solo conflitti malcelati e a volte la resa può essere brutale quanto l'aggressione.
Luke si tormentava, chiedendosi cosa avesse sbagliato, Ben invece era amareggiato.
Le sue aspettative erano troppo alte e dato che le cose non erano andate nel modo in cui si era immaginato, era rimasto ferito e deluso. Non da Luke, ma da sé stesso, perché aveva ceduto all'oscurità. 

Le nuvole sopra le loro teste erano leggermente tinte di rosso, segnale che il tramonto si stava avvicinando.
Ritornati nel cortile dell'Accademia Ben notò che gli allievi erano in giardino; attendevano il ritorno del loro Maestro.
Quest'ultimo ruppe il silenzio "Ben non voglio obbligarti, ma vorrei renderti partecipe di questa lezione d'addestramento fisico, per farti comprendere la differenza tra corpo sensibile e anima sovrasensibile." spiegò Luke a bassa voce. 
"Hai ancora speranze? Insomma prima ho completamente fallito, non sono riuscito a concentrarmi e a fare quello che tu volevi che facessi." 
"Non hai fallito, tu sei semplicemente combattuto. Era la tua prima lezione col tempo imparerai a schermarti e a resistere a certi impulsi." 
"Intendi al lato oscuro?" chiese Ben sfacciato. Lo zio lo guardò interdetto e sospirò. 
"Ben, non lo sai ma quando si inizia a cercare Forza dalla rabbia, dalla tristezza e dall'odio, inizi a sentirti impotente senza di loro," lo avvertì Luke "Suona folle ma potresti persino ritrovarti a cercare motivi per cui sentirti triste o furioso, soffermandoti su queste cose perché ti danno il potere, l'indignazione egoistica che deriva dal sentirti offeso. Ma quel potere è solo illusione. Isolare te stesso, serbare rancore, misurare il tuo valore con l'approvazione e l'attenzione della gente verso di te, tenere tutto dentro finché non ti scagli in collera ... questa è una ricetta per l'angoscia." 
"Ma è così che sono naturalmente" si offese Ben "Non posso farci niente." 
"Ciò che viene naturalmente non è sempre giusto," sciorinò Luke "Il lato chiaro e il lato oscuro, come essenze, sono le due parti uguali e opposte della Forza" proseguì "Ma la Luce non è un lato della Forza tagliata a metà. La Luce è equilibrio - uno stato di senza egoismo senza pretese, con le due estremità dell'ossessione di sé su entrambi i lati. Vedi, quando si pensa al rapporto che si ha con la Forza, l'attenzione non dovrebbe essere sui "sentimenti" o "nessun sentimento". L'accento dovrebbe essere sull'egoismo e l'altruismo ... e il più delle volte, rabbia, tristezza e odio sono emozioni egoistiche - è per questo che sono dannose, se non controllate. " 
"Quindi un Jedi non dovrebbe mai pensare a sé stesso, e pensare a sé stessi è una cosa malvagia?" chiese Ben sfidandolo "Quindi nessuno dovrebbe prendersi mai cura di sé stessi?" 
"No," lo corresse Luke "Avere un sano rispetto verso sé stessi è una cosa positiva, l'egoismo è una prospettiva in cui diventi l'unica cosa che conta; l'unico indicatore del fatto che tutto sia giusto o meno nella galassia." 
"È narcisismo?" 
"L'egoismo non è solo narcisismo, è un'ossessione per sé stessi, compresa i difetti." 
Ben annuì e Luke continuò a parlare sapendo di avere la sua attenzione. "Tieni presente, ovviamente, che non ci sono due lati oscuri, anche se trovo interessante il fatto che i Sith avessero la regola del due" l'aspetto di Luke divenne pensoso "Nel caso di mio padre, Darth Sidious usò l'odio di sé, di Anakin contro di lui. Anakin non poteva fidarsi di sé stesso, quindi si affidò a Sidious. Anakin non poteva amare sé stesso, quindi accettò il falso amore di Sidious."  
"... Come fai a sapere tutto questo?" chiese Ben cominciando a sentirsi a disagio. Le sue descrizioni sembravano troppo simili alla sua situazione con Snoke. 
"Le persone che si odiano sono facili da manipolare, perché hanno fame di approvazione. Ci sono altri che lo sfrutteranno per i loro fini e useranno quella fame per ottenere quello che vogliono," allungò una mano per metterla sulla sua spalla "lo sto dicendo come tuo zio, non come insegnante," sorrise "e ricorda, sono sempre qui per te, so che sono solo zio Luke per te, ma ti voglio tanto bene, Ben." 
Il ragazzo annuì e sorrise, con la gola stretta fino a sentire dolore. 
"Andiamo, non voglio farli aspettare troppo." 

Proseguirono e raggiunsero i discepoli; Ben si andò a posizionare alla destra di Jai, era l'ultimo della fila.  
"Ragazzi, fate coppia e cercate di ricopiare le mosse che vi ho mostrato la lezione scorsa." spiegò Luke serio.
Si girò verso Ben e indicandolo disse "Tu fai coppia con Jai, voglio vedere da solo cosa sai fare; in privato ti insegnerò le tecniche base." poi batté le mani e tutti velocemente si misero in posizione. 
Gli altri cominciarono a combattere, Ben invece non sapeva chi sarebbe stato a lanciare il primo pugno. Jai, l'idiota, fece l'errore di provocarlo. "Che c'è Solo? Problemi con lo zietto?" chiese ridendo. 
"Sta' zitto, non è giornata." 
"Il prescelto è stato scelto male?"   
"Sta' zitto!" urlò e il suo pugno colpì la mascella dell'altro con una tale forza, che barcollò.  
Jai si stabilizzò, fissava Ben con gli occhi socchiusi per la determinazione; si mise in posizione da combattimento, con i pugni e le braccia sollevate per proteggersi il corpo.  Ben ebbe una brutta sensazione, insomma Jai aveva anni alle spalle di allenamento, lui invece lottava in modo grezzo. 
Jai sapeva difendersi, Ben sapeva attaccare. 
Jai gli tirò un pugno nello stomaco, fu come colpire un treno. Ben pensava che le sue viscere e i suoi vasi sanguigni si fossero spezzati, ma subito ricambiò colpendolo di nuovo in faccia. Oscillarono per un breve istante per riprendere fiato prima di tuffarsi di nuovo. Ben schivò un pugno, gli occhi di Jai si allargarono prima di riuscire a inclinare la testa all'indietro e sbatterla contro la sua. Sentì il sangue inumidirgli la bocca, il dolore era lancinante ma non ci fece caso e cercò di dargli un calcio, però l'altro riuscì ad indietreggiare e sfuggire facilmente. 
"È tutto ciò che hai?" urlò Jai sorridendo in modo irritante. 
Ben ringhiò e si lanciò contro di lui, cambiando direzione all'ultimo minuto, riuscendo a farlo cadere a terra. 
Il sangue gli ronzava nelle vene mentre la determinazione e la rabbia prendevano il sopravvento. Era euforico, pieno di adrenalina; tutta l'aggressività che era stato costretto a reprimere fu liberata. Ben era sopra di lui e lo bloccò con le gambe, iniziando a colpirlo violentemente dappertutto, senza fermarsi, non perché non ci riuscisse ma perché non voleva. 
"Ben, fermati!" gli ordinò Luke. 
Ma il ragazzo non lo ascoltò e lo zio fu obbligato ad usare la Forza per allontanarlo, infatti sollevò il braccio e lo scagliò lontano. 
A fatica si alzò da terra, il suo petto si sollevava dolcemente e affondava con ogni respiro superficiale che riusciva a fare. 
Si rese conto che tutti erano vicini a Jai; abbassò lo sguardo pieno di vergogna e si guardò le mani, sporche di sangue.  
"Ben, domani non verrai all'escursione e passerai la giornata intera a meditare, ora va in camera tua."  
Gli altri lo stavano squadrando con ribrezzo. 
"Va bene, mi dispiace Maestro." fece un cenno con la testa e andò via. 
 
                                                                                                             *** 
Si diede una ripulita e si mise a letto, aspettando Snoke. Non riusciva a smettere di tremare, eppure indossava una calda tunica blu scuro ed era avvolto dalle coperte di cotone.  
Forse non verrà, forse stanotte la punizione sarà solo la sua assenza, pensò.  
Scese dal letto e si inginocchiò, abbassando la testa a terra.
"Leader, vieni da me," mormorò spaventato "Guariscimi dal mio dolore..." 
Passò un minuto, poi due, e sentì il suo corpo cominciare a rilassarsi; Snoke era arrivato. 
"Ragazzo cosa stai facendo?" chiese Snoke stranito, lentamente Ben alzò lo sguardo "Alzati dal pavimento, sembri ridicolo." Ben si sentì tirato in piedi, non con mezzi fisici, ma con la Forza, e poi eccolo lì; i suoi occhi blu che guardavano profondamente nella sua anima.
"Leader, pensavo che tu venissi a ... punirmi." 
La sua voce era dolce, ma appuntita "Perché non hai fatto come ho chiesto, giovane?" 
"Non hai intenzione di disciplinarmi?" 
Strinse le labbra, sembrava guardarlo preoccupato. "Perché? C'è una ragione per cui dovrei disciplinarti? Hai lottato con quel ragazzo," Snoke ridacchiò divertito "Ben fatto." 
Ben non disse niente, se ne stava lì con la testa china, le unghie che affondavano nei palmi delle mani. 
"Io ... mi scuso per la mia debolezza." 
"Non importa. Sai che sono misericordioso nei tuoi confronti ... " la sua faccia si contorse in un cipiglio di disapprovazione mentre lentamente si muoveva "Anche se in questo caso le tue scuse non possono cancellare quello che hai fatto." urlò Snoke.
Ben alzò lo sguardo terrorizzato, l'umanoide usò la Forza e le ginocchia del ragazzo si piegarono e batté la testa forte contro il pavimento, reprimendo un grido di dolore. 
"Ben Solo, devi capire che ogni tua azione sciocca ha delle conseguenze; penitenza e disciplina sono le cose più importanti," enunciò Snoke, avvicinandosi per attirare le dita sotto il mento di Ben. La sua faccia divenne seria. "Dubiti di me, Ben Solo?" 
Una delle domande a cui sapeva la risposta giusta, e con sollievo respirò un tremante "No." 
"Bene, hai mostrato grande devozione," mormorò "Temevo di averti perso quando hai iniziato a credere alle bugie degli altri, ma hai compensato con una decisione ancora più forte. È facile per uno perseverare quando c'è solo conforto, ma premere nel dolore ... bene. È qualcosa di veramente speciale. " 
"Grazie." sussurrò Ben, i suoi occhi si riempirono di lacrime di sollievo. 
"Lo sai che sarò sempre al tuo fianco," sussurrò, con le punte delle dita che scendevano dolcemente per accarezzargli il viso "e penso che tu sappia bene quanto me, che tu non lascerai mai il mio." 
"Sì, capo." confermò Ben respirando lievemente, aveva gli occhi chiusi e le labbra semi-aperte. 
Già sentiva le sue ansie morali chiudersi a ritroso, ripiegandosi ordinatamente nelle più oscure ombre del suo cuore; la sua agonia cessò, stava fluttuando fra le stelle. Snoke gli passò una mano sugli occhi e poi fu sopraffatto da un'incredibile calma, pace che lo avvolse come una pesante coperta; e prima di sapere cosa stesse succedendo era nel suo letto e profondamente addormentato.   
   
 
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