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Autore: Aiden94    27/02/2018    2 recensioni
Ho letto numerose storie, alcune mi hanno entusiasmato, altre sorpreso o colpito. fino a farmi venir voglia di scrivere le mie fantasie su carta. è la prima volta che pubblico qualcosa quindi consigli ben accetti e spero vivamente che vi piaccia.
Trama: febbraio, pioggerellina leggera, cielo lattiginoso e due persone ai poli opposti che si incontreranno in un piccolo caffè, ma nell'ombra qualcuno trama un'altra storia... o sarà tutta solo un'illusione?
è principalmente una Rin/Sesshomaru ma ci sarà un po di spazio anche per le altre.
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~Maggio

Il caos era assordante nella caffetteria quel sabato mattina, come ogni sabato del resto.
Nel corso della settimana si alternavano ritmi lenti ad altri più frenetici come era giusto che fosse per un'attività di quel tipo, Rin e Sango lavoravano a stretto contatto come una sola persona efficienti e precise una preparava le ordinazioni sul bancone, l'altra riceveva i clienti, prendeva gli ordini, li riferiva alla compagna e poi li serviva ai tavoli riuscendo nei 30 secondi scarsi che ci volevano a servirli a scambiare due chiacchiere veloci -ecco qui i vostri cappuccini come sta signora Akaza?- tutto bene grazie ho fatto una visita di controllo ieri ed era tutto apposto- bene mi fa piacere- e ancora – buongiorno Sara come sta tuo figlio? - bene bene è un po' teso per la scuola- presto arriverà l'estate quindi dovrà reggere ancora per poco dai- e sorridendo si voltava prendeva altri ordini, serviva altri clienti  asciugava i cestelli con piatti e tazzine e il lavoro continuava così per tutta la mattina alternando a brevi momenti di pace tra un'ondata di clienti e un'altra avendo a malapena il tempo di bere un sorso d'acqua.

Ogni sabato era così da diversi mesi ormai, appena finite le vacanze estive avevano inziato ad avere un giro di clienti sempre più vario al sabato tant'è che si erano anche decise per servire una sorta di aperitivo dalle undici fino all'orario di chiusura che avveniva intorno alle due del pomeriggio.

Lei e Sango avevano lavorato duramente per raggiungere quel risultato e farsi una loro clientela, il lavoro procedeva in maniera così regolare al sabato che avevano finito con il prendere un aiuto extra per il sabato mattina così da potersi dedicare con più calma ai clienti e ai vari servizi, per questo avevano assunto Kohaku il fratello di Sango, come aiuto.
Il problema era che quell'estate lui sarebbe partito per un'esperienza di lavoro all'estero mannaggia e quindi con il rischio di ritrovarsi scoperte avevano cercato qualcuno che lo sostituisse. un'altro problema era che nessuno ti lavorava un solo giorno a settimana così avevano pensato di alleggerire il lavoro a Sango facendola staccare alle undici anziché alle due per tre giorni a settimana così da dare più libertà a lei e trovare qualcuno disposto a fare un lavoretto part-time e la scelta era ricaduta su diversi curriculum, la maggior parte scartate già dai primi giorni di prova, la ragazza in prova per quei quattro giorni era Nina.

Nina.... ragazza affascinante, un po' sopra le righe ma dopotutto lo erano tutte in quel lavoro no? Ovviamente quella era una domanda retorica perchè il vero problema che era subentrato con Nina in quella settimana (uno dei tanti) era proprio il suo carattere dispotico e irrispettoso, in poche parole a sentir parlare lei era più brava in tutto, sapeva fare tutto e conquistava i clienti come “solo” lei sapeva fare dall'esperienza dei suoi giovani 27 anni d'eta.
Aveva l'età di Sango e qualche in più rispetto a Rin ma a sentire lei era una vera esperta in tutto e non accettava critiche o consigli sopratutto perchè aveva fatto un sacco di corsi di aggiornamento e aveva una marea di attestati, secondo Rin tutti uguali, e ogni volta che le si faceva notare un errore non perdeva occasione per rispondere a tono come se noi avessimo iniziato a lavorare ieri e non fosse lei l'ultima arrivata..... quella mattina la pazienza sua e di Sango aveva raggiunto livelli astronomici e la tensione era palpabile ma cercavano di non darlo a vedere ai clienti, cose di questo tipo potevano farti perdere la clientela ed era l'ultima cosa che volevano.

Era stressante lavorare con una persona così altezzosa e arrogante il genere di persona che ne Rin ne tantomeno Sango sopportavano, per non parlare poi del suo continuo civettare con i clienti, una vera ***.
Erano a metà mattinata, avevano appena finito il secondo afflusso di gente e Miroku era arrivato con Kohaku e i bambini sedendosi a uno dei due tavolini con i divanetti in fondo vicino alla porta della cucina quando Nina è andata sculettando verso di loro tavolo a prendere l'ordine e Miroku come suo solito si comportava da scamorza – ciao affascinante fanciulla cosa posso fare per voi?- che ti porto carino che seu graaazzie - disse lei masticando una gomma come se fosse un ruminante- io prendo un cappuccino le gemelle due succhi alla pera- pesca papà- scusate giusto pesca ambiente per favore e tu Kohaku?- una spremuta d'arancia ed un caffè d'orzo macchiato e per le brioches le solite, sanno già tutto le ragazze- ok arrivo subito tesoro- prese l'ordine e se ne andò sculettando verso il bancone.

Tornata con l'ordine Miroku le chiese- di un po' ti andrebbe di uscire con me, sposarci e avere dei figli??- in un primo momento sembrò sorpresa ma si riprese subito e sorrise – bè perchè prima non usciamo e poi vediamo carino, cosa ne dici?- Miroku a quella risposta rimase immobile per qualche secondo poi si pietrificò- scusami devi avermi frainteso io sono sposato- vabbè capirai sarò molto meglio io che una che ha sfornato tre marmocchietti- le bambine protestarono ma lei le ignorò tranquillamente facendo invece l'occhiolino a Miroku- a quel puntò visto come sembrava ammutolito di colpo intervenne Kohaku
– guarda che non era serio è più una vecchia abitudine non ha alcuna intenzione di uscire con te- peccato è un tipo così carino e i neo papà hanno il loro fascino- sorrise e fece per voltarsi quando vide l'espressione di Sango furiosa, aveva le guance arrossate e digrignava i denti e gli occhi assottigliati che sembravano volerla incenerire con lo sguardo- beh che ti prende ora?- chiese Nina sfrontata- tesoro ti giuro che scherzavo non mi aspettavo di certo che mi rispondesse in quel modo- Sango per tutta risposta fulminò Miroku sul posto con l'occhiata più nera che le avessero mai visto fare.

In quel momento sbucò Rin dalla cucina e si fermò di colpo a guardare la scena, non serviva certo un mentalista o un veggente per capire la situazione- che state combinando? Su Nina muoviti quei clienti mi sembra che aspettino, Sango se vuoi cinque minuti per prendere un po' d'aria vai pure qui ci penso io- disse Rin cercando di quietare gli animi e riprendere in mano la situazione – non serve grazie – e si voltò verso la macchina del caffè intenta a controllare che non mancasse niente nei frigoriferi e negli armadietti, Nina fece per aprire la bocca per dare una delle sue solite giustificazioni che sapeva già l'avrebbero fatta incazzare ulteriormente – i clienti Nina- disse perentoria - vedi di non perderti in giro per favore e questo toast va al tavolo vicino alla porta- ma non è mica colpa mia se quello ci ha – silenzio e torna al lavoro- imbronciata andò a servire il toast e a prendere l'ordine, Rin salì sul banco – Sango sei sicura di stare bene – NO- resasi conto che stesse quasi urlando abbassò la voce – no non stò bene so come è fatto Miroku ma quella lì ci stava provando con lui e mi ha anche offeso, non la voglio qui Rin! – capisco Sango però.. -non è solo per questo Rin- si alzò e chiuse l'armadietto guardandola negli occhi- il suo modo di lavorare non rispecchia il nostro, è più da bar nei centri commerciali o da pub serale o discoteca non certo adatto ad una caffetteria come la nostra – fece un respiro profondo - non ci rispecchia in niente, rischia solo di farci perdere clienti- lo so ma non abbiamo più curriculum e tuo fratello parte tra tre sabati – lo capisco ma lei in ogni caso non va bene- Rin era consapevole della veridicità delle sue parole- ok daccordo senti facciamo finire questa giornata e a fine turno vaglieremo le possibilità ci stai?- va bene vedrò di non staccarle la testa fino ad allora ma tu tienimela lontana – abbracciò l'amica cosi giù di morale- ora fammi un sorriso e torna la solita Sango di sempre- e lei fece un mezzo sorriso -Sango, amore posso parlarti- che vuoi?- rispose gelida guardano il marito, Miroku aveva un'aria affranta e Rin preferì lasciarli soli.

Sango guardava il marito imbestialita e anche un po' ferita, era sempre stata gelosa di Miroku ma con il tempo e il consolidarsi della loro relazione aveva capito che non lo faceva con reali secondi fini ma solo come un'abitudine, certo una bruttissima abitudine, ma non a mai oltre le prime due frasi un po' perchè a volte riceveva schiaffi oppure risatine accondiscendenti di ragazze che vedevano di allontanarsi il più in fretta possibile.
Con il tempo aveva imparato a non farci caso e tirarlo per un'orecchio ogni volta che superava il suo ben ridotto limite di tollerazione ma quella civetta oca maled**** insomma l'aveva offesa mancandole di rispetto e per di più davanti alle bambine e a suo fratello – ti giuro che mi dispiace Sango non mi aspettavo che mi rispondesse pensavo che mi avrebbe ignorato come fanno tutte o mi avrebbe tirato uno schiaffo....- così impari!! ti avevo avvertito che era pieno di gatte morte in giro ma tu non mi dai mai ascolto, pervertito!- Sango... ormai mi conosci e sai che tu sei l'unica bella donna della mia vita a cui penso e che mi ha dato dei figli meravigliosi -Sango lo guardò sentendosi rinquorata, almeno un pò- avrai traumatizzato le bambine e Kohaku con la tua bravata- non doveva dargliela vinta doveva servirgli da lezione e Miroku se possibile fece una faccia ancora più abbattuta, sembrava proprio sconsolato -lo so mi dispiace ma mi sono fermato subito quando ho capito che quella aveva frainteso- Sango lo guardò di sbieco – ti avevo già avvisato che era un tipo poco raccomandabile e tu invece hai fatto lo stesso il cretino- lo so e me ne pento tantissimo- sei incorreggibile- disse Sango esasperata anche se stava già inziando a perdonarlo – dai vengo a salutare i miei bimbi e poi torno al lavoro- Miroku si riscosse e l'attese accanto al tavolo.

Rin si voltò a guardare quella bella famigliola che erano i suoi amici e il suo sguardo si addolcì. Aveva fatto spostare Nina alla macchina del caffè così da poterla controllare meglio ma non si era rivelata una grande idea – Nina ho due cappucci cremosi, uno senza schiuma e un marocchino senza lattosio- quella neanche rispose, aveva ancora il broncio per essere stata ripresa, roba da matti ma chi si credeva di essere, stava sistemando alcune sedie e pulendo qualche tavolino quando – è pronto- Rin si avvicinò e guardò il vassoio – e questi sarebbero due cappucci cremosi?- sono molto più belli dei tuoi, ti escono quasi sempre bianchi- rispose lei scocciata, Rin iniziava ad averne piene le scatole di quel comportamento arrogante- i tuoi disegni sul cappuccio saranno anche artistici ma per fare disegni come questi serve poca schiuma io invece te ne avevo chiesta tanta- capirai il problema- è un problema se non esegui gli ordini che ti chiedo, almeno il marocchino è senza lattosio?- quella strabuzzò leggeremente gli occhi, Rin immaginava che si fosse dimenticata- guarda che tu mica me lo hai chiesto- si invece e smettila di rispondere hai sempre la battuta pronta- non è vero e forse ti è solo sembrato di chiedermelo-Rin era al limite- fammi questo benedetto marocchino senza lattosio e muoviti i clienti aspettano- Rin aveva una gran voglia di saltarle al collo e pensare che c'era gente che riteneva facile il suo lavoro la professionalità e la pazienza con certi individui non era mica facile...prese il vassoio e lo portò al tavolo scusandosi con i clienti spiegando che la ragazza era nuova e stava imparando, fortunatamente non sembrarono farci troppo caso e le sorrisero tranquilli, a quel punto salì sul banco pronta a dare una bella strigliata a quella gallina cotonata -se ti dico che hai sbagliato un ordine tu lo rifai, se ti sei dimenticata tu o io una variazione nei cappucci li rifai senza fiatare perchè può capitare a tutti di sbagliare e se ti riprendo è per aiutarti a migliorare e capire che la nostra è una gestione differente di quello dei grandi magazzini dove non importa come ti comporti con i clienti e se fai un cappuccio annaquato o altro, qui siamo professionali e serviamo tutti i clienti allo stesso modo e.... non ho ancora finito taci!.... mi aspetto che se tu vuoi lavorare qui ti rilassi, ti metti l'anima in pace che le cose vanno così e fai come ti diciamo noi mi sono spiegata?- guarda che io faccio questo lavoro da più tempo di voi e so come..- e soprattutto smettila di sventolare i tuoi anni di esperienza e tutti i tuoi corsi perchè puoi immaginare benissimo che cosa ci faccio con quei pezzetti di carta se non impari a lavorare secondo i nostri standard “tesoro” quindi basta con il broncio e basta con le risposte pronte grazie!!!- cercò di essere il più inflessibile possibile ma evidentemente lei non la stava neanche a sentire, sembrava si fosse tappata le orecchie con tutta la sua testardaggine così prima che potesse proferire parola la mandò in cucina per mettersi in pari con la preparazione degli aperitivi perchè se solo le avesse detto un altra sillaba l'avrebbe uccisa.


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Nel frattempo in macchina diretti verso la caffetteria - non credi che Sesshomaru si arrabbierà quando scoprirà che hai voluto scoprire dove lavorava la ragazza?- Inu fece una smorfia verso la moglie - è probabile ma mio figlio è così orgoglioso e cocciuto che non combinerà mai niente se non ci sono io- non credo comunque sia saggio intrometterci così nella sua vita privata amore mio- Inu questo lo sapeva bene, ma da quando aveva visto il figlio alla fiera con quella ragazzina aveva visto un qualcosa di diverso in lui, non sapeva ancora bene cosa ma lo avrebbe scoperto e sperava davvero che non fosse solo una sua fantasia quello che aveva visto tra quei due ragazzi- cosa speri di trovare Inu? - non lo so ancora, forse mi basterebbe che trovasse un'amica o qualcuno con cui sfogarsi fuori dal lavoro.

Aveva raccontato a Izayoi quello che era successo alla fiera e insieme avevano chiesto di visualizzare i filmati della sicurezza per osservare più tranquillamente i comportamenti che suo figlio aveva avuto quel giorno con quella ragazzina.
Era rimasto sbalordito nel vederlo passare gran parte del pomeriggio con quella ragazza, Sesshomaru aveva spiegato, col suo solito tono freddo e apatico, che era una ragazzina “sconsiderata” e voleva solo accertarsi che dopo l'incidente avvenuto nel padiglione della robotica non si sentisse male e, per quanto fosse una scusa plausibile per il resto del mondo, non lo era di certo per uno come Sesshomaru...

Non sapeva come rintracciarla, fortuna volesse che ne avesse parlato con Miyoga che al sentire il nome di Rin gli aveva subito detto dove lavorasse ed era di per se una piacevole coincidenza, almeno non avrebbe dovuto far pedinare il figlio per la città, cosa ben difficile. Arrivarono alla caffetteria e parcheggiarono.
Izayoi e Inu entrarono e videro subito Rin sul bancone con un'aria decisamente contrariata mentre riprendeva una sua collega, da come parlava probabilmente era lei la responsabile lì.
Appena la vide spedire la collega nel retro si avvicinarono – certo che hai proprio un bel caratterino, meglio non farti arrabbiare- voleva metterla in difficoltà e testare la sua reazione.

Rin dal canto suo dopo un primo momento in cui sembrò non ricordare chi fossero si riscosse – buogiorno che piacere rivedervi- sorrise cordiale – come mai da queste parti- Sesshomaru ci ha parlato così bene di questo posto che eravamo curiosi di provarlo- Rin inarcò le sopraciglia un po' sorpresa, ovviamente non era vero lui non l'avrebbe mai fatto ma voleva testare quanto si conoscessero realmente -mmm capisco- disse Rin perplessa- prego accomodatevi dove preferite arriviamo subito-
Si accomodarono ad uno dei divanetti vuoti e si guardarono intorno -che intenzioni hai tesoro? - nessuna cara davvero ero solo curioso di sapere quanto si conoscessero – la moglie lo guardò scettica – davvero? Quindi non sei curioso di sapere se tra lei e Sesshomaru ci sia una relazione o qualcosa di simile vero?- sua moglie era davvero perspicace, per lo meno quando si trattava di lui e questo perchè si fidavano e sapevano leggere l'uno nell'altro, l'amava ma a volte era davvero troppo sveglia quando si trattava di attuare le sue macchinazioni.
Sorrise tra sé a quel pensiero.

In quel momento arrivò Rin – ri-buongiorno e cosa posso portarvi?- abbiamo sentito che cucini bene Rin cosa ci proponi oggi? - Rin sussultò appena - oh mi spiace ma al sabato siamo aperti solo fino alle due e non facciamo pranzi- rispose mortificata, detestava non soddisfare le richieste del cliente la faceva sentire in difetto – se volete però tra dieci minuti porteremo fuori l'aperitivo se preferite qualcosa di salato – rispose – cosa proponete come aperitivo – chiese Izayoi, Rin gli illustrò qualche vino e analcolico della casa alla frutta accompagnato da gnocco fritto, bruschette, salatini, sott'aceti, frittatine taglieri di affettati e formaggi e via dicendo – prepariamo quasi tutto noi- Izayoi sembrava entusiasta all'idea – io prendo un analcolico alla frutta tu caro?- chiese voltandosi verso Inu – io prendero un calice di Tocai grazie – bene torno subito- e si allontanò.

Inu si guardò intorno curioso - trovo strano che Sesshomaru si trovi bene qui, per quanto sia un bel posto dai toni rilassanti c'è davvero troppa gente e rumore per lui- guardò il marito- hai ragione ma magari il motivo è un'altro - già come ad esempio la graziosa cameriera di poco fa- Izayoi era dubbiosa- non credo, hai visto anche tu le registrazioni eccetto quando l'ha soccorsa non si sono praticamente sfiorati- Sesshomaru non è così sprovveduto da farsi vedere in atteggiamenti intimi con un'altra donna e poi detesta le effusioni in pubblico e hai visto anche tu come le è stato vicino su quella panchina, sembrava quasi stessero per – shht - Izayoi lo zittì giusto in tempo, Rin stava tornando con un  vassoio stracolmo, adagiò i due calici di fronte a loro, un tagliere misto di formaggi e affettati, patatine e olive – tra poco metteremo qualcosa anche sul bancone quindi se volete altro potete alzarvi e scegliere quello che preferite- grazie – Rin si allontanò – vedi ha sorriso allo stesso modo a noi e agli altri clienti come aveva sorriso a Sesshomaru, non credo che tra quei due ci sia qualcosa- qualcosa deve pur esserci, Sesshomaru non è tipo da frequentare un posto così caotico per niente, restiamo qui per un po' e vediamo che succede- Izayoi sospirò divertita – sai Inu non ti facevo così “pettegolo”-  Inu la guardò falsamente indignato- pettegolo io??? sto solo cercando di tirar fuori mio figlio dal limbo in cui si è cacciato, si sta consumando da solo vive per il suo lavoro e anche se all'inizio ero contento della sua relazione con Kagura...- Inu fece una pausa cercando le parole adatte-  quei due non mi sembrano fatti per stare insieme ed anche loro ne sono consapevoli- ma questa è una decisione che deve prendere lui, non tu Inu caro, non puoi scegliere per lui- questo lo so bene- sospirò sconsolato, erano anni che non vedeva in suo figlio una scintilla di interesse che non fosse per qualcosa al di fuori del suo lavoro, per questo quando lo aveva visto con quella ragazzina seduto a bere un tè si era sorpreso così tanto e quello che aveva detto lei su di lui poi.... sembrava conoscerlo e capirlo bene e questo lo sorprese, per questo voleva sondare la situazione.
Con quei pensieri assaggiò il vino – non male per essere un bar – è una  caffetteria tesoro- mmm e il tuo com'è?- buono non troppo dolce – ah si? vieni qui e dammi un bacio così lo assaggio anch'io – Izayoi rise divertita sulle labbra del marito, riusciva a farla sentira una ragazzina ai primi amori anche dopo tutti quegli anni di matrimonio.

Rin era in piena “adrenalina da lavoro” sembrava le avessero fatto il botulino alla faccia dal tanto che non smetteva di sorridere ai clienti. Era rimasta sorpresa di trovarsi lì il padre di Sesshomaru, probabilmente con sua moglia che non doveva essere la madre naturale di Sesshomaru perchè si ricordava il commento di Shishinki alla fiera, chissà da quanto stavano insieme quei due, sembrava una coppietta di fidanzatini dalle effusioni che si scambiavano -Rin Rin Riiiin – Rin sbuffò esasperata, da quando l'aveva mandata in cucina Nina non aveva fatto altro che chiamarla in continuazione -dimmi Nina che c'è stavolta- non riesco ad aprire il barattolo dei sottaceti – da qua – prese il barattolo gli diede un colpo secco sul fondo e svitò il tappo – dai sempre un colpo deciso sul fondo e quando senti il suono di stappo vuol dire che puoi svitarlo -ok ok va bene come vuoi – evidentemente non le andava giù di essere stata sbattuta in cucina bè peggio per lei si doveva adeguare – hey Nina – si voltò scocciata - cosa vuoi? - proprio non sopportava quel suo modo così irrispettoso e da superiore ma prima della fine della giornata l'avrebbe strigliata a dovere – non ti avevo forse detto che dovevi accorciarti le unghie l'altro giorno, non sono né sicure né tanto meno igieniche così – io dovrei stare sul banco non in una cucina puzzolente- ancora una sprezzante risposta pronta di superiorità, proprio non la sopportava – continui a rispondere così e ti ci rinchiudo va ora sento la frittata che sfrigola da qui- io quella cosa non la tolgo dal forno – già... perchè l'altro giorno Rin le aveva chiesto gentilmente di togliere i biscotti dal forno e lei schifata aveva preso due presine e aveva  tentato di togliere i biscotti senza guardare dove andasse con una teglia rovente e aveva centrato in pieno il braccio di Sango che si era ritrovata una sottile striscia rossa lungo tutto il braccio rovesciando la telia con i biscotti, Rin le aveva messo il braccio sotto l'acqua fredda e poi le aveva passato sopra un po' di olio d'oliva; poteva sembrare stupido ma cose grasse come olio o burro erano perfette sulle scottature per non far uscire la bolla – arrivo arrivo apri solo il forno- la guardò sparire in cucina e sbuffò per l'ennesima volta quella mattina.

Miroku le si avvicinò comprensivo – su via Rin non fare così sei molto più carina quando sorridi sai- Rin per tutta risposta gli fece un mezzo sorriso tirato – ecco vedi brava la nostra piccolina ora ripeti con me “oh kami datemi la forza per andare avanti in questi momenti di difficoltà” - pronunciò con tono solenne congiungendo le mani, Rin non potè fare altro che sorridere – su dai avanti- la spronò Miroku – vedrai che poi starai meglio- a quel punto Rin stette al gioco, congiunse le mani e in tono solenne disse - “oh Kami datemi la pazienza perchè se mi date la forza faccio una strage”- lo guardò divertita e scoppiarono tutti a ridere e Miroku si grattò la testa dicendo – be si può andare bene anche così immagino – Sango allora stasera per che ora mi porti le bambine a casa?- sentendosi interpellata si voltò con il vassoio carico - sei sicura di volerle tenere per una notte intera Rin – era sempre la solita, si preoccupava sempre- tranquilla sai che non mi disturbano e poi non sarebbe di certo la prima volta- lo so ma... - niente ma tu e Miroku avete bisogno di stare un po' da soli e se vuoi tengo anche il piccolino- no no tranquilla a lui ci pensano i miei ma anche tu avrai bisogno di riposo – non preoccuparti Sango non perderò il sonno e poi passate comunque prima di mezzogiorno a riprenderle quindi ho un sacco di tempo libero per riposarmi- poi si rivolse alle bambine – allora piccole cosa ne dite? vi va di fare un pigiama party dalla zia Rin???- siiii cuciniamo ancora gli gnocchi- Rin le guardò divertita – no- ohhh uffa – le bambine fecero una faccetta sconsolata che somigliava molto a quella di Miroku quella mattina – cucineremo qualcosa di meglio una pizza! Cosa ne dite?- il loro grido di approvazione era più che sufficiente- Riiinn qui questo coso non taglia- prese un respiro profondo e andò in cucina.  

Entrando in cucina vide Nina al cellulare appoggiata al bancone, era così esasperata che non sapeva neanche cosa dirle, alla fine optò per un maturo e professionale – boohhhh- con tanto di pestata di piede, quella si spaventò talmente tanto da saltare in aria, trascinare lo straccio su cui era appoggiato un coltello e nel tentativo di non farle del male Rin afferrò il coltello in modo che Nina non ci sbattese contro lei tutta agitata fece per prendere il coltello – no Nina non...- troppo tardi, Nina sfilò il coltello dalle dita di Rin che lo teneva per la lama e le affettò un dito.

Non appena lei vide il sangue scaraventò il coltello nel lavandino e uscì di corsa dalla cucina urlando.
Senza perdere la calma andò al lavandino sciaquò il dito ma il taglio era per lungo cavoli
e non smetteva di sanguinare, fortuna non era troppo profondo, che stupida che era!
Era la prima regola con i coltelli “mai prenderli dalla lama” accidentaccio!
Mise della carta attorno al dito e si avviò verso il bancone, sentiva già Sango urlare come una pazza.

-Rin si è tagliata Rin si è tagliata!!!- mentre strillava come una pazza uscendo dalla cucina Sango la guardò esasperata – che cosa hai combinato ancora? - lei la guardò inviperita – io non ho fatto niente – certo come no- dobbiamo portarla al pronto soccorso subito perde un sacco di sangue – vediamo di non esagerare – ma si è affettata un dito – Kohaku e Miroku risero schernendola – si vede che non conosci Rin – disse Miroku – già se la conoscessi sapresti che lei non va mai al pronto soccorso a meno che non sia in fin di vita e credimi non è tanto per dire- proseguì Kohaku mentre Sango prendeva dall'armadietto sotto la cassa il kit di pronto soccorso – non è un ragionamento molto responsabile da parte sua – tutti si voltarono verso la coppia seduta sul divanetto, era stato l'uomo a parlare – Rin è molto testarda e per quanto sia estremamente altruista tende ad essere un po' sconsiderata a volte – spiegò tranquillo Kohaku, in quel momento Rin uscì dalla cucina con il braccio verso l'alto e il dito avvolto nella carta – Sango mi daresti il disinfettante e un cerotto grande per favore – alzò lo sguardò e vide che tutti la stavano fissando – che c'è?- stai bene? Sei un po' pallida – chiese Miroku  - per tutta risposta Rin lo guardò storto come a volergli far intendere di non aggiungere altro – sto benissimo ora qualcuno mi aiuta o faccio tutto da sola? - vieni qui dai ci penso io a te – Rin si avviò al tavolino con Sango che prese cotone e disinfettante, non voleva darlo a vedere ma il taglio cominciava a pizzicarle un po' – sei sicura di non voler andare in ospedale cara  - chiese un po' in apprensione Izayoi vedendo la carta macchiata di sangue, Rin alzò lo sguardo forse non era una buona idea farsi medicare di lì – Sango forse dovremmo andare di là – dovresti farti vedere da un dottore- intervenne Inu – è un taglietto stupido fa solo molta scena – disse con un sorriso tirato – ammiro la tua tenacia ma non dovresti comportarti in modo così sconsiderato - a quel  punto Rin iniziava a spazientirsi, non era fatta di vetro diamine, quella giornata iniziava a scocciarla e parecchio anche – ho lavorato in una cucina per anni signor Taisho – lo guardò negli occhi con una espresione seria e decisa, voleva dimostrarsi matura e consapevole non infantile e sconsiderata – mi creda questo è un graffietto.

Tornò a guardare Sango che le disinfettava il dito e frugò nella valigetta – no accidenti non ci sono i cerotti larghi...- sospirò, quella giornata non gliene andava bene una... - Kohaku nel primo cassetto ci dovrebbe essere uno scotch americano blu me lo prendi per favore – schooootch??? ma sei pazza???- Rin guardò Nina, decisamente non faceva al caso loro – invece di star lì a far niente torna al lavoro i clienti non si servono da soli – era stanca, non sopportava l'idea che qualcuno la vedesse cedere, prese lo schotc tenne stretta la garza intorno al dito mentre Sango le legava lo schotch largo – ingegnoso – era Miroku ad aver parlato mentre le bambine sbirciavano schifate, Rin lo guardò e sorrise – undicesimo comandamento “arrangiarsi”, è uno di quei detti che si usano in cucina tra cuochi-.
Era triste, si sentiva triste, era bastato quel singolo taglietto a ricordarle due anni di difficoltà passate all'interno di quella cucina molte soddisfazioni certo fino all'ultimo periodo, oh Kami come aveva fatto a reggere così a lungo in quell'inferno nascondendo a tutti i suoi colleghi e alla sua famiglia le pressioni a cui lui l'aveva sottoposta e lei troppo orgogliosa per permettersi di cedere.
Ricordava ancora la faccia affranta dello chef quando gli aveva dato la lettera di dimissioni, lui non capiva e lei di certo non voleva spiegarglielo.

Si riscosse da quei pensieri e bevve un sorso d'acqua tornando al lavoro, non era un bene indugiare in certi ricordi in mezzo a tanta gente.

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Usciti dalla caffetteria si avviarono verso la macchina abbracciati a passo lento – cosa ne pensi? Della ragazza? - Inu ci pensò prima di risponderle, prima di andarsene le avevano chiesto quando era solito passare Sesshomaru, lei aveva risposto tranquillamente che Sesshomaru passava in settimana, mai nei weekend perchè probabilmente aveva da fare o non gli piaceva l'eccessivo via vai di gente e solitamente verso il tardo pomeriggio – capisco perchè Sesshomaru senta una certa “affinità” con quella ragazza- si fermò vicino alla macchina e sollevò il viso verso il sole e proseguì – è caparbia, testarda, chiacchierona eppure molto riservata – insomma “parla tanto ma non dice niente” però senza essere invadente - disse Izayoi tranquilla lui la guardò osservando la sua carnagione chiara e gli occhi così dolci da farlo capitolare ai suoi piedi ogni volta- esatto e come ha detto Sesshomaru è sconsiderata quindi – fece una pausa – non credo che tra loro ci sia realmente qualcosa- la moglie lo guardò negli occhi e tornò ad abbracciarlo – ma potrebbe esserci, dobbiamo solo lasciare che il tempo faccia il suo corso.

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Era stata una splendida serata, come non gliene capitavano da tempo.
Rin era stata davvero carina ad offrirsi di tenere le bambine per permettere a lei e Miroku di passare un po' di tempo da soli.

Dopo aver lasciato le bambine a casa di Rin erano andati a cena nel loro ristorantino preferito, avevano bevuto un po' dopodiche avevano fatto una passeggiata tra le vie del centro come una coppietta. Erano arrivati a casa un po' brilli ed euforici, contenti di poter passare un'intera notte da soli. Nonostante la voglia di prendersi lì e subito non volevano bruciare tutto subito, era chiaro che non vedevano l'ora di pregustare il momento in cui sarebbero potuti essere uniti e completi come lo erano sempre stati in quei pochi ma intensi anni di matrimonio ed anche prima.

Iniziarono a baciarsi con passione facendo scorrere le mani sui loro corpi come ad accertarsi e ricordarsi ogni singolo centimetro di pelle, ma c'erano decisamente troppi vestiti di mezzo.
Non arrivarono alla camera da letto, dopotutto non era importante il posto visto che non c'erano i bambini nessuno si sarebbe scandalizzato se lo avessero fatto sul divano o sul tavolo della sala da pranzo o sul banco della cucina, potevano stare tranquilli e Miroku aveva tutte le intenzioni di approfittarne.

Prese a baciarle il collo facendole venire piccoli brividi lungo tutta la schiena – voglio sentire le tue grida di piacere stordirmi le orecchie stasera e sappi che non smetterò finchè non sentirò altro che quello amore mio- lei rise,  sentì un brivido di eccitazione partirle dalla schiena fino alla sua intimità, pregustando il momento che già aspettava ma che non voleva affrettare – lo vedi... sei il solito maniaco depravato – disse prendendolo in giro con un sospiro – abbiamo ancora dei vicini mi pare – io non me ne preoccuperei, sono certo che domani potrebbero chiederci dei consigli di aggiornamento – continuò mentre scendeva a baciarle la pancia e sfilarle il vestito, quella scollatura lo faceva impazzire aveva avuto fantasie durante gran parte della cena e lei lo sapeva oohhh se lo sapeva.
La stese sul tavolo del salotto e fece scorrere le dita sulle calze leggere sentendola sospirare, poi iniziò a massaggiarle l'interno coscia e baciare la sua intimità attraverso le mutande e solleticarla con il suo respiro caldo e affannato, lentamente le sfilò le calze facendo scorrere le mani su di lei sentendola strusciarsi al suo contatto come un gatto bisognoso di attenzioni e arrivato in fondo costellò di baci i polpacci sodi e le diede un piccolo morso sentendola sussultare.

Sango era un brivido unico non poteva sentire altro che il tocco di Miroku su di sé, i suoi baci le sue carezze i suoi morsi la facevano impazzire, lo sentì risalire con le mani ed arrivare in mezzo alle sue gambe iniziando a baciarla e leccarla attraverso di esse. La frizione ed il contatto erano pura eccitazione per lei non riusciva quasi a stare ferma, aveva un piede poggiato sulla sua spalla e l'altra gamba a penzoloni oltre il bordo del tavolo le mani tra i suoi capelli e il labbro torturato dai denti per frenare malamente i suoi mugolii di piacere voleva di più ma non voleva correre era un limbo meraviglioso.
All'improvviso la sollevò e la spostò sul divano del salotto dove le sfilò le mutande e tornò a posizionarsi tra di lei, ricominciò ad assaggiarla da prima vorace poi lentamente mordicchiandola e poi leccandola con passione quando la sentì sospirare il suo nome le fece allargare ulteriormente le gambe e sfregò un dito sulla sua fessura bagnata – sei gelido – ansimò , lui sorrise divertito – non preoccuparti ora ci scaldo entrambi – così dicendo si inumidì un dito e lo infilò in lei sentendola ansimare ed irrigidirsi; era passato un po' di tempo dall'ultima volta.
 
Miroku era euforico, tornò a studiarla accuratamente facendo scorrere un dito lentamente dentro di lei massaggiandola e leccandola mentre lei gli artigliava una spalla e con lìaltra si aggrappava al bracciolo del divano. Inserì anche il secondo dito dentro di lei e prese a muoverli ritmicamente aumentando gradualmente la velocità fino a che lei iniziò a muoversi e lui le mise una mano sul bacino tenendola ferma e una gamba sulla spalla così da non farle chiudere le gambe, prese a muovere le dita sempre più velocemente fino a che non sentì gridare il suo nome in preda all'estasi.
Sentì il suo liquido bagnargli le dita e l'assaggiò soddisfatto lascandola riprendere fiato, scossa ancora dagli ultimi spasmi involontari di lei.

Sango cercò di riprendere aria, era un maledetto sadico gli piaceva da morire vederla ansimare in cerca d'aria dopo l'orgasmo, appena aveva sentito le sue dita aveva cercato di respirare normalmente ma appena aveva inserito il secondo dito e aveva preso a muoversi ritmicamente dentro di lei aveva avvertito un'ondata di puro calore liquido espandersi dal basso ventre fino alla nuca sconnettendole completamente il cervello. L'orgasmo era stato improvviso ed agognato tant'è che non si era nemmeno accorta di aver gridato finchè non aveva ripreso aria nei polmoni, sentiva ancora gli spasmi che la facevano contrarre involontariamente e sapeva bene che Miroku sarebbe andato avanti finchè non fosse venuta altre due volte. Era proprio un maniaco, sembrava quasi si nutrisse dei suoi orgasmi ma questa volta non gli avrebbe lasciato condurre il gioco solo a lui -vieni qui e dammi un bacio piccolo pervertito- disse ancora ansimando, lui non se lo fece ripetere due volte e salì a baciarla con passione come se fossero uno l'aria dell'altro.

Sango iniziò a baciarlo e far passare le mani sul suo corpo e appena lo sentì rilassarsi contro di lei lo girò sotto e si abbasso tra le gambe di lui – no Sango ferma aspetta...- non terminò la frase che lo aeva già preso tra le sue labbra calde, Miroku si sporse oltre il bordo del divano con un braccio e afferrò un plaid e la coprì leggermente, non voleva prendesse freddo.

Iniziò a leccarlo lungo tutta la lunghezza dell'asta massaggianfo intanto i testicoli con una mano, era semplicemente magnifico dopo quasi otto anni insieme il sesso tra loro non era cambiato anzi con l'esperienza e la familiarità sapevano esattamente come toccarsi e quali fossero i punti più sensibili di entrambi. Iniziò così a leccarlo e baciarlo massaggiandolo con una mano facendogli a volte fare dei piccoli schioppi quando lo faceva uscire dalla sua bocca, amava sentirlo irrigidirsi e sentire le mani di lui tra i capelli mentre tentava di aumentare il ritmo e lei invece continuava a tenergli testa nonostante tutto, questo ritmo la scaldarono di nuovo così lui le tenne le mani tra i capelli mentre lei continuava con una perfetta combinazione di baci leccate e risucchio, ma fu quando i loro occhi si incrociarono durante l'amplesso che Miroku non resistette oltre e le scostò indietro la testa mentre veniva su di sé e lei gli passò la lingua lentamente e sensualmente su tutta la lunghezza fermandosi ad un soffio dalla punta.
Guardò nei suoi occhi e la vide sorridere soddisfatta e maliziosa per la rivincita che si era presa.

Le lasciò andare i capelli e lei andò verso di lui a baciarlo alzandosi per andare a cercare dei fazzoletti che gli lanciò attraverso il divano e andò in cucina per bere un po' d'acqua, lui la raggiunse e si abbassò mordendole il sedere – Miroku ma che fai – chiese in un ansitò di sorpresa – non crederai che sia finita qui – veramente no ma sai non sei più tanto giovane sei sicuro di non rischiare un infarto? - lo canzonò lei, lui bevve un po' d'acqua dal suo bicchiere mentre si strusciava sui suoi glutei, non sarebbe riuscito ad entrare subito dentro di lei va bene tempi di ripresa ma non era il caso di esagerare, cosi la prese la fece voltare verso di sé e mentre si baciarono appassionatamente la sollevò sul bancone della cucina e prese a stuzzicarla e giocare con lei e lei allacciò subito le gambe dietro di lui e lo lasciò fare beandosi delle sue carezze – che ne dici di farci una doccia insieme giusto per ingannare l'attesa – direi che è una splendida idea – rispose sorridendo sulle sue labbra. La fece scendere dal bancone e lei prese a correre verso il bagno e Miroku non potè far altro che inseguirla ed affferarla per i fianchi prima che arrivasse al bagno ridendo – non penserai che ti lascerò vincere così facilmente spero – lei per tuta risposta rise e riuscì facilmente a liberarsi dalla sua presa, iniziarono a rincorrersi come due bambini per tutto l'appartamento finchè non decisero di continuare sotto la doccia quella loro piccola battaglia.

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Sesshomaru guardava fuori dalle ampie finestre di camera sua la luna che splendeva piena sopra il cielo di Tokyo, nonostante le cose con kagura sembrassero essersi stabilizzate quella sensazione di apatia non voleva saperne di andarsene e non era la solita apatia che lo caratterizzava da sempre ma una più radicata e pesante che gli faceva perdere interesse per qualunque cosa e che lo faceva sentire privo di vitalità.

Forse era il caso di prendersi realmente una vacanza, dopo la fiera suo padre si era rifuìiutato di tradurgli lo scambio di battute tra Rin e il signor Coudurrier ma qualunque cosa gli avesse detto aveva convinto l'uomo a dare a Sesshomaru un'altra possibilità per mostrargli i suoi progetti quindi, ora che le cose sembravano essere tornate al loro posto poteva prendersi anche una piccola pausa insieme a Kagura e cercare di sbloccarsi da quella nebbia in cui sembrava essere finito.

Forse però non avrebbe guastato andare da Rin per vedere come stava e per ringraziarla, nell'ultimo mese non era passato dalla caffetteria nemmeno una volta perchè non sapeva come comportarsi e l'idea di rivederla lo metteva inconsapevolmente in agitazione ma non era mai stato uno che si tira indietro ed era assolutamente illogico non andare in un posto solo perchè sapeva l'avrebbe trovata lì.
Poi aveva una gran voglia di vederla, almeno a se stesso poteva ammetterlo.

L'aveva pensata molto in quell'ultimo mese e anche non volendo ammetterlo era stato piuttosto bene con lei quel giorno alla fiera ma tutte le domande di suo padre lo avevano infastidito e non voleva che lui o altri si impicciassero della sua vita, così aveva finito con l'ignorarla per tutto l'intero mese nonostante nei momenti di tranquillità il suo pensiero navigasse languidamente su di lei.

Con questi pensieri accese il computer e si mise al avoro continuando a pensare a quella assurda ragazzina ed ai suoi sorrisi che avevano la capacità di scaldarlo come il sole d'estate.

 

 

 

Ringrazio ancora tutti per i commenti in privato e i consigli, spero di essere riuscita a spiegarmi meglio in quest'ultimo capitolo e di essere migliorata.

Per quanto riguarda la storia il prossimo capitolo sarà breve e di transizione per arrivare poi alla vera storia centrale tra Rin e Sesshomaru questi servivano solo a dare un'introduzione al tutto perchè non sopporto quando le coppie si innamorano subito senza lasciare tempo ai personaggi di approfondire i loro sentimenti e comunque spero di avervi fatto inquadrare la nostra coppia.

Come sempre consigli e suggerimenti sempre ben accetti e grazie ancora ciao e bacioni. ;)
  
 

 

 

   
 
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