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Autore: Violetta_    27/02/2018    3 recensioni
Fanfic su una coppia talmente crak che nemmeno un pacchetto di crackers dimenticati in fondo lo zaino.
L'intera raccolta sarà come una scatola di cioccolattini, ogni capitolo avrà un sapore diverso. Non si sa cosa può capitare. (Alcuni capitoli saranno Flashfic. Il raiting potrebbe salire).
Saranno presenti collegamenti con altre mie raccolte (soprattutto "Secret file Zero" e "Jerez")
***
(Dal capitolo 1)
Alzò un sopracciglio.
Lei era una donna veramente terribile.
Scorbutica, analitica, furba. Bellissima.
Era diventata davvero meravigliosa.
-
Lui era una persona piuttosto complessa.
Aveva un passato misterioso che lo aveva portato in una posizione di spicco all'interno di un'organizzazione fantasma.
Era un ottimo attore e apparentemente una brava persona: gentile, generosa, simpatica. E forse lo era davvero.
***
(Dal capitolo 8)
Agasa si girò a fissarla ed inclinò la testa.
Ultimamente Shiho era strana.
Chissà come mai.
-
Shinichi corrugò la fronte con aria stranita.
Ultimamente Rei era strano.
Chissà cosa gli passava per la testa.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Presentazioni














Shinichi e Shino si trovavano al campetto del parco pubblico vicino casa.

Non era insolito per loro due, di tanto in tanto giocavano a calcio, beh per la precisione facevano qualche palleggio in memoria dei vecchi tempi.
In più era un'occasione per stare insieme, solo loro due, e scambiare quattro chiacchiere.

Shiho fece rimbalzare due volte la palla sul ginocchio sinistro e poi la calciò in direzione della porta ma essa venne prontamente bloccata dal ragazzo.

<< Ne devi fare di allenamenti prima di fregarmi >> disse con un sorrisetto stampato in faccia.
<< Solo in questo caso Sherlok... >>

Shinichi ridacchiò.

Anche se non passavano tutto il tempo che passavano quando avevano le sembianze di due bambini, Shiho continuava ad avere un posto importante nella sua vita.
Ricordava ancora quando gli aveva chiesto di andare a casa sua circa due anni prima.















Non era insolito che lo facesse ma quel giorno era particolarmente nervosa e lui non era riuscito a capirne il motivo.
Poi erano scesi nel seminterrato, lei aveva una pillola e se la rigirava tra le mani.

La guardò stupefatto.

<< Hai deciso di prenderla? >>

Lei fissò il piccolo oggetto umettandosi le labbra.

<< Si >>

Ci fu un momento di silenzio.

<< Shinichi... >>
<< Si? Dimmi >>

Dato che la bambina non gli rispondeva il ragazzo si piego sulle ginocchia cercando di analizzare il suo viso.
Improvvisamente lei lo guardò fisso con gli occhi tremanti.

<< ... mi starai vicino? >>

Il ragazzo la guardò con dolcezza.

Sapeva che aveva paura, per lei era un salto enorme.
Avrebbe assunto le sue vecchie sembianze ma per lei sarebbe stata una vita del tutto nuova.

La abbracciò incurante delle sue poteste e dei suoi spintoni.

<< Non ti lascerò da sola. Mai. Te lo prometto >>
















<< Allora come va con la nuova vita? >>

Shiho si irrigidì colta dal dubbio che il ragazzo avesse scoperto tutto.
Dopotutto il suo acume non era da sottovalutare.

<< ... che intendi? >> disse cercando di risultare il più naturale possibile.
<< Intendo col tuo lavoro... non parli mai dei casi di cui ti occupi >>

La ragazza emise sospiro di sollievo interiore.

<< Questo perchè non sono una narcisista come te >>

Lui gonfiò le guance guardandola con aria truce, immediatamente dopo sospirò concentrandosi a guardare la palla.

<< Ma sarebbe divertente. Insomma parlare dei casi come ai vecchi tempi >>
<< Ma lo facciamo ancora, per fortuna il tuo talento nell'attirare cadaveri ovunque passi funziona ancora a meraviglia >>
<< Ah-ah-ah >>

Il ragazzo fece qualche palleggio con la testa e si preparò a calciare.

<< Shinichi >>

Quella voce lo fece sobbalzare distraendolo e colpì la palla un po' troppo forte, quando si girò riconobbe la ragazza che lo aveva chiamato.

<< Ehi Ran ciao >> disse lui con un gran sorriso.

Ran guardò Shinichi e poi la sua attenzione si spostò verso la ragazza dai capelli ramati. La guardò per due secondi e lei sostenne il suo sguardo fino a quando la bruna non abbassò la testa.

<< Ascolta ho parlato con Kazuha. Lei ed Heiji arriveranno a momenti e abbiamo deciso che stasera andiamo a mangiare al nuovo sushi bar di Haido >>
<< Ok. Vieni anche tu Shi? >>

La ragazza inclinò la testa chiedendosi come un detective del suo calibro potesse avere così poco intuito per certe cose.

Indicò il pallone che era caduto oltre il campetto.

<< Va a recuperarlo >>
<< Uff... ma toccava a te >>

Vedendo lo sguardo della ragazza decise di non replicare oltre.

<< Ok ok... >>

A quella scena Ran abbassò lo sguardo e strinse i pugni, ma poi, come da suo carattere, si avvicinò alla ragazza e le rivolse un cordiale sorriso.

<< Allora ci vediamo stasera >>
<< Se non vuoi che venga dimmelo in faccia Ran >>

La ragazza si irigidì ed unì le mani al petto.

<< Ma no... ma che dici... io non >> balbettò torturandosi le dita << Perchè pensi che...? >>
<< Per quanto risulti poco gradevole, almeno la tua amica Sonoko ha il coraggio di parlare chiaro >>
<< Di che stai parlando scusa? >>

Shiho si sentì montare la rabbia, non sopportava i finti tonti.

<< Di me e Shinichi >> disse con tono lapidario.

Ran si bloccò ed incrociò le braccia al petto, poi iniziò a parlare a capo chino.

<< Sembra volerti molto bene e mi parla spesso di te >> disse in sun sussurro.
<< E lui mi parlava in continuazione di te... quando eravamo in America intendo. Non so se l'hai notato ma il tuo ragazzo ha il vizio di parlare tanto e si entusiasma anche piuttosto facilmente >>
<< Quindi non pensi che Shinichi sia innamorato di te >>
<< Decisamente no >>
<< E tu? >>

Shihò si morse l'interno delle labbra.




Amare Shinichi.




Le era venuto il dubbio. Non poteva negarlo.

Shinichi era stato il suo faro, la sua roccia, la sua salvezza.
Nonostante il loro rapporto fosse iniziato nel peggiore dei modi, i due, col passare inesorabile dei giorni, dei mesi, avevano legato e Shiho si era ritrovata a pensare a lui sempre più spesso.
Avrebbe fatto di tutto per quel ragazzo, ed ogni volta che quell'incosciente si cacciava nei guai non poteva fare a meno di preoccuparsi.

Anche per questo, una volta tornata adulta, aveva deciso di restare un po' in disparte rispetto al suo gruppo di amici, per evitare qualsiasi discussione.
Per una col suo passato confondere l'affetto, il desiderio e l'amore era una cosa piuttosto facile.

Almeno lo era stato.

Ma adesso riusciva a scindere molto bene quei sentimenti.

Quello che si era trovata a provare nell'ultimo periodo della sua vita era qualcosa di inconfondibile, di spaventoso e bellissimo al contempo. Qualcosa di unico.

E anche grazie a questo aveva capito che per lei, Shinichi non era niente di più che un amico. Certo gli voleva un gran bene, ma al massimo poteva paragonarlo ad un fratello.

Si raddrizzò sulle spalle guardando Ran fisso negli occhi.

<< Io... vorrei poter passare qualche minuto col ragazzo che mi ha savato la vita senza che la sua ragazza e la sua amica del cuore mi guardino come se fossi una sgualdrina che se lo vuole accalappiare >>

Ran ammutolì nuovamente, evidentemente a disagio per la schiettezza di quelle parole.
Non poteva negare che a volte Sonoko tendesse ad esagerare con le frecciatine e lei non aveva fatto nulla per evitarlo.

<< Ti ha salvato la vita? >> chiese con tono flebile.

Shiho annuì e non riuscì a trattenere un accenno di sorriso.

<< Mi ha salvata più di una volta e in tanti modi diversi. Non posso negare che, si, gli voglio bene, ma non ho secondi fini >>

La karaketa diventò tutta rossa colpita ancora una volta dalla schiettezza di quella ragazza.
Quei suoi modi di fare e la sua maturità la mettevano sempre a disagio.

<< Ah... >> riuscì solamente a dire non sapendo dove posare gli occhi.

Si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro ed infine la guardò con l'aria piuttosto pentita.

<< Scusa >>

Shiho fece un mezzo sorriso. Quella ragazza le faceva tanta tenerezza e nonostante quegli atteggiamenti tipici della sua età, le infondeva un senso di sicurezza.
Le ricordava davvero tanto Akemi e questo le rendeva impossibile provare antipatia nei suoi confronti.

<< Ora che ci penso non siamo mai state presentate seriamente >>

Le porse la mano.

Ran la guardò stupita, poi la guardò in faccia e non potè fare a meno di sorriderle.

Le strinse la mano.

<< Piacere. Sono Ran >>
<< Ed io sono Shiho... spero che diventeremo amiche >>



Ran venne colpita da un fortissimo senso di deja-vu ma non riuscì a dargli una spiegazione ragionevole.



   
 
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