Mizu no Chikai.
The One Hundred Prompt Project Completate: 31/100 |
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001. Alba. | 002. Pomeriggio. | 003. Tramonto. | 004. Sera. | 005. Notte. |
006. Bene. | 007. Male. | 008. Luce. | 009. Oscurità. | 010. Opposti. |
011. Vista. | 012. Udito. | 013. Tatto. | 014. Gusto. | 015. Olfatto. |
016. Sole. | 017. Pioggia | 018. Neve. | 019. Nuvole. | 020. Tempesta. |
021. Giallo. | 022. Arancione. | 023. Rosso. | 024. Marrone. | 025. Verde. |
026. Blu. | 027. Viola. | 028. Nero. | 029. Grigio. | 030. Bianco. |
031. Sole. | 032. Stelle. | 033. Luna. | 034. Pianeta. | 035. Universo. |
036. Autunno. | 037. Inverno. | 038. Primavera. | 039. Estate. | 040. Nessuna Stagione. |
041. Temperatura. | 042. Freddo. | 043. Caldo. | 044. Gelo. | 045. Piacevole. |
046. Cuore. | 047. Emozioni. | 048. Sensazioni. | 049. Apatia. | 050. Empatia. |
051. Caos. | 052. Anarchia. | 053. Disordine. | 054. Ordine. | 055. Libertà. |
056. Passato. | 057. Presente. | 058. Futuro. | 059. Tempo. | 060. Senza Tempo. |
061. Origine. | 062. Nascita. | 063. Crescita. | 064. Vita. | 065. Morte. |
066. Acqua. | 067. Fuoco. | 068. Terra. | 069. Aria. | 070. Fulmine. |
071. Orgoglio. | 072. Insensibilità. | 073. Gelosia. | 074. Timidezza. | 075. Impulsività. |
076. Pigrizia. | 077. Collera. | 078. Vanità. | 079. Invidia. | 080. Insaziabilità. |
081. Addio. | 082. Bugie. | 083. Errore. | 084. Rimpianto. | 085. Vendetta. |
086. Sorte. | 087. Destino. | 088. Desiderio. | 089. Sogno. | 090. Incubo. |
091. Grazie. | 092. Scusa. | 093. Giustificazioni. | 094. Perdono. | 095. Scelte. |
096. Tema libero. | 097. Tema libero. | 098. Tema libero. | 099. Tema libero. | 100. Tema libero. |
The One Hundred
Prompt Project © BlackIceCrystal |
031 – Sole.
{XXXl° Promessa.}
Ah, com'era
bello il sole che
stava in cielo.
Sarebbe stato il pensiero di chiunque avesse alzato gli occhi dal suolo per osservare il mondo che lo circondava. La tranquillità della cittadina e l'aria estiva avrebbero dovuto distendere i nervi di chiunque, facendogli dimenticare i problemi della vita, la stanchezza, il duro lavoro giornaliero.
Faceva caldo, si?
I bambini si divertivano a schizzare l'acqua delle fontane, ed i genitori li riprendevano, senza essere severi davvero, infondo.
Era una bella giornata ed il sole splendeva.
Qualche goccia d'acqua non avrebbe fatto male, no?
Henrietta si guardò in giro immergendo lo sguardo nella solitudine che la circondava, seduta nel prato del giardino reale sotto una grossa quercia, un libro in mano e un ventaglio per farsi aria in grembo.
Sola, isolata dal mondo, dalle risate spontanee, come una bambolina in una palla di cristallo che viveva in una finta bella fiaba.
Qualunque ragazza avrebbe fatto scambio per godere dei privilegi a cui lei poteva attingere: vestiti sfarzosi, troni, cibi pregiati, corone; e i diamanti – i migliori amici di una donna, si diceva.
Ma Henrietta continuava a sentirsi sola, profondamente.
Ah, solo a lei sembrava che quella bella giornata si stesse annuvolando?
*** Eccomi qui di ritorno dopo tanto, tantissimo tempo. Sto cercando di riprendere i progetti che avevo lasciato in sospeso in questi tre anni, ma non so ancora se riuscirò ad essere costante, purtroppo, per quanto mi renderebbe orgogliosa mettere la parola "fine".
Ringrazio chi si è fermato a leggere,
do il benvenuto ai nuovi lettori e il bentornato ai vecchi.
Un abbraccio,
Dhi.
Sarebbe stato il pensiero di chiunque avesse alzato gli occhi dal suolo per osservare il mondo che lo circondava. La tranquillità della cittadina e l'aria estiva avrebbero dovuto distendere i nervi di chiunque, facendogli dimenticare i problemi della vita, la stanchezza, il duro lavoro giornaliero.
Faceva caldo, si?
I bambini si divertivano a schizzare l'acqua delle fontane, ed i genitori li riprendevano, senza essere severi davvero, infondo.
Era una bella giornata ed il sole splendeva.
Qualche goccia d'acqua non avrebbe fatto male, no?
Henrietta si guardò in giro immergendo lo sguardo nella solitudine che la circondava, seduta nel prato del giardino reale sotto una grossa quercia, un libro in mano e un ventaglio per farsi aria in grembo.
Sola, isolata dal mondo, dalle risate spontanee, come una bambolina in una palla di cristallo che viveva in una finta bella fiaba.
Qualunque ragazza avrebbe fatto scambio per godere dei privilegi a cui lei poteva attingere: vestiti sfarzosi, troni, cibi pregiati, corone; e i diamanti – i migliori amici di una donna, si diceva.
Ma Henrietta continuava a sentirsi sola, profondamente.
Ah, solo a lei sembrava che quella bella giornata si stesse annuvolando?
*** Eccomi qui di ritorno dopo tanto, tantissimo tempo. Sto cercando di riprendere i progetti che avevo lasciato in sospeso in questi tre anni, ma non so ancora se riuscirò ad essere costante, purtroppo, per quanto mi renderebbe orgogliosa mettere la parola "fine".
Ringrazio chi si è fermato a leggere,
do il benvenuto ai nuovi lettori e il bentornato ai vecchi.
Un abbraccio,
Dhi.