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Autore: Sarck    28/02/2018    2 recensioni
Scintille calme sui suoi palmi quando è con Kirishima.
[Slice of life][KiriBaku][Established Relationship]
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Undici gennaio - Quiet Explosions
Parole: 633 (ma siiii, fingiamo che anche questa sia una flash. Non sono mai stata una molto brava a rimanere nei bordi)
Rating: giallo, credo
Note: ecco una cosa che dovete assolutamente sapere: ultimamente impazzisco al pensiero di Kirishima passivo. No, non è una flash sconcia, ma è da una vita che sogno di far dire proprio certe parole a Bakugou (volgare com'è, il dirtytalking gli calza a pennello). 

Ne approfitto anche per lasciare un ringraziamento a tutte le persone che hanno recensito questa raccolta; mi riempite davvero il curicino di gioia. Grazie ♥

 

 

 

 

Undici gennaio

 

 

Bakugou si accorge che qualcosa è cambiato, nell’aria, quando percepisce il peso di troppe paia di occhi su di lui. Poco lontano, dalla cucina, può sentire il rumore dell’acqua che scorre e le voci di Lida, Deku e Uraraka, intenti a lavare gli ultimi piatti rimasti.

È lì, intorno a lui, che tutto si è fatto improvvisamente silenzioso. Si tira un po’ su con la schiena, le braccia incrociate dietro la testa. Per farlo deve spinger un po’ le piante dei piedi contro le cosce di Kirishima. Quando finalmente trova la piega più comoda del divano, sul quale può sprofondare di nuovo con tutto il suo peso, “ah?” si concede di grugnire, sicuro di essersi perso qualcosa.

Mineta, seduto al fianco di Kaminari, una mano contro il giornale che l’ultimo tiene in mano, come ad indicare qualcosa, ripete: “mi sembra palese che Bakugou sia ancora vergine”.

Bakugou alza un sopracciglio e gira leggermente la testa. Squadra Mineta con occhi assottigliati, la frase che ancora deve ben depositarsi nella sua mente ovattata dal sonno. Apre bocca, non ha neanche idea di cosa stia per uscire fuori, ma la voce di Mina lo anticipa “cosa te lo fa pensare?”. C’è un accenno di risata nella sua voce, seguita da quella forte di Kaminari.

Bakugou percepisce, prima che possa fermarlo, il movimento involontario delle sue guance, che gli fa scoprire per un attimo i denti, in un ghigno un po’ storto. Cerca di reprimerlo e solleva le ciglia per guardare Kirishima. È lievemente arrossito, mentre finge di prestare attenzione ai movimenti sul display del Nintendo. Bakugou incrocia le caviglie, posizionandole meglio sulle cosce di Kirishima.

Mineta continua, totalmente convinto: “beh lo sappiamo tutti quanto Bakugou sia rude e incapace di controllare la sua rabbia o la sua forza…”

A quel punto Bakugou si mette a sedere, un braccio ancorato allo schienale del divano per tirarsi su.

“Chi cazzo non sa controllare cosa?” ringhia. Sente la pressione della mano di Eijiro sul suo ginocchio, come per mantenerlo fermo. Il palmo destro suda contro il tessuto ruvido del divano su cui è saldamente impiantato.

Mineta solleva le mani, rosso in volto – forse leggermente spaventato.

“Lo sappiamo tutti che non sei molto delicato, amico” lo difende Kaminari, il petto leggermente più calmo ora che la risata sembra essere sfumata via. “Non trovo però un collegamento” aggiunge infine, abbandonando il giornale che stava leggendo sulle gambe, per guardare meglio Mineta.

“Intendo” continua lui, alzandosi in piedi e strizzando gli occhi, un pugno stretto all’altezza del cuore. La voce si alza di qualche tono, tragicamente teatrale: “con le donne ci vuole delicatezza, bisogna prima toccarle piano, farle abituare... non si può prenderle abbassarsi i pantaloni e -”. È a quel punto che Mina scatta in avanti, appena in tempo per premergli una mano sulla bocca e lasciare che le altre parole vengano attutite. “Non abbiamo bisogno dei dettagli” spiega, roteando gli occhi al cielo.

Mineta si libera in fretta dalla stretta di Mina, giusto per concludere “è che Bakugou non riesco proprio ad immaginarmelo a fare certe cose. Distruggerebbe chiunque nella foga”.

È a quel punto, quando ormai ogni traccia di sonno ha abbandonato il corpo di Bakugou, che finalmente apre bocca. Perché ne ha abbastanza di tutto quel discorso di merda.

“Basta trovare qualcuno che non si faccia distruggere, idiota”.

La mano di Eijirou trema contro il suo ginocchio. Non ha bisogno di guardarlo per sapere la tonalità di rosso che hanno assunto le sue guance.

Torna a sdraiarsi, lasciando che la schiena scenda fino ad appoggiarsi al bracciolo del divano, le mani nuovamente dietro alla testa.

“E poi” aggiunge, con gli occhi già socchiusi e i polpacci contro il cavallo di Kirishima, “c’è a chi piace essere preso brutalmente”.

Non può che ghignare quando sente Eijiro trattenere il respiro.

 

  
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