01/03/2018
0 recensioni( 生き甲斐 ) Ikigai
— Raison
d'être
— Raison
d'être
1.1
Grosse lacrime perlacee iniziarono a calare con furia dal cielo, picchiettando sulle loro spalle tese con temibile intensità — come a voler piegare una volta per tutte la loro immane forza d'animo.
«Yahiko» lo richiamò l'Uzumaki senza più riuscire a trattenersi, puntellando i talloni nella terra bagnata da quelle grosse gocce implacabili che avevano preso il completo dominio del loro Paese da tempi ignoti; quelle stesse gocce — le quali richiamavano tanto nelle loro menti la continua e totale disperazione della loro terra natale — scivolavano lungo i loro visi senza alcun freno inibitore.
«So cosa stai pensando» rispose l'altro dopo un lungo sospiro, fermandosi a sua volta a qualche passo di distanza, dando le spalle al compagno. Certo che lo sapeva. Sapeva che quel ragazzo dal cuore fin troppo gentile voleva credere fortemente a quella idea, a quella piacevole proposta.
In fin dei conti quello era un pensiero comune: riportare la pace, riuscire a costruire un mondo dove la guerra fosse solamente un lontano ricordo da non riportare mai più a galla dove nessuno — adulto o bambino chessia — dovesse mai ritrovarsi a soffrire. Avevano ricevuto una proposta allettante da quell'uomo ben pochi attimi prima, quell'uomo che si faceva chiamare con quel nome che per tanti anni aveva terrorizzato le Nazioni. Ma quel progetto era un'idea troppo bella, troppo irreale, troppo inverosimile. «Fidati di me, Nagato».
«Ma...» tentò quindi nuovamente l'Uzumaki, ritrovandosi però senza parole da utilizzare per ribattere. Lui si fidava di Yahiko, aveva già da tempo deciso di riporre la sua più completa fiducia nelle sue mani, nelle sue azioni. In lui, il loro condottiero.
«Nagato, pensaci.» Continuò il ragazzo dai capelli arancioni, girando il corpo di tre quarti verso il suo migliore amico. «Non nego che quell'uomo che si fa chiamare Madara abbia ragione: gli altri grandi villaggi e Paesi brillano immersi nelle richezze, mentre il nostro piccolo villaggio muore nella loro ombra soccombendo al peso delle loro continue vittorie sul nostro territorio martoriato. Ha anche ragione affermando che dove vi è un vincitore, c'è inevitabilmente anche un vinto. E non si sbaglia neanche quando afferma che le guerre vengono scatenate dal desiderio delle persone di difendere i propri cari. Ma... le sue parole sono troppo belle, il suo ideale racchiuso in un bozzolo di perfezione non può avverarsi senza una via drastica e dolorosa; il suo desiderio è quello di usarci per i suoi scopi, di questo ne sono fermamente sicuro»
«Con lui... forse...».
«Nagato, ti chiedo di fidarti ancora di me» affermò in continuazione il ragazzo rivolgendo all'amico — dai capelli cremisi — l'acceno di un sorriso stanco, spalancando di poco le braccia dinanzi al busto. «Di fidarti del mio istinto e di non credere alle parole di quell'uomo».
“Porterò la pace, e terrò te e Konan al sicuro”.
***************
Nuova raccolta? Perché no!
In tutto, bene o male, dovrebbero esserci sei capitoli in cui, come avete potuto ben notare, i protagonisti saranno Konan, Yahiko e Nagato. Bene o male la maggior parte di essi sarà frutto di mia inventiva in cui - come in questo caso - ci saranno dei accenni al manga.
Questo capitolo lo andrei a collocare dopo la morte di Madara in cui Obito prende "in prestito" il suo nome; lui sa che il Rinnegan in principio era di Madara, e che deve portare dalla sua parte il team della pioggia per i propri scopi e farseli amici, ma il suo piano verrà troncato da Yahiko (tesoro lui *-*) che ha fermato in tempo Nagato, che quasi quasi accettava la proposta velata dell'Uchiha.
Bene, torniamo a noi... il capitolo. Questo primo capitolo lo andrei appunto a collocare dopo quell'incontro, in cui Nagato mostra la sua titubanza all'amico, facendogli notare che avrebbero potuto tentare di accettare.
(Dove si trova Konan? Scappata, scomparsa, andata e pescare, a liberare la vescica... suvvia, da qualche parte lontano da loro sarà. Perché non l'ho inserita? Me la immagino troppo stare completamente dalla parte di Yahiko, sorry).
Un grande bacio a voi che siete arrivati sino a qui dopo aver letto sta minch- questa cosuccia, sì, sì, e... niente, vi do appuntamento al prossimo capitolo e buona notte!,
Misaki.
Grosse lacrime perlacee iniziarono a calare con furia dal cielo, picchiettando sulle loro spalle tese con temibile intensità — come a voler piegare una volta per tutte la loro immane forza d'animo.
«Yahiko» lo richiamò l'Uzumaki senza più riuscire a trattenersi, puntellando i talloni nella terra bagnata da quelle grosse gocce implacabili che avevano preso il completo dominio del loro Paese da tempi ignoti; quelle stesse gocce — le quali richiamavano tanto nelle loro menti la continua e totale disperazione della loro terra natale — scivolavano lungo i loro visi senza alcun freno inibitore.
«So cosa stai pensando» rispose l'altro dopo un lungo sospiro, fermandosi a sua volta a qualche passo di distanza, dando le spalle al compagno. Certo che lo sapeva. Sapeva che quel ragazzo dal cuore fin troppo gentile voleva credere fortemente a quella idea, a quella piacevole proposta.
In fin dei conti quello era un pensiero comune: riportare la pace, riuscire a costruire un mondo dove la guerra fosse solamente un lontano ricordo da non riportare mai più a galla dove nessuno — adulto o bambino chessia — dovesse mai ritrovarsi a soffrire. Avevano ricevuto una proposta allettante da quell'uomo ben pochi attimi prima, quell'uomo che si faceva chiamare con quel nome che per tanti anni aveva terrorizzato le Nazioni. Ma quel progetto era un'idea troppo bella, troppo irreale, troppo inverosimile. «Fidati di me, Nagato».
«Ma...» tentò quindi nuovamente l'Uzumaki, ritrovandosi però senza parole da utilizzare per ribattere. Lui si fidava di Yahiko, aveva già da tempo deciso di riporre la sua più completa fiducia nelle sue mani, nelle sue azioni. In lui, il loro condottiero.
«Nagato, pensaci.» Continuò il ragazzo dai capelli arancioni, girando il corpo di tre quarti verso il suo migliore amico. «Non nego che quell'uomo che si fa chiamare Madara abbia ragione: gli altri grandi villaggi e Paesi brillano immersi nelle richezze, mentre il nostro piccolo villaggio muore nella loro ombra soccombendo al peso delle loro continue vittorie sul nostro territorio martoriato. Ha anche ragione affermando che dove vi è un vincitore, c'è inevitabilmente anche un vinto. E non si sbaglia neanche quando afferma che le guerre vengono scatenate dal desiderio delle persone di difendere i propri cari. Ma... le sue parole sono troppo belle, il suo ideale racchiuso in un bozzolo di perfezione non può avverarsi senza una via drastica e dolorosa; il suo desiderio è quello di usarci per i suoi scopi, di questo ne sono fermamente sicuro»
«Con lui... forse...».
«Nagato, ti chiedo di fidarti ancora di me» affermò in continuazione il ragazzo rivolgendo all'amico — dai capelli cremisi — l'acceno di un sorriso stanco, spalancando di poco le braccia dinanzi al busto. «Di fidarti del mio istinto e di non credere alle parole di quell'uomo».
“Porterò la pace, e terrò te e Konan al sicuro”.
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Nuova raccolta? Perché no!
In tutto, bene o male, dovrebbero esserci sei capitoli in cui, come avete potuto ben notare, i protagonisti saranno Konan, Yahiko e Nagato. Bene o male la maggior parte di essi sarà frutto di mia inventiva in cui - come in questo caso - ci saranno dei accenni al manga.
Questo capitolo lo andrei a collocare dopo la morte di Madara in cui Obito prende "in prestito" il suo nome; lui sa che il Rinnegan in principio era di Madara, e che deve portare dalla sua parte il team della pioggia per i propri scopi e farseli amici, ma il suo piano verrà troncato da Yahiko (tesoro lui *-*) che ha fermato in tempo Nagato, che quasi quasi accettava la proposta velata dell'Uchiha.
Bene, torniamo a noi... il capitolo. Questo primo capitolo lo andrei appunto a collocare dopo quell'incontro, in cui Nagato mostra la sua titubanza all'amico, facendogli notare che avrebbero potuto tentare di accettare.
(Dove si trova Konan? Scappata, scomparsa, andata e pescare, a liberare la vescica... suvvia, da qualche parte lontano da loro sarà. Perché non l'ho inserita? Me la immagino troppo stare completamente dalla parte di Yahiko, sorry).
Un grande bacio a voi che siete arrivati sino a qui dopo aver letto sta minch- questa cosuccia, sì, sì, e... niente, vi do appuntamento al prossimo capitolo e buona notte!,
Misaki.