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Autore: lisi_beth99    01/03/2018    1 recensioni
Dopo essere usciti dal Labirinto, Lane e i suoi compagni d'avventure dovranno affrontare le sfide della Zona Bruciata. Avranno a che fare con gli Spaccati e con la W.C.K.D.
Ma questa è solo una parte della storia! Lane e Newt affronteranno alcune difficoltà, la fiducia potrebbe scarseggiare... l'Eruzione potrebbe mettersi fra loro... Come affronteranno le sfide? Rimarranno uniti?
Scopritelo leggendo!
// SEQUEL DI: LOVE LIVE REMEMBER \\
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Live, Fight, Win'
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Camminammo per altre ore, fino a quando il sole non stava per tramontare.
Trovammo riparo in un ammasso di lamiere, un tempo una nave, che era per metà insabbiato.
Le montagne sembravano sempre più lontane, nonostante tutti i chilometri che avevamo percorso in pochi giorni.
Accendemmo un falò con i pezzi di legno che riuscimmo a trovare e ci accampammo per la notte.
I piedi mi facevano un male incredibile e ancora permaneva nella mia mente l’ultimo dialogo che avevo scambiato con Winston. Mi massaggiai la parte attorno alla clavicola, distrattamente.
Quel pomeriggio, quando ero riuscita a staccarmi dal resto del gruppo, avevo esaminato la ferita che mi avevano fatto le unghie di Winston. I segni erano molto arrossati e le vene tutt’intorno si stavano ingrossando, rendendo la zona blu violacea. Il ragazzo era peggiorano in nemmeno 24 ore. Non ci sarebbe voluto molto perché anch’io mostrassi segni più evidenti. A quel punto lo avrebbero saputo tutti… La cosa mi inquietava parecchio. Cosa avrebbe fatto Newt? Non volevo pensare al suo sguardo sconfitto e pieno di tristezza che avrebbe avuto.
No! Era meglio tenere la cosa nascosta il più possibile. Ai primi segni di squilibrio mi sarei allontanata, avrei chiesto scusa a tutti e mi sarei lasciata morire. Non potevo permettermi che gli altri si fermassero o rallentassero per colpa mia, ancora meno avrei voluto vedere i loro volti mentre decidevo di farla finita.
-Lane, cos’hai? Mi sembri distratta… - la voce di Frypan mi riportò a quel momento. La mano continuava a massaggiare le ferite, sperando di alleviare il costante dolore, come se ci fosse qualcuno che mordeva…
-Nulla… sono solo esausta… - mentii guardando Newt che, semisdraiato sul suo zaino, mi faceva segno di andare a stendermi accanto a lui.
Mi accoccolai fra le sue braccia, grata di quel contatto di cui avevo un disperato bisogno.
L’atmosfera era carica di tristezza, tutti pensavano ai loro amici, a quelli che non ce l’avevano fatta…
Io continuavo a riflettere sul mio futuro. Quanto ancora sarei rimasta con loro? Quando avrei cominciato a dare segni di follia? Se era vero che l’Eruzione attaccava il cervello, per quanto tempo ancora sarei stata in grado di intendere e volere?
Tremai lievemente per quei pensieri…
- Tesoro… - Newt aveva lo sguardo preoccupato – Qualcosa non va? – mi attirò maggiormente al suo petto. Io rimasi immobile. Odiavo sapere che quelli, potevano essere i nostri ultimi momenti assieme…
Quando provò a baciarmi mi scostai. Temevo che, dal modo in cui lo avrei baciato, avrebbe capito che me ne sarei andata.
Lui rimase male per il mio gesto, così mi girai di fianco dandogli le spalle – Scusa, sono stanca… -
Non vidi la sua reazione ma, con la coda dell’occhio vidi Minho lanciargli una serie di sguardi. Decisi di non badarci e crollai nel mondo dei sogni.
 
Sono in una stanza nel Laboratorio di W.C.K.D. Accanto a me c’è la dottoressa Ava Page, mi sta parlando di quanto il loro lavoro sia importante per l’umanità e di come io possa fare parte di quel mondo.
Per la verità non sono molto attenta alle sue parole. Sono più incuriosita da cosa si nasconda dietro un vetro oscurato davanti al quale mi ha portata la donna.
-Vedi, Lane… L’Eruzione ha effetti devastanti sul corpo umano e sulla mente… Noi vogliamo combattere questo! – e con quelle parole il vetro si schiarisce rivelando uno Spaccato dall’altra parte.
Il corpo è tumefatto, le vene ingrossate e blu ricoprono la maggior parte della superficie. Parte del naso non esiste più e al posto degli occhi ci sono dei buchi con del sangue ancora fresco che cola.
-Cosa gli è successo? – domando spaventata. La voce di una ragazzina… Sono passati pochi anni da quando mia madre mi ha abbandonata. Ormai hanno deciso di usarmi come risorsa, non più come cavia…
-Si è cavato gli occhi – dice impassibile la donna.
Rimango inorridita. L’uomo si gira verso il vetro e ci si scaraventa contro urlando in un modo disumano. Per lo spavento urlo anch’io.
 
Mi svegliai tutta sudata e con il fiatone. – Lane – sobbalzai non riconoscendo immediatamente la voce di Newt accanto a me. Mi guardai attorno spaesata, ritrovando tutti i miei compagni di viaggio a fissarmi preoccupati.
Mi alzai di scatto – Scusate… Era solo un brutto sogno – farfugliai allontanandomi dal resto del gruppo.
Mi nascosi dietro ad un cumulo di lamiere cercando di riprendere un po’ di controllo.
Quel sogno… Sarei diventata così anch’io.
-Tesoro – la voce del biondo mi arrivò dalle spalle. Non volevo mi vedesse piangere, non volevo capisse quello che mi passava per la mente…
Velocemente mi asciugai le lacrime che bagnavano le mie guance. Lo sentii appoggiarmi la sua giacca sulle spalle – Hey – mi girò dolcemente così da costringermi a guardarlo negli occhi – Guarda che l’ho capito che mi stai nascondendo qualcosa… - continuò sorridendomi per infondermi coraggio – Vuoi parlarne? –
Io scossi la testa leggermente. Volevo veramente dirgli che ero destinata ad impazzire fino alla morte?!
Mi scappò un singhiozzo. Newt mi circondò le spalle – Amore, qualunque cosa sia, puoi parlarmene… Troveremo una soluzione assieme. –
Io mi scansai per guardarlo negli occhi – Trovare una soluzione?! – sbottai – Winston è morto! Chuck è morto! Gally è morto! Jeff è morto! E cosa credi che sia toccato a tutti quei ragazzi che abbiamo lasciato laggiù? – chiesi infuriata, con le lacrime che ricominciavano a scendere.
Improvvisamente vidi tutto quanto girare vorticosamente e dovetti aggrapparmi alla prima cosa che trovai.
Newt se ne accorse immediatamente e mi sorresse cercando di consolarmi allo stesso tempo. – Lane lo so… Vorrei che tutto questo non fosse successo… Però ora siamo qui e dobbiamo vivere anche per chi non ce l’ha fatta. – nella sua voce c’era determinazione. Una determinazione che mi fece, se possibile, ancora più male.
Lottai con tutte le mie forze per non dirgli ciò che mi era successo. Non potevo buttargli addosso anche quel peso…
-Adesso noi due torniamo a dormire… Tesoro hai bisogno di riposarti. –
Non opposi resistenza e lo seguii, riaddormentandomi poco dopo con la testa appoggiata sul suo petto.
   
 
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