Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: Giorgia_Farah    01/03/2018    0 recensioni
Una Terra divisa tra il Bene e il Male. Due Regni in balia all'odio li avevano portati a guerre sanguinose e stragi di morti innocenti.
Sigillare un patto era l'unico modo per riportare nel mondo la pace e la prosperità.
Ma ad un caro prezzo: ossia sacrificare la propria vita per amare una persona che meritava soltanto di essere odiata
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Threesome, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Attenzione, questo capitolo seppur corto contiene particolari un po' spinti. Se lo desiderate, saltate questo pezzo. Ho cercato di non andare un po' troppo in là nei limiti della volgarità, ho abbreviato alcuni pezzi in modo da rendere la scrittura piacevole e scorrevole. Spero, nonostante questo, che il capitolo vi piaccia. ************** Non so come, ma mi ritrovo le mani legate alle sponde del letto, mentre cerco di dimenarmi sopra di lui. Devo trovare un modo per slegarmi e fuggire, eppure il suo peso è pari a quello di un materasso sopra la pancia. È impossibile per me fare un movimento. "Vediamo adesso se il tuo giuramento vale qualcosa" Oh, no. "La prego, non lo faccia!", lo supplico. "Non mi ha mai toccata nessuno!" "Chi me lo dice?" "Io!", le lacrime calde iniziano a calare sul viso, bagnando il cuscino. "La tua parola non vale neanche la metà di quello che pensi", prosegue calmo, come se i miei singhiozzi non facessero alcun effetto. "Lo dica...alla vostra balia...", singhiozzo. "Glie lo giuro, sono vergine!" "Non mi fido della balia, nonostante sia stata corretta con me e mio padre in tutti questi anni" "La prego, non mi faccia del male!" "Se ti calmi, male non farà" Cosa significa questo? Voleva picchiarmi o stuprarmi? E in più dovrei stare calma? "No, mi farà male!" Ma è come urlare ad un sordo. Lui scende, bloccandomi con le mani le gambe. Mi studia, mi accarezza, ma non mi fa male. Eppure ho paura. Quando mi scosta la stoffa dall'unico posto che doveva essere coperto, arrossisco di vergogna. Non può trattarmi così. Una ragazza non merita di essere violata in questo modo. "Sei bellissima", sussurra. Divento ancor più rossa, mi vergogno della sua voce, di piangere, di essere in questa stanza, di averlo guardato dalla prima volta in cui ne ho avuto l'occasione. Mi vergogno e per un attimo desidero ardentemente l'affetto dei miei genitori. Sento le mutande strapparsi e un attimo dopo una fitta mi colpisce il basso ventre. Urlo dal dolore. Piango tanto e mi dimeno anche. Nonostante ciò, il dolore non passa. "Se ti muovi come un anguilla, sentirai sempre dolore" "Mi fate male!", urlo. "Mi lasci" Invece qualcosa al suo interno va sempre più su, come una lama affilata, e i miei muscoli si contraggono, peggiorando ancor di più la situazione. Non so quanto tempo mi trovo sotto tortura, ma dopo varie grida e suppliche il suo dito esce dal mio interno, e io stringo le gambe il più possibile, rannicchiandomi sul letto. "Sei intatta" Se solo avessi le mani slegate, non oso immaginare quanti punti gli avrei dato. "Brutto figlio di...", non termino l'insulto che uno schiaffo violento mi colpisce il viso. "Non provare ad insultare più mia madre, ragazza", mi minaccia. Si sposta da sopra da me e mi slega le mani, una volta libera scendo dal letto e corro all'uscita. "Ferma!" "Non mi toccare, mostro!", urlo, tirandogli pugni in pieno petto, sapendo nonostante che per lui sono solo carezze. "Pearl...", mi chiama gentilmente. Mi blocco al suono dolce della sua voce. È la prima volta che mi chiama per nome. Mi accarezza la guancia, mi guarda come un uomo rivede dopo anni la sua donna. Tutto questo mi lascia smarrita. Sento di aver già provato un emozione così forte tempo prima, quell'emozione che ti scioglie il cuore e ti manda il cervello in tilt. "Non ti farò del male", aggiunge. Indietreggio, la confusione si trasforma in paura: ricordo le medesime parole che nel sogno aveva pronunciato. "Lo avete già fatto", soffoco. Non attendo una sua risposta, non voglio ascoltarlo. Voglio stargli lontana, o mi farà diventare pazza. Corro lontana dalle emozioni appena provate, lontana da lui.  Le lacrime mi offuscano la vista, ma ho abbastanza memoria per ricordarmi dove si trova l'uscita. Una volta fuori, il freddo congela le lacrime. Senza fermarmi o guardarmi alle spalle, raggiungo il mio alloggio. Ariel e Isadora mi aspettano alzate nel salotto, appena sentono sbattere furiosamente la porta, si alzano e mi vengono in contro. "Pearl!", mi abbraccia come se fossi un'ancora di salvezza. Nei loro occhi riesco a leggere quello che il mio viso trasmette nei successivi secondi: smarrimento, paura, shock.  Le gambe cedono a tutto questo. "Per l'amore de Cielo, alzati!", mi supplica la ragazza, in panico. Isadora abbraccia il mio corpo steso a terra. "Non posso, non ce la faccio...", piango. "Che ti ha fatto?", chiede la voce di tremante della mia amica. Mi prende la testa e le appoggia amorevolmente sulle sue gambe, mentre le sue mani tremanti mi accarezzano la testa e mi asciugano le guance. Dovrei calmarmi, ma non ci riesco. "Ariel...Mi ha...ha...", singhiozzo. Il viso della ragazza si contorce. "Ti ha violentata?" Scuoto la testa, provando a respirare regolarmente per calmarmi. "No, mi ha...controllata", spiego. "Povero tesoro" "Mi ha fatto male....Ariel, non ce la faccio più. Mi manca la mia Aaron, papà, mamma, la mia amica Lily. Voglio andare via! Aiutami ad andare via!", supplicai. Lei quello che può farmi è continuare ad accarezzarmi il viso. " Tesoro ce ne andremo un giorno, te lo prometto. E da quel momento non soffrirai più", mi promette, questa volta anche lei tra le lacrime. Dopo tanto tempo, mi portano in stanza. Mi aiutano a levarmi il vestito strappato, scoprendo che in alcuni punti, soprattutto nelle gambe, le mani del Principe hanno creato dei lividi. Sono piccole, ma da ugualmente la sensazione di essere stata violata. Questa sera non riesco a dormire bene: mi dimeno e grido, mentre rivivo il momento in cui Emilie viene uccisa, sogno di venir sbranata dal vampiro, di soffocare nuovamente nel vagone mentre lo stesso ragazzo mi ricorda che non mi farà mai del male. Eppure non si rende conto che la sua presenza è già una sofferenza per me. Isadora ad una certa ora, sentendo i miei lamenti si rannicchia sotto le mie coperte e si addormenta abbracciata a me. Dopotutto anche lei è stata testimone di una crudele vicenda: vedere una ragazza uccisa così brutalmente è uno spettacolo raccapricciante. Riesco ad addormentarmi solo alle primi luci dell'alba, un'ora prima che la sveglia prenda a suonare. Vorrei solo rimanere incatenata in questo letto solo per non ritornare da lui, ma la consapevolezza di subire il peggio di quello successo la scorsa sera, costringe le gambe a sgusciare fuori dalle coperte controvoglia. Spero solo che questa giornata passi in fretta. ***** Buona sera miei vampiretti! E sì, il capitolo di oggi è un po' spinto, ma come ho accennato all'inizio ho cercato di darmi un contegno, rendendolo un pò soft per chi non è abituato a leggere piccole scene di "violenza fisica" ( se possiamo chiamarla così).... Mi dispiace se questo capitolo è un po' corto, prometto di recuperare nei prossimi. Scommetto che una parte di voi mai si sarebbe sognata che il principe avesse fatto una cosa del genere alla nostra protagonista. Lo so, adesso mi odierete un sacco, sono stata un po' cattiva, ma infondo anche lui lo è. Pearl non si trova a casa sua, non è il suo Regno, e le diversità tra i due regni si notano ad occhio nudo. Fatemi sapere se vi è piaciuto e cosa ne pensate! Se ci saranno eventuali errori, più avanti ritornerò a correggerli. Vi auguro una buona lettura e un buon week-and! A presto vampiretti miei!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Giorgia_Farah