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Autore: Khailea    03/03/2018    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Ombre su Almia, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Prima di uscire dalla classe la ragazza si sistemò leggermente i codini che si erano allentati, dopo di che procedendo a passo sicuro e curioso superò la porta assieme a Glenda ritrovandosi nella stanza centrale dell'Accademia.
Il pavimento era formato dalle stesse tavole di legno chiaro nell'altra stanza, ad ogni angolo erano presenti delle alte pianti verdi sistemate dentro dei piccoli vasi, davano un non so che d'armonia al luogo soprattutto quelle poste sotto le bandiere con sopra disegnato il simbolo della struttura, dipinta oltretutto con vernice bianca nel corridoio centrale.
A quel piano c'erano quattro stanze da poter esplorare e ciascuna di esse, inclusa la loro classe, era provvista di almeno due finestre che, se non fossero state chiuse dietro a delle veneziane di legno, avrebbero permesso di vedere gli interni.
C'erano anche due rampe di scale ma almeno per il momento la ragazza preferì controllare la classe più vicina, ovvero la porta alla sua sinistra.
-Wow, è veramente splendido.-
Disse senza smettere di sorridere.
-Già, c'è sempre un'atmosfera speciale tra i corridoi. Spero che il traguardo sia valso la pena del tuo viaggio Sara.-
-Assolutamente.-
Superata la porta si ritrovarono in una stanza identica alla precedente, la differenza maggiore tuttavia si poteva vedere nel professore.
Era un uomo alto e snello, con dei piccoli occhi castani e dei capelli biondi pettinati in modo che fossero rigidamente bloccati in un ciuffo all'insù.
Il viso era sottile e severo, al contrario di quello della professoressa Anna che suscitava una grande simpatia.
-Scusate il disturbo!-
L'allegra voce di Glenda fece si che l'uomo le notasse, era intento a scrivere alla lavagna e quando si fermò lanciò un'occhiataccia alle due.
-Sto portando la nuova matricola a fare un giro dell'Accademia.-
Disse la ragazza senza farsi intimidire, rivolgendosi poi alla compagna.
-Questa è l'altra classe. Quello rivolto verso di noi è il professor Vanesio. Usa un sacco di lacca per far stare i capelli in quella maniera. E' un po' troppo rigido per i miei gusti. Non mi va molto a genio.-
L'ultima parte del discorso era stata detta con un filo di voce ma anche con un leggero sorriso, al quale l'altra rispose allo stesso modo.
-Forse capisco perché...-
La voce del professore interruppe il loro discorso.
-Tu devi essere la nuova matricola dell'altra sezione. C'è una regola che tu rispettassi ed onorassi finché sei all'Accademia. Non si corre per i corridoi. Oh, è c'è un'altra regola: non sospettare mai di nessuno se non hai una prova. Queste due regole sono davvero importanti.-
-Certamente.-
In verità sembrava che solamente la prima gli stesse a cuore, ma non ci fece troppo caso.
Andò poi a presentarsi agli altri studenti della classe, che curiosamente erano decisamente inferiori a quelli della loro professoressa.
-Molto piacere, il mio nome è Sara.-
La prima ragazza a risponderle si trovava in prima fila, i suoi capelli neri erano legati in una coda di cavallo e su tutto il bagno c'erano dei cuori disegnati.
-Il mio nome è proprio "Studentessa" sai?-
-Oh...è...particolare?-
-Ovviamente sto scherzando ahah!-
Il secondo a parlarle fu un ragazzo seduto poco distante da quest'ultima.
-Non farci caso, Celeste fa sempre così. Comunque se sei dell'altra sezione ti consiglio di far attenzione alla professoressa Anna. Ha un caratterino...!-
-Solo se la si fa arrabbiare.-
Rispose Glenda incrociando le braccia.
-Forse, non che noi non possiamo lamentarci infondo.-
-Qualcuno però c'è. Il ragazzo che di solito mi siede a fianco sta studiando in biblioteca.-
Disse un altro ragazzo dai capelli neri, dal tono di voce si capiva che anche lui avrebbe voluto far così.
-Comunque puoi sederti se lo desideri.-
-Grazie ma ora dobbiamo continuare il nostro giro, magari un'altra volta.-
Rispose Sara all'invito, una lezione infondo l'aveva già fatta ma qualcosa le diceva che con il professor Vanesio non sarebbe stata così piacevole o leggera, soprattutto a giudicare dalle scritte sulla lavagna.
Prima d'uscire Sara notò che anche sui volantini attaccati alle bacheche c'era la frase "Non correte per i corridoi.- Prof. Vanesio", doveva essere il suo tormentone.
Appena uscite dalla classe Glenda affrettò leggermente il passo.
-Con tutte quelle raccomandazioni mi viene voglia di correre ahah. Come ti è sembrato comunque?-
-Rigido...e laccato.-
-Non preoccuparti infondo noi abbiamo la signorina Anna.-
-Si ne sono molto felice.-
-Riprendiamo pure il giro, comunque dove vivevi prima?Mi sento un po' sciocca a non avertelo chiesto prima.-
-Dalla regione di Fiore.-
-Oh io non ci sono mai stata.-
-Penso che almeno una volta nella vita sia da vedere. Ci sono delle splendide montagne e l'aria che si respira è assolutamente pulita. Le città poi sono uniche, ci sono Borgovera, Autunnia, Villestate e Invernopoli.-
-Una per ogni stagione insomma, che forte.-
-Si, io vivevo vicino ad Autunnia.-
-Ti manca?-
-Un pochino, ma non per questo ritornerò sui miei passi.-
-Lo credo bene, una scarpinata come quella che hai fatto la si dovrebbe fare solo una volta nella vita ahah.-
Dopo quella piccola chiacchierata le due si spostarono nella classe a sinistra delle scale. Appena entrati si poteva sentire il chiaro odore di polvere ma in qualche modo era piacevole.
Ogni parete della stanza era coperta da scaffali che arrivavano fino al soffitto e ciascuno di loro era pieno di tomi dalle varie misure. Sparse per la stanza c'erano anche alcune scrivanie provviste di morbide sedie dai cuscini verdi ed anche dei lunghi cassettoni, anch'essi pieni di libri.
Le finestre si trovavano al lato sinistro della stanza ed erano praticamente attaccati al soffitto, altra fonte di luce era però data da alcune lampade poste sullo stesso.
Vedere come alcuni riflessi creavano dei giochi di luce aveva quasi l'effetto di rilassarla.
-Questa è la biblioteca, conosciuta anche  come "la stanza da pennichella di Alex".-
-Sul serio?Non sembra uno che si impegna molto a scuola.-
-Non è esattamente così, è pieno di sé e pensa d'aver già imparato tutto ma in effetti è molto bravo. Se fosse meno arrogante però sarebbe sicuramente più piacevole palargli.-
-Capisco, forse l'ho giudicato troppo in fretta.-
-Avrai tutto il tempo per conoscerlo. Comunque, quel tipo in fondo con i capelli a scodella si chiama Leo. E' davvero intelligente. Di solito lo si trova fisso qui in biblioteca. A volte, però, se ne va anche da altre parti.-
Disse Glenda indicandole un ragazzo biondo nascosto in un angolo della stanza, sembrava star fissando i libri con fare tremendamente serio.
Sara lo guardò per qualche secondo prima di muoversi, dall'espressione era come se ci fosse qualcosa che non andava e visto che facevano tutti parte dell'Accademia era giusto aiutarsi a vicenda.
Cercando di sorridere gli si avvicinò picchiettandogli sulla spalla.
-Ciao, io...-
-Mi hai interrotto mentre stavo facendo una moltiplicazione a 8 cifre a mente.-
-C-come scusa?-
-Adesso devo ricominciare il calcolo dall'inizio.-
-Oh scusami, non avevo capito.-
Disse la ragazza dispiaciuta e sorpresa allo stesso tempo, sentì intanto Glenda sussurrarle qualcosa alle spalle.
-Te l'avevo detto che era molto intelligente.-
-Non fa niente, comunque. Il mio nome è Leonardo, ma puoi chiamarmi semplicemente Leo.-
-Molto piacere io sono Sara. Scusami ancora per averti interrotto, è incredibile però che tu riesca a far calcoli simili.-
-Non è così difficile. Sia il mio QI che la mia altezza in centimetri sono 163.-
-Caspita.-
-Studio per diventare uno scienziato. Il professor Vanesio mi ha dato il permesso di studiare da solo senza andare a lezione.-
-Ah capisco, ho conosciuto anche il tuo compagno di banco. In effetti aveva detto che il suo vicino studiava in biblioteca.-
-Si, anche se le lezioni sono molto importanti non voglio deludere la fiducia che il professore ripone in me. Anche tu dovresti leggere qualcosa. O perlomeno potresti dare un'occhiata a quali libri si trovano qui.-
-Lo farò grazie, a presto allora.-
Preferendo non disturbarlo oltre Sara riprese a guardare i dintorni della stanza,  seguendo anche il consiglio di lei anche se la maggior parte delle mensole erano occupate da libri che parlavano dello Styler di cattura, altre sui Pokémon  Ranger, altre ancora sugli Assistenti e sui messaggi vocali.
All'improvviso una goffa voce la interruppe.
-Pensi che sarei un buon Ranger?Io non so se ci sono tagliato. Questo dubbio mi tomenta...-
A parlare era stato un ragazzo dai corti capelli verdi simili ad alghe, aveva numerose lentiggini sul viso in particolare sul naso a patata, inoltre buona parte della sua uniforme era messa al contrario forse per sbadataggine.
-Ecco...mi dispiace ma non ti conosco abbastanza per poterlo dire, tuttavia sono sicura che puoi farcela.-
-Oh scusami!Ero così sovrappensiero che non ho fatto caso a chi parlavo!Il mio nome è Amleto. Mi chiamano "il complessato ragazzo di pastafrolla".-
-Molto piacere io sono Sara, soprannominata "la nuova matricola".-
Rispose la ragazza cercando d'apparire simpatica.
-Ah allora se sei nuova non ti trattengo oltre, grazie però d'avermi risposto così gentilmente.-
-E' stato un piacere, magari allora ci rivedremo in classe.-
-Certo, a presto!-
-Sssh. Abbassate la voce in biblioteca per favore.-
A parlare era stata una ragazza dai capelli arancioni, annuendo Sara e Glenda si mossero con molta calma verso la porta tornando nel corridoio.
-Coraggio, continuiamo il nostro giro.-
L'ultima stanza da visitare era quella a destra delle scale, superandola le due si trovarono in una stanza al cui interno si trovavano ben cinque grandi scrivanie, sparsi lungo le pareti c'erano anche dei giganteschi armadi e scaffali di ferro che sembravano contenere numerosi fascicoli e Styler.
-Questa è la sala insegnanti, tuttavia di solito ci trovi soltanto il preside.-
Disse Glenda indicando una figura anziana dai capelli e dai baffetti grigi, era vestito con un completo marrone ed indossava anche dei grossi occhiali da vista. Dietro di lui c'era una bandiera dell'Accademia.
-Il nostro preside si chiama Delmonte. Sotto quegli occhiali ha sempre uno sguardo che mette allegria. Mi sta proprio simpatico.-
Oltre al preside nella stanza c'era anche la professoressa Anna, che vedendo le studentesse sorrise ad entrambe salutandole.
Avvicinandosi si poteva notare che sulla sua scrivania c'erano una cornice ed un fiore.
-Sto lavorando al programma della prossima lezione all'aperto. Spero vi piacerà.-
-Sicuramente professoressa!-
Rispose Glenda entusiasta, riprendendo a muoversi Sara notò anche altri dettagli riguardanti le altre scrivanie, vicino a quella della professoressa c'erano numerosi fascicoli.
-Che sia la pagella di qualcuno?Dice:"E' bravo ma non si applica".-
Disse Sara incuriosita.
-Potrebbe essere quella di Alex.-
Entrambe ridendo osservarono le due scrivanie dell'altro lato, su una c'era un libro tenuto aperto. Si intitolava "Recitazione per principianti".
-Forse qualcuno aspira a diventare un attore.-
Disse Glenda facendo spallucce, la penultima scrivania non era difficile capire a chi appartenesse, soprattutto grazie ad una nota incompleta con su scritto "Non si corre per i...".
-Ora non sapremo mai dove non potremmo correre...-
Alla battuta della bionda Sara non poté trattenere una risata, quella ragazza era veramente divertente.
L'ultima scrivania, ovvero la più grande, era piena di scartoffie e sopra c'era un libro intitolato "Pc per principianti".
-Oh oh, mi domando come ci sia finito sulla mia scrivania. Tu devi essere Sara, la nuova matricola. Io sono Vercingetorige Delmonte, il preside. Il mio nome è davvero lungo, perciò tutti mi chiamano solo Delmonte. Piacere di conoscerti.-
-Piacere mio.-
-Sembri una ragazza molto sveglia, sono sicuro che otterrai grandi risultati dalla nostra Accademia, ma ricorda, gioca un sacco!Studia un sacco!E cattura un sacco!Spero tu faccia questo per rendere la tua esperienza qui divertente ed appagante.-
-Non ce lo faremo ripetere due volte. Vieni Sara è il momento di vedere il piano superiore.-
Prendendole la mano Glenda a passo svelto uscì dalla classe procedendo verso le scale, prima di salire però Sara si fermò davanti alle rampe.
-Aspetta per di qua cosa c'è?-
Chiese indicando le scale che procedevano verso il piano inferiore.
-Il laboratorio del professor Vanesio è di sotto, ma non possiamo andarci senza permesso.-
-Oh capisco.-
-Non preoccuparti, mi hanno detto che è un posto noiosissimo, forza saliamo.-
Arrivarono così in un secondo corridoio, al limite delle scale c'era un altro Punto di salvataggio ed accanto a questo un grande apparecchio bianco di cui non conosceva esattamente la funzione.
C'erano solamente due porte, quella a sinistra blu, quella a destra rosa, c'erano inoltre tre grossi tavoli e le sedie si distinguevano per gli stessi colori, anche se il tavolo centrale aveva per metà sedie blu mentre per l'altra metà erano rosa.
C'era un unica gigantesca finestra sul soffitto attraverso la quale si poteva godere della vista del cielo azzurro sopra di loro.
-Il dormitorio è su questo piano. Maschi e femmine dormono qui. Non nella stessa stanza, ovviamente. La stanza dei ragazzi è a sinistra. La stanza delle ragazze è a destra. La signor Della, laggiù, si prende cura di noi. E' come una madre per tutti quanti.-
Disse la bionda indicando una donna di circa trent'anni, vestita con un maglione rosso ed una gonna marrone, i capelli castani le arrivavano poco sotto le spalle. A giudicare dal viso sembrava una persona molto gentile e dolce.
-Oh, ciao. Piacere di conoscerti!Mi raccomando!Chiamami "signora Della"!-
La voce della donna era incredibilmente energica, Sara stava per risponderle quando la signora Della la fermò.
-Ah ah!Sto scherzando!Chiamami pure "signorina Della".Oh, è quasi ora di dar da mangiare ai Bidoof, scusate ragazze non posso stare qui a lungo.-
 Dopo ciò Glenda le spiegò anche la funzione dello strano macchinario.
-Quello è un Punto di ricarica. Serve a ricaricare il tuo Styler al massimo.-
-Oh capisco, è molto utile.-
-Si, non c'è un limite a quanto puoi usarlo, anche se ovviamente è un po' inutile se sei già apposto.-
-Cercherò comunque di non doverlo usare troppo spesso, preferirei non rischiare troppo durante le lotte.-
-Sei una persona prudente eh?Nessun problema, l'importante è che tu non ti faccia male infondo.-
-In ogni caso sono sicura ci penseresti tu a dirmi ciò che devo fare per togliermi dai guai ahah.-
Ridendo Sara aveva iniziato ad avvicinarsi alla porta del dormitorio per vedere com'era, ma Glenda la fermò prima che potesse farlo.
-Non possiamo ancora entrare nel dormitorio. La signora Della non ha ancora finito di pulire.-
-Ah allora direi di tornare giù.-
Non appena scesero le scale il suono della campana dell'Accademia arrivò alle orecchie di entrambe.
-Ecco la campanella!Ora possiamo uscire. Non hai ancora visto il giardino vero?-
-Non del tutto in verità.-
-Bene allora, andiamo subito!-
Praticamente correndo entrambe si diressero verso la porta principale, i caldi raggi del sole scaldarono subito la loro pelle non appena misero un piede fuori dall'Accademia.
La struttura si trovava al bordo di una scogliera, circondata da una ringhiera, e così si poteva anche godere della vista del mare, l'odore salato non era troppo invadente e per chi avesse trovato il tempo di sdraiarsi sull'erba sarebbe stato decisamente rilassante. Sara non l'aveva notato prima ma quella giornata era veramente meravigliosa e donava un tocco di vita al mondo che la circondava.
Guardandosi intorno vide che alla destra dell'Accademia c'erano tre rampe di scale, la prima era dall'altra parte del parco e conduceva verso il cancello principale. Anche la seconda portava in una zona inferiore ma non riuscì a vedere dove portasse, la terza invece conduceva in un piccolo spiazzo superiore e davanti alle scale c'erano alcuni grossi scatoloni ed un terreno che era stato appena lavorato.
Glenda però le indicò l'edificio al fianco della struttura.
-Quel piccolo edificio è la sala d'allenamento. Là il professor Catturio ti insegnerà tutto sulle catture. Anche la professoressa Mina si trova lì. Lei insegna a eliminare gli ostacoli.-
-Ah si il professore l'ho conosciuto durante il test d'ingresso. E' un po' bizzarro.-
-Un ottimo attore però. Comunque, quel grande spiazzo laggiù è dove ci esercitiamo nell'Eliminazione dell'ostacolo.-
Continuò indicandole gli scatoloni.
-A proposito...sai già come eliminare gli ostacoli?-
-Ecco...-
Aveva fatto una prova della cattura dei Pokémon ma nulla riguardo all'eliminazione di un ostacolo.
-Dalla tua faccia direi di no. Beh, niente paura!E' per questo che abbiamo la sala d'allenamento. Se per te non è un problema possiamo andarci anche ora.-
-Sicura?Non voglio farti sprecare l'intervallo.-
-Nah, tanto non ho nulla da fare.-
-Va bene, grazie allora.-
Sperando non ci fosse un altra scena simile a quella precedente Sara fu la prima ad aprire la porta ritrovandosi così nella sala per gli allenamenti. Nella stanza c'erano entrambi i professori, la donna era vestita nello stesso modo dell'uomo, l'unica differenza stava nei lunghi e spettinati capelli castani.
-Professor Catturio!Professoressa Mina!Potremmo avere una lezione speciale, per favore?-
Avvicinandosi alle studentesse il professore sorrise divertito.
-Eheheh...Vi do il benvenuto al nascondiglio segreto dell'imperscrutabile Team Accademia!-
-Sì, certo, questa l'abbiamo già sentita. Meglio non badare al professor Catturio e alle sue sceneggiate.-
Disse la professoressa Mina interrompendolo, subito l'atteggiamento dell'uomo cambiò.
-Oh!Per favore non ignoratemi!Farò il bravo e mi presenterò!Dunque, io sono il professor Catturio. Insegno le basi della cattura.-
-E io sono la professoressa Mina. Piacere!Io mi occupo di insegnare l'Eliminazione dell'ostacolo.-
-Molto piacere.-
Disse Sara rispettosamente salutandoli, Glenda poi le si avvicinò parlandole.
-So che hai dovuto fare una cattura per la prova d'ingresso, ma...Penso che un bel ripasso sarebbe un'ottima idea.-
-Lo penso anche io, infondo può farmi solo bene.-
-Perfetto allora. Professor Catturio, potrebbe dare una breve lezione a Sara sulla cattura, per piacere?-
-Questa sì che è voglia di imparare!Certo che vi farò una lezione speciale!Ecco a voi:"Le basi della cattura"!-
Nuovamente attorno a loro si creò quella rete azzurra dell'ultima volta, al centro di questa comparvero un Pichu, ovvero un baby Pokémon di tipo elettro capace di evolversi in Pikachu, e un Bidoof, un Pokémon di tipo Normale. Quest'ultimo ha il corpo uguale a quello di un castoro marrone con due grossi denti bianchi sul viso.
Pichu rispetto a lui è decisamente più piccolo, è dotato di una pelliccia gialla con una specie di collare nero alla base del collo, dello stesso colore sono anche la coda e la punta delle orecchie. Come Pikachu ha delle tenere guance rosse.
-Iniziamo dalle basi della cattura. Come prima cosa, bisogna toccare il pulsante sullo Styler in modo si attivi il raggio luminoso, collegato direttamente al disco di cattura che uscirà dallo stesso oggetto. Tracciando il percorso del disco si verrà a formare come una linea.-
Così dicendo il professore diede alla ragazza una prova visiva del disco di cattura, verso il quale fino a quel momento non aveva prestato molta attenzione.
-Questa si chiama Linea di cattura. Usala per disegnare degli anelli intorno al Pokémon che vuoi catturare!-
Nuovamente le diede la dimostrazione su Bidoof, mentre il raggio si muoveva si poteva notare che sul display dello Styler era comparsa una barra che man mano si riempiva.
-Man mano che gli anelli vengono disegnati, i sentimenti di amicizia del Ranger si trasmettono al Pokémon. Così facendo questo, la barra si riempie gradualmente. Quando la barra è piena, la cattura è completata!-
Così dicendo il professore catturo il primo Pokémon sotto lo sguardo delle studentesse.
-Se la cattura non viene completata, il Pokémon non trattiene a lungo i sentimenti di amicizia del Ranger. La barra col tempo si svuota. Guarda...-
Rapidamente tracciò una serie di giri attorno al Pichu ma si fermò poco prima di completare la cattura, dopo pochi secondi la barra ormai piena si svuotò completamente.
-Adesso ti parlerò dell'energia dello Styler di cattura.-
Disse l'uomo indicandole una seconda barra, con accanto i numeri 10/10.
-In basso sul display si trova la Barra dell'energia dello Styler. Se il disco o la Linea di cattura vengono colpiti dall'attacco di un Pokémon, l'energia dello Styler diminuisce. Guarda cosa succede quando Pichu usa il suo attacco...-
Il professore tracciò un paio di linee e quando il Pichu utilizzò i propri attacchi creando delle scariche elettriche lasciò che il disco venisse colpito. Ad ogni attacco non solo la barra diminuiva ma sullo stesso corpo dell'uomo comparivano delle ferite, come una bruciatura sulla mano, un graffio sul viso, o un profondo strappo dai vestiti.
-Tu ed il tuo Styler siete strettamente collegati, per questo motivo devi fare molta attenzione, ovviamente cerca anche d'evitare attacchi diretti alla tua persona. Se l'energia dello Styler si esaurisce, non puoi più fare niente. Sarà "game over".-
Sara deglutì leggermente capendo il pericolo che correva, sapeva che i Pokémon potevano essere pericolosi ma sperimentarlo sulla propria pelle era un'altra cosa.
-Per questo, se rimane poca energia, è una buona idea abbandonare la cattura e fuggire. Per scappare premi l'icona fuga accanto alla barra sul display, lo Styler si disattiverà annullando la rete che si crea quando è in corso una cattura, questa si usa per evitare che i Pokémon scappino ma non sempre funziona. E con questo, ho finito di illustrare le basi della cattura dello Styler. Se hai bisogno di un ripasso, non esitare a tornare da me.-
-Va bene, grazie professore.-
Così dicendo l'uomo utilizzò il pulsante di fuga per abbandonare la cattura, lasciando il Pokémon libero di uscire.
-Grazie mille, professor Catturio!Bene!Ora invece impareremo tutto sulla "Eliminazione dell'ostacolo"!-
Disse Glenda sorridendo.
-Professoressa Mina, per favore, spieghi a Sara come si esegue l'Eliminazione dell'ostacolo.-
-Molto bene. Sarà una lezione speciale. Imparerai le basi per effettuare l'Eliminazione dell'ostacolo.-
Per la spiegazione la professoressa si procurò un grosso scatolone e si servì dell'aiuto del Bidoof che era stato usato nella spiegazione precedente.
-Prima di tutto, usa lo Styler per puntare questo cassone.-
Annuendo Sara fece come le era stato detto e vide il display dello Styler cambiare, era comparsa a sinistra l'immagine dell'oggetto ed a destra una scritta "Per eliminare:Mossa distruzione 1". Sotto c'era inoltre la descrizione dell'oggetto Un cassone vuoto fatto di legno. Si rompe senza troppa fatica.
-Lo schermo ti indica la mossa necessaria per eliminare l'ostacolo. Per questo cassone, c'è bisogno della mossa Distruzione. Vedi il numero 1 di fianco a Distruzione?Indica la potenza richiesta. Ti serve un Pokémon che abbia la mossa Distruzione e una potenza pari a 1. Bidoof, per fare un esempio. Qui c'è un Bidoof che ho già catturato. Come prima cosa, dobbiamo toccare il Bidoof.-
Ripetendo l'azione la ragazza vide che il display era nuovamente cambiato, stavolta a sinistra c'era l'immagine del Pokémon, a destra la scritta Gruppo:Normale, Poké Tattica:Normale, Mossa:Distruzione. Sotto queste la descrizione "Ogni tanto finge di attaccare".


-Lo schermo mostra che Bidoof ha la mossa Distruzione e la potenza è 1. Adesso, dobbiamo disegnare una linea dal Bidoof all'ostacolo. Se la mossa del Pokémon è adatta a questo ostacolo, potremo scegliere tra sì e no.-
Confusa sull'ultima parte della spiegazione le divenne chiara quando usando lo Styler fece passare una linea dal Bidoof alla cassa, il display era cambiato facendo apparire solo due pulsanti, il si ed il no. Appena schiacciò il tasto sì il Pokémon caricò la cassa distruggendola.
-Eliminato l'ostacolo, il Pokémon viene liberato. Tornerà nel luogo in cui l'avevi catturato. Ricorda, la mossa deve essere adatta al bersaglio!Distruzione non va sempre bene. Quando vedi un bersaglio, è bene controllare sempre quale mossa bisogna usare. E così, ecco come si elimina un bersaglio. Se ti serve un ripasso, torna a trovarmi quando vuoi.-
-La ringrazio.-
-Grazie infinite, professoressa Mina!Adesso sai tutto sulle Catture e sull'Eliminazione dell'ostacolo!Perfetto!-
-Si, grazie anche a te Glenda che mi hai portata qui.-
-Figurati, torniamo al cortile dell'Accademia. C'è un altro posto che vorrei mostrarti.-
-Di che si tratta?-
-Eh eh, è una sorpresa.-
Incuriosita Sara sorrise leggermente, fino a quel momento l'Accademia era stata fantastica ma sembrava che l'altra avesse lasciato il meglio per ultimo.
Dopo aver salutato entrambi i professori le due uscirono dalla sala degli allenamenti, poco dopo però la voce della signora Della attirò la loro attenzione.
-Oh, no!Che guaio!Aiuto, presto!Qualcuno mi aiuti!Catturate i Bidoof, vi prego!-
La donna si trovava in mezzo al giardino ed era circondata da un branco di Pokémon che, imbizzarriti, correvano per ogni dove.
-Ma...?La signora Della?!Sta avendo dei problemi con i Bidoof!-
-Sembrano esser senza controllo, potrebbero farsi male o far del male a qualcuno!-
Disse Sara guardando alcuni Bidoof sbattere gli uni contro gli altri.
-Per favore, Sara!Cattura quei Bidoof e falli stare buoni!-
-Eh eh!Mi stavo giusto chiedendo cosa fosse tutto questo trambusto. Finalmente qualcosa di interessante!-
Ad aver parlato era stato Alex, uscito proprio in quel momento dall'Accademia.
-Alex!Non startene lì impalato!Dai una mano anche tu!-
Urlò Glenda contro il ragazzo, in effetti lei purtroppo non poteva fare molto visto studiava per diventare un'Assistente.
Il ragazzo però ancora non si mosse, fissando Sara con aria di sfida.
-Rendiamo la cosa più divertente. Ehi, tu, cometichiami!Non ricordo il tuo nome, ma ti sfido!-
-Starai scherzando!Non possiamo perdere tempo!-
Urlò Sara in risposta fissandolo seria, come poteva pensare a divertirsi?!
Purtroppo però lui non sembrò ascoltarla.
-Faremo una gara di catture, io e te!Vediamo chi riesce a catturare più Bidoof, va bene?-
Esasperata la ragazza acconsentì, era nuova di quel mondo ma non pensava che le cose andassero prese tanto alla leggera.
-Aaah va bene!Se farà si che ci aiuti va bene!-
-Non potresti sforzarti di imparare il suo nome una buona volta?Oh, Alex!A volte sei proprio antipatico!Muoviti, su!Fai la tua stupida gara, o quel che è, ma datti una mossa!-
Urlò Glenda praticamente inferocita.
-Ok, allora iniziamo!Tre!Due!Uno!Via!!!-
Non appena fa partire la gara Sara nota che un Bidoof sta correndo dietro all'edificio per gli allenamenti, subito cerca di raggiungerlo correndo il più velocemente possibile ma quando gira l'angolo scivola a causa dell'erba perdendo così il vantaggio ottenuto.
Continuando a rincorrerlo arriva a circa metà della piazza fino a quando non nota altri due Bidoof correre insieme nella direzione opposta, cercando di approfittarne abbandona l'inseguimento del primo concentrandosi sui due che tuttavia uno gli salta sulla testa mentre l'altro gli passa sotto alle gambe.
Dopo questo primo fallimento però la ragazza non rinuncia e vedendo che i due hanno incontrato un terzo compagno che ha fatto sì cambiassero strada riesce ad intercettarli, dando così il via alla prima cattura.
Grazie allo slancio è riuscita a far attirare il meccanismo a due su tre Bidoof e subito attiva lo Styler per catturarli, tuttavia quando nota che questi stanno caricando il disco di cattura si ferma subito facendolo scomparire, ricordando le ferite che erano comparse sul corpo del professore.
Forse era troppo suscettibile a riguardo, infondo sarebbero state molte le occasioni in cui si sarebbe fatta male, ma era ancora all'inizio ed avvertiva una leggera paura.
Questa svanì però quando capì che l'attacco era solo una finta ed assottigliando lo sguardo concluse quella prima cattura.
Dopo che entrambi i Bidoof furono spariti all'interno delle bolle il display dello Styler mostrò il Pokémon e descrisse le stesse spiegazioni precedentemente lette. C'era anche una nuova barra chiamata Punti esperienza, che aumentava ad ogni mossa registrata.
Sentì inoltre una voce robotica che disse "Le informazioni su Bidoof sono stare registrate nel navigatore."
Non appena la rete svanì la ragazza vide che il terzo Pokémon era a pochi passi da lei e per evitare che scappasse gli saltò letteralmente addotto avviando nuovamente la cattura.
Questa volta fu decisamente più rapida visto che non si lasciò ingannare dal finto attacco, non lasciando che la paura delle ferite la bloccassero, anche perché cadendo il Bidoof l'aveva trascinata almeno per un metro sbucciandole così il ginocchio.
Alla conclusione della cattura non si sentì alcuna voce e l'unico cambiamento del display fu che la barra riguardante l'energia aumentò ad 11/11, e che il livello passò da 1 a 2.
Anche se la situazione era seria dovette ammettere di provare un certo interesse verso il pensiero di poter vincere, osservava Alex muoversi altrettanto velocemente anche se pure lui faticava a raggiungere subito i Bidoof, ma non c'era tempo da perdere altrimenti l'avrebbe lasciato vincere.
Sara riprendendo a correre notò che alle spalle dello stesso ragazzo era arrivato un Pokémon, prima che Alex potesse notarlo lei l'aveva già raggiunto avviando così la cattura, anche questa molto rapida anche se nella conclusione non ottenne alcun risultato nuovo.
Guardandosi intorno però vide presto che la gara si era conclusa, ed assieme ad Alex radunò i Bidoof per vedere chi avesse vinto.
Il risultato purtroppo fu ovvio.
-Ecco. Ora i Bidoof ci sono tutti.-
Disse Glenda messasi in mezzo ai due ragazzi.
-Io ne ho presi cinque!Quindi tu ne hai presi...uhm...quattro!E questo significa che...ho vinto!!!-
Urlò Alex entusiasta.
-Congratulazioni.-
Anche se non voleva ammetterlo le sarebbe piaciuto vincere, era buffo però vedere con quanta foga il ragazzo festeggiava. Senza dire nulla fece perfino un salto al contrario ed attivò il raggio dello Styler, prima che Sara potesse chiederne il motivo la signora Della s'intromise.
-Alex ha vinto la sfida. Bravissimo!Naturalmente ringrazio anche Glenda e la nostra nuova matricola. Grazie a tutti, davvero. Ora mi sento meglio. E al Bidoof capo...mi spiace molto, non l'ho fatto apposta a pestarti la coda. Mi farò perdonare con dei manicaretti ancora più buoni del solito. Su, venite con me.-
Tutti i Pokémon seguirono la donna con un espressione gioiosa in viso, era veramente bello come fossero in grado di vivere in armonia con le persone, mentre ci pensava Alex parlò nuovamente.
-Darei alle tue catture un sei e mezzo, al massimo...-
-Grazie tante...-
Sapeva bene come scoraggiarla, era all'inizio e sapeva di non esser brava, ma non era giusto farglielo pesare. Quando il viso di lei s'incupì però anche quello di Alex cambiò, sembrava quasi dispiaciuto.
-......però...ok, sarò onesto!Mi secca ammetterlo, ma non è andata affatto male. Sono sorpreso, soprattutto considerando che hai appena imparato.-
Il viso di Sara si tramutò in un espressione sorpresa ed in parte felice.
-Sul serio?-
-Non farmelo ripetere...hai detto che ti chiami Sara, vero?-
-Oh, Alex!Sapevi qual'era il suo nome fin dall'inizio!Non ho davvero parole...-
-Una volta tanto che capita.-
Disse il ragazzo ridacchiando.
-Come hai detto scusa?-
Prima che potesse scoppiare una lite Sara si mise in mezzo, guardando il ragazzo con un leggero sorriso.
-Grazie per quello che hai detto, e mi fa piacere ricordi il mio nome.-
-Oh...beh...è solo un nome...-
-Ehi!Quasi dimenticavo. C'è un luogo che non ti ho ancora mostrato!-
-Piazza dell'ascesa, eh?-
Chiese Alex guardando la bionda, che dimenticatasi dell'irritazione sorrideva nuovamente.
-Sì!-
-Beh, allora vengo anch'io.-
-Mmm...per questa volta...d'accordo, ti lasceremo venire con noi. Per Piazza dell'ascesa Sara devi andare verso il lato est del cortile dell'Accademia. Poi dirigiti a sud e prendi le scale che portano giù.-
-Va bene, sono proprio curiosa di vedere cosa ci sia.-
-Non rimarrai delusa. Quello è il nostro posto preferito, vero Glenda?-
Disse Alex iniziando a camminare.
-Ha qualcosa di magico quel posto.-
Seguendo le indicazioni si ritrovarono in un punto verdeggiante rasente al mare, era infatti perfino presente un piccolo pontile di legno che probabilmente serviva per le navi. Al centro di quel luogo c'era una grossa statua con lo stesso simbolo che fino a quel momento aveva visto per l'Accademia.
-Questa è Piazza dell'ascesa. Qui il prossimo mese si terrà una lezione speciale, una lezione all'aperto. E quel monumento lì è chiamato la Stele del patto. Se qui stringi un patto con i tuoi amici, sicuramente verrà rispettato...questo è quello che mi ha detto il preside Delmonte.-
Spiegò Glenda mentre si avvicinavano alla statua, qualcosa nel modo in cui il suo profilo si stagliava tra le onde del mare e le bianche nuvole del cielo fece sentire Sara come se effettivamente ci fosse qualcosa di speciale. Provò un forte calore nel petto mentre il vento le soffiava tra i capelli.
-E con questo si concluse la visita guidata di Glenda alle sorprendenti meraviglie dell'Accademia!-
-Grazie mille Glenda.-
Rispose la ragazza con un piccolo applauso, l'altra però la fermò prendendole entrambe le mani sorridendo.
-Sara!Sono felice di averti incontrata!Spero che rimarremo amiche a lungo!-
-Anche io lo spero Glenda.-
-Ehi, aspetta un attimo!Lascia perdere Glenda. Diventiamo amici noi due, invece!-
L'urlo di Alex sorprese a tal punto Sara che questa non poté evitare di ridacchiare leggermente.
-Ma come, credevo che fino a pochi attimi fa non ricordassi nemmeno il mio nome.-
-Si beh, ma dopo ho visto come te la cavi con le catture!-
-Alex guarda che io per prima mi sono ricordata come si chiamava, ed è stata assieme a me tutto il pomeriggio!-
Chissà per quale motivo il suo nome aveva assunto tanta importanza, eppure tra i due si era accesa una vera e propria disputa!
Il suono della campana però, fortunatamente, fermò la discussione di entrambi.
-Oh, ecco la campanella. Meglio tornare in classe. Ma tu, Alex...sempre furbetto, eh?-
Ridendo tutti e tre tornarono assieme verso l'Accademia, le sembrava quasi impossibile crederlo ma era certa di aver già trovato due amici insostituibili ed unici.
Con questo pensiero nel cuore passò una splendida giornata conoscendo molti altri studenti, fino a quando non fu il momento di riposare.
 
Quella notte...
   
 
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