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Autore: GattyP    03/03/2018    2 recensioni
... Io, in realtà, ero favorevole anche per un altro motivo: volevo conoscere Harry Potter, il Ragazzo-che-è-sopravvissuto, il Prescelto, il mago che aveva sconfitta, già due volte, il più malvagio mago oscuro di tutti i tempi, Voldemort (che gli inglesi chiamano, con una perifrasi, “Tu-sai-chi” o “Signore Oscuro”, perché temono, non so per qualche motivo, di pronunciare il suo nome), e che avrebbe frequentato il suo terzo anno in quella scuola
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
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Attenzione: ho pubblicato in data odierna anche il capitolo 13!

 

 

Capitolo 14

 

I poteri degli anelli

 

 

Il successivo libro che leggemmo, questa volta in Biblioteca, dato che non faceva parte della Sezione Proibita, fu la traduzione inglese del De antinquis magicis anulis (gli antichi anelli magici) di Gothar Uotanensis. Parlava anche dei leggendari anelli di Corvonero. Scoprimmo così, prima ancora di averli nelle nostre mani, i poteri dei due anelli che avremmo presumibilmente trovato sotto il caprifico (ne eravamo convinti, ma non avevamo ancora la certezza). Facevano parte di uno stock di anelli magici di acciaio forgiati, milleduecento anni fa, dai folletti di Mons Graupius: ne avevano fatti in tutto una dozzina, quasi tutti persi nel corso dei secoli (in effetti non è difficile perdere un anello, pensai).

In origine venivano usati, al posto delle bacchette, per lanciare incantesimi o maledizioni; secondo Gothar, se venivano utilizzati in combinazione con una bacchetta, l’intensità degli incantesimi veniva addirittura raddoppiata; inoltre, sempre secondo Gothar permettevano a chi li aveva di diventare addirittura invisibile, se l’anello veniva tolto dal dito e posto tra le labbra (quasi incredibile a credersi! Già pregustavo tutto quello che avrei potuto fare in giro per Hogwarts, completamente invisibile!).

Gli anelli avevano una loro personalità, sempre secondo il libro, e riconoscevano il loro proprietario e solo a lui obbedivano. Solo la morte del proprietario liberava gli anelli dal legame e permetteva loro di adattarsi ad un nuovo padrone. Avevano anche una piccola pietra nera, apparentemente di nessun valore, incastonata, che permetteva di rendere inattivi i poteri dell’anello, se la pietra era posizionata verso il palmo della mano; erano invece pienamente funzionali se la piccola pietra si trovava sul dorso della mano.

Fantasticammo a lungo, come detto, sui magici poteri dei due anelli, così simili a quelli che avevamo al dito noi… ma dovevamo tornare a prenderli.  Decidemmo che potevamo riprovare sotto Pasqua: molti ragazzi erano a casa per qualche giorno di vacanza, altri erano impegnati nei M.A.G.O o nei G.U.F.O. Noi pertanto, una notte, dopo le undici, quando tutti dormivano, scivolammo silenziosamente dai letti ed uscimmo di nascosto dalla Sala Comune.

Ci muovemmo con molta cautela per i corridoi di Hogwarts e, evitando alcuni allarmi posti da Gazza (avevamo studiato il percorso), e, soprattutto, la sua malefica gatta-spia, giungemmo alla vecchia serra. Entrati, ci muovemmo quasi al buio, arrivando, infine, sotto il caprifico, di cui conoscevamo orami la collocazione.. La piccola buca si era richiusa, ma appoggiando il foglio di pergamena sulla pietra, si aprì di nuovo. In fondo, effettivamente, si intravvedeva qualcosa: sembrava un’altra pietra simile a quella esterna.

Con molta attenzione la ripulimmo dalla terra che in parte la copriva e la mettemmo completamente a nudo. Appoggiamo quindi il foglio di pergamena sopra e, subito, la lastra si sollevò, svelando una piccola cavità in cui c’era un cofanetto. Lo prendemmo con delicatezza e lo appoggiammo a terra. Lily lanciò subito un incantesimo di apertura: c’erano due anelli, perfettamente identici a quelli che avevamo negli anulari.

- E questi dovrebbero essere i veri anelli di Corvonero - dissi - Direi di scambiarli e metterli al dito al posto di questi…

- Un attimo, Peter - disse dolcemente Lily - controllo se hanno qualche maledizione o qualche controindicazione.

Io non mi stupivo più di tutto quello che Lily poteva fare con la magia. Era decisamente più avanti di me, e di tutti i nostri coetanei, nella conoscenza di formule e stregonerie varie. Lily dunque li appoggiò sulla terra e, dopo avermi spiegato che questi incantesimi li aveva letti da un libro di appunti del padre (che, a quanto ho capito, aveva la mania di scrivere appunti su ogni testo che consultava), provò a lanciarne alcuni.

- Dovrebbero essere puliti - disse - Non dovrebbero essere pericolosi. Proverei a scambiarli…

- Aspetta, provo io - E prima che potesse dire qualcosa, tolsi il vecchio anello dal mio anulare sinistro e infilai quello nuovo: sentii un  piacevole calore, che salì dal dito, alla mano, al braccio e a tutto il corpo.

- Beh, dovrebbero essere proprio questi - dissi e, alzando la mano sinistra, quella con l’anello: - Lumos. -  Subito un fascio di luce uscì dall’anello: effettivamente funzionava come una bacchetta.

Provai a prendere la bacchetta, che avevo appoggiato a terra, con la mano sinistra: la luce, uscendo ora dalla punta della bacchetta, aumentò notevolmente di intensità. Girai la pietra verso il palmo della mano. Il flusso luminoso diminuì: beh, sembrava che l’anello avesse proprio i poteri descritti nel libro di Gothar Uotanensis!

Interruppi l’esperimento e tolsi l’anello dalla mano. - Per provare a metterlo in bocca forse dovremmo prima lavarlo: è rimasto sottoterra per alcuni secoli… - dissi scherzando.

- Non hanno perso le potenzialità magiche: sono oggetti magici di primo ordine… Direi di mettere i nostri vecchi anellini nel cofanetto e portare, d’ora in poi, questi… - disse Lily.

Anche Lily scambiò il suo anello con quello di Priscilla Corvonero, poi riponemmo le copie nel cofanetto, che posizionammo di nuovo all’interno della cavità. Ripreso il foglio di pergamena, la lastra si richiuse, sigillando il tutto. Aspettammo un poco e, dopo qualche minuto, anche la cavità che si era aperta alla base del caprifico, si richiuse da sola.

Guardammo gli anelli: adattavano perfettamente alla grandezza delle nostre dita ed erano identici a quelli che avevamo precedentemente.

- Torniamo ora in dormitorio, prima che si accorgano di qualcosa - mi disse Lily.

Ero molto emozionato. Eravamo finalmente riusciti a trovare i due anelli magici, quelli che generazioni di maghi avevano cercato ad Hogwarts… e chissà cosa avremmo potuto fare, anche con l’aiuto dei magici anelli, negli anni successivi…

 

 

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Un saluto a tutti e solito doveroso ringraziamento ad ace95 per le impressioni e i commenti che anche questa volta mi ha inviato. Ci vediamo con l’epilogo sabato 10 marzo. Ma non preoccupatevi… ci sarà, senza interruzione della cadenza settimanale, il seguito, ambientato nell’anno scolastico successivo (quello del Torneo Tremaghi). Un abbraccio a tutti. GattyP :)

   
 
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