“Se torni mollo tutto”
Non era tornata e lui era andato avanti.
Venti anni fa.
Solo due anni erano passati dal divorzio, più di quanto, comunque, fosse durato il loro matrimonio.
Dieci anni a rincorrersi e uno solo per perdersi.
Venti anni erano volati via, dal giorno in cui aveva sposato Jennifer.
Non gli è andata male. Jennifer si è rivelata un’ottima moglie e compagna, così come prima era stata una buona amica dopo un inizio un po’ burrascoso, in quella lontana notte di Natale in cui era stata arrestata e assegnata alla sua custodia.
Negli occhi, quella leggera luce di gratitudine con il quale lo guarda non si è spenta.
Infondo non sono mai stati sullo stesso piano.
Sono stati tanti gli anni in cui il loro rapporto si avvicinava molto a quello padre-figlia, gli anni in cui Jenny conviveva con Mattie nell’appartamento a fianco al suo… o forse no, più fratello maggiore e sorellina adottiva.
Quando era tornato nel suo appartamento a North of Union Station, dopo la fine del suo matrimonio, trovarla ancora li, sullo stesso pianerottolo, aveva riscaldato un po’ il suo cuore ferito.
Non c’è stato nulla di incestuoso nel loro scivolare uno nelle braccia dell’altra, dopo una cena come tante, in una fredda sera invernale in cui Mattie era al college e Sam con la mamma.
Sesso esplosivo. Lo è sempre stato fra loro. Lo è ancora.
Ricorda ancora lo stupore nello scoprire in Jennifer pochi freni e tanta immaginazione, la capacità di sentirlo e prevedere i suoi bisogni, la voglia di assecondare le sue fantasie.
Scoprire in breve che i desideri erotici di Jennifer erano complementari ai suoi. Lei li manifestava e giocava, giocava con lui, per lui e lo ha fatto giocare con lei, per lei.
E’ stato un viaggio alle radici del suo essere uomo, una sorta di lavacro nella natura. Nelle pulsioni istintive, nelle sensazioni primitive, prima delle impalcature razionali e culturali.
Scoprirsi diverso da come si era sempre creduto.
Giovane e spontanea, fresca e sincera, con anticorpi forti che avevano curato, senza lasciare scorie, le ferite della sua infanzia difficile.
Lei semplice e lineare.
Quella  storia  iniziata  come  svago, come cura all’amore proprio mortificato, era
diventata importante, ma era rimasta leggera.
Semplice è stato un giorno accorgersi di amarla.
Veloce è stato camminare con lei questi 20 anni.
L’ha vista cambiare, da ragazzina a donna. L’ha vista crescere e imparare a tenergli
testa.
L’ha amata giovane e spensierata, la ama donna e mamma.
Lei  e  quei  suoi  occhi  che brillano, quel sorriso che non gli ha mai fatto mancare.
Lei e quella gioia spudorata e quasi infantile che gli ha sempre dimostrato nell’averlo a fianco.
Lei sempre un passo indietro, ad ammirarlo e a subirne il fascino.
Lei a prenderlo per mano e a farlo rinascere uomo nuovo.
Lei seduta al suo fianco sulla panca di una chiesa. In prima fila.
Samantha si sposa.
Tony, loro figlio, le fa da testimone.
E lui pensa ancora a quel messaggio mandato tanti anni prima alla mamma di Sam, che siede commossa nella prima fila dell’altra navata. Cosa sarebbe successo se  Mac avesse risposto?
Se fosse tornata?
Sono riusciti a essere due buoni genitori per Sam, anche da separati.
In buona parte grazie a Jennifer, alla sua dolcezza, delicatezza e intelligenza.
Non merita il pensiero che suo marito sta facendo.
Lo sguardo di Harm si sposta da quella che per molto tempo ha creduto essere la donna della sua vita a quella che è stata ed è la donna della sua vita.
Piano le sfiora il dorso della mano e le sue dita si intrecciano con quelle di Jennifer, che in un momento si gira e gli sorride.
Come sempre.