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Autore: Will P    03/03/2018    3 recensioni
Bakugou è violento anche a letto, e questa non è una sorpresa; la vera sorpresa è quanto a Kirishima piaccia.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: È tutto vero e io sono la regina d'Inghilterra. Titolo (francamente sprecato per 'sta cazzata) @ The Music Or The Misery - Fall Out Boy.
Avvertimenti: yaoi, pornino, biting.
Note: Scritta per il prompt rivelazione della settima settimana del COWT #8 @ Lande Di Fandom (#teamJade ftw!), ma in realtà anche per il prompt Bakugou/Kirishima, morsi adocchiato all'ormai concluso P0rn Fest #11. Il piano iniziale era che ci fosse più porno, ma dopo settimane a buttarne giù un pezzo a casa, uno al bar, uno in bus, uno in treno non so più nemmeno io dove sia andata a parare. L'unica sicurezza è che Kirishima è cotto.



It's true, romance is dead (I shot it in the chest then in the head)

Bakugou è violento anche a letto, e questa non è una sorpresa; la vera sorpresa è quanto a Kirishima piaccia.

Non è l'unica cosa che gli piace di lui, naturalmente. Bakugou è sorprendentemente... normale, la maggior parte del tempo, certe volte persino dolce, a modo suo. Gli piacciono i pomeriggi passati a studiare insieme e quelli passati a prendersi a spallate ridendo davanti a qualche videogioco, quando Kirishima riesce a staccare Bakugou dai compiti, e forse ci saranno un po' più esplosioni di quante dovrebbero e più insulti di quanti ne volino in un anno intero con tutti gli altri, okay, ma è divertente. Studiare è così noioso, dopotutto, c’è bisogno di distrarsi un po'.

Poi ci sono i pomeriggi in cui neanche riescono ad aprire i libri - quei pomeriggi passati sul tappeto morbido in camera di Bakugou a baciarsi per ore, finché non arriva qualcuno a chiamarli per cena o finché non finiscono a soffocare gemiti con il viso affondato l’uno nel collo dell’altro, gambe intrecciate e un disastro appiccicoso nei pantaloni - e Kirishima li adora.

Il modo in cui Bakugou si rilassa per gradi, come se ogni bacio, ogni tocco al posto giusto facesse cadere un pezzo della sua corazza; l’odore di cenere quasi impercettibile sulla sua pelle, che non se ne va mai davvero del tutto; sentirlo caldo e solido sotto di sé quando gli lascia prendere il controllo, lo sguardo a palpebre pesanti che gli lancia quando Kirishima preme un ginocchio tra le sue gambe nel modo giusto - gli piace ogni cosa di Bakugou. Anche le più brutte, anche quelle che cerca di nascondere.

Kirishima è un vero uomo, e un vero uomo non fa le cose a metà: se ci sta, è in tutto e per tutto.

Ma quando Bakugou lo prende e lo sbatte contro il muro per infilargli la lingua in gola, oh, allora sì che Kirishima non capisce più nulla.

È come una delle sue esplosioni, improvvisa e travolgente, e come una delle sue esplosioni potrebbe accadere in qualsiasi momento. Certe volte lo fa per sfogarsi, perché qualcosa l’ha fatto scattare e tutta la tensione che cerca di tenere a bada alla fine si spezza non appena chiudono una porta tra loro e il resto del mondo, ma altre volte non c’è alcun motivo. Kirishima scoppia a ridere a una delle sue battute a mezza bocca, o si presenta a chiamarlo per un film com gli altri senza essersi asciugato i capelli dopo una doccia, e non fa in tempo a battere le palpebre che Bakugou lo sta trascinando via di peso verso il primo angolo isolato, ringhiando sottovoce di teste di cazzo che non si rendono conto di quello che fanno

Kirishima non ha la minima idea di come funzioni Bakugou, ma ama cercare di capirlo.

Quello che ha scoperto però è che quando si riduce così, Bakugou morde.

Ma non è stata l’unica rivelazione.

Kirishima aveva sempre pensato di essere un tipo piuttosto romantico. Sì, pensava anche lui alle ragazze in quel modo - ha quindici anni anche lui, dopotutto, non è fatto di pietra (hah!) - ma gli piaceva immaginare soprattutto altro: le dichiarazioni sul retro della scuola, le passeggiate mano nella mano, i sorrisi imbarazzati e i primi appuntamenti. Anche quando nelle sue fantasie aveva cominciato a comparire un certo ragazzo dagli occhi rossi al posto delle ragazze dolci e indistinte che si figurava di solito, il succo non era cambiato davvero.

E anche quando, alla fine, Bakugou aveva sbottato “è perché mi piaci, idiota” dopo avergli dato una librata in testa e lui aveva dovuto rincorrerlo per mezzo campus per potergli rispondere, non aveva rinunciato comunque alle sue fantasie. Forse erano un po’ improbabili, a pensarci bene, ma Kirishima era un romantico. Cos’altro poteva desiderare?

Poi un giorno Bakugou l’aveva sbattuto contro un muro, le mani come morse a bloccargli i polsi sopra la testa e i denti affondati nel suo collo, e lui era quasi venuto all’istante.

Da quel momento aveva scoperto un po’ di cose, come il fatto che c'è un punto alla base della sua gola che gli fa tremare le ginocchia ogni volta che Bakugou ci posa la bocca, o che il colletto della divisa scolastica non arriva così in alto come credeva.

E non è che le sue vecchie fantasie siano state buttate tutte dalla finestra, o che non gli piaccia quando è tutto lento e ovattato, quando l'unico rumore nella stanza sono i loro respiri increspati e ogni tanto Bakugou lo guarda e sorride in un modo che fa venire voglia a Kirishima di dire cose di cui forse si pentirebbe, ma - è un'altra cosa, quando Bakugou si lascia andare. Come se lui fosse l'unico con cui potesse essere davvero se stesso, senza doversi trattenere o doversi nascondere.

Kirishima è onorato da questa fiducia.

E Bakugou quando prende il controllo è veramente, veramente sexy.

“Andiamo, cazzo,” ringhia contro la sua bocca, combattendo con la sua cintura, e Kirishima rabbrividisce tutto contento.

Si sente uno strappo preoccupante quando gli apre i pantaloni, ma le mani di Bakugou sono subito su di lui - una dritta dentro le sue mutande, l’altra a stringergli un fianco come se avesse paura di vederlo fuggire - per cui Kirishima neanche ci fa caso. Infila le dita tra i capelli di Bakugou e lo tira a sé, e cozzano a metà strada in un bacio tagliente, mentre Bakugou inizia a masturbarlo con carezze brutali.

Certe volte sembra così disperato di toccarlo da dimenticarsi qualunque altra cosa - il bisogno di respirare, il letto a mezzo metro da dove sono schiacciati contro il muro, persino la propria erezione, intrappolata quasi sovrappensiero tra di loro.

Kirishima vorrebbe fare qualcosa per aiutarlo, ma è difficile ragionare quando Bakugou scende a mordergli la gola e torce il polso in quel modo.

“C’è un - nnngh - c’è un letto,” tenta di ricordargli. L’unico risultato è che Bakugou lo spinge più forte contro il muro, un colpo che fa cadere un libro da qualche mensola accanto alle loro teste, per poi staccarsi con un verso gutturale.

(Non vorrebbe chiamarlo ringhio, ma…)

“Sta’ zitto,” intima, con un’occhiataccia fiammante a metà tra minaccia e promessa, e Kirishima sorride riprendendo fiato.

“Ma è proprio -”

Bakugou lo bacia così forte da fargli sbattere la testa contro il muro, e quando ha finito - quando Kirishima è ridotto a un budino tremolante che si deve aggrappare alle sue spalle per non scivolare a terra - torna a dedicarsi al suo collo.

Quando inizia a succhiare, Kirishima abbandona il capo all’indietro e viene tra le sue dita mordendosi le labbra.

Decisamente, non è questo l’appuntamento romantico che stava progettando.

È molto, molto meglio.

   
 
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