Ringrazio
anche solo chi legge.
Fem!Tsuna/Gokudera.
Giorno
2: Cose che hai detto spudoratamente.
Cap.2
La paura di Tsunayuki
“Mi
sembra sempre che il mondo non si fermi mai ad
aspettarmi. La mia vita è stata programmata e si sono
scordati di farmelo
sapere. Non voglio fare la Boss, non voglio neanche sposare un Boss.
Non voglio
niente di tutto questo” gemette Tsunayuki. Si alzò
dal letto su cui era
accomodata e, a piedi nudi, andò nella stanza accanto.
Gokudera
accomodato al tavolo della cucina, indossava
gli occhiali.
“Iiiih”
gemette la giovane, nascondendosi dietro lo stipite della porta.
Gokudera
avvertì il verso e si guardò intorno,
osservò
il tavolo e le sedie vuote, tornando a leggere.
<
Zeus era solito rapire le sue amanti e giacere
con loro in diverse forme. Una di esse fu da lui catturata in veste di
toro,
per poi giacere con lei in veste di aquila. Giacque con
un’amante sopita in
veste di cigno. Ne fece sua un’altra tramutato in una pioggia
d’oro. Per far
durare più a lungo le sue notti di passioni,
arrivò ad allungarne una di tre
volte il normale > lesse Gokudera. Il suo viso era arrossato e,
messo il
segnalibro, chiuse il libro.
“Decisamente
troppo pesante per me questo argomento”
sussurrò. Appoggiò il libro sul tavolo e si tolse
gli occhiali, chiuse gli occhi
e si massaggiò il viso.
“Gokudera-kun”
si sentì chiamare.
Vide
Tsuna in piedi davanti a lui e gli sorrise.
“Qualcosa
non va?” chiese Sawada.
“Nulla
d’importante, Decimo. Stavo studiando cose un
po’ troppo spudorate per me” ammise Gokudera,
scrollando le spalle.
“Non
hai mai tentato di fare qualcosa di
spu-spudorato? Ci… cioè… Oh, mamma,
che vergogna! Cos’ho detto?! Perdonami. Io
non volevo, scusa. Questo è così imbarazzante,
dev’essere l’inferno”
piagnucolò
Tsunayuki, nascondendosi il viso tra le mani.
<
Ecco. Ora gli sembrerò una di quelle che getta il
sasso e poi nasconde la mano. Io volevo solo consolarlo. Sembrava
scosso. Oh,
non so proprio dire mai le parole giuste > pensò.
Gokudera
fece indietro la sedia.
“Io
ammetto di non aver mai detto niente di spudorato.
Figuriamoci fare qualcosa” disse.
Tsunayuki
si piegò in avanti, facendo ondeggiare i
disordinati, e lunghi capelli castani. Le sue iridi brillavano di
riflessi
aranciati, batté lentamente le palpebre.
“Allora
fallo adesso. Dimmi qualcosa di spudorato” lo
sfidò.
Gokudera
si morse le labbra fino ad arrossarle ed
espirò dalle narici, serrò i pugni e
conficcò le unghie nei palmi, lasciando
delle mezzelune nelle mani.
“Io
vi amerei anche se voi non foste il Decimo, anche
se questo sembra tradimento!” gridò, tenendo gli
occhi chiusi con tutta la sua
forza. Il suo viso si arrossò e il suo battito cardiaco
accelerò.
“Ti
amo anch’io e, ti prego, salvami. Non voglio fare
il Decimo, combatti al mio fianco contro il destino”
implorò la giovane. Chiuse
gli occhi e lo baciò con foga.
Gokudera
la trasse a sé, tenendola tra le braccia e la
baciò a sua volta, intrecciando le loro lingue.
<
Combatterò al vostro fianco contro qualsiasi
minaccia, amore mio, te lo giuro > promise mentalmente.