Ringrazio
anche solo chi legge.
VeBulma.
Giorno
2: Cose che hai detto spudoratamente.
Cap.2
Fraintendimenti spudorati
Vegeta
era appoggiato contro la parete con la schiena
nuda, indossava solo dei pantaloncini neri e aveva un asciugamano
candida
intorno al collo, i suoi muscoli erano solcati da gocce di sudore che
li
facevano risaltare. Si portò una bottiglietta di plastica
blu alle labbra e
succhiò l’acqua al suo interno, teneva gli occhi
socchiusi. I suoi capelli neri
a fiamma ondeggiavano dietro la sua testa, ogni ciocca era larga
quattro dita,
aveva gli occhi socchiusi e le sue iridi color ossidiana erano fumose.
“Ehy, bel
tipaccio. Hai voglia di farti un giro con me?” si
sentì domandare. Inarcò un
sopracciglio moro e guardò Bulma avanzare verso di lui,
ondeggiando i fianchi.
Vegeta
si leccò le labbra e ghignò, mostrando i denti
candidi.
“Un
giro? Sicura Donna? Era proprio così che me lo
volevi chiedere?” chiese.
Bulma
aveva le guance arrossate e gli occhi liquidi,
si piegò in avanti facendo ondeggiare i seni sotto la
camicetta rosa di pizzo e
schioccò un bacio nella sua direzione.
“Assolutamente.
Non ti va di divertirti un po’ insieme
a me?” soffiò con tono seducente.
“Quando
bevi un po’ troppo inizi a dire cose così
spudorate da risultare eccitanti persino per me” disse Vegeta
con voce roca. Si
diresse nella sua direzione, con sguardo da predatore.
Goku
spalancò la porta del salotto rumorosamente ed
entrò
frettolosamente nella stanza.
“Oh,
eccoti, Vegeta! Ti ho cercato per tutto il
giardino. Avevi detto cinque minuti di pausa e ne sono già
passati dieci.
Dobbiamo finire di allenarci” disse. Afferrò il
braccio del principe dei saiyan
e lo strattonò con foga.
“Aspetta,
Kakaroth!” sbraitò Vegeta, sgranando gli
occhi.
Bulma
afferrò il marito per l’altro braccio,
puntò le
scarpe sul pavimento e cercò inutilmente di fare perno, per
rallentarli.
“Lascialo,
animale! Non lo vedi che ci sto provando io
con il mio scimmione? Serve a me!” sbraitò.
Vegeta
arrossì e avvertì il battito cardiaco accelerare,
le orecchie gli fischiarono.
<
Il mio povero orgoglio! Tutto questo è ridicolo
> pensò.
“Si
stava già allenando con me. Urca, serve anche a
me”
si lamentò Son.
“Voglio
portarmelo a letto, razza di decerebrato!”
gridò Bulma.
Goku
si fermò e la guardò confuso.
“Dovete
dormire a quest’ora?” chiese.
Vegeta
scostò il braccio liberandosi, indietreggiò,
aveva una venuzza che gli pulsava sulla fronte spaziosa.
“Kakaroth,
sono fatti miei cosa faccio con mia moglie!
Donna, ti prego, andiamo di là” ordinò.
Sollevò Bulma che strillò, se la prese
in braccio, mettendole un braccio sotto i glutei e si diresse nella
stanza
accanto.
Goku
sbuffò e si grattò la testa, scuotendo il capo.
“Io,
però, volevo allenarmi” si lamentò,
incrociando
le braccia al petto. Vide Vegeta risalire le scale nella direzione
della camera
da letto.
<
Magari posso proporlo a Crilin o a Junior, se non
hanno niente da fare > rifletté. Si portò
indice e medio alla fronte,
teletrasportandosi.
Nel
salotto risuonò il rumore della porta della camera
da letto che veniva chiusa, seguito dalle risatine di Bulma e alcuni
finti
ringhi di Vegeta.