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Autore: lisi_beth99    08/03/2018    1 recensioni
Dopo essere usciti dal Labirinto, Lane e i suoi compagni d'avventure dovranno affrontare le sfide della Zona Bruciata. Avranno a che fare con gli Spaccati e con la W.C.K.D.
Ma questa è solo una parte della storia! Lane e Newt affronteranno alcune difficoltà, la fiducia potrebbe scarseggiare... l'Eruzione potrebbe mettersi fra loro... Come affronteranno le sfide? Rimarranno uniti?
Scopritelo leggendo!
// SEQUEL DI: LOVE LIVE REMEMBER \\
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Live, Fight, Win'
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Seguimmo Brenda per tutto l’edificio. Ad un certo punto partì una canzone in stile hawaiano.
Mi bloccai per un secondo, cercando di riprendere fiato. Tra lo spavento di poco prima, la febbre, la stanchezza e la consapevolezza che se fossimo stati catturati nuovamente sarebbe stata la mia fine, stavo facendo una fatica enorme a stare al passo con gli altri.
-Tesoro vieni! – Newt mi prese per mano e mi costrinse a seguirlo nella corsa.
Ci riunimmo con Jorge che ci spronò a seguirlo.
Spalancò una finestra rivelando la presenza di una fune che portava all’edificio di fronte. Lo spazio era di diversi metri e la corda si trovava ad un’altezza vertiginosa.
-Stai scherzando vero? – esclamò Fraypan osservando l’altro edificio.
-Piano B hermano! Volete arrivare al Braccio Destro? – chiese Jorge strattonando dei pezzi di stoffa da usare per percorrere la fune – Vi porterò da loro. Mi dovete un favore! –
Afferrò uno di quei pezzi di stoffa e si lanciò nel vuoto – Seguitemi! – urlò sparendo nel buoi della notte.
Brenda ci porse altri stracci, o quello che erano, - Tocca a voi! Coraggio! –
Minho prese il primo e si lanciò.
Quando la ragazza mi mise in mano uno di quei cosi, l’istinto mi portò a scappare dalla parte opposta. Dopo quello che avevo passato con quella corda non mi fidavo a lanciarmi nel vuoto… - Lane fidati! – disse Newt spingendomi verso la finestra – Io sono subito dietro di te! –
Probabilmente sarei morta comunque quindi cosa avevo da perdere?
Presi una rincorsa e mi lanciai nel vuoto trattenendo il fiato. La stoffa era ben legata attorno al polso così da non perdere la presa.
Quando raggiunsi l’altro edificio, Minho mi afferrò, impedendomi di schiantarmi contro un muro. – Grazie – sussurrai riprendendo fiato.
Pochi attimi dopo, arrivò Newt. Quando mi vide fece una faccia ancora più preoccupata – Perdi sangue dal naso… - si avvicinò e con un pezzo di stoffa che aveva in tasca mi pulì sangue che non mi ero neanche accorta di perdere.
Guardai Newt negli occhi ma la sua immagine si fece sfocata. Sbattei gli occhi più volte, focalizzando meglio la sua figura. – Lane… - non lo lasciai finire – Non è nulla – dissi passandomi il dorso della mano sotto al naso.
Mi voltai per non permettergli di guardarmi. Toccai la ferita sotto alla clavicola. Le vene erano ancora ingrossate e la zona scottava, ma non sembrava essersi espansa…
In quel momento un’esplosione mi fece dimenticare qualunque altro problema.
Mi guardai attorno: mancavano Thomas e Brenda all’appello!
Teresa era stata l’ultima ad arrivare. Ma dietro di lei non c’era nessun altro…
-No! – esclamò la mora guardando l’edificio crollare. Tutti rimanemmo in silenzio per attimi infiniti.
-Dobbiamo andare – la voce di Jorge aveva perso il pepe che avevo percepito la prima volta che lo avevamo incontrato.
-Dove? – domando Minho continuando a fissare l’edificio.
L’uomo indicò un punto indistinto – Conosco un uomo, Markus. Forse ci aiuterà. Se Brenda è viva, è lì che andrà. – cominciò a scendere una scala. Notando che nessuno si muoveva si girò a fissarci – Non vorrete aspettare che la W.C.K.D. venga a prendervi, vero? –
Mossi un passo nella sua direzione, dovendomi però fermare per l’ennesimo capogiro.
Anche gli altri si mossero e seguirono Jorge giù per le scale. Tranne Newt, che mi prese per mano – Non ti chiederò più niente! Sarai tu a dirmi ciò che ti succede quando vorrai -
A quelle parole mi si strinse il cuore. Aveva capito che non avrei parlato… Si era arreso… Per lo meno non avrei più dovuto mentirgli.
 
Seguimmo Jorge per tutta la notte. Non badavo a dove stessimo andando. Lottavo per non svenire in quel posto, così esposta.
Dopo un po’ dovetti aggrapparmi al braccio del mio ragazzo. Le gambe erano diventate pesanti e stanche, le strascicavo lungo la strada bruciata. – Vuoi che ci fermiamo? – mi chiese il biondo. Io scossi la testa – No, dobbiamo trovare Thomas. E dobbiamo trovare il braccio destro… - appoggiai la testa sulla sua spalla, respirai a pieno il suo profumo. Anche se erano giorni che camminavamo nello schifo e nella polvere, lui aveva comunque un buon profumo di muschio…
Mi lasciai cullare da quell’aroma riuscendo, miracolosamente, a mantenere una certa lucidità.
Quando giunse la mattina stavamo camminando tra degli edifici mezzi distrutti, per la strada c’era gente. Sembravano vivere in tranquillità…
Raggiungemmo un edificio quasi interamente rimasto in piedi. C’era della musica che proveniva da dentro.
Ero allo stremo… Il mondo continuava a girare, aumentando il senso di nausea e la fronte ormai bolliva. L’unica cosa positiva era che il naso avesse smesso di sanguinare…
-Ecco. Questa è la casa di Markus. Un tempo portava i ragazzi immuni al Braccio Destro… - Jorge continuò a parlare ma, le prime parole mi avevano dato il permesso di cedere. Avevamo trovato il posto, non c’era più bisogno che io fossi cosciente per camminare…
-Newt – sussurrai prima che il mondo diventasse sfuocato e, successivamente, nero. Mi aggrappai debolmente al braccio del mio ragazzo mentre le gambe cedevano e, finalmente, potevo riposarmi.
   
 
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