Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: mengo1904    09/03/2018    0 recensioni
One-shot e immagina su personaggi/attori del mondo Marvel, compresi anche Xmen e Fantastici 4! Accetto volentieri delle richieste!
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mavis camminava per le enormi sale d'orate del castello di Asgard, ammirava come esso risplendeva anche all'interno, illuminato dai raggi del sole che penetravano dalle vetrate.

Annoiata dai minuti che pian piano si stavano accumulando da quando era lì, aspettava la sua amica Sif, che ancora non si era presentata all'appuntamento che le due si erano date.

La guerriera era quasi sempre in battaglia, combatteva le guerre di Asgard accompagnata dai Tre Guerrieri e dai principi Thor e Loki in persona, ma quando riusciva ad avere qualche giorno di pace, le piaceva passare il tempo con la sua amica Mavis.

Quest'ultima si era diretta al castello quella mattina, luogo dove si incontravano solitamente, ma dopo essersi accorta che l'amica non arrivava aveva iniziato a camminare senza meta.

Partì dall'immenso giardino del palazzo, camminava nel piccolo sentiero tra l'erba mentre cercava di riconoscere i tipi di fiori che vedeva. Era un gioco che faceva spesso da piccola, quando sua madre la portava a palazzo. Quest'ultima aveva sempre avuto un ottimo rapporto con la regina, come ottime amiche si vedevano giornalmente e quando entrambe divennero madri era un'abitudine portare i figli con loro. La piccola Mavis e i due principi strinsero anche loro un bellissimo rapporto, ma un giorno di tanti anni dopo tutto cambiò. Mavis venne a sapere un segreto che non doveva essere svelato, il re allarmato dovette far cancellare la memoria a quella che era ancora una bambina, per far mantenere la pace e la sicurezza nel suo regno.

I principi non videro più Mavis e lei perse ogni loro ricordo. Le uniche cose che ricordava della sua infanzia erano le passeggiate per il parco con solo la regina e sua madre, fino alla triste morte di quest'ultima.

Una cosa positiva però ci fu. La conoscenza si Sif la fece rallegrare, per una volta nella vita aveva trovato qualcuno che le voleva bene, almeno da quel che si ricordava.

A distanza di numerosi anni Mavis non parlava con i due principi, a volte li vedeva per il palazzo, ma non si soffermava nemmeno a guardarli e tornava sui suoi passi. Loro a differenza sua però, che ancora si ricordavano le bellissime giornate passate insieme avevano l'enorme tentazione di parlarle e rivivere quei giorni di serenità, purtroppo si ricordavano anche molto bene le dure parole di loro padre che gli vietava di avvicinarsi alla ragazza.

Sif a volte li nominava nei racconti delle battaglie che combattevano insieme. Quest'ultima non la smetteva di elogiare il principe biondo, Mavis aveva ormai capito da tempo che la guerriera avesse una cotta per il Dio del tuono, nonostante tutte le volte smentisse.

Una volta attraversato il giardino attraversò i lunghi corridoi del castello, i suoi passi accheggiavano tra di essi, costanti e leggeri.

Svoltò di nuovo cambiando corridoio e ritrovandosi in quello principale, che collegava l'entrata alla sala del trono. Risalì verso di essa e si fermò poco prima delle enormi porte interamente decorate. Non poteva entrare nella sala del trono, così decise di girare e tornare sui suoi passi ma poco prima di farlo le porte si aprirono mostrando il principe Loki nelle sue vesti reali. 
Guardava verso il basso, non faceva trasparire nessuna emozione. I capelli corvini erano tirati indietro, non troppo lunghi e perfettamente lisci.

Il corridoio era largo, con delle armature asgardiane riposte su entrambe i lati. Mavis camminava sulla sinistra poco più lontana da esse, così da non camminare al centro del corroio. Farlo la faceva sentire troppo esposta, nonostante sapesse che era da sola. Per questo quando sentì le porte aprirsi il suo istinto fu quello di avvicinarsi maggiormente al muro, così da non dare troppo nell'occhio.

Tutto ciò fu in un certo senso efficace, il principe Loki non la notò subito. Pensò di esser entrato in un corridoio vuoto ma appena fece il primo passo pronto a dirigersi verso la sue stanze, il suo sguardo fu catturato da una figura minuta poco più lontano da lui. 
La riconobbe subito. A differenza di lei Loki si ricordava della ragazza, ed anche a differenza del fratello sapeva il motivo per cui non poteva stare con lei.

Il principe non era mai stata una persona molto socievole, semplicemente non si trovava bene con nessuno di loro. Ma con Mavis, con lei aveva sempre avuto un rapporto fantastico. Avrebbe dato qualunque cosa per riavere la sua amica. Ma non poteva fare niente.
D'improvviso un ondata di ricordi gli tornarono in mente. Quel giorno, quel maledetto giorno in cui fece l'errore più grande della sua vita. 
In tutti quegli anni non aveva fatto altro che ripetersi che forse se non gli avesse rivelato quel segreto, avrebbe ancora la sua amica al suo fianco.

Loki non riusciva a guardarla, il senso di colpa lo lacerava dentro. Il cuore iniziò a battergli nel petto all'impazzata, così tanto che ebbe paura lei lo sentisse.

La vide esitare, non sapeva come comportarsi con il principe. La sua bocca si socchiuse per parlare ma le uscì solo un sussurro. 
A Loki sembrò di vedere tutto a rilento; i loro occhi che si incrociavano, il suo cuore che iniziava a battere irrefrenabilmente, ma quando le labbra morbide di lei si sprirono fu come se il battito gli si fosse fermato.

Tenendo ancora gli occhi fissi su di lei deglutì, d'impovviso fu come se il lungo corridoio si accorciasse insieme alla loro distanza, ma fu solo un attimo. 
Sbattè le palpebre distogliendo lo sguardo e senza dire niente si incamminò nuovamente verso le sue stanze.

Anche Mavis non disse niente, lo guardò andare via e solo quando svoltò langolo si ricordò di Sif ed anche se un po' frastornata si decise di tornare sui suoi passi e vedere se la sua amica era finalmente arrivata.

Cinque mesi dopo

Mavis si trovava all'entrata dell'imponente palazzo. Aveva appena attraversato le porte e si stava dirigendo verso la stanza che quella sera avrebbe ospitato l'ennesima festa di quel mese. 
Camminava a passo lento, guardando dritta davanti a se. Poteva sentire della musica e il vociare di uomini che avevano iniziato a bere già da un pezzo. 
Aveva un nodo allo stomaco, cosa normale per lei. D'altronde non era abituata alle feste, le persone la mettevano in soggezione, e nonostante Sif ogni volta le promettesse che sarebbe stata con lei, ogni persona che incontravano si fermava a fare i complimenti alla guerriera per l'ennesima battaglia vinta, e tutto ciò faceva sentire Mavis ancora più sola e estranea a tutto ciò. 
Ogni tanto però, per far felice la sua amica, acconsentiva comunque ad andare ad una di quelle feste, forse ancora sperava che una fra tutte sarebbe andata a buon fine.

Smise di camminare quando si trovò davanti alla sua destinazione, le porte erano chiuse ma si potevano sentire,  ancora più forti di prima, le risate degli ospiti. La ragazza si chiese il perchè di quella particolare allegria e subito dopo le tornò in mente l'ultimo racconto della sua amica riguardo alla battaglia su
Jotunheim, dove lei e i suoi compagni dovettero combattere contro l'esercito di Laufey, il re dei giganti di ghiaccio. Quando Sif tornò ad Asgard, a Mavis sembrò turbata, quella battaglia era stata più dura delle altre, e fu per questo che i Tre Guerrieri vollero festeggiare più in grande quella sera, contenti di non aver perso la vita in battaglia.

Mavis riuscì a guardare un'ultima volta il suo riflesso sulle porte lucide, poi quest'ultime vennero aperte da due guardie per farla entrare.

La ragazza si mise subito alla ricerca di Sif e poco dopo il principe Thor catturò la sua attenzione, se c'era una persona più rumorosa nella stanza quella era lui, parlava, anzi urlava, con degli uomini ubriachi, dandosi pacche sulle spalle ridendo senza controllo. Poco più in là, seduti ad un tavolo stracolmo di cibo e bevande si trovavano gli altri componenti della squadra. Sif e i Tre Guerrieri scherzavano tra di loro, il principe Loki, elegante come sempre nella sua armatra, stava seduto vicino a loro assorto nei suoi pensieri senza partecipare molto al discorso dei quattro compagni.

Non volendo disturbare nessuno e soprattutto non volendosi sentire di troppo Mavis decise di non andare da loro, sarebbe solo stato imbarazzante per lei.

Così iniziò a camminare per la stanza  facendosi largo tra una persona e l'altra e riuscendo infine a trovare un piccolo spazio non troppo affollato dove non sarebbe stata disturbata da nessuno.

Nonostante la festa non fosse iniziata da molto alcune persone avevano già bevuto più del dovuto, la sala era diventata piena di voci urlanti, chiassose e assordanti; un continuo parlare sempre più forte che sembrava rimbombare nella testa di Mavis.

Quando non ce la fece più a sopportare tutto quel chiasso si mise alla ricerca di un'uscita che portasse al giardino, sperando che l'aria fresca della notte le facesse riposare la mente.
Poco dopo guardava le stelle sopra di lei, affacciata ad un balcone riusciva a vedere quasi tutto il giardino in fiore.

Era da sola con il suo silenzio, la mani piccole poggiate sul freddo marmo davanti a lei. Chiuse gli occhi e si lasciò andare per qualche istante alla pace di quel momento. Poi un respiro quasi soffocato alle sue spalle la fece sussultare.

Quando si girò si stupì di vedere l'armatura verde e argento del principe di Asgard. 
Loki stava in piedi, vicino allo stipite della porta. Si era accorto della ragazza solo quando uscì dalla sala, vedendola andare verso in giardino non potè fare a meno di seguirla, e quasi senza accorgersene erano arrivati fuori dal palazzo.

L'espressione spaventata di lei lo colpì come uno schiaffo in pieno volto, sbattè le palpebre e si rese conto che se qualcuno lo avesse visto in quel momento suo padre lo sarebbe venuto a sapere. Spalancò gli occhi e sciolse le braccia che teneva incrociate davanti a sè. Doveva andarsene, rientrare alla festa.
Ma non poteva lasciarsela scappare un'altra volta.

In un attimo le si avvicino e la prese per mano. Con un nodo in gola cercò di dirle di seguirlo e la strascinò con sè, quasi come dovessero scappare.

Mavis era stordita, proprio come l'ultima volta, mesi prima, quando lui però non le rivolse nemmeno la parola. 
Sentiva la mano stretta in quella di lui, le loro mani non erano calde ma Mavis le sentiva bruciare per quel semplice contatto.
Loki aveva un passo veloce a cui lei faticava a stare dietro. Si guardava intorno spaventato da qualcosa che la ragazza non riusciva a capire.

Loki le aveva fatto scendere le scale che conducevano al giardino per poi attraversarlo, sperando che a quella tarda ora, nascosto tra alberi e cespugli,  nessuno lo avrebbe visto.

Smise di camminare solo quando era certo che anche dalla terrazza in cui erano prima nessuno li potesse vedere.
Quando ne fu sicuro volse il suo sguardo alla ragazza davanti a se. Le guance le si erano arrossate per il freddo, i capelli lunghi le ricadevano sulle spalle in onde scomposte, i suoi occhi guardavano cosa avesse attorno per poi finire in quelli di Loki, a cui mancò un battito per la bellezza della ragazza che aveva davanti.

Lui guardò le loro mani, forse accorgendosi solo in quel momento che erano intrecciate. Le sciolse ma le posò subito sulle braccia della ragazza.
-Ora tu devi fidarti di me.- Iniziò lui. -Sto per raccontarti una parte del tuo passato molto importante-.
Mavis lo guardò negli occhi, non sapeva perché il principe si comportasse così, non riusciva a capire cosa lo turbasse e soprattutto non riusciva a trovare una risposta al perchè lei era lì. 
Sarebbe scappata volentieri a casa, avrebbe voluto dormire e dimenticare l'assurda serata, ma qualcosa la spinse a rimanere lì, c'era qualcosa in Loki che la attraeva come una calamita.

Il dio face qualce passo e si sedette sopra ad una panchina di pietra lì vicina portando la ragazza con se.

-Tanti anni fa, quando eravamo ancora bambini noi giocavamo qui, proprio in questo parco, so che tu non ricordi e pensi che ti sto mentendo ma per una volta non è così.- Fece una pausa per vedere se Mavis avesse una reazione di qualche tipo, ma questa non avenne. -In tutti questi anni mi sono detto che sono stato un idiota, non dovevo parlarti di una cosa più grande di me, ma non lo sapevo ancora. Mavis non sapevo cosa veramente significava! Fidati di me non lo feci con cattiveria! Avrei fatto tutto per impedire la sorte che mio padre ebbe scelto per te ma non riuscii a fermarlo.  Fu colpa mia. Fu solo colpa mia e tu ora non ricordi niente.-.

Mavis cercava di dare un senso alle parole del principe ma lo sguardo  cristallino di lui che quasi veniva spezzato da un enorme senso di angoscia la turbava. 
Lui aveva spostato entrambe le mani su quelle di Mavis, e le teneva come per avere un supporto. 

-Mavis ora ho imparato a controllarmi. So chi sono e posso farti ricordare tutto, posso farti ricordare di me, di noi! Ma devi fidarti. Per davore Mavis, credimi! Ho bisogno che tu ricordi.-

La voce di Loki era spezzata, si era alzata di volume e trasmetteva tutta la tristezza e la disperazione che aveva provato negli ultimi anni.

-Mi fido di te.- Disse piano Mavis, ma abbastanza forte da farlo sentire a Loki. -Non so perchè, ma sento che posso fidarmi.-.

Lui la guardò negli occhi e fece scivolare una mano dietro al collo di lei ed iniziò a fare ciò in cui si esercitava da anni: trovare i ricordi delle persone.

Andò indietro, indietro di anni. Prima di tutto il dolore ed il senso di solitudine che aveva accompagnato i due per tutto il resto dei loro giorni. Cercò se stesso nella mente di lei ritrovandosi in attimi fuggenti della sua vita e sorrise realizzando che anche lei non le era mai stata veramente lontana.

Poi trovò quel giorno, ed anche se provava paura, paura di essere giudicato, glielo mostrò.

Mavis fu travolta dai ricordi e come in un sogno si trovò davanti Loki da bambino. 
I due erano sotto un albero, sempre nel solito giardino. Si ricordò che c'era andata con sua madre che in quel momento si trovava poco più distante insieme alla regina. 
Loki la guardava, i lisci capelli corvini sempre pettinati all'indietro, gli occhi luminosi che la guardavano, pieni di gioia, pieni di spenzieratezza e di curiosità.

-Devo farti vedere una cosa che ho scoperto,- disse lui. -ma devi promettermi che non lo dirai a nessuno.-.

-Te lo prometto Loki.- aveva detto lei.

Lui chiuse gli occhi, per concentrarsi e provando a replicare ciò che aveva fatto la sera prima. 
Poco dopo la bambina davanti a lei iniziò ad accorgersi del cambiamento: la pelle di Loki stava diventando pian piano blu notte. Le sue mani cambiarono, il viso pure e quando anche lui se ne accorse aprì gli occhi che erano ormai diventati rossi.

Mavis rimase a bocca aperta, stupita e affascinata da tutto ciò.
Voleva chiedergli come avesse fatto ma prima mosse la mano verso il suo viso, quasi per controllare che fosse vero per poi tirarla indietro subito dopo con un urlo.

La pelle di Loki era fredda come il ghiaccio, talmente fredda da bruciarle la pelle. 
La madre accorse subito, seguita dalla regina. 
Loki stava tornando pian piano come prima mentre la guardava ad occhi spalancati non capendo bene cosa fosse successo. Lei invece si guardava la mano, tenendola con l'altra e faceno versi di dolore.
Il ragazzo iniziò a scusarsi non appena la vide iniziare a piangere. Iniziò a sentire un peso al cuore e ciò che avrebbe voluto fare era abbracciare la sua amica, stringerla tra le braccia e farsi perdonare per ciò che le era successo, ma non lo fece, ormai terrorizzato dall'idea di poterle crearle altro dolore.

La madre di Mavis la prese in braccio per portarla a far medicare preoccupata per lei. La regina non riusciva a capire cosa fosse successo, guardava suo figlio, in ginocchio con le mani conserte, che in segreto, nella sua mente, pensava solo ad una cosa: "sono diventato un mostro".

Il ricordo finì e Mavis capì che quelle che le erano sembrate ore in verità erano stati solo pochi secondi, e che Loki la stava guardando, le loro mani ancora intrecciate e una dietro al collo di lei.
Mavis lo guardò negli occhi e solo in quel momento si rese veramente conto di chi aveva davanti.

-Loki...-

D'improvviso le sue braccia si erano strette attorno a lui e il viso che pian piano si bagnava di lacrime era nell'incavo del suo collo.
Senti una mano posarsi sulla sua schiena coperta dal tessuto leggero del vestito, un brivido le attraversò il corpo, poi sentì che entrambe le braccia di lui le avevano circontato la vita per stringerla più vicina a sè.

Lui chiuse gli occhi riuscendo finalmente ad assaporare dopo anni il profumo della persona che amava. 
Le baciò la testa sapendo che lei non avrebbe voluto farsi vedere piangere, così le mise una mano sulla guancia per poi farle alzare il viso contro il suo.

-Mi dispiace.-. Le disse guardandola negli occhi.

Mavis chiuse gli occhi, le scappò un sorriso malinconico. Mosse il viso da una parte all'altra come cenno di dissenso.
Loki, il suo Loki, non doveva sentirsi colpevole.

-Ti amo Loki.- disse solo.

-Anche io ti amo.-

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: mengo1904