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Autore: yuki rain    10/03/2018    1 recensioni
Il primo amore è sempre il più bello e il più difficile lo scoprirà bene Lucy, figlia di una ricca famiglia, quando si ritroverà incastrata in una relazione con Natsu, un ragazzo scalmanato e ribelle dal passato misterioso.
I due dal non conoscersi finiranno per passare ogni giorno insieme ma chissà se il loro amore sarà in grado di superare il passato oscuro del ragazzo e di reggere a tutte le sfide dell'adolescenza.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Non dovete venire per forza, starò in panchina” disse Natsu in macchina di Zeref insieme a Mavis, Lucy e Sting.

“Ma stai scherzando? È la prima partita” disse Sting.

“Si ma io non gioco”

“Non importa è comunque interessante assistere a una partita di tale livello”

Natsu sospirò, era emozionato per la partita ma non se la sentiva di far spendere soldi per il biglietto a suo fratello e far perdere tempo ai suoi amici per vederlo seduto in panchina.

Arrivati al palazzetto Natsu lasciò i suoi amici in fila alla cassa dirigendosi negli spogliatoi, i titolari erano già intenti a cambiarsi “Dragneel” disse il coach Dreyar vestito elegante con un badge al collo.

“Coach” “Tieni l'uniforme, hai dieci minuti. Se la perdi, rompi o non so che altro la riordini in segreteria” disse passandogli un pacco di plastica “Si coach”

Natsu si sedette sulla panca scartando l'uniforme, era viola con le maniche e il numero oro , un 19 brillante sotto il suo cognome e i vari sponsor sia sulla schiene e sul petto.

Una volta cambiato prese dal borsone i suoi calzettoni e le scarpe fresche di dall'ennesimo giro di nastro adesivo.

Appena furono tutti pronti si diressero nel piccolo corridoio che portava al campo, si sentiva la folla esultare “Per quelli nuovi aprite le orecchie: appena scenderemo sul campo gli spettatori faranno tremare l'edificio, alcuni applaudiranno altri fischieranno; non dovete ascoltare nessuno dei due ignorate tutto ciò che accade al di fuori della linea del campo.” l'allarme suonò “Forza tutti dentro, i titolari in mezzo gli altri in panchina” disse spostandosi per far passare i giocatori.

Il gruppo fece un giro di corsa intorno al campo e i titolari si posizionarono al centro del campo mentre gli altri si sedettero in panchina.

“BENVENUTI ALLA PRIMA PARTITA DELLE SELEZIONI DEL TORNEO ANNUALE.” disse lo speaker.

“Che strano vederlo in panchina” disse Lucy seduta abbastanza vicina al campo.

“Conoscendolo non reggerà nemmeno cinque minuti” scherzò il corvino ridacchiando.

La partita iniziò con la folla delle persone che facevano tremare la struttura e rimbombavano nelle orecchio delle persone in panchina.

Natsu si morse il labbro, il coach gli aveva imposto ai panchinari di non fiatare non dovevano distrarre i giocatori per nessun motivo.

La Tartaros aveva un lieve vantaggio sulla squadra avversaria, il novellino non se la cavava male ma non era neanche a livello degli altri, spesso era fuori tempo e faceva fatica a mantenere lo schema.

Il rosato strinse i pugni r iniziò a muovere i piedi e le gambe, non riusciva a stare fermo su quella panca era dalle elementari che non stava in panchina.

"Dragneel" lo chiamò il coach continuando ad osservare i giocatori

"Si" scattò il ragazzo

Yuri si voltò squadrandolo dall'alto al basso "Appena finisce questo tempo vieni con me"

Yuri lo squadrò dall'alto al basso "Appena finisce questo tempo vieni con me" disse guardando il campo.

Al suono della campana la folla diminuì i suoi cori fino a chiudersi in un animato chiacchiericcio.

Il coach lasciò la squadra al capitano Mard Geer e portò Natsu lontano dal campo, nel silenzio i due salirono le scale fino alla zona commerciale dove vi erano i negozi sponsor di marche più o meno famose, Natsu spesso entrava in quel genere di negozi per curiosare tra i vari scaffali e prendere un mezzo infarto leggendo i numeri stampati sull'etichetta.

Il negozio avevano le pareti colorate e i mobili bianchi e neri, sul muro sopra la cassa veniva proiettata la pubblicità del marchio. I commessi servivano i pochi clienti o sistemavano gli scaffali con la loro polo azzurra, i pantaloni neri e il tesserino legati al collo.

"Il tuo colore preferito?" chiese guardando una parete piena di carpe sportive

"Il rosso" disse seguendolo titubante non poteva permettersi neanche l'area che girava in quel posto.

In meno di dieci minuti era seduto su un divanetto nero con un commesso che gli allacciava delle scarpe nuove di zecca rosse e nere super costose.

"Come le senti?" chiese Yuri seduto vicino a lui.
"Sono bellissime ma non posso permettermele"

"Le paga l'associazione" si rivolse al commesso "Le tiene indosso aggiunga anche dei calzettoni abbinati, il lucido e il ricambio di stringhe" disse allungandogli una tessera

"Subito signori" disse prendendo la scatole e sparendo verso la cassa.

"Davvero non posso accettare io-"

"Ti rendi conti di dove sei? Della maglietti che indossi? Non puoi metterti sul mercato con delle scarpe scocciate e calzettoni scoloriti" disse severo "Non sei al parco con i tuoi amici, devi avere una buona presenza, farti notare al meglio delle tue possibilità. Ci sono società che mettono in mezzo importanti cifre per i tuoi compagni di squadra, sponsor, pubblicità, giornalisti sportivi"

Natsu rimase in silenzio distogliendo lo sguardo, non poteva ribattere a quella ramanzina non da lui.

"Funziona così” iniziò più dolce “Il campo è il tuo palcoscenico, ti vedono giocare e le grandi società pesano che tu abbia abbastanza talento per poter far spiccare la loro agenzia tra le altre o cazzate simili, loro buttano una somma abbastanza alta da essere sicuro che tu non possa rifiutare” “In seguito arrivano gli sponsor che si occupano di farti conoscere a chi non segue il basket, pubblicità, interviste sportive e eventi sociali e sai cosa succede allora?"

"No" disse secco, aveva seguito il mondo del basket ad alto livello ma solo or i rendeva che c'era molto altro che girava intorno a partite e allenamenti.

"Succede che dal giocare a basket per essere pagati passi al essere pagato per giocare a basket”

Natsu sospirò mordendosi la guancia, si stava buttando in qualcosa decisamente più grande di lui.

"Ascoltami, sei uno dei giocatori migliori degli ultimi anni, sei ancora acerbo ma a breve raggiungerai il livello degli altri ma devi imparare a essere come sei dentro al campo anche fuori"
"Che intende dire?" chiese tornando a guardarlo negli occhi.
"Dico che non ci sarebbe nulla di male se per una volta tu provassi a metterti al centro dell'attenzione."
"Il mondo non gira intorno a me"
"No, ma lo sarai per un sacco di persone che si faranno la guerra per averti”

guardò l'orario sul telefono “Forza è ora di andare” disse alzandosi.

“Dammi la felpa e corri fino giù per scaldarti”

“Si coach” disse spogliandosi.

Natsu partì con la testa piena di pensieri fino al campo dove Mard Geer e gli altri lo stavano aspettando.

“Vieni ti spiego lo schema” disse il capitano incitandolo ad avvicinarsi.

 

Natsu iniziò a muoversi a grande velocità per il campo, anche se era un vero asso come cestista lo avevano messo come laterale.

Il suo compito era passare la palla a chi poteva segnare e offrire sempre una via d'uscita per non finire nella trappola della difesa avversaria.

Più correva per il campo, più sentiva i piedi pulsare, le scarpe erano molto rigide e a tratti quasi doloranti sulla pianta.

La squadra manteneva uno scarso vantaggio, quando agli ultimi minuti prima della fine Natsu ricevette la palla per non farla prendere agli avversari, ne approfittò subito per compiere un piccolo balzo e lanciare la palla che non ci pensò due volte prima di entrare nel canestro.

L'atterraggio, anche se il salto non era così alta, fu abbastanza doloroso per i suoi piedi che presero a pulsare ancor di più.

"E LA PRIMA PARTITA DEL TORNEO SI E' CONCLUSA CARI SPETTATORI! LA TARTAROS HA MANTENUTO ALTE LE ASPETTATIVE!"

lo speaker iniziò a dare altre informazioni sul torneo, citando anche vari sponsor e dare informazioni sulle varie uscite dal palazzetto.

Natsu recuperò la felpa e l'asciugamano abbandonati sulla panca dirigendosi negli spogliatoio insieme agli altri, i piedi bruciavano in punti precisi a ogni passo e aveva la sensazione che la suola interna fosse rivestita con dei piccoli chiodi e non con l'imbottitura.

Arrivò allo spogliatoio, strisciò fino alla panca si sedette slacciando le scarpe e le lasciò cadere per terra davanti alla vista degli aloni rossi nei calzettoni bianchi consumati. Lo sfilò vedendo la pianta del piede e la caviglia piene di vesciche scoppiate che perdevano del sangue.

"Wow" disse Tempesta sedendosi davanti

"Sono nuove?" chiese indicando le scarpe.

"Si" disse recuperando il borsone dall'armadietto

Lui rise "Sei un pazzo a giocare con delle scarpe nuove, specialmente quel modello"

"Che intendi?" chiese poggiandolo il borsone sulla panca.

"Sono un ottimo modello ma prima di metterle per una partito o per un allenamento hanno bisogno di almeno un mese perché si ammorbidiscano" disse spogliandosi.

"Il coach non me lo ha detto quando me la comprate"

"Mi sembra ovvio, non poteva farti entrare con delle scarpe rotte" disse prendendo gli oggetti per la doccia e l'accappatoio.

“Bel colore” disse infine alzandosi e andando verso le docce.

Natsu imprecò gettando la maglia della Tartaros nel borsone, avevano vinto ma non si sentiva per nulla contento anzi era incazzato e deluso allo stesso tempo.

Si vestì velocemente senza fare la doccia, non voleva più vedere nessuno della squadra quel giorno.

 

"Non mi risponde" disse Lucy guardandosi intorno col telefono all'orecchio, voleva sapere dove si sarebbero dovuti incontrare con Natsu per andare a festeggiare la vittoria.

"E' stata proprio una bella partita" disse Mavis tenendosi per mano con Zeref.

Dopo gli ultimi saluti i quattro avevano seguito la folla di gente fino a ritrovarsi nell'atrio vicino alle porte d'entrata.

"Io voglio sapere dove ha preso quelle scarpe! Sono una roba assurda" Sting continuava a ribadire che voleva anche lui quelle scarpe da quando era finita la partita.

"Qualcuno vuole qualcosa da mangiare? Offro io" disse Mavis contenta indicando il piccolo baracchino affollato di gente.

“Ci sta un panino dopo partita” disse il corvino.

"Voi andate pure, io aspetto qui" disse Lucy notando la ressa di gente che stava assalendo quei poveri camerieri.

Il fratello le si mise davanti "Non ti muovere e chiama se accade qualcosa di strano" disse Sting, Lucy si sorprendeva quando si comportava da fratello maggiore di solito era il contrario.

Lucy riprovò a richiamare Natsu guardandosi intorno finché non vide Jackal, ancora con la divisa indosso.

Stava parlando insieme a delle persone vestite eleganti mentre un uomo gli stava scattando delle foto con una fotocamera professionale.

Una donna in un elegante completo stava prendendo appunti capì facendo domande ogni tanto, sicuramente si trattava di un intervista.

Tolse il telefono dall'orecchio maledicendo il suo ragazzo che non rispondeva quando serviva.

Si voltò verso la ressa, avrebbe potuto raggiungere suo fratello e gli altri prima che Jackal la notasse, o fare un giro nei dintorni.

Suo fratello avrebbe ammazzata, forse non l'avrebbe notata con tutta quella gente che gli girava intorno.

Lucy si guardò di nuovo intorno nell'attesa che qualcuno tornasse da lei.

"Ma guarda chi si rivede" disse una voce maschile.

Troppo tardi.

"Jackal" disse Lucy sorridendo pregando che fosse un semplice saluto.

"Lucy giusto?"

"Si" si sentiva in imbarazzo.

"Non avrei mai creduto di rivederti fuori da Ibiza ... è proprio destino"

La ragazza lo osservò, aveva i capelli biondi come se li ricordava però molto più corti e gli occhi marrone chiaro da sembrare quasi oro segnati da delle lentiggini a livello degli zigomi che con l'abbronzatura non aveva notato.

Era sudato la canotta era appiccicata alla petto mettendo in mostra i muscoli ben formati dai vari allenamenti.

"Non mi aspettavo neanche di incontrarti qui, ti piace il basket?"
"In realtà sono venuta a vedere il mio ragazzo ... Natsu"

"Natsu è il tuo ragazzo?" chiese sorpreso

"Si, qualche problema?"

"No, no … solo che non credevo che ti interessassero i tipi così appariscenti"

Lucy sospirò sapeva benissimo che il suo ragazzo non era un tipo che passavano inosservato, ovunque andassero almeno una decina di persone si voltavano o lo fissavano per una manciata di secondi.

Non era così comune vedere un ragazzo dai capelli rosa pastello pieno di tatuaggi ma orami entrambi non ci facevano più caso.

"Non c'è nulla di male nell'essere un po diversi dalla massa"

Jackal sorrise "Di sicuro noteranno anche te. Sei bellissima" Lucy avvampò era così strano sentire un tale complimento pronunciato da una voce diversa da quella del rosato.

"Grazie" disse abbassando lo sguardo, era diventata improvvisamente timida.

Il biondo sorrise di nuovo, aveva un sorriso perfetto.

"Devo andare ma facciamo in modo di rivederci ok?”

“OK” sussurrò lei prima che se ne andasse.

Il cuore della bionda stava battendo forte nel petto, si sentiva come mesi fa quando ai primi appuntamento con Natsu.

“Tutto bene Lucy?” chiese suo fratello tornando con una scatolina di plastica straripante di patatine fritte.

“E' successo qualcosa? sei tutta rossa” disse Mavis dando un morso al panino che stava dividendo con Zeref.

“Sto bene solo un colpo di caldo” li rassicurò mettendosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

Dopo una decina di minuti videro il ragazzo arrivare da loro con i suoi vestiti e il borsone sulla spalla, notarono subito che stava camminando trascinando i piedi.

“Eccolo qui il campione” esultò il corvino vedendo Nastsu avvicinarsi.

“Che faccia che è successo?” chiese Lucy preoccupandosi.

“Mettiti un sorriso dobbiamo andare a festeggiare!” esultò Mavis.

“Scusate ma non me la sento …” “...Possiamo andare a casa?” chiese solamente lui guardando il fratello.

“Che faccia da funerale, guarda che hai vinto” disse Sting.

“Non ho voglia di parlarne qui” disse prendendo la sigaretta elettronica dalla tasca.

Mentre si stavano dirigendo all'uscita Natsu vene fermato dallo stesso gruppo che Lucy aveva visto parlare con Jackal.

“Scusa, sei Dragneel giusto? Posso farti un paio di domande?”

“Certo” disse leggermente imbarazzato per l'uomo che gli puntava la fotocamera addosso.

I tre si misero in parte ridacchiando e commentando sull'imbarazzo del ragazzo che rispondeva con le goti leggermente arrossate balbettando.

 

“Cose ne pensa signor Hades?” chiese Yuri nel suo ufficio, una piccola stanza con una scrivania davanti a una vetrata che dava sul campo.

L'uomo era seduto sulla sedia con addosso uno dei dei sui soliti completi, intento a massaggiarsi la barba con la mano.

“Hai gestito bene la situazione”

“Grazie signore”

“Mi hanno appena fatto una proposta per Mard Geer per la prossima stagione. Sai cosa significa?”

“Un nuovo capitano” disse guardando dei documenti che teneva in una cartellina.

“Hai qualche idea?”
“Jackal è la scelta migliore”

“E la più scontata, la nostra società ha vinto la scorsa edizione del torneo ma non ha spiccato un certo interesse per gli sponsor. Ci serve qualcosa di … particolare”

“Alcuni mi hanno chiesto il nome del ragazzino con i capelli rosa, mettiamolo in cima alla lista”

“Ne è sicuro? È un novellino, non dovremmo aspettare qualche mese almeno?”
“Avverti Lamy e Kyouka”





-Yuki-
Buongiorno a tutti, volevo scusarmi per il grande periodo di assenza ma questa ultima parte, perché si ci stiamo avviciando lentamente al gran finale, è molto complicato da scrivere per me. Ma prometto che mi impergnerò.
jackal sarà sempre più influente da ora in avanti, spero che la storia vi stia piacendo e spero di far uscir presto il nuovo capitolo.

   
 
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